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liuk
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sabato 22 novembre 2008
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inguardabile
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Personaggi inverosimili, maniacali ed assolutamente folli si susseguono in 2 ore e mezza di nota mortale: non basta prendere attori teatrali e far finta di confezionare un film cult per riuscire ad abbindolare tutti gli spettatori. Qualcuno si e si vede dalla recensione, ma, fortunatamente, non tutti. Film da evitare a tutti i costi.
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vittorio
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giovedì 13 novembre 2008
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bello e coinvolgente...daniel day-lewis fantastico
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Film non adatto a tutti, può infatti risultare pesante e noioso....io non sono tutti e ho apprezzato moltissimo la storia, la trama e soprattutto l'interpretazione di un fantastico attore: Daniel-Day Lewis, la scena lui inginocchiato in chiesa che urla è da pelle d'oca.....
Film che è un'autentica denuncia al potere, ai soldi, alla corsa all'oro nero, film sporco di letame che riesce ad entrare nel cuore come un pugnale...
Da vedere!!
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m-elena
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lunedì 10 novembre 2008
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che uomo duro
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non male come pellicola!!!un uomo tutto dun pezzo,e durissimo con tutti..
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paolo carbonara
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giovedì 6 novembre 2008
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uno degli eventi cinematografici più sconvolgenti
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Che P T Anderson fosse un genio lo sapevamo, ci aveva incantato tutti con la sua opera corale quale era Magnolia.Non si poteva immaginare che potesse fare di meglio ma si era fiduciosi in quel giovane e talentuoso regista dalle influenze a dir poco straordinarie...si perche è di influenze che si parlava fin ora...da Altman a Forman;ma è qui che invece si supera rendendo una pellicola a dir poco straordinaria originale e personalissima.Gia mai prima d'ora aveva messo su pellicola tutto il suo sapere e il suo estro e genio che avrebbe anche comunque meritato in Magnolia,che è secondo solo a questo filmn.A livello interpretativo il film esprime ancora di piu lasciando una memorabile pietra miliare nella storia della cinematografia: l'incredibile interpretazione di D.
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Che P T Anderson fosse un genio lo sapevamo, ci aveva incantato tutti con la sua opera corale quale era Magnolia.Non si poteva immaginare che potesse fare di meglio ma si era fiduciosi in quel giovane e talentuoso regista dalle influenze a dir poco straordinarie...si perche è di influenze che si parlava fin ora...da Altman a Forman;ma è qui che invece si supera rendendo una pellicola a dir poco straordinaria originale e personalissima.Gia mai prima d'ora aveva messo su pellicola tutto il suo sapere e il suo estro e genio che avrebbe anche comunque meritato in Magnolia,che è secondo solo a questo filmn.A livello interpretativo il film esprime ancora di piu lasciando una memorabile pietra miliare nella storia della cinematografia: l'incredibile interpretazione di D.D.Lewis...anche Dano non è da meno. Il tutto è ben confezionato e chissa forse avrebbe anche meritato di piu, come l'inccredibile colonna sonora di Mr. Jonny Greenwood of Radiohead!!!!! Thank you guys
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jw
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venerdì 31 ottobre 2008
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un uomo spietato alla ricerca dell'oro nero
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Ottimo film. Ben fatto, egregiamente interpretato da Daniel Day-Lewis e Paaul Dano. Splendida regia. La musica invece è estremamente irritante, forse è così che l'ha voluta il regista per accentuare la spietatezza delle scene e della storia. Daniel Plainview, nella sua ricerca del petrolio e nel suo desiderio di arricchirsi, non guarda in faccia a nessuno, è pronto a mentire, truffare, persino uccidere... Questo film rappresenta la corsa all'oro nero, dove individui malvagi ed egoisti, peggio delle bestie, calpestano i diritti dei più deboli pur di ottenere il potere del denaro. Ancora una volta un film violento, crduele, spetato... come il suo concorrente all'Oscar "Non è un paese per vecchi".
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Ottimo film. Ben fatto, egregiamente interpretato da Daniel Day-Lewis e Paaul Dano. Splendida regia. La musica invece è estremamente irritante, forse è così che l'ha voluta il regista per accentuare la spietatezza delle scene e della storia. Daniel Plainview, nella sua ricerca del petrolio e nel suo desiderio di arricchirsi, non guarda in faccia a nessuno, è pronto a mentire, truffare, persino uccidere... Questo film rappresenta la corsa all'oro nero, dove individui malvagi ed egoisti, peggio delle bestie, calpestano i diritti dei più deboli pur di ottenere il potere del denaro. Ancora una volta un film violento, crduele, spetato... come il suo concorrente all'Oscar "Non è un paese per vecchi"... Ma quando torneranno i film romantici e dolci, per darci un po' di ottimismo e poesia in un mondo crudele dove la gente pensa solo ai soldi, e sono scomparsi gli idealisti?
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barzetti
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venerdì 17 ottobre 2008
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daniel day-lewis: una leggenda
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Cosa dire dinanazi ad una interpretazione così superba, fantastica, strepitosa di un Daniel Day-Lewis davvero in grande spolvero.Sono rimasto davvero senza parole quando ho gvisto il film.Daniel si è perfettamente calato in un personaggio davvero complicato cambiando umore e subendo diverse gioie e dolori durante la storia, trasmettendo tutte le sue emozioni allo spettatore.Meraviglioso.
Oscar strameritato per Daniel, ma anche il film avrebbe meritato qualche cosa in più dei 2 oscar vinti(attore protagonista e fotografia) a dicapito delle 8 nomination avute.
Da vedere e rivedere!!!!!!!!!Qualcuno lo ha definito troppo cruento:ma allora non avete mai visto un film dove ci sono davvero uccisioni ad ogni secondo.
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Cosa dire dinanazi ad una interpretazione così superba, fantastica, strepitosa di un Daniel Day-Lewis davvero in grande spolvero.Sono rimasto davvero senza parole quando ho gvisto il film.Daniel si è perfettamente calato in un personaggio davvero complicato cambiando umore e subendo diverse gioie e dolori durante la storia, trasmettendo tutte le sue emozioni allo spettatore.Meraviglioso.
Oscar strameritato per Daniel, ma anche il film avrebbe meritato qualche cosa in più dei 2 oscar vinti(attore protagonista e fotografia) a dicapito delle 8 nomination avute.
Da vedere e rivedere!!!!!!!!!Qualcuno lo ha definito troppo cruento:ma allora non avete mai visto un film dove ci sono davvero uccisioni ad ogni secondo....
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gabbuwind
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venerdì 17 ottobre 2008
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uno schifo
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giova
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lunedì 13 ottobre 2008
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vai a vederlo!
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il dramma di un uomo solo,cinico, aggressivo,vendicativo e avido e, col tempo, molto potente e consapevole di esserlo.
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priscilla
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sabato 11 ottobre 2008
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mah!
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sarà, ma per me è stato solo un film noiosissimo
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teo
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venerdì 10 ottobre 2008
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trascinante e sconvolgente epopea di frontiera
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Dopo averne fatto un’attenta e scrupolosa visione, “Il petroliere”, statene certi, non è un film che si può rimuovere facilmente. Un’immensa e incontenibile epopea capitalista, un viaggio nei tortuosi e scoscesi meandri della mente umana, un crescendo di emozioni forti, metafore, nevrastenie, materialismi. Con una regia impeccabile, Anderson crea un film che ricorda tanto i romanzi di stampo verista (“La roba”, per esempio, di Giovanni Verga), ma forse in modo ancora più solcato, oscuro, tenebroso, eterno, quasi a dimostrare che la figura di Plainview trova un’incarnazione anche nel presente. La storia è caratterizzata da uno sconvolgente e quanto mai trascinante climax ascendente, fatto di continui ed efficaci riferimenti metaforici.
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Dopo averne fatto un’attenta e scrupolosa visione, “Il petroliere”, statene certi, non è un film che si può rimuovere facilmente. Un’immensa e incontenibile epopea capitalista, un viaggio nei tortuosi e scoscesi meandri della mente umana, un crescendo di emozioni forti, metafore, nevrastenie, materialismi. Con una regia impeccabile, Anderson crea un film che ricorda tanto i romanzi di stampo verista (“La roba”, per esempio, di Giovanni Verga), ma forse in modo ancora più solcato, oscuro, tenebroso, eterno, quasi a dimostrare che la figura di Plainview trova un’incarnazione anche nel presente. La storia è caratterizzata da uno sconvolgente e quanto mai trascinante climax ascendente, fatto di continui ed efficaci riferimenti metaforici.
Plainview non è un uomo, è più che altro una misantropa figura animalesca, feroce, spietata. L’avidità e la bramosia lo hanno portato a essere un uomo che ha la convinzione di bastare a se stesso, prescindendo dagli altri. Per Plainview la ricchezza e il potere sono mezzi per elevarsi al di sopra del genere umano, di cui pessimisticamente ormai non riesce a vedere altro che il male. Tutto ciò lo porta a cercare continuamente ed esasperatamente il modo di prevaricare sugli altri, non riuscendo ad accettare, come dice egli stesso in uno dei rari momenti di auto-introspezione del film, la competizione. E poi c’è Eli Sunday, un giovane cattolico, che, attraverso i suoi insegnamenti, fa nelle sue arringhe un’aspra denuncia dell’avarizia e della corruzione dell’anima, riferendosi chiaramente a Plainview; tuttavia non fa che finire per rivelarsi un “falso profeta”, un’ipocrita che approfitta dell’ignoranza della povera gente per infondere in essa la sua superstizione infervorata, esasperata, febbrile. La lotta ideologica fra i due li porterà ad una spietata rivalità, che, infine, sfocerà drammaticamente nella follia.
Un connubio perfetto di veri e propri virtuosismi interpretativi (a cominciare da quello di Daniel Day-Lewis, profondo e quanto mai ispirato), ambientazioni di frontiera e una musica spasmodica, trascinante, a volte quasi irriverente e fascinosamente disturbante. E, infine, quel nauseante odore di petrolio che pervade ogni singola scena, penetra nelle vene, surclassa l'interiorità dell'uomo, si mescola indissolubilmente con il sangue di chi ha la debolezza di farsi catturare dal suo pericoloso magnetismo.
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