mario
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martedì 24 luglio 2007
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film memorabile
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E' UN FILM MERAVIGLIOSO CON UN FINALE MICIDIALE, (L'ULTIMA PAROLA DEL FILM E' IL RIDERE DELLA RAGAZZA DI CONTRO LO SGUARDO DI IRINA CHE ANNUISCE IN UN CIELO CHE VOLGE AL SERENO) HO RIVISTO PIU VOLTE QUESTA SCENA CREDO CHE SIA PARAGONABILE SOLTANTO ALL'ULTIMA INQUADRATURA DI "C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA"
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riccardo
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venerdì 13 luglio 2007
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la sofferenza non ha luogo
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Saranno state le temperature africane dell'ambientazione o la vacuità della sua storia, ma il passo falso di "Malena" ha giovato a Tornatore. Eccome. Sinceramente lo aspettavamo da tempo il suo ritorno al cinema di un certo livello che si era, in parte, fermato ad alcune sequenze del "Pianista sull'oceano". L'autore siciliano ha rivestito la sua nuova opera di mistero sin dalla sue riprese e questa atmosfera sinistra la resa splendidamente anche a film terminato, ovvero di fronte ai nostri occhi, in sala.
Nella prima parte, Tornatore ci inserisce in un luogo freddo, decisamente poco ospitale, in stretta correlazione con fattezze glaciali dell'attrice Xenia Rappoport che interpreta magistralmente la "Sconosciuta".
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Saranno state le temperature africane dell'ambientazione o la vacuità della sua storia, ma il passo falso di "Malena" ha giovato a Tornatore. Eccome. Sinceramente lo aspettavamo da tempo il suo ritorno al cinema di un certo livello che si era, in parte, fermato ad alcune sequenze del "Pianista sull'oceano". L'autore siciliano ha rivestito la sua nuova opera di mistero sin dalla sue riprese e questa atmosfera sinistra la resa splendidamente anche a film terminato, ovvero di fronte ai nostri occhi, in sala.
Nella prima parte, Tornatore ci inserisce in un luogo freddo, decisamente poco ospitale, in stretta correlazione con fattezze glaciali dell'attrice Xenia Rappoport che interpreta magistralmente la "Sconosciuta". Sapremo che sarà Trieste la piattaforma di riprese ma avrebbe potuto essere Kiev o Bratislava. Questo era l'obiettivo di Peppuccio: portare una storia di sofferenza in un luogo di nessuno, o meglio di tutti: poicè la sofferenza, la paura, il dramma non ha residenze privilegiate.
Il plot è banale quanto ben costruito e uniformato intorno ad un cast di attori splendidi. Una donna che ricerca la propria identità e quella della "sua" bambina che ha perduto anni prima a causa di una professione che è connessa con i marciapiedi. Indovinate quale?
La sua anima inquieta si insinua in quella famiglia nella quale sarebbe cresciuta la sua creatura. Un apparente felice triangolo borghese (ottimi la Gerini e Favino) che in realtà di gaio ha ben poco. Tornatore dopo le sequenze agghiaccianti che ci mostra nel corso del film riserverà alla donna un finale più umano, e forse, più conciliante. Questa leggera caduta nel sentimentalismo non smorza però la forza del film che può legittimamente appartenere a quella schiera di thriller psicologici che nel cinema nostrano troppe volte hanno subito stroncature. Questo è un "Tornatore" è probabilmente un occhio di riguardo in più è doveroso: ma non ci sarebbe stato nulla da eccepire anche se la firma fosse stata meno prestigiosa.
Morricone dipinge note in tutto l'affresco filmico con echi hitchcockiani di rilievo, e il cast sorregge notevolemente la nuova avventura dietro la cinepresa di Giuseppe Tornatore.
Tutti attori noti e decisamente in parte sottomessi alla volontà del Premio Oscar di Bagheria. Un commento d'obbligo a quel factotum che risponde al nome di Michele Placido. Il suo Muffa, crudele e disumano è in assoluto uno dei più convincenti scritti al cinema negli ultimi anni. E lui ce lo regala con un corso accelerato di recitazione. Emozionante in ogni singolo gesto, davvero magnifico.
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tania
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mercoledì 11 luglio 2007
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bellissimo
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Un bellissimo film nudo e crudo.
Attrice straordinaria.
Intenso e commovente.
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miriam
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lunedì 9 luglio 2007
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lezione di stile
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è un film che a mio parere si può classificare tranquillamente come figlio di quel "neorealismo" che,come spiegai a proposito del titolo "7 Km da Gerusalemme" (come Elisa) è ancora possibile,a patto però di avere uno sceneggiatore in grado e soprattutto CLASSE. Non la spocchia di chi,con una tessera in mano,solo per aver partecipato a qualche convention di partito magari in qualità di “uomo di cultura”,ha la segreta speranza (neanche custodita poi tanto gelosamente) di poter,col suo estro,orientare le masse. La struttura è rigorosa con ellissi che trovano via via la loro spiegazione attraverso continui flashback che in virtù della loro brevità (senza mai alcun compiacimento) danno “senso” per i più distratti e ritmo per gli altri.
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è un film che a mio parere si può classificare tranquillamente come figlio di quel "neorealismo" che,come spiegai a proposito del titolo "7 Km da Gerusalemme" (come Elisa) è ancora possibile,a patto però di avere uno sceneggiatore in grado e soprattutto CLASSE. Non la spocchia di chi,con una tessera in mano,solo per aver partecipato a qualche convention di partito magari in qualità di “uomo di cultura”,ha la segreta speranza (neanche custodita poi tanto gelosamente) di poter,col suo estro,orientare le masse. La struttura è rigorosa con ellissi che trovano via via la loro spiegazione attraverso continui flashback che in virtù della loro brevità (senza mai alcun compiacimento) danno “senso” per i più distratti e ritmo per gli altri. La protagonista (in un cast eccellente) è magnifica in ogni fotogramma ed esplode a metà quando il rapporto con la bambina si stringe superando quello della madre ufficiale. Da fredda,quasi anestetizzata diventa affettuosa,amorevole e le insegna quello che lei stessa non ha mai imparato:a difendersi,anche la voce cambia,il suo accento molto musicale si fa più dolce,più flautato. La colonna sonora è brutta,sempre uguale,noiosa e inappropriata ma proprio per il rigetto che l’orecchio mette in opera al fine di preservarsi scompare dopo una mezz’oretta.Perfetto
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piernelweb
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giovedì 28 giugno 2007
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percorsi sconosciuti
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Imperfetto ma con diversi passaggi notevoli, questo thriller drammatico targato Tornatore. L'interessante sceneggiatura dello stesso autore è gratificata da una regia vibrante, che alterna suspance a sequenze più riflessive e dolorose, esaltando le doti della protagonista Kseniya Rappoport. C'è forse una eccessiva densità di avvenimenti nella tormentata vita di Irena e l'architettura filmica in alcuni momenti ne risente; complessivamente però l'intensità e la significatività della pellicola sono tali da non concedere distrazioni allo spettatore. 5 David di Donatello meritati e l'importante indicazione sulla buona salute di cui gode il cinema italiano, in una fase evolutiva che cerca nuove vie narrative alternative ai soliti schemi collaudati.
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Imperfetto ma con diversi passaggi notevoli, questo thriller drammatico targato Tornatore. L'interessante sceneggiatura dello stesso autore è gratificata da una regia vibrante, che alterna suspance a sequenze più riflessive e dolorose, esaltando le doti della protagonista Kseniya Rappoport. C'è forse una eccessiva densità di avvenimenti nella tormentata vita di Irena e l'architettura filmica in alcuni momenti ne risente; complessivamente però l'intensità e la significatività della pellicola sono tali da non concedere distrazioni allo spettatore. 5 David di Donatello meritati e l'importante indicazione sulla buona salute di cui gode il cinema italiano, in una fase evolutiva che cerca nuove vie narrative alternative ai soliti schemi collaudati. Voto: 7 e 1/2
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franz
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giovedì 28 giugno 2007
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film internazionale
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kaosmade
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venerdì 22 giugno 2007
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ritmo perfetto
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Inizialmente ho notato il disagio di alcune persone, quelle più adulte, ma poi con quel particolare ritmo, è riuscito a catturare l'attenzione di tutti.
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fbz
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giovedì 21 giugno 2007
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da oscar
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La sconosciuta è il capolavoro assoluto di un Tornatore che con il tempo migliora come il vino.
Mi stupisco che non sia stato presentato come candidato straniero all'Oscar.
La storia abbraccia temi globali attraverso il paradigma di una donna ferita: la maternità negata, la prostituzione, la violenza, lo sfruttamento dell'occidente sul resto del mondo, i sentimenti più forti del male, ma pieni di pudicizia, perché di stampo primario.
La descrizione psicologica degli interpreti è ai massimi livelli: la russa protagonista incarna con ogni centimetro della pelle il dramma e la forza di volontà, Placido è un pappone che suda di sangue e sesso, Haber è un laido sfruttatore borghese, la Gerini è una donna inquieta e insoddisfatta, Favino è il marito per forza e più interessato agli affari, la Buy è un avvocato che crede nel femminismo, Piera degli Esposti trasmette la sua arte teatrale.
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La sconosciuta è il capolavoro assoluto di un Tornatore che con il tempo migliora come il vino.
Mi stupisco che non sia stato presentato come candidato straniero all'Oscar.
La storia abbraccia temi globali attraverso il paradigma di una donna ferita: la maternità negata, la prostituzione, la violenza, lo sfruttamento dell'occidente sul resto del mondo, i sentimenti più forti del male, ma pieni di pudicizia, perché di stampo primario.
La descrizione psicologica degli interpreti è ai massimi livelli: la russa protagonista incarna con ogni centimetro della pelle il dramma e la forza di volontà, Placido è un pappone che suda di sangue e sesso, Haber è un laido sfruttatore borghese, la Gerini è una donna inquieta e insoddisfatta, Favino è il marito per forza e più interessato agli affari, la Buy è un avvocato che crede nel femminismo, Piera degli Esposti trasmette la sua arte teatrale.
Giuseppe Tornatore maneggia la materia con estrema attenzione, intrecciando abilmente presente e passato attraverso il fare rivivere alla protagonista le medesime emozioni in contesti diversi: un uso del flashback inconsueto e figurativo.
Questo film ti entra nelle vene e scava nel cuore con la forza semplice e primordiale dei sensi.
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davido
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giovedì 21 giugno 2007
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sceneggiatura di tornatore
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Non a caso La Sconosciuta non ha vinto il David di Donatello per la migiore sceneggiatura, infatti se Tornatore si fosse limitato al soggetto e regia, il film ne avrebbe guadagnato parecchio!
Prima di scrivere un'altra sceneggiatura Tornatore dovrebbe prendere qualche ripetizione di logica, perchè in La Sconosciuta ci sono troppe cose che non tornano, pasticci narrativi come quello dell'incidente d'auto e tutta la sotto-trama del denaro nascosto (a una figlia di orafi non servono di sicuro i soldi rubati...)
Stendiamo un velo pietoso su come è organizzato il thriller, che invece di essere costruito in progressione, si nutre per tutto il film di insistenti flash-back, troppo comodo Tornatore!
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fortunato
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mercoledì 20 giugno 2007
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alla faccia di tarantino
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film di spessore, intenso! Sicuramente duro nelle scene di Irena con Muffa ma, proprio in questi punti, ricco di tensione! Una conferma per un regista come Tornatore che, assieme ad altri, ha fatto la storia del cinema italiano e mondiale! Roba da far rimangiare a Tarantino le parole che ha detto sul nostro cinema!!!
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(di dido93)
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