bisturi
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martedì 9 giugno 2009
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ma è una barzella sui carabinieri?
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Decisamente una boiata, non mi aveva esaltato né il libro né il film per "Il codice Da Vinci" ma questa è la dimostrazione che al peggio non v'è fine. Trama ridicola. Sparatorie al limite del surreale 8figuriamoci se un carabiniere abbassa l'arma se dopo una sparatoria si presenta uno con una pistola in mano e un distintivo che potrebbe aver rubato alle vittime!). Il cattivo purtroppo muore, perché qualche suggerimento su come muoversi rapidamente nel traffico caotico di Roma potrebbe darlo. Se nel primo il protagonista non dorme per tre giorni di fila, nel secondo il cattivo di turno usa il teletrasporto. L'intuito del detective è più ottuso che acuto (ha difficoltà ad immaginare un monumento del Bernini che abbia a che fare con l'acqua, si chiede quale monumento di roma possa avere a che fare con gli angeli e villipendia testi rari e preziosi peggio di un adolescente teppista).
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Decisamente una boiata, non mi aveva esaltato né il libro né il film per "Il codice Da Vinci" ma questa è la dimostrazione che al peggio non v'è fine. Trama ridicola. Sparatorie al limite del surreale 8figuriamoci se un carabiniere abbassa l'arma se dopo una sparatoria si presenta uno con una pistola in mano e un distintivo che potrebbe aver rubato alle vittime!). Il cattivo purtroppo muore, perché qualche suggerimento su come muoversi rapidamente nel traffico caotico di Roma potrebbe darlo. Se nel primo il protagonista non dorme per tre giorni di fila, nel secondo il cattivo di turno usa il teletrasporto. L'intuito del detective è più ottuso che acuto (ha difficoltà ad immaginare un monumento del Bernini che abbia a che fare con l'acqua, si chiede quale monumento di roma possa avere a che fare con gli angeli e villipendia testi rari e preziosi peggio di un adolescente teppista).
oltrettutto c'è un nuovo sport: il parroco...dutismo, perché il camerlengo (scambiato per un semplice prete che fa da segretario, quando è invece un cardinale papabile) si lancia con il paracadute, resiste ad un'esplosione nucleare, viene sbattuto come una foglia al vento su tutti i tetti di Roma e un attimo dopo, salvo zoppicare leggermente, è pronto a fare le scale di corsa nella speranza di essere eletto papa.
La domanda sorge spontanea: ma con tutti quei bravi scrittori che stentano a farsi pubblicare, perchè editori e produttori continuano ad insistere su 4 scalzacani?
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chiarialessandro
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lunedì 8 giugno 2009
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film americano ma non americanata
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La mia idea di cinema si identifica, fondamentalmente, nella ricerca di un prodotto che riesca a trasmettere emozioni e sensazioni, che mi faccia riflettere e crescere, che mi mostri le tracce di una vita che riesco a riconoscere anche senza grandi effetti speciali. E’ però altrettanto ovvio che, ritenendomi (forse presuntuosamente) un amante del cinema, posso apprezzare anche opere che non rispondano a questo stereotipo; Angeli e demoni è una di queste. Film che trasuda adrenalina dall’inizio alla fine, ripreso con abile mestiere da un libro che è un inno al fervore della fantasia scatenata, complicato quanto basta per tenere costantemente vigili i nostri sensi ma senza diventare incomprensibile, fruitore di abbondante tecnologia digitale ma senza diventare eccessivo o esagerato, con un finale degno del miglior calciatore internazionale perché ti spiazza e ti prende nettamente in contropiede, specchio fedele degli intrighi sotterranei e nascosti di quella che a me sembra essere una chiesa retriva, repressiva e dedita maggiormente al potere temporale che a quello spirituale.
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La mia idea di cinema si identifica, fondamentalmente, nella ricerca di un prodotto che riesca a trasmettere emozioni e sensazioni, che mi faccia riflettere e crescere, che mi mostri le tracce di una vita che riesco a riconoscere anche senza grandi effetti speciali. E’ però altrettanto ovvio che, ritenendomi (forse presuntuosamente) un amante del cinema, posso apprezzare anche opere che non rispondano a questo stereotipo; Angeli e demoni è una di queste. Film che trasuda adrenalina dall’inizio alla fine, ripreso con abile mestiere da un libro che è un inno al fervore della fantasia scatenata, complicato quanto basta per tenere costantemente vigili i nostri sensi ma senza diventare incomprensibile, fruitore di abbondante tecnologia digitale ma senza diventare eccessivo o esagerato, con un finale degno del miglior calciatore internazionale perché ti spiazza e ti prende nettamente in contropiede, specchio fedele degli intrighi sotterranei e nascosti di quella che a me sembra essere una chiesa retriva, repressiva e dedita maggiormente al potere temporale che a quello spirituale. Se lo andate a vedere accettandolo per quello che è, con tutti i pregi ed i difetti delle grandi produzioni “made in USA”, senza pretendere di trovarvi la logica di una spiegazione matematica o la comprensibilità di una favola per bambini, penso che ve lo potrete proprio gustare.
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alge90
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lunedì 8 giugno 2009
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avvincente e oscuro allo stesso tempo
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Ancora una volta Ron Howard è riuscito a destare scalpore;dopo la critiche del film "Il Codice Da Vinci", il sequel "Angeli e Demoni" ha affascinato il pubblico. Fisica quantistica, fede, religione, sette oscure e tanto pathos hanno sicuramente destato l'interesse anche di scettici riguardo a questi scottanti argomenti.E' un film che merita perchè oltre alla scenografia ottima, ancora una volta uno straordinario Tom Hanks(il professor Robert Langdon),ormai non più giovanissimo, ha interpretato il ruolo di "eroe" nel migliore dei modi.
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sarina88
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domenica 7 giugno 2009
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forza langdon!
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ecco a voi robert langdon, l'uomo perfetto, o così pare, alle prese con un'altra fantomatica setta che spunta dal passato per vendicarsi di qualche non meglio defnita ingiustizia...avendo letto il libro, che è davvero molto bello, il film può risultare banale e poco fluido, ma nel complesso abbasanza avvicente e carico di suspence. mi dispiace solo che debba sempre essere omessa la parte amorosa, quella tra Langdon e Vittoria..magari avrebbe dato un tocco in più alla trama...
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vedelia
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sabato 6 giugno 2009
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meglio il codice da vinci!
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Il film è molto lontano dal romanzo da cui è tratto: dove sono le crisi di claustrofobia di Langdon? Perchè lo studioso non si trova sull'aereo col camerlengo nella scena del lancio della bomba? Che fine hanno fatto le teorie scientifico-religiose dello scienziato che ha scoperto l'antimateria? E, soprattutto, perchè non c'è la storia d'amore tra Langdon e la Vetra?
Ho trovato la storia troppo semplificata, Hanks un pò trascurato, il killer non all'altezza dell'indimenticabile Silas del "Codice da Vinci" (lui sì davvero angelo e demone)...da vedere e archiviare!
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(di sgallo)
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[+] meglio nessuno dei due!
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bicirris
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venerdì 5 giugno 2009
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un film è un film
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I sogni e gli incubi, che a volte rovinano o innalzano una giornata, sono reali?
Il messaggio che lancia il film, a parte tutte le incongruenze e la veridicità del tema proposto che tutti o quasi abbiamo notato a quanto pare ha fatto nascere la curiosità di andarlo a vedere a milioni di persone, di questi milioni di persone, molti "imbecilli" si sono andati a documentare, per confrontare la realtà con la finzione proposta dal film questo è = a cultura e conoscenza.
Ad esempio è una stupidagine datemi pure dell' ignorante ma non sapervo che Raffaello Sanzio fosse Lo stesso Raffaello che tutti conosciamo.
Non lo definirei un film di interesse culturale, ma secondo me, ogni cosa può dare uno spunto costruttivo.
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I sogni e gli incubi, che a volte rovinano o innalzano una giornata, sono reali?
Il messaggio che lancia il film, a parte tutte le incongruenze e la veridicità del tema proposto che tutti o quasi abbiamo notato a quanto pare ha fatto nascere la curiosità di andarlo a vedere a milioni di persone, di questi milioni di persone, molti "imbecilli" si sono andati a documentare, per confrontare la realtà con la finzione proposta dal film questo è = a cultura e conoscenza.
Ad esempio è una stupidagine datemi pure dell' ignorante ma non sapervo che Raffaello Sanzio fosse Lo stesso Raffaello che tutti conosciamo.
Non lo definirei un film di interesse culturale, ma secondo me, ogni cosa può dare uno spunto costruttivo.
Che sia anticlericale è mooolto vero ma che qualcuno pianti il seme del dubbio proponendo un' alternativa al concetto che si ha delle cose è lecito e costruttivo.
Personalmente lo vedo come un bel film d'azione con un bel cast, bellissimi effetti ed attimi di suspense molto intensi.
Scegliete le vostre armi signori...
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biuly
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venerdì 5 giugno 2009
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che schifo di film !!!
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Solita serie di luoghi comuni anticlericali, dialoghi e situazioni paradossali, citazioni storiche errate. Alla luce di ciò mi chiedo, come potete considerare bello un film stracolmo di errori voluti per cavalcare l'onda della più becera ideologia anticlericale ? Se avete un minimo di cultura, non potete non provare un senso di fastidio nella visione di situazioni faziose create ad arte e delle scene assurde come quella dell'esplosione che fa crollare la cupola di san pietro con l'onda d'urto, ma non uccide nessuno delle migliaia di persone presenti e soprattutto non sposta più di tanto il camerlengo attaccato al paracadute. L'ho trovato inoltre offensivo nei confronti della chiesa cattolica, descritta come una loggia massonica fatta solo di ricchezze e potere, in questo il regista ci ha messo del suo.
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Solita serie di luoghi comuni anticlericali, dialoghi e situazioni paradossali, citazioni storiche errate. Alla luce di ciò mi chiedo, come potete considerare bello un film stracolmo di errori voluti per cavalcare l'onda della più becera ideologia anticlericale ? Se avete un minimo di cultura, non potete non provare un senso di fastidio nella visione di situazioni faziose create ad arte e delle scene assurde come quella dell'esplosione che fa crollare la cupola di san pietro con l'onda d'urto, ma non uccide nessuno delle migliaia di persone presenti e soprattutto non sposta più di tanto il camerlengo attaccato al paracadute. L'ho trovato inoltre offensivo nei confronti della chiesa cattolica, descritta come una loggia massonica fatta solo di ricchezze e potere, in questo il regista ci ha messo del suo. Nel descrivere i prelati si usano a bizzeffe termini come capi, potere, potenti, alti prelati, autorità, ricchezze e tutto ciò che serve per mettere in cattiva luce la chiesa. La trama è basata sulla vendetta di un'associazione segreta per 4 morti fatti dalla chiesa 400 anni fà. Cosa dovrebbero fare i francesi per i migliaia di Galli uccisi dai romani, o i mussulmani per i migliaia di impalati del principe romeno Vlad III (di draculana memoria) o la chiesa stessa nei confronti dei morti in nome dei LUMI della rivoluzione francese ben più numerosi e recenti dei 4 ILLUMINATI ?
In parole povere film offensivo per i contenuti, ridicolo nella trama, scientificamente e storicamente fasullo e disgustoso per la faziosità. (come i suoi libri)
P.S.: Ovviamente me lo sono fatto prestare per dare un giudizio... di sicuro non finanzio Brown, 2 libri compresi, il codice e angeli e demoni, l'ultimo neanche sò il titolo.
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(di francesca72)
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(di paolorol)
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domenico maria
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giovedì 4 giugno 2009
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i giovani demoni
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Ho visto e rivisto questa pellicola.Quello che scrivo riguarda SOLO il film.Considerazione squallidamente matematica ma implacabile,cifre alla mano.Stiamo intorno ai 3 Milioni di biglietti staccati.Leggete le recensioni dei quotidiani e periodici cattolici e confrontateli con lo sbanco assoluto.Serve a qualcosa ostinarsi a ridicolizzare questo film,a dire sempre che sono soldi e tempo buttati,davanti un simile,inesorabile record di incassi?E' evidente che alla stampa cattolica,ogni volta che esce un libro o film di/su Dan Brown,ci sono drammatici problemi di elementare comunicazione,di elementare psicologìa.I fatti polverizzano le loro parole.Ne hanno coscienza?Il Film.Certo,rispetto al Codice Da Vinci,gli stimoli di discussione sono molto meno numerosi:ma il fatto è un'altro.
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Ho visto e rivisto questa pellicola.Quello che scrivo riguarda SOLO il film.Considerazione squallidamente matematica ma implacabile,cifre alla mano.Stiamo intorno ai 3 Milioni di biglietti staccati.Leggete le recensioni dei quotidiani e periodici cattolici e confrontateli con lo sbanco assoluto.Serve a qualcosa ostinarsi a ridicolizzare questo film,a dire sempre che sono soldi e tempo buttati,davanti un simile,inesorabile record di incassi?E' evidente che alla stampa cattolica,ogni volta che esce un libro o film di/su Dan Brown,ci sono drammatici problemi di elementare comunicazione,di elementare psicologìa.I fatti polverizzano le loro parole.Ne hanno coscienza?Il Film.Certo,rispetto al Codice Da Vinci,gli stimoli di discussione sono molto meno numerosi:ma il fatto è un'altro.Personalmente lo trovo,rispetto alla pellicola del 2006,più morbido,più disponibile verso la Chiesa Cattolica.Certo,certe citazioni autoreferenziali possono apparire un pò demagogiche;ma,per esempio il finale,con il Papa che sceglie il nome di Luca,L'Evangelista Medico,lancia un messaggio decisamente distensivo.L'impegno della Chiesa di armonizzare Scienza e Fede(e scusate se è poco,è una scommessa che ci trasciniamo almeno da 17 Secoli!!!).Non serve essere baciapile fanatici,per sapere l'enorme importanza che la scelta programmatica del nome dei Pontefici,implica.Tutto il loro Regno(trattandosi dell'unica Monarchia Ereditaria Assoluta sul Pianeta Terra il termine è l'unico corretto),sarà marchiato dalla Eredità del loro Nome.Non ho trovato particolarmente sinistri i Cardinali così come sono presentati:magari imbrigliati in un protocollo,in uno stile di vita che all'uomo della strada senza domande,può sembrare strano,assurdo,fuori dal mondo reale,ma non li vedo crudeli per niente.(Monsignor Fisichella,una delle menti più aperte e attraenti,diceva a Corrado Augias a Rai Tre"Guardi che pure noi viviamo a continuo contatto con il Mondo Reale!").Semmai torniamo al "Codice",dove si dice,sul furgone che porta a Chateau Villette,da Sir Tibbing,che nelle maglie della Chiesa,ben nascosti e annidati,agiscono i membri di un "gruppo di despoti".Fateci caso:Sia nel "Codice" che quì,l'autore si mostra durissimo e davvero feroce contro certi "Giovani Demoni";lì il monaco Silas,quì il giovane Camerlengo:e anche altri personaggi diciamo "giovanili"(40/50)come Aringarosa e il Maggiordomo/Autista di Sir Tibbing sono molto potenti come negatività!Quì,il Capo della Polizia Vaticana,che appare sempre su una luce sinistra,si scopre solo alla fine che aveva agito bene e compreso tutto.Un'altra nota,questa davvero amarissima,arriva nel finale,con la folla plaudente e ignara che chiede la beatificazione del Camerlengo,il Salvatore della Chiesa(come ai Tempi di Nerone diceva Petronio "la Folla è una Bestia"),con un abbaglio sconcertante.Ma quì l'indice accusatorio và equamente diviso tra la Chiesa,che tenta di convogliare l'onda di istinto della massa e,forse,ancora peggio,I Mezzi di Comunicazione,feroci manipolatori di Sentimenti e Coscienze.Il discorso sugli Illuminati ha una reale importanza,ma viene presentato nel suo troncone finale,da Galileo in poi.Gli Illuminati sono i Neo-Convertiti(e torniamo al 1° Secolo),che,prima del battesimo,sopra a tutto se Pagani,facevano esperienze catecumenali di iniziazione anche di diversi anni.Concludo.4 Stelle per un film sempre stimolante che,al di sopra di ogni protagonista,eleva a Protagonista Assoluta Roma,sempre immensa,planetaria.
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(di vittorio90)
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rickard
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giovedì 4 giugno 2009
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c'é tutto, tranne l'unica cosa che serviva.
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Dan Brown ha ormai fatto il suo personale superbingo: Dopo il successo planetario dei suoi libri arriva l’altrettanto planetario trionfo dei film tratti dalle sue opere, senza dubbio in grado di raggiungere un pubblico ben più eterogeneo e vasto dell’esiguo (almeno in Italia) esercito dei lettori.
Saltando inutili preamboli si può tranquillamente dire che questo film è notevolmente inferiore al Codice Da Vinci. La domanda semmai è: perché? In fondo gli ingredienti sono sempre gli stessi e Ron Howard li miscela ancora una volta con abilità. Abbiamo location fuori dai soliti canoni, un ritmo serrato e coinvolgente, un protagonista che è sempre quello accompagnato dalla femme fatale di turno, c’è la cospirazione, l'azione, ci sono i segreti, i voltafaccia, i colpi di scena, allora cos’è che manca? L’argomento.
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Dan Brown ha ormai fatto il suo personale superbingo: Dopo il successo planetario dei suoi libri arriva l’altrettanto planetario trionfo dei film tratti dalle sue opere, senza dubbio in grado di raggiungere un pubblico ben più eterogeneo e vasto dell’esiguo (almeno in Italia) esercito dei lettori.
Saltando inutili preamboli si può tranquillamente dire che questo film è notevolmente inferiore al Codice Da Vinci. La domanda semmai è: perché? In fondo gli ingredienti sono sempre gli stessi e Ron Howard li miscela ancora una volta con abilità. Abbiamo location fuori dai soliti canoni, un ritmo serrato e coinvolgente, un protagonista che è sempre quello accompagnato dalla femme fatale di turno, c’è la cospirazione, l'azione, ci sono i segreti, i voltafaccia, i colpi di scena, allora cos’è che manca? L’argomento.
Nel Codice Da Vinci era l’argomento che attirava, che scatenava polemica. Era il personaggio trattato, in grado di smuovere letteralmente miliardi di persone, che ha spinto chi ci credeva e chi no a vedere quel film, perché raccontava in modo diverso colui con cui tutti, credenti e non, hanno avuto a che fare nella propria vita e riflessioni. Qui manca proprio questo argomento, questo ingrediente. A nessuno interessa di fantomatiche sette di mattoidi scientisti (e già il nome è tutto un programma) che minacciano di distruggere con un unico colpo di spugna (anzi di antimateria) il Vaticano. Questo va bene nei film di James Bond, qui no. L’organizzazione cattiva che distrugge città e sovverte il mondo va bene nei film dichiaratamente “cazzoni”, dove si strizza l’occhio allo spettatore chiedendogli di far finta di credere all’esistenza di organizzazioni che da secoli complottano nell'ombra per sovvertire il mondo e che un’unica persona sia in grado di fermare tutto questo.
Il trucco di questo genere di film è condire una ragionevole dose di verosimiglianza storico-scientifica (verosimile per un pubblico sostanzialmente profano, intendiamoci) e inserirla in un contesto rocambolesco dal ritmo così incalzante da impedire allo spettatore di avere il tempo per riflettere e notare le (molte) incongruenze. In effetti Robert Langdon non è altro che una versione riveduta e “verosimile” di Indiana Jones, un professore ipercompetente che si ritrova in situazioni di intrighi e complotti, cattivi da affrontare e misteri da risolvere.
Qualitativamente Angeli e Demoni è identico al Codice Da Vinci, l’unica vera differenza è che, lasciato perdere l’argomento vincente del primo film, questo si rivela per quello che è: un film “cazzone” che fa finta di essere scientificamente e storicamente verosimile. Roma rende bene, uno scenario inedito per inseguimenti e tanta azione tra una chiesa e l’altra (passando per le segrete vaticane, ben ricostruite). Inutile soffermarsi sulle palesi assurdità mostrate, chiunque dotato del minimo buonsenso sa che il CERN non si può violare con questa facilità, che non esistono cilindri di antimateria che scoppiano in luci (forse divine?) blu e che le fontane di Roma non sono profonde 4 metri. Come nota di demerito va detto che Angeli e Demoni fa un ritratto assolutamente troppo semplicistico del divario tra Chiesa (e ho detto Chiesa, non Fede) e Scienza, la prima vista come entità saggia talvolta un po’ “distratta” e la seconda come bambinello irresponsabile che gioca col fuoco, come se tutto si riducesse a una bizza di qualcuno sul modo di interpretare i fulmini (come viene suggerito nel film).
Rickard
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