Basilicata Coast To Coast

E'un affresco dell'altra Italia, di quella parte del Paese che non si lascia trascinare dalla volgarità imperante nei reality show e nella tv-spazzatura, dai villaggi turistici di plastica con le sigle demenziali ed i balletti mortificanti, ma sceglie un orizzonte tranquillo di vita, basato sulla riscoperta del "valore" della lentezza, delle tradizioni, del fascino magico che emanano borghi antichi tenuti fuori dai circuiti del turismo commerciale. Attraverso l'itinerario di Rocco Papaleo si percepisce la bellezza struggente della Basilicata, luogo del riposo e della meditazione, terra accogliente e nello stesso tempo aspra nei confronti di chi non sa amarla.

DECISAMENTE UN'OTTIMO FILM. RICOMPENSA PIU' CHE PROPORZIONALMENTE LE ATTESE. PUR AVENDO STIMA DI ROCCO PAPALEO ATTORE, TEMEVO LA COMMEDIA ALL'ITALIANA,L'EFFETTO NERIPARENTI/DE SICA, FORSE PER LA PRESENZA DI GASMANN&CO. E INVECE SORPRESA: UN FILM LIBERATORIO,LEGGERO, MA NEL CONTEMPO POETICO NEL VERO SENSO DELL'ANIMA. UNA PIACEVOLE TRAVERSATA DELLA BASILICATA E DEGLI ANIMI DEI PROTAGONSTI TRENTENNI/QUARANTENNI (I RAGAZZI) ,ALLE PRESE CON SE STESSI,I LORO SOGNI E LE LORO REALTA'.  UNA VERSIONE PROVINCIAL/ELITISTICO/PICCOLO BORGHESE DELLA TRANSIZIONE VERSO LA MATURITA', TUTTA ITALIANA, DI UN MODO DI VIVERE PENSARE CHE CI RENDE GRANDI PUR NEL RENDERCI RIDICOLI !. [+]

DECISAMENTE UN'OTTIMO FILM. RICOMPENSA PIU' CHE PROPORZIONALMENTE LE ATTESE. PUR AVENDO STIMA DI ROCCO PAPALEO ATTORE, TEMEVO LA COMMEDIA ALL'ITALIANA,L'EFFETTO NERIPARENTI/DE SICA, FORSE PER LA PRESENZA DI GASMANN&CO. E INVECE SORPRESA: UN FILM LIBERATORIO,LEGGERO, MA NEL CONTEMPO POETICO NEL VERO SENSO DELL'ANIMA. UNA PIACEVOLE TRAVERSATA DELLA BASILICATA E DEGLI ANIMI DEI PROTAGONSTI TRENTENNI/QUARANTENNI (I RAGAZZI) ,ALLE PRESE CON SE STESSI,I LORO SOGNI E LE LORO REALTA'.  UNA VERSIONE PROVINCIAL/ELITISTICO/PICCOLO BORGHESE DELLA TRANSIZIONE VERSO LA MATURITA', TUTTA ITALIANA, DI UN MODO DI VIVERE PENSARE CHE CI RENDE GRANDI PUR NEL RENDERCI RIDICOLI !.
UNA LEZIONE IN TONO MINORE CHE PROVA ,SE CE NE FOSSE BISOGNO, CHE SIAMO E RESTIAMO CAPACI DI MISERIE E NOBILTA' ALLA FACCIA DEL LEGHISMO NAZIONAL POPOLARE.
MI PERMETTO DI SOTTOLINEARE QUANTO IL DENARO PUBBLICO USATO PER QUESTO FILM SIA BEN SPESO. OFFRA UNA VISIONE DAVVERO STUPENDA DELLA REGIONE,RAGGIUNGENDO  IL SUO SCOPO PRIMARIO NEL  FARLA CONOSCERE ATTRAVERSO IL DIPANARSI DELLA STORIA DEI PROTAGONISTI .
SE PENSO AI MILIONI DI EURO SPERPERATI DA "REGISTI CANI", ANCHE NEL PASSATO RECENTE,PER NEPOTISMO,O STUPIDITA', SE PENSO AI 3 MILIONI DI EURO SPESI DALLA LEGA SUI LONGOBARDI,FILM IDIOTA E VISTO ,FORSE DAGLI ADEPTI.......BEN VENGANO DEI PAPALEO CHE RIESCONO A COINVOLGERE IL PUBBLICO IN UNA RIVISITAZIONE ALLA KEROUAC DELLA CRISI IDENTITARIA DEI "RAGAZZI NOSTRANI"
.UN FILM CHE A MIO AVVISO INIZIERA' UN TREND  CHE GIA' IN PARTE E' PRESENTE ;   AMICI MIEI IN VERSIONE 21 SECOLO,MA CHE RIESCE TRA QUALCHE SBERLEFFO A FAR MEDITARE SULLA CONDIZIONE DEI TRENTA /QUARENTENNI DI OGGI IN QUESTO PAESE!

un film delicato, ironico e al tempo stesso introspettivo. Un piacevole mix. Il regista ha saputo tenere alta la tensione per l'intera durata. Spettacolari le  scenografie (in alcune riprese sembrava di essere in Cappadocia) e le musiche. Dire una pellicola "alleggerente" e al contempo di sostanza.  Un efficace invito a perdersi nella vita senza guardare necessariamente alla meta e all'utilità che se ne trae. DA VEDERE!

Il film di Rocco Papaleo, diciamolo, è di una sincerità di fondo a dir poco squisita e disarmante. E solo chi è lucano di cuore e di fatto può intendere benissimo questa mia affermazione. Io non sono lucano ma ci ho vissuto per circa 10 anni per motivi di lavoro. Ebbene in questo film si respira a pieni polmoni l'essenza e la bontà naturale di una terra che, nella sua apparente semplicità e difficoltà paesaggistica nell'attraversarla, in realtà racchiude in se tanto calore naturale e purezza folkloristica che determina, come conseguenza, un senso di fierezza e di orgoglio da parte di chi vi appartiene. Un gruppo di amici musicisti decide, dunque, di attraversarne un tratto a piedi, da Maratea a Scanzano Jonico, per partecipare alla fine ad un avvenimento canoro che si terrà di sera in piazza. [+]

Il film di Rocco Papaleo, diciamolo, è di una sincerità di fondo a dir poco squisita e disarmante. E solo chi è lucano di cuore e di fatto può intendere benissimo questa mia affermazione. Io non sono lucano ma ci ho vissuto per circa 10 anni per motivi di lavoro. Ebbene in questo film si respira a pieni polmoni l'essenza e la bontà naturale di una terra che, nella sua apparente semplicità e difficoltà paesaggistica nell'attraversarla, in realtà racchiude in se tanto calore naturale e purezza folkloristica che determina, come conseguenza, un senso di fierezza e di orgoglio da parte di chi vi appartiene. Un gruppo di amici musicisti decide, dunque, di attraversarne un tratto a piedi, da Maratea a Scanzano Jonico, per partecipare alla fine ad un avvenimento canoro che si terrà di sera in piazza. E non importa se impiegheranno più del dovuto o se il tragitto potrebbe presentare delle difficoltà dovute appunto alla struttura di tipo montuoso del territorio. Perchè, nel bene o nel male, l'importante è esserci in questa terra, l'importante è riscoprire, sotto il segno di una solida amicizia, la propria identità di uomini del sud. E ciò al di sopra di ogni obiettivo forzato del quale la società contemporanea sembra non poterne fare a meno. Un film coraggioso, genuino, spontaneo e volutamente anticommerciale. Bravo Papaleo. [-]

Un film tenero e fantasiso,entra dentro,le musiche eccellenti e la fa da padrone un paesaggio sconvolgente- Bello! non vedevo un film cosi da molto tempo!Originale....Gli attori tutti bravi...

È proprio quello che vi aspettate. Scontato direte?
Sì, ma di una delicata ironia che vi sorprenderà.
Un obiettivo, un’affermazione, una proclamazione, una storia credibile più di un’evidente promozione turistica e territoriale.
Il viaggio per ritrovarsi nelle sfumature cromatiche della terra, nel cambiamento paesaggistico – culturale da un mare all’altro, nel cammino tra coriandoli di cielo e manciate di spuma di mare(vedi colonna sonora di Max Gazzè) in mezzo a personaggi surreali e impegni familiari, spurgate sessuali e briganti col casco, silenzi traumatici e soffocanti paternità, finction mai girate e prodigi universitari incompleti. [+]

È proprio quello che vi aspettate. Scontato direte?
Sì, ma di una delicata ironia che vi sorprenderà.
Un obiettivo, un’affermazione, una proclamazione, una storia credibile più di un’evidente promozione turistica e territoriale.
Il viaggio per ritrovarsi nelle sfumature cromatiche della terra, nel cambiamento paesaggistico – culturale da un mare all’altro, nel cammino tra coriandoli di cielo e manciate di spuma di mare(vedi colonna sonora di Max Gazzè) in mezzo a personaggi surreali e impegni familiari, spurgate sessuali e briganti col casco, silenzi traumatici e soffocanti paternità, finction mai girate e prodigi universitari incompleti.
Il finale è intimo, per pochi amici. [-]

Basilicata coast to coast (visto da un lucano originale) è un film brutto per almeno tre motivi. Il primo è che un film finanziato da fondi comunitari non può permettersi di passare con leggerezza su temi e personaggi di valore civile che meriterebbero ben altro tipo di omaggio. Carlo Levi, il poeta della pietra, bagnato da un sacro Aglianico disperso senza grazia su un pavimento tra fragori e risate...sguardo superficiale di un artista ormai troppo lontano dalla sua terra per percepirne i profondi richiami. Il luogo comune, seppur celato sotto i caschi di improbabili briganti,si insinua tra una battuta sagace del figlio dello storico mattatore e una fotografia turistica, stile Linea Verde. [+]

Basilicata coast to coast (visto da un lucano originale) è un film brutto per almeno tre motivi. Il primo è che un film finanziato da fondi comunitari non può permettersi di passare con leggerezza su temi e personaggi di valore civile che meriterebbero ben altro tipo di omaggio. Carlo Levi, il poeta della pietra, bagnato da un sacro Aglianico disperso senza grazia su un pavimento tra fragori e risate...sguardo superficiale di un artista ormai troppo lontano dalla sua terra per percepirne i profondi richiami. Il luogo comune, seppur celato sotto i caschi di improbabili briganti,si insinua tra una battuta sagace del figlio dello storico mattatore e una fotografia turistica, stile Linea Verde. Poi per non cadere nella banalità ci si inventa la ragazza di paese che, escluso l'accento, sembra più che altro aver frequentato gli happy-hour della Milano da bere. Macchiettismi senz'anima e dalla simpatia discutibile emergono qua e là, tra una madonna in processione e un gregge di pecore,sempre buono per la fotografia. Persino il simpatico Rocco che fin ora ci aveva deliziato con i suoi camei Pieraccioneschi si costruisce un personaggio effimero e retto solo da un cascame di freddure. Unica nota positiva, la tenera presenza di Max Gazzè che quantomeno ci delizia con apprezzabili virtuosismi al contrabasso. Insomma quest'opera prima di Papaleo, pur trainata da una critica compiacente, è troppo leggera per posarsi e lasciare un segno nella nostra memoria cinematografica. [-]

Film di grande poesia. Come tutte le cose grandi è semplice. Viene dalla terra e torna alla terra. Una opera prima di rilevo, che offre l'evidenza di una anima artistica sensibile. Belli i personaggi e bravi gli attori. Un Max Gazze' singolare e credibile, davvero espressivo. Il suo contrabbasso toccava l'anima. Non condivido certi commenti davvero fuori luogo sulla apparente semplicità dell'on the road. Certo se lo avesse fatto Kusturica adesso staremmo tutti a tirarci i capelli, invece è Rocco Papaleo, e trovo che il film piacerà anche all'estero, perchè nella sua semplice poesia è molto più vero di tanti filmoni conditi da critica politicamente corretta. Bravo Papaleo e grande testo della canzone finale: "Ba Ba Basilicata, ma che ne sai se non l'hai vista mai".

Il mio racconto è pubblicato da una piccola casa editrice indipendente che non ha distribuzione a livello nazionale. Ma sul mio sito www.carloscala.net puoi trovare traccia di quello che dico

Il mio racconto è pubblicato da una piccola casa editrice indipendente che non ha distribuzione a livello nazionale. Ma sul mio sito www.carloscala.net puoi trovare traccia di quello che dico