Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Russia |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Pyotr Buslov, Aleksey German Jr, Boris Khlebnikov, Kirill Serebrennikov, Ivan Vyrypaev |
Attori | Yuriy Chursin, Aleksandr Yatsenko . |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 7 agosto 2009
CONSIGLIATO SÌ
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Cinque registi russi si esprimono sul tema dell'amore. Uno dopo l'altro, propongono uno sguardo sbilenco sul sentimento che coinvolge cinque protagonisti emarginati, non integrati con la società. Un giornalista di cronaca, un calzolaio, una ragazza in viaggio, un imbranato sandwich-man travestito da gambero fuxia e il paziente di un manicomio si emozionano all'incontro con l'amore, rinunciano a se stessi, soffrono in silenzio. Poi comprendono la magia del momento. E sorridono. La struttura a episodi è sempre un ordine narrativo rischioso perché deve mantenere una visione d'insieme organica, pur fondandosi su un carosello frammentato di storie, fatto di punti di vista diversi su uno stesso argomento. La scelta dell'amore come tema unificante è già di per sé coraggiosa perché sul sentimento umano per eccellenza è già stato detto molto, in tempi e modi più o meno originali. Il punto di forza di questo gruppo di registi provenienti dalla Russia, sta nel tentativo di rappresentare la scoperta dell'altro e la fase dell'innamoramento attraverso uno stile ricercato che nega il 'già visto'. Quando, nel primo episodio, lo svogliato cronista sopraggiunge nel decadente palazzone di periferia - che potrebbe essere quella di una qualsiasi grande città europea - a intervistare i condomini, sono gli ambienti e gli sguardi a parlare. Lo stile minimalista, costruito su una solida sceneggiatura tesa alla moderazione dell'eccesso, si concentra sull'emozione, di rabbia e amore, che passa tra i due ragazzi apparentemente rivali e l'oggetto del desiderio, la "giovane dal seno grande". L'effetto ottenuto è potente come quando il cuore comincia a battere forte e la cotta si trasforma in passione. Il primo episodio regge bene la statura di 'piccolo capolavoro' e promette una continuazione degna di questo titolo. Ma ecco che la sventura tipica di un film a episodi ritorna prepotente a farsi strada. C'è un grosso squilibrio tra i buoni risultati della dichiarazione d'amore del primo corto e quelli mediocri o indifferenti di tutto il resto. Anche l'uomo-gambero del quarto episodio, comunque più interessante degli altri, perde l'autenticità, nel momento in cui la furbizia dell'autore si svela: dietro alla tragica esistenza di un ragazzo programmato a subire l'aggressività violenta degli altri, c'è l'altrettanto 'programmato' disegno del regista che vuole rendere fin troppo compassionevole lo stolto protagonista per conquistarsi i favori dello spettatore. La conseguenza è una storia sgargiante nei colori, a tratti innovativa nella forma, ma irrimediabilmente patetica nell'animo. Esattamente come il resto del film.