bishoonen76
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lunedì 21 settembre 2009
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segnali dal futuro ovvero ai confini della realtà
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"Segnali dal Futuro" (Knowing) è un superbo omaggio alla mitologia ed alle suggestioni terrifiche de "Ai Confini della Realtà". E solo con questa semplicità va goduto.
A me è piaciuto tantissimo. I suoi detrattori (tanti) hanno stranamente ignorato questa chiave di lettura, criticando gli attori (Cage in particolare) e la serrata e ricca commistione di generi.
Bah, è uno dei più bei catastrofici/apocalittici che abbia mai visto, con tutta la sua imperfezione.
Gli effetti speciali sono misurati e ottimi (soprattutto usati in sequenza intensissime), la fotografia è superba.
La colonna sonora è anch'essa ispirata a Twilight Zone ed eccelle in "utilità" rispetto a quelle di mestiere che di solito accompagnano questi film.
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"Segnali dal Futuro" (Knowing) è un superbo omaggio alla mitologia ed alle suggestioni terrifiche de "Ai Confini della Realtà". E solo con questa semplicità va goduto.
A me è piaciuto tantissimo. I suoi detrattori (tanti) hanno stranamente ignorato questa chiave di lettura, criticando gli attori (Cage in particolare) e la serrata e ricca commistione di generi.
Bah, è uno dei più bei catastrofici/apocalittici che abbia mai visto, con tutta la sua imperfezione.
Gli effetti speciali sono misurati e ottimi (soprattutto usati in sequenza intensissime), la fotografia è superba.
La colonna sonora è anch'essa ispirata a Twilight Zone ed eccelle in "utilità" rispetto a quelle di mestiere che di solito accompagnano questi film.
Il regista è quello del Corvo e di Dark City; esattamente come nel secondo citato emerge la sua peculiare idea di cinema (ingenuo?) e la grandissima padronanza della tensione (che non molla un attimo per tutto il film e culmina in sequenze assolutamente eccezionali).
Potrete uscire dalla visione discutendo animatamente degli argomenti trattati, magari scontenti e "offesi". Ma di sicuro non vi sarete annoiati ne vi troverete a definire il film -prevedibile- e -scontato-.
Mica poco per un catastrofico del 2009.
Dall'imminente "2012" di Emmerich (film che si poggia molto di più sugli effetti speciali) non mi aspetto tanto.
Fanno capolino una delle gemelline di Shining ed un Danny senza triciclo. Niente di originale ma comunque roba potente.
Condivide con Zardoz l'uso del secondo movimento della settima sinfonia di Beethoven; sarà un caso?
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fabio bertero
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martedì 8 settembre 2009
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catastroficamente affascinante
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Segnali dal futuro è l'ultima opera del regista egiziano Alex Proyas, rinomato per la trasposizione cinematografica del celebre fumetto "Il Corvo"(1994), nonchè per il più recente lavoro fantascientifico "Io, Robot"(2004)..
In questa pellicola, Proyas, grazie a continue scene (alcune spaventose) che lasciano gli spettatori senza fiato e, soprattutto, grazie ai notevoli effetti speciali firmati "Postmodern", riesce ad unire fra loro addirittura cinque generi cinematografici (Azione, Horror, Fantascientifico, Drammatico e Fantastico)..
Segnali dal futuro sembra voler rappresentare un po' la summa di tutti i film fanta-catastrofici che si sono succeduti negli ultimi 15 anni (Deep Impact, Armageddon, Independence Day, The Core, La Guerra dei Mondi e così via.
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Segnali dal futuro è l'ultima opera del regista egiziano Alex Proyas, rinomato per la trasposizione cinematografica del celebre fumetto "Il Corvo"(1994), nonchè per il più recente lavoro fantascientifico "Io, Robot"(2004)..
In questa pellicola, Proyas, grazie a continue scene (alcune spaventose) che lasciano gli spettatori senza fiato e, soprattutto, grazie ai notevoli effetti speciali firmati "Postmodern", riesce ad unire fra loro addirittura cinque generi cinematografici (Azione, Horror, Fantascientifico, Drammatico e Fantastico)..
Segnali dal futuro sembra voler rappresentare un po' la summa di tutti i film fanta-catastrofici che si sono succeduti negli ultimi 15 anni (Deep Impact, Armageddon, Independence Day, The Core, La Guerra dei Mondi e così via..), e sebbene riproponga un tema già affrontato, riesce comunque a brillare di luce propria..
L'unico punto debole di Segnali dal futuro è certamente la storia che, purtroppo, presenta alcune opacità nella spiegazione finale, ma si sa che al giorno d'oggi diventa sempre più difficile trovare sceneggiature decenti..
Complessivamente è un film consigliabile, soprattutto agli amanti del genere catastrofista, ma se la vostra intenzione era quella di gustarvi una divertente serata al cinema, vi sconsiglio vivamente la sua visione, poichè la drammaticità si sente davvero tutta, talmente tanto, che al termine della proiezione non sarà insolito uscire dalla sala con la testa confusa ed il morale a terra..
Lo ritengo comunque un film da tre stelle (alla pari dei suoi predecessori) e, anche se non è un capolavoro, mi piace pensare che, con qualche ritocco in più, sarebbe potuto venir fuori un ottimo prodotto..
Voti finali:
Recitazione Nicolas Cage 7
Regia 7
Sceneggiatura 7
Effetti speciali 8
Scenografia 8
Fotografia 8
Musiche 7
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weach
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lunedì 13 settembre 2010
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i maya contagiano il mondo con i numeri
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"Segnali dal futuro ,che ha preceduto di alcuni mesi ""2012" ,ha potuto ben utilizzare l'aspettativa del pubblico per il genere catastrofica.
Sarà anche per merito del protagonista Nicolas Cage,sarà per la struttura della storia a me gradita ,sarà per la voglia di " farmi male"
questo film è complessivamente apprezzabile .
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"Segnali dal futuro ,che ha preceduto di alcuni mesi ""2012" ,ha potuto ben utilizzare l'aspettativa del pubblico per il genere catastrofica.
Sarà anche per merito del protagonista Nicolas Cage,sarà per la struttura della storia a me gradita ,sarà per la voglia di " farmi male"
questo film è complessivamente apprezzabile .|
Per carità il genere catastrofico non è quello prediletto ma siamo in tempi "strani" oggi c'è tanto spazio per il pessimismo!
Che abbiano ragione gli Hopi oppure i Maya ?
Bella l'idea della precognizione basata sui numeri!
Il film è a tratti avvincente ; i disastrosi eventi che si susseguono sono ben congegnati da un punto di vista scenico ; segnalerei in particolare
la sequenza del disastro aereo. e quella del treno metropolitano che deraglia , entrambe di forte impatto.
Spirito emotivo, questo è il senso che si trasmette e provvisorietà senza troppa riflessione perché anche qui l'azione "strapazza" il pensiero.
Oramai la scienza d'avanguardia sostiene la ciclicità di evoluzioni e distruzioni ,come se all'uomo fosse concesso"tanto e no più".
Pensate ad una lettura della storia su queste basi!
Potremmo affermare di non essere la civiltà evoluta" ma solo il seguito...di una storia che ricomincia da radici smarrite .
Qualche riserva per i finale troppo scontato ed un poco "fumettone" che certo non è "arricchimento".
Non si condividono recensioni tanto severe poiché il risultato è complessivamente meritevole ;qui si da sfogo solo alla voglia di autodistruzione anche esagerando, non prendiamolo troppo sul serio.
Nicolas Cage, protagonista adeguato ,cerca di correggere con la sua presenza scenica alcuni difetti un poco "svolazzanti" della trama.
Complessivamente il film "va" e si impone in modo naturale all'attenzione .
Però quanta ansia alla fine del film !
voto 7.5
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ipno74
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lunedì 21 febbraio 2011
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un dubbio viene!!!
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Proyas non smentisce mai, i suoi film sono sempre di intrattenimento ma che ti fanno pensare alla fine.
Godetevi gli effetti speciali.
La drammaticità dell'aereo che si schianta a terra è girata benissimo.
Cage non mi è dispiaciuto, sembra adatto per la parte.
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rick333
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domenica 4 aprile 2010
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voi chi siete........?
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"Voi chi siete?". La domanda che Nicolas Cage pone alla fine del film è quella che lo spettatore si fa a partire dall'inizio della visione: chi sono i misteriosi esseri che mandano segnali? La risposta non verrà mai data. Viene lasciato alla immaginazione delle persone dire chi sono: Alieni? Angeli? Boh. Ho scelto di iniziare il mio commento partendo da questo aspetto, per sottolineare come tutta la vicenda raccontata si fondi sulla attesa di una rivelazione che non ci sarà mai. La trama non è per nulla originale, con un sottofondo catastrofico che sembra essere tornato in voga dopo le vicende dell'11 settembre 2001. E infatti anche in questo caso il riferimento all'avvenimento più tragico che sia accaduto nella storia moderna degli Stati Uniti non poteva mancare.
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"Voi chi siete?". La domanda che Nicolas Cage pone alla fine del film è quella che lo spettatore si fa a partire dall'inizio della visione: chi sono i misteriosi esseri che mandano segnali? La risposta non verrà mai data. Viene lasciato alla immaginazione delle persone dire chi sono: Alieni? Angeli? Boh. Ho scelto di iniziare il mio commento partendo da questo aspetto, per sottolineare come tutta la vicenda raccontata si fondi sulla attesa di una rivelazione che non ci sarà mai. La trama non è per nulla originale, con un sottofondo catastrofico che sembra essere tornato in voga dopo le vicende dell'11 settembre 2001. E infatti anche in questo caso il riferimento all'avvenimento più tragico che sia accaduto nella storia moderna degli Stati Uniti non poteva mancare. A parte questo la storia si trascina stancamente senza colpi di scena. L'unico "enigma "che avrebbe potuto creare un po' di suspence, quello relativo ai numeri scritti dalla bambina, viene subito risolto dal protagonista nei primi minuti. Una volta capito questo non si vede cosa altro dovrebbe accadere: forse sapendo quando devono avvenire le catastrofi si riesce a fermarle? Neanche per sogno. E allora quale sarebbe il motivo per cui vengono mandati questi "segnali"? E' chiaro che il film deve dare una risposta a questa domanda, ma una volta che questa verrà evidenziata non risulterà essere per niente convincente, neanche facendo lo sforzo di considerare il tutto come fantascienza. Vi sono poi alcune incongruenze, delle quali la più evidente risulta essere la diversa "sorte" toccata ai bambini:prima di tutto la differente collocazione temporale delle vicende; in secondo luogo la prima bambina una volta diventata grande muore, mentre gli altri due protagonisti vengono portati in un nuovo mondo. Almeno in base a una prima lettura. Un'altra visione dello stesso episodio potrebbe far immaginare che la prima bambina in realtà dopo la morte è stata anch'essa portata nel nuovo mondo, ma la cosa non è per niente chiara. D'altra parte i misteriosi esseri dicono che solo chi ha sentito le voci sarà "salvato"... e allora come la mettiamo? Questo è solo un esempio di come il film non riesca a svolgersi secondo una logica. La conclusione è forzata, ma anche obbligata. Tirando le somme il film risulta deludente, con un Nicolas Cage poco convinto della parte interpretata. Si può tranquillamente fare a meno di vederlo.
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giulio brillarelli
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domenica 6 settembre 2009
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effetti molto speciali, cage un po' meno
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2009: l’astrofisico John Koelster (Nicolas Cage) e suo figlio Caleb (Chandler Canterbury) devono tirar avanti da soli, la mamma non c’è più. 1959: la piccola Lucinda Embry (Lara Robinson) scrive su un foglio, destinato a una capsula del tempo, una strampalata lista di numeri. 2009: la capsula viene aperta, Caleb entra in possesso del foglio misterioso. Ben presto suo padre scopre che tutti quei numeri potrebbero essere predizioni di sciagure passate, presenti e future… - - - Il regista Alex Proyas, come già aveva fatto in “Io, Robot” (2004), riflette su libero arbitrio e teleologia, ma riducendo qui drasticamente il dosaggio di adrenalina delle scene d’azione e puntando invece sul timore (terrore) reverenziale suscitato dalla devastazione maestosa del “dio fuoco”.
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2009: l’astrofisico John Koelster (Nicolas Cage) e suo figlio Caleb (Chandler Canterbury) devono tirar avanti da soli, la mamma non c’è più. 1959: la piccola Lucinda Embry (Lara Robinson) scrive su un foglio, destinato a una capsula del tempo, una strampalata lista di numeri. 2009: la capsula viene aperta, Caleb entra in possesso del foglio misterioso. Ben presto suo padre scopre che tutti quei numeri potrebbero essere predizioni di sciagure passate, presenti e future… - - - Il regista Alex Proyas, come già aveva fatto in “Io, Robot” (2004), riflette su libero arbitrio e teleologia, ma riducendo qui drasticamente il dosaggio di adrenalina delle scene d’azione e puntando invece sul timore (terrore) reverenziale suscitato dalla devastazione maestosa del “dio fuoco”. Mossa vincente. Nicolas Cage non è invece in forma smagliante, scadendo in una recitazione melodrammatica che non rende giustizia al suo talento, venuto alla luce in passato con altri personaggi - uno su tutti, il nevroticissimo protagonista de “Il genio della truffa” (Ridley Scott, 2003). - - - La colonna sonora di Marco Beltrami non va per il sottile, svolgendo un lavoro prevalentemente anonimo e d’ufficio. Più significativa la selezione della musica intradiegetica: domina la Settima di Beethoven che John alza a tutto volume, la sera tardi. Seduto in poltrona, col bicchiere colmo di liquore in una mano, in lutto per la moglie, John Koelster ha un che di Robert Neville, il protagonista del romanzo “Io sono leggenda” (Richard Matheson, 1954), che al calar delle tenebre si armava di grammofono e bottiglia per tappare fuori dalla testa le urla dei vampiri che lo stringevano d’assedio. - - - A conti fatti, i superlativi effetti speciali della Animal Logic sono la colonna portante di “Segnali dal futuro”. La colossale astronave del finale, dal design a strati, curvilinea e spigolosa al tempo stesso, è una delle creazioni più riuscite del film. Spiega Emmanuel Blasset, uno dei CG Supervisor alla Animal Logic: “La regola d’oro applicata in tutte le fasi di progettazione e realizzazione dell’astronave era che niente dovesse cambiare forma organicamente o essere articolato in maniera meccanica. Abbiamo messo in pratica questo principio ricorrendo a impulsi di energia ed effetti caustici che spiegassero le connessioni tra le differenti componenti e sezioni dell'astronave. Il flusso di energia sottostante, combinato con una sostanza gassosa traslucida, ci ha aiutato a materializzare l’astronave, come anche a restituire il senso delle proporzioni e la complessità dell’oggetto”. Quali riferimenti avete utilizzato come ispirazione per il design dell’astronave alla fine del film? Altri veicoli spaziali, edifici, stili, dipinti, periodi storici, film di sf… “Uno dei materiali di riferimento più importanti per il nostro lavoro è stata una fotografia notturna del Chrysler Building di New York, avvolto dalla nebbia. Quella foto illustrava perfettamente il modo in cui un oggetto su vasta scala scompare quando si trova immerso in un’atmosfera densa, come la luce brilli e si propaghi in un ambiente simile. Il design e la funzionalità della sezione di astronave che atterra sono ispirati a una puzzleball cinese. Per quanto riguarda il materiale di cui è costituita l’astronave, i riferimenti sono numerosi: aerogel NASA, pelle, meduse…”. Il risultato è impressionante: davanti a cotanta astronave lo spettatore, come il John Koelster che cade in ginocchio, si sente quasi al cospetto di Dio.
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dandy
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sabato 2 gennaio 2016
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speranza dallo spazio.
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Un film decisamente insolito nel panorama odierno,anche se non certo perfetto.Parte come un thriller-horror-catastrofico stile "Frequency-Il futuro è in ascolto" e alla fine sceglie una soluzione che più new age non si potrebbe,per non dire trash.Scientology dev'esserne entusiasta,e potrebbe perfino servirsene per farsi propaganda.Ma Proyas riesce ad azzeccare la tensione ed evitare molti clichè.Svelto,avvincente,e persino toccante in un paio di scene(il saluto tra John e suo figlio;John che si unisce alla sua famiglia per l'ultima volta).E il budget elevato permette al regista di girare sequenze catastrofiche esmplari ma non spettacolarizzate(l'aereo che si schianta ripreso con un magnifico piano-sequenza,i due treni che si scontrano,il finale).
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Un film decisamente insolito nel panorama odierno,anche se non certo perfetto.Parte come un thriller-horror-catastrofico stile "Frequency-Il futuro è in ascolto" e alla fine sceglie una soluzione che più new age non si potrebbe,per non dire trash.Scientology dev'esserne entusiasta,e potrebbe perfino servirsene per farsi propaganda.Ma Proyas riesce ad azzeccare la tensione ed evitare molti clichè.Svelto,avvincente,e persino toccante in un paio di scene(il saluto tra John e suo figlio;John che si unisce alla sua famiglia per l'ultima volta).E il budget elevato permette al regista di girare sequenze catastrofiche esmplari ma non spettacolarizzate(l'aereo che si schianta ripreso con un magnifico piano-sequenza,i due treni che si scontrano,il finale).Un film decisamente migliore di "Io,Robot", in cui si respira l'atmosfera dei vecchi b-movies di una volta sempre più difficile da trovare,che ha almeno il merito di parlare di apocalisse senza concludersi nel solito modo.E Cage,pur essendo il solito manichino,trova dopo oltre 10 anni di scemenze alimentari un film degno di nota.
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wynorski guiaz '80s
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lunedì 7 settembre 2009
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viaggio al centro di un'ottimo blockbuster
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Durante la riapertura della 'capsula del tempo' alla scuola elementare di suo figlio, il professor John Koelster(Nicolas Cage) si accorge che il disegno 'del passato' consegnato a suo figlio è una lunga sequenza di numeri apparentemente senza un senso logico. Dopo aver capito che i numeri fanno riferimento ai disastri mondiali dell'ultimo secolo, John si chiede se anche le ultime tre date da lui identificate nel foglio, possano essere delle imminenti catastrofi. E così avviene catapultando John e la sua famiglia in una corsa per decretare quale sia l'ultimo e terzo avvenimento. E' un film certo, un film in cui lo spettatore deve usare la fantasia. Questo Knowing può anche assomigliare al recente Next sempre con Cage.
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Durante la riapertura della 'capsula del tempo' alla scuola elementare di suo figlio, il professor John Koelster(Nicolas Cage) si accorge che il disegno 'del passato' consegnato a suo figlio è una lunga sequenza di numeri apparentemente senza un senso logico. Dopo aver capito che i numeri fanno riferimento ai disastri mondiali dell'ultimo secolo, John si chiede se anche le ultime tre date da lui identificate nel foglio, possano essere delle imminenti catastrofi. E così avviene catapultando John e la sua famiglia in una corsa per decretare quale sia l'ultimo e terzo avvenimento. E' un film certo, un film in cui lo spettatore deve usare la fantasia. Questo Knowing può anche assomigliare al recente Next sempre con Cage. E anche questo potrebbe dar dei sospetti a critici e spettatori. Ma se dopo i disastri dell'aereo e della metropolitana la sceneggiatura aggiunge 'qualcosa' di più inquitante e letale il pubblico che reazione ha? La fine del mondo, magari? Dopo un'ora, il film del bravo Alex Proyas prende delle direttive di trama alla Armageddon o alla Deep Impact ma tranquilli, Segnali dal Futuro non vuole copiare nessuna pellicola. Tra apparizioni, simbologia e numerologia, disaster movie e puntuali incursioni in sequenze thriller/horror, Knowing vola altissimo e anche se gli effetti speciali sono abbondanti, il cast offre buone interpretazioni e soprattutto, la sceneggiatura non si perde in banalità o in scontati siparietti da blockbuster hollywoodiano. Quello che si può dire è che il film è un B Movie di serie A volto ad un finale con numerosi colpi di scena e stranamente mai scontati. Ma dell'ultima ora di film non si può parlare altrimenti si rovina la sorpresa ad ogni possibile spettatore. Quella di Segnali dal Futuro è una bella sorpresa perchè offre un film ecologista, thriller, e soprattutto suspense che non cessa mai di spegnersi se non alla fine della pellicola. E alla fine di Knowing si rimane spiazzati ed ancora emozionati di aver visto un bellissimo prodotto che non gioca sull'effetto speciale ma bensì(finalmente) su buone idee sviluppate dalla sceneggiatura.
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mr.halo
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giovedì 10 settembre 2009
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aspettative deluse
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Films agrodolce particolarmente mirato su una trama altalenante senza una linea guida ben precisa.
Ciò crea allo spettatore un iniziale senso di disorientamento.
La storia non presenta nessuna innovazione signidicativa, sembra di rivedere "l'arca di noe" versione Horror-Thriller. Lento nei primi 20minuti di proiezione dove "l'attenzione" dello spettatore viene messa a dura prova.
Per quanto riguarda gli effetti speciali, però, il film segna un bel gran punto. Molto impressionanti (in particolare la scena del primo evento catastrofico (l'aereo)) quasi realistici, catapultano lo spettatore in mezzo ad una vicenda surreale, con un faccia a faccia con la morte nuda e cruda.
Da brividi le scene "horror" che hanno come punto di forza il "non sapere" dello spettatore le intenzioni dei "pseudo-esseri" oscuri.
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Films agrodolce particolarmente mirato su una trama altalenante senza una linea guida ben precisa.
Ciò crea allo spettatore un iniziale senso di disorientamento.
La storia non presenta nessuna innovazione signidicativa, sembra di rivedere "l'arca di noe" versione Horror-Thriller. Lento nei primi 20minuti di proiezione dove "l'attenzione" dello spettatore viene messa a dura prova.
Per quanto riguarda gli effetti speciali, però, il film segna un bel gran punto. Molto impressionanti (in particolare la scena del primo evento catastrofico (l'aereo)) quasi realistici, catapultano lo spettatore in mezzo ad una vicenda surreale, con un faccia a faccia con la morte nuda e cruda.
Da brividi le scene "horror" che hanno come punto di forza il "non sapere" dello spettatore le intenzioni dei "pseudo-esseri" oscuri.
Invece inequivocabilmente all'altezza delle aspettative la prestazione recitativa di Nicolas Cage.
Riesce a calarsi nella parte di un padre, vedovo, con pregi e tanti difetti nella sua umana impotenza e microscopicità di fronte ad eventi bibblici.
Trasmette allo spettatore un'umanità disarmante. Nonostante le mille peripezie cerca, anche sapendo d'esser impotente, di lottare fino alla fine, com'è nella natura dell'uomo.
In complessiva il film è apprezzabile, ha una trama dispersiva ma la presenza di Cage solleva molto la votazione media del film.
Non consiglio di correre a vederlo, ma cmq per chi ci dovesse andare sappia che è un film al di sotto delle aspettative.
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gus da mosca
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domenica 12 aprile 2009
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cassandra, i cavalieri dell'apocalisse e 2 conigli
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Che grande abbuffata di idee ! Questo film di Proyas e' una delle piu' confuse ibridazioni di genere della storia del cinema ! Kubrik descrisse lucidamente 50 anni di futuro, nell'odissea del 1968, Spielberg immagino' incontri ravvicinati a bordo di gigantesche e puerili trottole luminose, dimostrando che gia' nel 1977 la fantascienza doveva puntare alla fantasia, per non farsi superare dalla scienza. Nel 2009 la scienza e' avanti alla fantascienza di parecchi anni luce: pensare ad una fantascienza predittiva ed immediata, che pero' si ispiri alla scienza, e' quasi impossibile. Nel cinema del nuovo millennio la fantascienza piega il tempo su se stesso e guarda ad un medioevo prossimo venturo, millenarista e senza speranza.
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Che grande abbuffata di idee ! Questo film di Proyas e' una delle piu' confuse ibridazioni di genere della storia del cinema ! Kubrik descrisse lucidamente 50 anni di futuro, nell'odissea del 1968, Spielberg immagino' incontri ravvicinati a bordo di gigantesche e puerili trottole luminose, dimostrando che gia' nel 1977 la fantascienza doveva puntare alla fantasia, per non farsi superare dalla scienza. Nel 2009 la scienza e' avanti alla fantascienza di parecchi anni luce: pensare ad una fantascienza predittiva ed immediata, che pero' si ispiri alla scienza, e' quasi impossibile. Nel cinema del nuovo millennio la fantascienza piega il tempo su se stesso e guarda ad un medioevo prossimo venturo, millenarista e senza speranza. Da Lucas fino a Boyle l'umanita' e' intrappolata' in un fantastico futuro predestinato, in preda alle dittature del bene e del male o sbandato per strada, senza piu' regole di convivenza civile. Proyas sembra aver sintetizzato nel suo film le ultime tendenze del cinema di fantastica-anti-scienza, producendo un intricato film essenzialmente di azione, con inspiegati quanto non scientifici risvolti mistico-medianici. Cinematograficamente parlando, Proyas specula sulla recente tendenza di mescolare nei film generi diversi di cinema, lui pero' li incolla superficialmente insieme, tramite brusche sterzate narrative. L'originalita' del film sta solo in queste discutibili ed improvvise deviazioni di genere: non c'e' altro, se non le ormai consuete sequenze di azione che sboccano in una sorprendente quanto terribilmente sintetica scena catastrofica, cuo cui si chiude ognuna delle sezioni del film. C'e' pure una morale finale pretenziosa ed inconcludente, graficamente in stile ET. Anche per Cage, come gia' succede per alcuni suoi colleghi, Hollyhood scrive sceneggiature su misura, che rischiano di affidare al protagonista ruoli sempre simili e fanno sembrare identici tutti i film dove lui e' protagonista, a meno di dettagli della storia spesso bizzarri. Per alcuni aspetti questo film sembra anche essere un ennesimo remake-citazionista, destinato a quel pubblico giovanissimo a cui piace continuare a rivedere situazioni fanta-apocalittiche, gia' mostrate sugli schermi diverse volte negli ultimi 10 anni (...andate a vedere il film e concorderete che il titolo della mia recensione ha un senso).
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[+] ...anche beethoven tra citazioni e riciclaggi
(di gus da mosca)
[ - ] ...anche beethoven tra citazioni e riciclaggi
[+] fanta"scienza" predittiva
(di elisabeth)
[ - ] fanta"scienza" predittiva
[+] fanta-anti-scienza (cioe' fantamedioevo)
(di gus da mosca)
[ - ] fanta-anti-scienza (cioe' fantamedioevo)
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