Two Lovers |
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Un film di James Gray.
Con Gwyneth Paltrow, Joaquin Phoenix, Vinessa Shaw, Isabella Rossellini, Elias Koteas.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- USA 2008.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 27 marzo 2009.
MYMONETRO
Two Lovers
valutazione media:
3,33
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Non serve sangue per un finale amaro
di Roberto Nepoti La Repubblica
Con Two lovers James Gray torna al suo habitat favorito (l' ambiente ebraico di New York), riprende i temi che lo ossessionano, arruola il suo attore-feticcio, Joaquin Phoenix (che ha appena annunciato di voler lasciare lo schermo per la musica; meglio se si ricrederà: non ce ne sono molti col suo carisma). La novità è che il nuovo film è una storia d' amore, ma raccontata come un noir. Il che ne fa un' opera insolitamente suggestiva. Comincia con un tentativo di suicidio nelle acque dell' Hudson. Salvato in extremis, Leonard è un "bamboccione" torturato che abita in famiglia, lavora di malavoglia nel lavasecco di papà, soffre di disturbi bipolari e non sa consolarsi per l' abbandono della fidanzata. A compensarlo ne arrivano due nuove: la bruna Sandra - innamorata e protettiva - e Michelle, bionda nevrotica e dai nervi fragili che è un po' il "doppio" del giovane. Il quale s' innamora follemente di lei. I riferimenti sono alti: "Le quattro notti di un sognatore" di Dostoevskij; Shakespeare, per il senso della tragedia. Inseguendo fino in fondo il suo fantasma d' amore, Leonard rinuncia a ogni orgoglio, poi a ogni speranza di una vita felice. Aperto da quel tentativo di suicidio che rende il protagonista un po' "fantasma", il film sembra volersi chiudere allo stesso modo. Gray, però, fa una tragedia: un finale può essere amaro anche senza spargimenti di sangue. Con film come questo o come "Revolutionary road", il cinema americano subisce un' imprevista metamorfosi, che può lasciare perplessa una parte del pubblico. Mentre prima tendeva a risolvere tutto nell' "happy end" o nel dramma, ora cominciaa insinuare la minaccia nella vita quotidiana, tra le pareti domestiche: non il pericolo di aggressori esterni e serial-killer ma quello dei rapporti umani, per loro natura pericolosi. E quando il cinema lo capisce, diventa adulto.
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