Segnali dal futuro |
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Un film di Alex Proyas.
Con Nicolas Cage, Rose Byrne, Chandler Canterbury, Lara Robinson, Ben Mendelsohn, Terry Camilleri.
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Titolo originale Knowing.
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 121 min.
- USA, Gran Bretagna 2009.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 4 settembre 2009.
MYMONETRO
Segnali dal futuro
valutazione media:
2,52
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Effetti molto speciali, Cage un po' menodi Giulio BrillarelliFeedback: 0 |
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domenica 6 settembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
2009: l’astrofisico John Koelster (Nicolas Cage) e suo figlio Caleb (Chandler Canterbury) devono tirar avanti da soli, la mamma non c’è più. 1959: la piccola Lucinda Embry (Lara Robinson) scrive su un foglio, destinato a una capsula del tempo, una strampalata lista di numeri. 2009: la capsula viene aperta, Caleb entra in possesso del foglio misterioso. Ben presto suo padre scopre che tutti quei numeri potrebbero essere predizioni di sciagure passate, presenti e future… - - - Il regista Alex Proyas, come già aveva fatto in “Io, Robot” (2004), riflette su libero arbitrio e teleologia, ma riducendo qui drasticamente il dosaggio di adrenalina delle scene d’azione e puntando invece sul timore (terrore) reverenziale suscitato dalla devastazione maestosa del “dio fuoco”. Mossa vincente. Nicolas Cage non è invece in forma smagliante, scadendo in una recitazione melodrammatica che non rende giustizia al suo talento, venuto alla luce in passato con altri personaggi - uno su tutti, il nevroticissimo protagonista de “Il genio della truffa” (Ridley Scott, 2003). - - - La colonna sonora di Marco Beltrami non va per il sottile, svolgendo un lavoro prevalentemente anonimo e d’ufficio. Più significativa la selezione della musica intradiegetica: domina la Settima di Beethoven che John alza a tutto volume, la sera tardi. Seduto in poltrona, col bicchiere colmo di liquore in una mano, in lutto per la moglie, John Koelster ha un che di Robert Neville, il protagonista del romanzo “Io sono leggenda” (Richard Matheson, 1954), che al calar delle tenebre si armava di grammofono e bottiglia per tappare fuori dalla testa le urla dei vampiri che lo stringevano d’assedio. - - - A conti fatti, i superlativi effetti speciali della Animal Logic sono la colonna portante di “Segnali dal futuro”. La colossale astronave del finale, dal design a strati, curvilinea e spigolosa al tempo stesso, è una delle creazioni più riuscite del film. Spiega Emmanuel Blasset, uno dei CG Supervisor alla Animal Logic: “La regola d’oro applicata in tutte le fasi di progettazione e realizzazione dell’astronave era che niente dovesse cambiare forma organicamente o essere articolato in maniera meccanica. Abbiamo messo in pratica questo principio ricorrendo a impulsi di energia ed effetti caustici che spiegassero le connessioni tra le differenti componenti e sezioni dell'astronave. Il flusso di energia sottostante, combinato con una sostanza gassosa traslucida, ci ha aiutato a materializzare l’astronave, come anche a restituire il senso delle proporzioni e la complessità dell’oggetto”. Quali riferimenti avete utilizzato come ispirazione per il design dell’astronave alla fine del film? Altri veicoli spaziali, edifici, stili, dipinti, periodi storici, film di sf… “Uno dei materiali di riferimento più importanti per il nostro lavoro è stata una fotografia notturna del Chrysler Building di New York, avvolto dalla nebbia. Quella foto illustrava perfettamente il modo in cui un oggetto su vasta scala scompare quando si trova immerso in un’atmosfera densa, come la luce brilli e si propaghi in un ambiente simile. Il design e la funzionalità della sezione di astronave che atterra sono ispirati a una puzzleball cinese. Per quanto riguarda il materiale di cui è costituita l’astronave, i riferimenti sono numerosi: aerogel NASA, pelle, meduse…”. Il risultato è impressionante: davanti a cotanta astronave lo spettatore, come il John Koelster che cade in ginocchio, si sente quasi al cospetto di Dio.
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