magggico
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giovedì 5 febbraio 2009
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la vita
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La vita è un dono... doniamo un sorriso un abbraccio una parola pensiamo a fare del bene a gli altri te ne ritornerà centoplucato.
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alessio
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mercoledì 4 febbraio 2009
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un bel film, consigliato
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Non e' un film ad effetto, l'obbiettivo non e' colpire lo spettatore con effetti speciale ... anche se dal triler potrebbe sembrare, secondo me e' un film su cui riflettere ... sulla vita sulla morte e sulla responsabilita' .. ben fatto
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ginola
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mercoledì 4 febbraio 2009
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bel film
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Gran bel film, lento ma emozionante, da vedere assolutamente. Grandissimo Will Smith ed ottima Rosario Dawson.
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ismano
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mercoledì 4 febbraio 2009
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successo??? ma forse per i masochisti.
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Evito di dilungarmi nelle trappole della morale, mi limito a vedere un film come un oggetto di divertimento, di emozione, di stimolo per il benessere mentale.
Film lento, ma che dico lento, LENTISSIMO, condito da sbadigli e lacrimoni per almeno metà film, in un percorso di tragedia e dolore, di agonia che aumenta dall'inizio alla fine del film, quando finalmente.......
....ti arriva la Fatality, una mattonata dritta in fronte che indurisce il magone piantato in mezzo allo sterno, più di quanto già non sia.
Ma perchè devo andare a vedere ( e a spendere soldi) per un film che mi deve lasciare angosciato per i due giorni successivi??
E non è un fatto di gusti, a chi piace l'horror non fa paura, ma provoca piacere, a chi piacciono le storie difficili(alla ricerca della felicità)fa piacere poter "scaricare" tutta la difficoltà nel momento della rivalsa, ma qua si va di male in peggio, fino al peggio del peggio.
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Evito di dilungarmi nelle trappole della morale, mi limito a vedere un film come un oggetto di divertimento, di emozione, di stimolo per il benessere mentale.
Film lento, ma che dico lento, LENTISSIMO, condito da sbadigli e lacrimoni per almeno metà film, in un percorso di tragedia e dolore, di agonia che aumenta dall'inizio alla fine del film, quando finalmente.......
....ti arriva la Fatality, una mattonata dritta in fronte che indurisce il magone piantato in mezzo allo sterno, più di quanto già non sia.
Ma perchè devo andare a vedere ( e a spendere soldi) per un film che mi deve lasciare angosciato per i due giorni successivi??
E non è un fatto di gusti, a chi piace l'horror non fa paura, ma provoca piacere, a chi piacciono le storie difficili(alla ricerca della felicità)fa piacere poter "scaricare" tutta la difficoltà nel momento della rivalsa, ma qua si va di male in peggio, fino al peggio del peggio.
Film ASSOLUTAMENTE da evitare, o quantomeno se volete vederlo per curiosità evitate di BUTTARE via soldi, oltretutto dubito che andrò a vedere ancora un film di Muccino al cinema.
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teo
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martedì 3 febbraio 2009
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muccino e la ricerca della redenzione
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Un tema forte. Una storia ambiziosa. Un dramma che prometteva agli spettatori impegno e tensione emotiva. La vicenda singolare di Ben Thomas è di quelle che sconvolgono a tal punto che è impossibile rimanere impassibili. È una vicenda che incute timore, certo, ma al contempo infonde uno straordinario attaccamento all’esistenza. Muccino costruisce la sua storia con evidente partecipazione. E il prodotto riesce. In parte. Poiché è proprio nella sceneggiatura che appaiono alcune disturbanti lacune: la poca introspezione dei personaggi rende il film più un teatrino di stereotipi scialbi e patinati che un dramma spiazzante e commovente come, del resto, nelle aspettative. Muccino, infatti, vuole dire troppo, ma finisce per sovraccaricare un po’ troppo il dramma, minimizzando i personaggi, prediligendo spesso la farsa melodrammatica e lacrimosa a una storia costruita con un’intelligente unghiata registica, ridicolizzando certi tratti con inaspettati sensazionalismi.
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Un tema forte. Una storia ambiziosa. Un dramma che prometteva agli spettatori impegno e tensione emotiva. La vicenda singolare di Ben Thomas è di quelle che sconvolgono a tal punto che è impossibile rimanere impassibili. È una vicenda che incute timore, certo, ma al contempo infonde uno straordinario attaccamento all’esistenza. Muccino costruisce la sua storia con evidente partecipazione. E il prodotto riesce. In parte. Poiché è proprio nella sceneggiatura che appaiono alcune disturbanti lacune: la poca introspezione dei personaggi rende il film più un teatrino di stereotipi scialbi e patinati che un dramma spiazzante e commovente come, del resto, nelle aspettative. Muccino, infatti, vuole dire troppo, ma finisce per sovraccaricare un po’ troppo il dramma, minimizzando i personaggi, prediligendo spesso la farsa melodrammatica e lacrimosa a una storia costruita con un’intelligente unghiata registica, ridicolizzando certi tratti con inaspettati sensazionalismi. Il difetto più evidente è proprio nel protagonista (un Will Smith alquanto bravo, sempre sotto le righe). Il suo personaggio è commovente, certo, ma la sua analisi psicologia manca di alcuni meccanismi che lo avrebbero reso ancore più interessante ed emozionante. Mentre in questo modo Ben Thomas finisce per avere una conformazione un po’ troppo inspiegabile e irrisolta. Il film, tuttavia, ha i suoi bei momenti di pathos ed intensità, specie nei momenti di dialogo tra i due grandi protagonisti (Rosario Dawson una nomination agli Oscar l’avrebbe certamente meritata) ed è tecnicamente impeccabile. Come dire: c’è la forma, ma poco contenuto. Sarà per la prossima volta.
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silvia
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martedì 3 febbraio 2009
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un film deludente
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Riuscire a rimanere seduta per tutta la durata della proiezione senza scappare al termine del primo tempo è stato quasi impossibile!
Si tratta di un film davvero deludente
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db
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martedì 3 febbraio 2009
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sette anime
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Il film è più che discreto solo e soltanto perchè il tema poteva essere affrontato meglio dal punto di vista della regia. Muccino si cimenta in qualcosa di non suo. Il cinema americano lo fa, secondo me, più per convenienza che per passione, anche perchè dalla sua ha la fortuna di aver instaurato un ottimo rapporto col sempre bravo (ma mai eccezionale) Will Smith. La storia invece è ben strutturata, anche se manca la giusta introspezione dei personagi principali, mentre sui dialoghi (troppo Hollywoodiani) ci sarebbe molto da ridire. Insomma, caro Muccino, manca l'anima Italiana in questo film, quell'anima che permetteva al grande Sergio Leone di fare i capolavori che faceva, o l'anima del grande Tornatore, i quali fanno o, nel caso del compiano Leone, facevano film di stampo internazionale ma con animo tutto Italiano.
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Il film è più che discreto solo e soltanto perchè il tema poteva essere affrontato meglio dal punto di vista della regia. Muccino si cimenta in qualcosa di non suo. Il cinema americano lo fa, secondo me, più per convenienza che per passione, anche perchè dalla sua ha la fortuna di aver instaurato un ottimo rapporto col sempre bravo (ma mai eccezionale) Will Smith. La storia invece è ben strutturata, anche se manca la giusta introspezione dei personagi principali, mentre sui dialoghi (troppo Hollywoodiani) ci sarebbe molto da ridire. Insomma, caro Muccino, manca l'anima Italiana in questo film, quell'anima che permetteva al grande Sergio Leone di fare i capolavori che faceva, o l'anima del grande Tornatore, i quali fanno o, nel caso del compiano Leone, facevano film di stampo internazionale ma con animo tutto Italiano... in poche parole, dei capolavori. Ottima, invece, la scelta del tema musicale finale (musica presa dal grande film di Tornatore "La leggenda del pianista sull'oceano" ovvero il tema "The Crisis") che trasmette le giuste emozioni a quel finale che, bontà sua, risolleva di molto il giudizio finale sul film.
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aulin
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martedì 3 febbraio 2009
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mi aspettavo di più
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Forse perchè trattasi di una storia non vera non come il primo(la ricerca della felicità), il film non ha deluso le mie aspettative ma forse era lecito attendersi qualcosa di più straordinario Will Smith coem interpretazione bravi il resto del cast ma senza particolari mansioni. La trama del sucidido per dare vita ad altre sette persone non la condivido tuttavia si può fare tanto senza dare la propria vita in cambio di altre da far vivere e diciamo che per cinque anime ci era riuscito per le altre era necessario la morte????
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seamus_143
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martedì 3 febbraio 2009
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morale ingombrante??
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Credo che sia difficile dissipare il nodo se ci mettiamo a discutere di morale. Io penso che il film sia emozionante e magari è questo che voleva ottenere Muccino. Non per forza avrebbe dovuto esprimere la sua posizione riguardo una situazione etica. Qui non c’è nemmeno sullo sfondo un dilemma tra giusto e sbagliato, a meno che non glielo vogliamo incastrare con forza. Il caso del protagonista è al centro perché è drammatico, è commovente, è semplicemente realistico. Si tratta di una reazione naturale, come quella di quelle persone che subiscono un danno e hanno bisogno di vendicarsi. Qui non si tratta di dare un giudizio, ma semplicemente di fare vedere che questa reazione esiste, magari una volta su un milione, e racchiude un sentimento naturale nella sua forma più autentica: l’amore per gli altri in quanto persone, insieme all’umiltà e alla consapevolezza.
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Credo che sia difficile dissipare il nodo se ci mettiamo a discutere di morale. Io penso che il film sia emozionante e magari è questo che voleva ottenere Muccino. Non per forza avrebbe dovuto esprimere la sua posizione riguardo una situazione etica. Qui non c’è nemmeno sullo sfondo un dilemma tra giusto e sbagliato, a meno che non glielo vogliamo incastrare con forza. Il caso del protagonista è al centro perché è drammatico, è commovente, è semplicemente realistico. Si tratta di una reazione naturale, come quella di quelle persone che subiscono un danno e hanno bisogno di vendicarsi. Qui non si tratta di dare un giudizio, ma semplicemente di fare vedere che questa reazione esiste, magari una volta su un milione, e racchiude un sentimento naturale nella sua forma più autentica: l’amore per gli altri in quanto persone, insieme all’umiltà e alla consapevolezza. Credo che vada di nuovo oltre la moralità, perché ancora più forte. Al di là del fatto che qualcuno si limiti a giudicare l’aspetto filosofico, mi sembra ci sia in primo piano non un messaggio ma un sentimento, che vissuto in maniera così forte, non può che essere apprezzato. Capisco che il film nell’insieme possa non piacere, ma non mi sembra che si possa screditarlo solo perché non ci si riconosce nella parte. Personalmente l’ho trovato molto bello perché mi ha emozionato tanto, e magari mi avrebbe emozionato anche se fosse finito diversamente. Voglio dire che questo film forse va solo preso per quello che perché la trama è troppo difficile da giudicare e qui la trama fa tutto. Non credo volesse essere un film grande, e lo è diventato.
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