scarlett
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sabato 15 dicembre 2007
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ascesa e caduta di un film di inizio millennio
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Aspettativa. Incredulità. Delusione. Queste sono le prime tre parole che mi sono venute in mente dopo aver visto l'ultimo film di Ozon.
Generalmente leggo sempre i libri dai quali sono tratti i film, ma in nessun modo mi lascio influenzare in quelli che sono i miei giudizi successivi, infatti, in questo caso posso dire che non mi sono piaciuti né il libro né il film.
A modo suo però il lavoro di Elizabeth Taylor ( e non l'attrice), come si vede scritto tra parentesi praticamente ovunque sulla rete, è incantevole. Immagino che questa possa essere vista come una contraddizione, ma "Angel" e sto parlando del romanzo e non del film, è in sé proprio una contraddizione, una veduta grottesca,un perfetto annuncio del Decadentismo.
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Aspettativa. Incredulità. Delusione. Queste sono le prime tre parole che mi sono venute in mente dopo aver visto l'ultimo film di Ozon.
Generalmente leggo sempre i libri dai quali sono tratti i film, ma in nessun modo mi lascio influenzare in quelli che sono i miei giudizi successivi, infatti, in questo caso posso dire che non mi sono piaciuti né il libro né il film.
A modo suo però il lavoro di Elizabeth Taylor ( e non l'attrice), come si vede scritto tra parentesi praticamente ovunque sulla rete, è incantevole. Immagino che questa possa essere vista come una contraddizione, ma "Angel" e sto parlando del romanzo e non del film, è in sé proprio una contraddizione, una veduta grottesca,un perfetto annuncio del Decadentismo. Può non piacere la storia, o i toni forti, le tinte lugubri a volte, ma senza dubbio non si può resistere alla prosa scorrevole e avvincente, con la quale la Taylor avvince il lettore fino all'ultima pagina del libro. Confesso che senza dubbio si viene colpiti dalla voglia di leggere altre opere di questa autrice.
Purtroppo lo stesso non mi viene da dire per l'omonimo film. Trovo che quello che lo collega al libro sia solo il titolo e che niente possa avvicinarsi a quello che l'autrice del romanzo voleva comunicare.
E personalmente non ho mai compreso, perchè prendersi il disturbo di trarre un film da un libro quando si vuole descrivere una storia completamente diversa.
Ma veniamo a noi. In sé il film è scialbo e privo di attrattive. La scelta registisca di un film d'altri tempi ma comunque moderno trovo che sia totalmente fuori luogo; c'è una cosa che non ho capito : non c'erano soldi per le riprese in esterno e all'estero, oppure quegli orribili filmati davanti ai quali una macchina fa finta di muoversi erano voluti? Perchè se non c'erano soldi allora, mi dispiace ma, magari potavano risolverla in un altro modo, se invece i soldi c'erano allora mi dispiace lo stesso perchè era una cosa assolutamente orribile da vedersi.
Ma passiamo oltre, non si può certo giudicare un film da un semplice effetto. A questo punto mi viene da dire, forse malignamente, che stranamente tra Angel e Rossella O'Hara c'è una somiglianza impressionante. Casualità? Credo di no, dal momento che sembra che il regista Ozon si sia ispirato proprio alla famosa Scarlett per la sua eroina, ma, una cosa è l'ispirazione e un'altra una copia venuta male; per non parlare della ridicola scena del non riuscito stupro, dell'aborto di lei o di quando la stessa Angel al ritorno dal viaggio di nozze dichiara:" Mi mancava Paradise". Viene a nessuno in mente la battuta di Vivian Leight al ritorno dal suo viaggio di nozze con Clarke Gable? Qui non si tratta di essersi solo ispirati al personaggio di Rossella O'Hara, ma di aver improntato tutto il film come un remake ben poco riuscito di "Via col Vento". La trama in sé inoltre, è sviluppata male, la storia è troppo veloce e gli avvenimenti si susseguono senza lasciare nemmeno il tempo allo spettatore di lasciarsi coinvolgere a sufficienza, la stessa morte della protagonista nel finale, viene trattata nel medesimo modo frettoloso, tanto che l'ignaro spettatore potrebbe chiedersi : " Ma guarda un po' stava così bene solo dieci minuti prima..."
Un peccato, un vero peccato. La storia e il film potevano essere resi mille volte meglio, e le potenzialità c'erano tutte. Bellissimi i costumi, le scene, e un eccellente Philippe Rombi per le musiche.
La cosa riuscira meglio? Senza ombra di dubbio la locandina.
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maryluu
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sabato 17 novembre 2007
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la vita che ha vissuto o quella che ha sognato?
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Questo è uno di quei film che si ama o si odia, come la sua eroina. Io sono rimasta affascinata da lei.
Dalla sua forza della sua ambizione, dalla voglia di eccellere, di realizzare i suoi sogni. E' una "popolana" che esce fuori dal gruppo ma rimane sempre infondo tale, nei suoi libri, amati dalle masse ma non dall'aristocrazia del tempo, nell'arredare la sua casa, nei modi di fare.
In fondo alla fine ha ottenuto ciò per cui lottava. Ma non la cosa che per lei era realmente importante.Infatti ha amato troppo una persona che non la amava e che quasi la detestava tanto che preferisce "rifugiarsi" in guerra per liberarsi da quella che definisce una " prigione dorata" , e ha vissuto, immaginandola, una grande storia d'amore che in realtà non è mai esistita.
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Questo è uno di quei film che si ama o si odia, come la sua eroina. Io sono rimasta affascinata da lei.
Dalla sua forza della sua ambizione, dalla voglia di eccellere, di realizzare i suoi sogni. E' una "popolana" che esce fuori dal gruppo ma rimane sempre infondo tale, nei suoi libri, amati dalle masse ma non dall'aristocrazia del tempo, nell'arredare la sua casa, nei modi di fare.
In fondo alla fine ha ottenuto ciò per cui lottava. Ma non la cosa che per lei era realmente importante.Infatti ha amato troppo una persona che non la amava e che quasi la detestava tanto che preferisce "rifugiarsi" in guerra per liberarsi da quella che definisce una " prigione dorata" , e ha vissuto, immaginandola, una grande storia d'amore che in realtà non è mai esistita.
Questa era Angel. Disegnava la sua vita, e realmente la viveva diversamente, tanto che Nora, sorella di Esmè, parlando con l'editore Theo che le chiede di scrivere la vita di Angel chiede con leggera amarezza: " Quale? Quella che ha vissuto o quella che ha sognato?".
In Angel c'è un abisso. Ama solo due persone Esmè e se stessa, non accorgendosi dei celati sentimenti di Theo, chiari però agli occhi della moglie, e l'amore quasi saffico di Nora che le sta accanto fino alla fine, nutrendosi solo della sua presenza, in un rapporto morboso.
Un film molto affascinante, per le atmosfere, per i luoghi, per i personaggi.
Lo consiglio vivamente.
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(di lilli)
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(di francesco 2)
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romroad
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venerdì 16 novembre 2007
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c'è ancora speranza........
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Sono storie fuori luogo che la maggior parte del pubblico non piace ma soprattutto non capisce.In un tempo dove la cultura è rappresentata da una tipa come la De Filppi ed un M.Costanzo.In un tempo dove non vi è spazio per i sentimenti è la fantasia questo film può irritare.In realtà non è così, che ben arrivino nelle sale storie coì fuori tempo e fuori luogo forse qualcuno capirà e forse qualcuno ricorderà..............
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(di florence)
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clio
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sabato 10 novembre 2007
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al di là della realtà
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Film di chiusura al 57mo festival di Berlino, il capolavoro di F. Ozon è l’adattamento di un romanzo del 1957 della scrittrice E. Taylor, ispirato alla biografia di Marie Corelli, una delle prime donne letterate, contemporanea di O. Wilde.
Inghilterra , primo ‘900. Angel Deverell è una giovane scrittrice di successo, i cui romanzi d’evasione le consentono di trasformare la realtà a suo piacimento, mistificando persino il suicidio del marito. Angel non è interessata alla verità, bensì ai sogni e alla fantasia, dove ella stessa si cela per sfuggire al grigiore della sua vita.
Il regista ha saputo abilmente esplorare la complessità di questo personaggio, esplosiva miscela di romanticismo e passione, fragilità e fascino; una donna che nel periodo edoardiano è stata in grado di contare su se stessa e inseguire i propri sogni, caratteristiche che ne fanno una femminista ante litteram.
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Film di chiusura al 57mo festival di Berlino, il capolavoro di F. Ozon è l’adattamento di un romanzo del 1957 della scrittrice E. Taylor, ispirato alla biografia di Marie Corelli, una delle prime donne letterate, contemporanea di O. Wilde.
Inghilterra , primo ‘900. Angel Deverell è una giovane scrittrice di successo, i cui romanzi d’evasione le consentono di trasformare la realtà a suo piacimento, mistificando persino il suicidio del marito. Angel non è interessata alla verità, bensì ai sogni e alla fantasia, dove ella stessa si cela per sfuggire al grigiore della sua vita.
Il regista ha saputo abilmente esplorare la complessità di questo personaggio, esplosiva miscela di romanticismo e passione, fragilità e fascino; una donna che nel periodo edoardiano è stata in grado di contare su se stessa e inseguire i propri sogni, caratteristiche che ne fanno una femminista ante litteram. Nell’adattamento, Ozon, ha saputo depurare la protagonista dall’ironia grottesca del romanzo e conferirle stravaganza e tristezza.
Il centro nevralgico della storia è racchiuso nel tema dell’arte. Angel e il marito Esmè sono entrambi completamente legati alla propria arte, ma se tra i romanzi rosa di lei, e la cupa pittura di lui, sembra esserci una differenza abissale, Ozon indica il punto di raccordo nel tempo: “l’arte può oltrepassare i secoli”.
Il primo film inglese di Ozon, è un evidente omaggio al gran melò holliwoodiano anni 40, amore incompreso, prima guerra mondiale, adulterio e morte; ma anche tecnicamente, inquadrature, esterni e fotografie riecheggiano il melodramma anni quaranta, genere popolare per antonomasia.
Il regista francese ci ha regalato così un film che ha il fascino del passato riletto in chiave attuale.
CLIO PEDONE
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albert
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mercoledì 31 ottobre 2007
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se questo è cinema...
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insostenibile.si aspetta inutilmente un pizzico d'ironia, poi alla scena del cane che sbava mentre la protagonista copula sul baldacchino si può uscire bestemmiando.
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deepestblue
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giovedì 25 ottobre 2007
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inguardabile
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Confesso: ho resistito fino alla scena della morte della madre e poi, annichilita e orripilata, sono sgattaiolata per la prima volta in vita mia fuori dal cinema. A metà fra il ridicolo e l'incomprensibile, questo film non avrebbe mai dovuto arrivare in sala..E premetto che non mi reputo nè un'esperta nè tantomeno una spettatrice troppo severa. Semplicemente, mi chiedo a cosa pensino certi critici cinematografici quando imbellettano recensioni senza il coraggio di ammettere la cruda e amara verità..
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martina badamon
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lunedì 15 ottobre 2007
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fantasia epilettica
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Ozon sfodera una naturale predilezione per la complessità delle donne,che ha descritto con divertita e multiforme curiosità nel giallo rosa "Otto donne e un mistero",ed è rimasto giocoforza rapito dalla "poderosità biografica" della scrittrice inglese Angel Deverell,capace di vivere diverse vite,tutte però irradiate dalla sublime cecità del suo estro e dalle piccole rimozioni del suo ego pieno e scostante...
Un film di ostentata maniera,ricercato e quasi epilettico,nel dosaggio della fantasia(i fondali che scorrono mentre Angel è accomodata sull'abitacolo della macchina rieccheggiano i vecchi film di Audrey Hepburn...)e nello sfrenato enfatizzare il distacco trasognato della protagonista dalla Realtà,intesa come cambiamento(di gusti,epoche storiche e sentimenti) ma anche come contatto umano.
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Ozon sfodera una naturale predilezione per la complessità delle donne,che ha descritto con divertita e multiforme curiosità nel giallo rosa "Otto donne e un mistero",ed è rimasto giocoforza rapito dalla "poderosità biografica" della scrittrice inglese Angel Deverell,capace di vivere diverse vite,tutte però irradiate dalla sublime cecità del suo estro e dalle piccole rimozioni del suo ego pieno e scostante...
Un film di ostentata maniera,ricercato e quasi epilettico,nel dosaggio della fantasia(i fondali che scorrono mentre Angel è accomodata sull'abitacolo della macchina rieccheggiano i vecchi film di Audrey Hepburn...)e nello sfrenato enfatizzare il distacco trasognato della protagonista dalla Realtà,intesa come cambiamento(di gusti,epoche storiche e sentimenti) ma anche come contatto umano.
Potrebbe essere ottusità la mia,anche se di cinema francese penso di capirne...
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hans
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domenica 14 ottobre 2007
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non so se è questo il caso...
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Non so se questo è il caso, ma vorrei ricordare che ci sono persone che i film li vedono ai festival o all'estero, prima che escano al cinema in Italia.
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(di miriam)
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luis
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domenica 14 ottobre 2007
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pessimo
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un film che non avrebbe dignità di trasmissione neanche alla tv dei ragazzi nel primo pomeriggio.
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(di marco)
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