luca scialo
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lunedì 30 maggio 2022
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accontentarsi
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Leonard è un giovane lasciato dalla fidanzata a pochi passi dal matrimonio. Scampato all'ennesimo goffo tentativo di suicidio, incontra due ragazze agli antipodi. Una è Sandra, la tipica ragazza della porta accanto, semplice e bella, che i genitori cercano ostinatamente di fargli conoscere. E Michelle, davvero la sua vicina, ma più intrigante e incasinata. Leonard, ovviamente, è attratto dalla seconda, ma si tratta di un amore tormentato e di difficile realizzazione. Riposte le pellicole noir, James Gray si dedica ad una commedia sentimentale, che ha co-scritto. Il tipico triangolo amoroso con diversi risvolti ed un finale amaro.
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toty bottalla
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mercoledì 4 giugno 2014
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l'amore: come un giocattolo!
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Il racconto della storia che per lo più sollecita il sonno non ha sussulti di rilievo così, se cambi posizione e ti svegli dal torpore ti accorgi di non esserti perso niente di importante e la parte finale è come prima: c'è sempre il ragazzo che come un bambino ha due giocattolini, lui ne preferisce uno ma appena si rompe corre subito a giocare con l'altro, la parte drammatica del film è trattata in maniera superficiale e l'amore narrato senza peso sembra lontano dal suo vero valore, buona però la regia quando non enfatizza le situazioni mostrandole semplici e realistiche. Saluti.
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ldf85
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venerdì 4 aprile 2014
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quando il cuore e il cervello non vanno d'accordo
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Two lovers è un film dal sapore amaro interpretato magistralmente dal grande Joaquin Phoenix (Leonard).
Leonard, è un ragazzo problematico che non riesce più ad innamorarsi sino a quando conosce 2 donne che lo portano a riprovare emozioni che oramai pensava perdute.
La 1° donna che conosce è Sandra (Vinessa Shaw), figlia del socio d'affari del padre e amore ideale per il nostro Leonard che però preferisce Michelle (Gwyneth Paltrow) donna folle che lui sente molto vicino perché eternamente triste a causa di un amore mal corrisposto dal suo capo.
Il film, a mio parere, ha un ottima trama ed è particolarmente piacevole.
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Two lovers è un film dal sapore amaro interpretato magistralmente dal grande Joaquin Phoenix (Leonard).
Leonard, è un ragazzo problematico che non riesce più ad innamorarsi sino a quando conosce 2 donne che lo portano a riprovare emozioni che oramai pensava perdute.
La 1° donna che conosce è Sandra (Vinessa Shaw), figlia del socio d'affari del padre e amore ideale per il nostro Leonard che però preferisce Michelle (Gwyneth Paltrow) donna folle che lui sente molto vicino perché eternamente triste a causa di un amore mal corrisposto dal suo capo.
Il film, a mio parere, ha un ottima trama ed è particolarmente piacevole.
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oscar15781
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domenica 7 luglio 2013
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ma tu sei un folle?
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E' un film che tratta, a dispetto della ricchezza di amanti, proprio di un giovane inibito, Leonard. Perchè tale è, al di là del suo stle di vita anarcoide e la madre, impersonata dalla bravissima Isabella Rossellini,lo sa.
E' come se la famiglia ebrea americana si facesse famiglia estesa, c'è come un manto protettivo che si stende sul piccolo ribelle, sul figliol prodigo, sul tentato suicida. E' già li', pronta, magnifica, Sandra, una ragazza ebrea di buona famiglia, che presto morirà di desiderio per Leonard.
Ma qualcosa succede nella pulsione scopica che contraddistingue questo giovane fotografo, inquadra nel suo scenario una donna Altra. Michelle è donna diversa, sensuale nel suo essere, perchè "plongèe" in una situazione assai scabrosa, ama un uomo sposato.
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E' un film che tratta, a dispetto della ricchezza di amanti, proprio di un giovane inibito, Leonard. Perchè tale è, al di là del suo stle di vita anarcoide e la madre, impersonata dalla bravissima Isabella Rossellini,lo sa.
E' come se la famiglia ebrea americana si facesse famiglia estesa, c'è come un manto protettivo che si stende sul piccolo ribelle, sul figliol prodigo, sul tentato suicida. E' già li', pronta, magnifica, Sandra, una ragazza ebrea di buona famiglia, che presto morirà di desiderio per Leonard.
Ma qualcosa succede nella pulsione scopica che contraddistingue questo giovane fotografo, inquadra nel suo scenario una donna Altra. Michelle è donna diversa, sensuale nel suo essere, perchè "plongèe" in una situazione assai scabrosa, ama un uomo sposato. Leonard la conosce, quando il padre di Michelle la caccia, inveendo contro di lei, per quella sua scellerata frequentazione con un uomo già impegnato.
Ovviamente,Michelle, la giovane isterica ha scèlto un uomo sposato, per non esser completamente sua. Ma è pronta a fare quella che fugge anche con Leonard, gli chiederà un aiuto.
Torniano a Leonard, impersonato da Joaquim Phoenix, un attore che gioca a meraviglia in ruoli febbricitanti, farneticanti. Lo ricordiamo nel ruolo di Commodo, l'unico a funzionare nel famoso filmone "Il legionario", che ha dato la fama a Russel Crowe. Leonard sembra quasi che nel linguaggio ci sia ad inciampo, qualcosa di spurio della "langue maternelle" è rimasto e qualcosa della metafora paterna va a singhiozzo. Leonard si spende goffamente dietro a Michelle, si presta ad incontrare l'amante di Michelle in una cena delle beffe. Michelle, interpretata da Gwineth Paltrow è la donna dell'Altro, è la donna del desiderio che però disarticola la mancanza in Leonard, gli dà un ruolo di amico Come ogni isterica è scissa.
Arriviamo al momento topico del film, quando il padre di Sandra, che offre a Leonard la figlia ed un futuro lavoro, chiede a Leonard: "Ma tu sei un folle?, Insomma lo sanno tutti, della fragilità di Leonard, come il padre di Leonard, che è un uomo prostrato, già morto, invisibile.
Invece Michelle, senza far nulla, vivendo nel peccato, vince la sua partita, tutti vincono escluso Leonard. Leonard ricorda l'infingardo che nel cinema italiano Alberto Sordi, ha ben impersonato. Spende i suoi rispermi in un anello, nella prospettiva illusoria di una fuga impossibile con Michelle.
Leonard è un oggetto indiscrinato nelle mani di Michelle, un oggetto immaginario, che lei non fatica a buttare via, dicendogli che il suo amante ha lasciato la moglie.
E allora, mogio, mogio, Leonard torna nel giardino di casa, da sua madre, da quella Sandra, che dandosi a lui, ha rischiato enormemente di essere una donna clamorosamente, scandalosamente, rifiutata. L'unica cosa che va riconosciuta a Sandra,che si è posta sul piano della Domanda, è di non aver ceduto sul proprio desiderio.
Chi ha ceduto sul proprio desiderio, è Leonard, che non è riuscito a scrivere una mancanza nel campo dell'Altro, che si è fatto usare da Michelle. Non è un caso che un dono simbolico, si ribalti in un oggetto immmaginario, il tentato suicidio è nella debilità di Leonard, un messaggio all'Altro sociale.
L'unoco appiglio è nello sguardo materno, Leonard perde la battaglia della vita.
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verniks
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sabato 9 febbraio 2013
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il male di vivere.
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Two Lovers è un film di James Gray, che seppure si discosta dal genere noir metropolitano dei suoi primi tre lavori, non si libera ancora di quell’atmosfera cupa e malinconica che li caratterizzava. Porta sullo schermo una storia fortemente introspettiva, il dramma di un uomo che soffre per amore.
Il protagonista Leonard è interpretato da Joaquin Phoenix, perfetto nell’assumere il ruolo di un personaggio imperscrutabile e impenetrabile. È un personaggio complesso che disorienta lo spettatore perché fino alla fine non riesce a comprenderlo e quindi a mettersi nei suoi panni. Mantiene lo spettatore a una tale distanza che difficilmente si può definire un film coinvolgente. Leonard soffre di depressione a causa di una brusca e traumatica rottura con la fidanzata, dopo la quale ha più volte tentato il suicidio.
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Two Lovers è un film di James Gray, che seppure si discosta dal genere noir metropolitano dei suoi primi tre lavori, non si libera ancora di quell’atmosfera cupa e malinconica che li caratterizzava. Porta sullo schermo una storia fortemente introspettiva, il dramma di un uomo che soffre per amore.
Il protagonista Leonard è interpretato da Joaquin Phoenix, perfetto nell’assumere il ruolo di un personaggio imperscrutabile e impenetrabile. È un personaggio complesso che disorienta lo spettatore perché fino alla fine non riesce a comprenderlo e quindi a mettersi nei suoi panni. Mantiene lo spettatore a una tale distanza che difficilmente si può definire un film coinvolgente. Leonard soffre di depressione a causa di una brusca e traumatica rottura con la fidanzata, dopo la quale ha più volte tentato il suicidio. Tornato a vivere con i genitori, a Brooklyn, conosce due donne ed intorno a questo ‘triangolo amoroso’ si concentra tutta la trama. La prima, Sandra, è una donna bella e perbene, con la quale sembra innescare subito una profonda intesa. È chiaramente interessata a lui, colei su cui potrebbe riporre ogni aspettativa di serenità.
Ma la seconda, Michelle, incasinata e confusa, tanto bella quanto impossibile, disturba tale relazione, perché Leonard se ne ritrova sorprendentemente attratto e infine innamorato. È un combattimento tra istinto e ragione, tra una scelta ragionevole e una scelta folle, ma si sa che l’uomo vuole sempre ciò che non può avere.
Spesso è l’uomo stesso l’unico ostacolo alla propria felicità.
È un film impegnativo, che non ha alcun intento di dilettare, stupire o impressionare. È una critica, o meglio una presa d’atto del dramma interiore che assilla l’uomo e di fronte al quale egli non è sempre capace di reagire. Leonard può essere interpretato come prototipo di un uomo qualunque, un uomo smarrito, come ce ne sono tanti in un mondo come il nostro, privo di certezze e di punti di riferimento, afflitto dal 'male di vivere'. Le tematiche del suicidio e del dramma interiore sono quindi contemporanee, tanto che Gray attinge a romanzi come ‘Le notti bianche’ di Dostoevskij e molto probabilmente non gli è estraneo ‘I dolori del giovane Werther’ di Goethe. Non c’è dubbio che sia un argomento profondo e importante, ma così impostato ne deriva un film privo di colpi di scena, lento e monotono. Ha un ritmo troppo piatto, quasi apatico. Non entusiasma e nemmeno commuove, ma di certo per i temi di cui tratta non può lasciare indifferenti.
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kondor17
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giovedì 26 luglio 2012
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raffinato e intenso, d'amore ma mai banale
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diciamo 3 e mezzo
film incentrato sulla figura di Leonard, giovane e sensibile ragazzo ebreo, splendidamente interpretato da Joachim Phoenix, e sulle sue vicende sentimentali. Dopo una prima relazione finita in malo modo, che lo porta a tentare il suicidio, Leonard torna nella casa natia, rigidamente ebraica, dalla quale forse, sempre, voleva scappare. Il padre ha una lavanderia, che, vista l'età sua e l'instabilità del figlio, è in procinto di cedere ad un altro ebreo, già proprietario di altre attività del genere. Il futuro acquirente, oltre a mirare al monopolio delle lava-asciuga, ha una figlia di nome Sandra (Vinessa Shaw) anch'essa da "sistemare" e che già aveva notato Leonard in lavanderia a bighellonare e scherzare con clienti e genitori.
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diciamo 3 e mezzo
film incentrato sulla figura di Leonard, giovane e sensibile ragazzo ebreo, splendidamente interpretato da Joachim Phoenix, e sulle sue vicende sentimentali. Dopo una prima relazione finita in malo modo, che lo porta a tentare il suicidio, Leonard torna nella casa natia, rigidamente ebraica, dalla quale forse, sempre, voleva scappare. Il padre ha una lavanderia, che, vista l'età sua e l'instabilità del figlio, è in procinto di cedere ad un altro ebreo, già proprietario di altre attività del genere. Il futuro acquirente, oltre a mirare al monopolio delle lava-asciuga, ha una figlia di nome Sandra (Vinessa Shaw) anch'essa da "sistemare" e che già aveva notato Leonard in lavanderia a bighellonare e scherzare con clienti e genitori. Suo padre coglierebbe quindi due piccioni con una fava, se i due si sposassero, consolidando quindi sia la famiglia che il suo potere economico. I due si conoscono e si piacciono, anzi lui piace soprattutto a lei, che fa il primo passo. Fatto sta che proprio mentre la loro relazione sembra poter decollare, fa capolino sul suo pianerottolo, come fulmine a ciel sereno, una avvenente ragazza bionda, Michelle (G. Paltrow), appena trasferitasi nello stesso condominio. Già dal primo momento Leonard ne è così attratto, da invitarla subito a casa, con la scusa di rintanarla un attimo per sfuggire agli improperi del padre, ex milionario finito sul lastrico, che spesso la insegue per sfogare la propria frustrazione. Lei, viziata ragazza di buona famiglia ed improvvisamente in braghe di tela, ha una relazione con un uomo sposato benestante, proprietario di uno studio legale in cui racconta di lavorare, ma con moglie e figlio, da cui non riesce a separarsi. Leonard si barcamena quindi tra le due, giocando a nasconderle l'un l'altra, non sapendo decidersi tra l'attrazione fortissima per Michelle e l'affinità elettiva per la dolcissima Sandra.
Gli sviluppi della seconda parte del film meritano assolutamente di essere visti, per cui non ve li racconto.
E' un gioco delle parti raffinato e ben confezionato, a tratti lento, ma sorretto da ottime interpretazioni, fotografia e inquadrature veramente notevoli ed una bellissima musica.
FInalmente un film d'amore non banale, d'autore.
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brucemyhero
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giovedì 9 dicembre 2010
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two lovers
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Bellissimo, non ci sono altre parole. Un Jhoaquin Phoenix gigantesco, insuperabile nei ruoli drammatici (come ho sempre sostenuto..). Una Paltrow, che dire, se non bellissima ed azzeccatissima per la parte..?. Una brava 'ex prostituta vista in 'Eyes Wide Shot', Vinessa Shaw, ottime regia e sceneggiatura, ci consegnano una una storia che si dipana nella quotidianetà di Leonard. Giovane instabile, pressato oltremodo dalla propria famiglia, tradizionalista ebrea. Per lui i suoi hanno già 'scritto' tutto: una buona moglie, il proseguo dell'attività di famiglia con 'associazione a pretendere', etc. Ma a dare uno scossone 'ai piani' ci pensa Michelle (la Paltrow), una coinquilina di passaggio.
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Bellissimo, non ci sono altre parole. Un Jhoaquin Phoenix gigantesco, insuperabile nei ruoli drammatici (come ho sempre sostenuto..). Una Paltrow, che dire, se non bellissima ed azzeccatissima per la parte..?. Una brava 'ex prostituta vista in 'Eyes Wide Shot', Vinessa Shaw, ottime regia e sceneggiatura, ci consegnano una una storia che si dipana nella quotidianetà di Leonard. Giovane instabile, pressato oltremodo dalla propria famiglia, tradizionalista ebrea. Per lui i suoi hanno già 'scritto' tutto: una buona moglie, il proseguo dell'attività di famiglia con 'associazione a pretendere', etc. Ma a dare uno scossone 'ai piani' ci pensa Michelle (la Paltrow), una coinquilina di passaggio. Bellissima, biondissima ed affascinante, che pur concedendosi in un momento di debolezza interiore a Leonard, continua a considerarlo solo un amico. In lui trova infatti sostegno, seppure egoisticemente, sofferente per un uomo che non sà decidere tra famiglia e lei. Questo film mostra, a mio modesto avviso, la differenza tra 'la cotta' che tutti abbiamo provato, e l'amore. O meglio la scelta d'amore (che non nè la stessa cosa). Perchè è mio parere che nella realtà di ogni giorno, solo pochissimi fortunati (..ma non ne conosco), riescono a realizzare 'il sogno'. L'unione che diviene poi solido amore, ho constatato, richiede sovente almeno da una delle due parti, una riflessione che travalica l'istinto. Inutile rincorrere i fantasmi o ciò che non possiamo avere, seppure è giusto sognare. Questa, che è una crescita, non una sconfitta, richiede però dolorosissime scelte, che sovente In un primo momento, sembrano non soltanto infattibili, poichè contro il proprio sentire, ma illogiche ed ingiuste. Solo il tempo infine, perchè così è, rivela tutto. E la mente si apre verso nuovi e più giusti orizzonti.
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ultimoboyscout
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martedì 17 agosto 2010
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anvedi come balla joaquin!
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Film piuttosto ordinario, con una storia ordinaria e interpretazioni ordinarie. Non è assolutamente brutto ma mi sembra di averne già visti a centinaia di film così. Abbastanza piatto e senza scosse, l'unico sussulto lo regala la Paltrow quando dalla finestra scopre un seno mostrandolo (e ce l'ha pure piccolo!!!). Il finale è di comodo, è quello più giusto ma io credevo sarebbe finito diversamente. Carino il discorso del "firmamento"!
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des_demona
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mercoledì 23 giugno 2010
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le due facce della medaglia
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Il fallimento di un suicidio e il successivo diluirsi delle sue ragioni nelle acque silenziose dell’incomprensione. Da qui parte – forse per ritornare – il bel Leonard (Joaquin Phoenix), finendo col trovarsi proiettato all’indietro, imboccato e controllato da genitori inutilmente ansiosi, costretto ad esistere perché, in fondo, non ha di meglio da fare. E poi, come un boomerang, rispunta l’amore dall’aria: amore doppio, come nelle peggiori caricature animate. Solo che qui c’è odore di Dostoevskij, nebbia di pagine antiche che fanno a fette la cupa umidità di Brooklyn. Nelle “notti bianche” di Leonard l’angelo-Sandra (Vinessa Shaw) e il diavolo-Michelle (Gwyneth Paltrow) si alternano sfiorando il parossismo.
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Il fallimento di un suicidio e il successivo diluirsi delle sue ragioni nelle acque silenziose dell’incomprensione. Da qui parte – forse per ritornare – il bel Leonard (Joaquin Phoenix), finendo col trovarsi proiettato all’indietro, imboccato e controllato da genitori inutilmente ansiosi, costretto ad esistere perché, in fondo, non ha di meglio da fare. E poi, come un boomerang, rispunta l’amore dall’aria: amore doppio, come nelle peggiori caricature animate. Solo che qui c’è odore di Dostoevskij, nebbia di pagine antiche che fanno a fette la cupa umidità di Brooklyn. Nelle “notti bianche” di Leonard l’angelo-Sandra (Vinessa Shaw) e il diavolo-Michelle (Gwyneth Paltrow) si alternano sfiorando il parossismo. Materia romanzesca e tagli di attualità bussano l’una alla porta degli altri, rivelando l’unico, terribile sentimento alla base di tutto: la crudele verità. Al di là della mera love story (definizione vuota, specialmente in questo caso) Two Lovers presenta con disarmante sincerità, una per una, le conseguenze dell’illusione, della vanità di una ricerca ostinata; nella vita più che nelle relazioni. Lentamente (forse troppo?) il regista James Gray segue Leonard in qualsiasi tempo e luogo, rubandogli lo sguardo in più di un’occasione – ad esempio durante le conversazioni alla finestra, che tanto ricordano il maestro Hitchcock e il suo Rear Window.
Dorme, trema, insegue, scappa, suda perfino con lui: e succede che fa sudare un po’ anche chi è in sala, giunto al punto di non sapere più cos’aspettarsi.
A tratti tedioso, ripetitivo, morbosamente legato ai dettagli, il film di Gray si scopre del tutto scrivendo la sua conclusione: «un finale amaro anche senza spargimenti di sangue »(Roberto Nepoti). Un capolinea realistico ma paradossale, immaginabile ma inconcepibile: riesce a far sorgere l'atroce dubbio che Leonard non sia mai uscito dall’acqua, che non si sia salvato davvero, diventando nient'altro che uno spettro destinato a ripetere eternamente gesti, errori, falsità, pur di fingere che tutto vada bene. Il suo sorriso storto è come una stonatura improvvisa, una risata notturna: lascia molte conferme, poche speranze e qualche brivido lungo la schiena.
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des_demona
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mercoledì 23 giugno 2010
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le due facce della medaglia
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Il fallimento di un suicidio e il successivo diluirsi delle sue ragioni nelle acque silenziose dell’incomprensione. Da qui parte – forse per ritornare – il bel Leonard (Joaquin Phoenix), finendo col trovarsi proiettato all’indietro, imboccato e controllato da genitori inutilmente ansiosi, costretto ad esistere perché, in fondo, non ha di meglio da fare. E poi, come un boomerang, rispunta l’amore dall’aria: amore doppio, come nelle peggiori caricature animate. Solo che qui c’è odore di Dostoevskij, nebbia di pagine antiche che fanno a fette la cupa umidità di Brooklyn. Nelle “notti bianche” di Leonard l’angelo-Sandra (Vinessa Shaw) e il diavolo-Michelle (Gwyneth Paltrow) si alternano sfiorando il parossismo.
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Il fallimento di un suicidio e il successivo diluirsi delle sue ragioni nelle acque silenziose dell’incomprensione. Da qui parte – forse per ritornare – il bel Leonard (Joaquin Phoenix), finendo col trovarsi proiettato all’indietro, imboccato e controllato da genitori inutilmente ansiosi, costretto ad esistere perché, in fondo, non ha di meglio da fare. E poi, come un boomerang, rispunta l’amore dall’aria: amore doppio, come nelle peggiori caricature animate. Solo che qui c’è odore di Dostoevskij, nebbia di pagine antiche che fanno a fette la cupa umidità di Brooklyn. Nelle “notti bianche” di Leonard l’angelo-Sandra (Vinessa Shaw) e il diavolo-Michelle (Gwyneth Paltrow) si alternano sfiorando il parossismo. Materia romanzesca e tagli di attualità bussano l’una alla porta degli altri, rivelando l’unico, terribile sentimento alla base di tutto: la crudele verità. Al di là della mera love story (definizione vuota, specialmente in questo caso) Two Lovers presenta con disarmante sincerità, una per una, le conseguenze dell’illusione, della vanità di una ricerca ostinata; nella vita più che nelle relazioni. Lentamente (forse troppo?) il regista James Gray segue Leonard in qualsiasi tempo e luogo, rubandogli lo sguardo in più di un’occasione – ad esempio durante le conversazioni alla finestra, che tanto ricordano il maestro Hitchcock e il suo Rear Window.
Dorme, trema, insegue, scappa, suda perfino con lui: e succede che fa sudare un po’ anche chi è in sala, giunto al punto di non sapere più cos’aspettarsi.
A tratti tedioso, ripetitivo, morbosamente legato ai dettagli, il film di Gray si scopre del tutto scrivendo la sua conclusione: «un finale amaro anche senza spargimenti di sangue »(Roberto Nepoti). Un capolinea realistico ma paradossale, immaginabile ma inconcepibile: […] che Leonard non sia mai uscito dall’acqua, che non sia stato salvato; che altro non è se non uno spettro destinato a ripetere eternamente gesti, errori, falsità, pur di fingere che tutto vada bene. Il suo sorriso storto è come una stonatura improvvisa, una risata notturna: lascia molte conferme, poche speranze e qualche brivido lungo la schiena.
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