giada
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giovedì 3 febbraio 2005
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alexander-re dei sogni
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Se siete amanti del genere vi consiglio di vedere questo film, perchè per quanto deviato dalla fantasia del regista, racconta una delle storie più misteriose di tutti i tempi (dalla morte del padre,alla vita di sua madre,alla sua stessa fine).Diciamolo, Alessandro Magno è stato un grande condottiero, e nonostante nel film appaia più insicuro, più sbiadito, più folle che mai, è ancora più affascinante, perchè meno divino, meno astratto, più umano.Colin Farrel è stato grande, per non parlare di Angelina Jolie e del tenerissimo Jared Leto. Stupende le battaglie e gli scenari, abili spaccature sulle tradizioni di un tempo...Se riuscirete a lasciarvi trasportare dal giovane e impetuoso re di Macedonia, sarà difficile tornare nel 2005.
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Se siete amanti del genere vi consiglio di vedere questo film, perchè per quanto deviato dalla fantasia del regista, racconta una delle storie più misteriose di tutti i tempi (dalla morte del padre,alla vita di sua madre,alla sua stessa fine).Diciamolo, Alessandro Magno è stato un grande condottiero, e nonostante nel film appaia più insicuro, più sbiadito, più folle che mai, è ancora più affascinante, perchè meno divino, meno astratto, più umano.Colin Farrel è stato grande, per non parlare di Angelina Jolie e del tenerissimo Jared Leto. Stupende le battaglie e gli scenari, abili spaccature sulle tradizioni di un tempo...Se riuscirete a lasciarvi trasportare dal giovane e impetuoso re di Macedonia, sarà difficile tornare nel 2005.Lasciate che in ognuno di voi cresca, per un paio d'ore, lo spirito del guerriero affamato di fama e pieno di coraggio,perchè in ognuno di noi si nasconde un piccolo Alessandro.
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(di marty)
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(di angie)
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asterisco
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mercoledì 1 agosto 2007
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per mimma e tutti i lettori
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mi scuso con te se fossi stato poco chiaro cio che volevo dire è che non possiamo parlare di omosessualità nel mondo antico greco-romano essendo diversa la mentalità dell'amicizia fra 2 uomini a quel tempo.certo alessandro amava efestione questo non lo metto in dubbio ma per questo non erano tutti omosessuali come possiamo vedere noi dal nostro punto di vista ma bensi erano bisessuali .infatti l'amore fra due uomini era basato sull'amicizia:concetto diverso da quello che abbiamo noi oggi.e appunto non possiamo paragonarli a 2 omosessualui del nostro tempo che sicuramente si ameranno ma prima di tutto c'è il desiderio di amore carnale .invece per i greci e i romani antichi l'amore fra due uomini spesso accadeva faccio un esempio:in un esercito come quello di alessandro magno con cui aveva condiviso ogni sacrificio e fatica ogni soldato con un altro dopo anni e anni di battaglie combattute insieme è chiaro che ci potevano essere casi secondo i quali due uomini che avevano combatutto insieme potevano amarsi,e cio era basato sull'amicizia e nient'altro che l'amicizia perchè sicuramente molti di loro avranno avuto a casa propria mogli e amanti che amavano eppure si amavano anche fra uomini .
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mi scuso con te se fossi stato poco chiaro cio che volevo dire è che non possiamo parlare di omosessualità nel mondo antico greco-romano essendo diversa la mentalità dell'amicizia fra 2 uomini a quel tempo.certo alessandro amava efestione questo non lo metto in dubbio ma per questo non erano tutti omosessuali come possiamo vedere noi dal nostro punto di vista ma bensi erano bisessuali .infatti l'amore fra due uomini era basato sull'amicizia:concetto diverso da quello che abbiamo noi oggi.e appunto non possiamo paragonarli a 2 omosessualui del nostro tempo che sicuramente si ameranno ma prima di tutto c'è il desiderio di amore carnale .invece per i greci e i romani antichi l'amore fra due uomini spesso accadeva faccio un esempio:in un esercito come quello di alessandro magno con cui aveva condiviso ogni sacrificio e fatica ogni soldato con un altro dopo anni e anni di battaglie combattute insieme è chiaro che ci potevano essere casi secondo i quali due uomini che avevano combatutto insieme potevano amarsi,e cio era basato sull'amicizia e nient'altro che l'amicizia perchè sicuramente molti di loro avranno avuto a casa propria mogli e amanti che amavano eppure si amavano anche fra uomini .questo vuol dire che erano bisessuali e non omosessuali.un altra cosa che devo dire altrimenti perchè al mondo di oggi che siamo cosi lontani dalla mentalità dell'epoca molto spesso le figure che rittraggono due uomini che si amano sono proprio:il soldato,il camionista o il cowboy che sono tutti mestieri virili.oppure un altra cosa ancora come mai oggi se tutti i greci e i romani erano omosessuali come dite voi oggi noi non ci crediamo omosessuali pur avendo ereditato da loro dato che noi basiamo la nostra civiltà occidentale odierna sul mondo classico antico.
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f.vassia 81
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giovedì 23 dicembre 2010
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biografia-fiume con tre perle
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Fluviale biografia girata piuttosto in fretta per battere sul tempo la concorrenza di un mai realizzato analogo progetto di Baz Luhrmann. Il film, a dire il vero tra i meno riusciti di Stone, oscilla stancamente tra l'agiografia superficiale e il documento storico-didascalico, ed è pure un po' appesantito da un certo eccesso di verbosità. Ma, in tutto questo, almeno tre perle di grande cinema: la battaglia di Gaugamela ( di tensione visiva notevolissima ), quella in India ( di straordinaria forza espressiva nella sua muscolarità ) e la morte del condottiero. Sterili, in tutti i sensi, le polemiche relative alla sbandierata omosessualità del protagonista e alla scelta della Jolie ( bellissima ) per il ruolo di mamma Olimpiade.
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cress95
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sabato 11 aprile 2015
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alessandro il grande... secondo oliver stone
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Parliamoci chiaro: per il sottoscritto "Alexander" non è un capolavoro, ma non è neppure un brutto film, tutt'altro.
RItengo doveroso, prima di accingermi ad esaminare questa meravigliosa contraddizione che è "Alexander", ritagliare un seppur piccolo spazio a Vangelis (nome d'arte per Evangelos Odysseas) responsabile della colonna sonora del film.
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Parliamoci chiaro: per il sottoscritto "Alexander" non è un capolavoro, ma non è neppure un brutto film, tutt'altro.
RItengo doveroso, prima di accingermi ad esaminare questa meravigliosa contraddizione che è "Alexander", ritagliare un seppur piccolo spazio a Vangelis (nome d'arte per Evangelos Odysseas) responsabile della colonna sonora del film. L'opera del compositore greco è da applausi a scena aperta: solenne, incalzante ma mai stancante, la musica di sottofondo si rivela adatta in ogni situazione regalando emozioni intensissime. Complimenti, complimenti davvero.
Passando al film in sé, va detto innanzitutto che anche il sottoscritto è un grande fan di Alessandro, abbastanza appassionato da accorgersi dei gravi errori e/o omissioni al livello della trama (la quale cerca comunque di rimanere fedele alla storia vera, nei limiti della spettacolarità ci mancherebbe). Diverse battaglie unite l'un l'altra, episodi mai avvenuti o comunque molto romanzati, ecc. sono veramente troppo per poter ritenere "Alexander" un vero e proprio film storico (per il sottoscritto il film risulta essere più di stile avventuroso/drammatico). Si apprezza comunque il notevole coinvolgimento dello spettatore (agevolato in particolar modo dal flashback iniziale) durante tutta la durata del film (tra l'altro abbastanza elevata, ma non bastevole per coprire la totalità delle immense gesta del condottiero).
Ad ogni modo, l'argomento che più fece discutere circa "Alexander" è stato sicuramente il tema della sessualità ambigua del personaggio. Ora, sul fatto che Alessandro fosse omosessuale non ci sono ad oggi prove certe, ma in ogni caso tende a venire a noia la troppa (veramente ossessiva) attenzione data da Stone a questo particolare, forse in un disperato tentativo di rendere più "new age" il contesto o per enfatizzare la già citata sensibilità del personaggio.
Passando agli attori ritengo di dover tessere le lodi di un Colin Farrell (Alessandro) e di un Jared Leto (Efestione, il presunto amante del condottiero) perfettamente, a mio avviso, immedesimati nelle rispettive parti. La loro recitazione è evocativa, ispirata ed estremamente passionale. Ovviamente è impossibile non citare la Jolie, la quale a volte sembra volersi elevare a vera protagonista del film, grazie ad una recitazione di prim'ordine. Complimenti infine ad Anthony Hopkins (Tolomeo) per la sua ottima narrazione, mai invadente.
Per quanto concerne il vestiario e l'ambientazione difficilmente, penso, era possibile fare di meglio. Sento tuttavia di dover esprimere una nota di dissenso riguardo le concitate fasi di battaglia che, cercando di apparire più fedeli che mai alla realtà, risultano quasi sempre eccessivamente confusionarie e "polverose" (chi ricorda la scena della battaglia di Gaugamela sa a cosa mi riferisco). Magari sotto questo profilo non sarebbe stato male prendere ispirazione da quei capolavori che sono "Braveheart" e "Il Gladiatore".
In conclusione "Alexander" si presenta come una godibile ricostruzione della vita di Alessandro il Grande, un progetto ambizioso forse (e realizzato a metà peraltro), ma che resta comunque la migliore pellicola ispirata alle gesta del condottiero macedone.
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cress95
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sabato 11 aprile 2015
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alessandro il grande... secondo oliver stone
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Parliamoci chiaro: per il sottoscritto "Alexander" non è un capolavoro, ma non è neppure un brutto film, tutt'altro.
RItengo doveroso, prima di accingermi ad esaminare questa meravigliosa contraddizione che è "Alexander", ritagliare un seppur piccolo spazio a Vangelis (nome d'arte per Evangelos Odysseas) responsabile della colonna sonora del film.
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Parliamoci chiaro: per il sottoscritto "Alexander" non è un capolavoro, ma non è neppure un brutto film, tutt'altro.
RItengo doveroso, prima di accingermi ad esaminare questa meravigliosa contraddizione che è "Alexander", ritagliare un seppur piccolo spazio a Vangelis (nome d'arte per Evangelos Odysseas) responsabile della colonna sonora del film. L'opera del compositore greco è da applausi a scena aperta: solenne, incalzante ma mai stancante, la musica di sottofondo si rivela adatta in ogni situazione regalando emozioni intensissime. Complimenti, complimenti davvero.
Passando al film in sé, va detto innanzitutto che anche il sottoscritto è un grande fan di Alessandro, abbastanza appassionato da accorgersi dei gravi errori e/o omissioni al livello della trama (la quale cerca comunque di rimanere fedele alla storia vera, nei limiti della spettacolarità ci mancherebbe). Diverse battaglie unite l'un l'altra, episodi mai avvenuti o comunque molto romanzati, ecc. sono veramente troppo per poter ritenere "Alexander" un vero e proprio film storico (per il sottoscritto il film risulta essere più di stile avventuroso/drammatico). Si apprezza comunque il notevole coinvolgimento dello spettatore (agevolato in particolar modo dal flashback iniziale) durante tutta la durata del film (tra l'altro abbastanza elevata, ma non bastevole per coprire la totalità delle immense gesta del condottiero).
Ad ogni modo, l'argomento che più fece discutere circa "Alexander" è stato sicuramente il tema della sessualità ambigua del personaggio. Ora, sul fatto che Alessandro fosse omosessuale non ci sono ad oggi prove certe, ma in ogni caso tende a venire a noia la troppa (veramente ossessiva) attenzione data da Stone a questo particolare, forse in un disperato tentativo di rendere più "new age" il contesto o per enfatizzare la già citata sensibilità del personaggio.
Passando agli attori ritengo di dover tessere le lodi di un Colin Farrell (Alessandro) e di un Jared Leto (Efestione, il presunto amante del condottiero) perfettamente, a mio avviso, immedesimati nelle rispettive parti. La loro recitazione è evocativa, ispirata ed estremamente passionale. Ovviamente è impossibile non citare la Jolie, la quale a volte sembra volersi elevare a vera protagonista del film, grazie ad una recitazione di prim'ordine. Complimenti infine ad Anthony Hopkins (Tolomeo) per la sua ottima narrazione, mai invadente.
Per quanto concerne il vestiario e l'ambientazione difficilmente, penso, era possibile fare di meglio. Sento tuttavia di dover esprimere una nota di dissenso riguardo le concitate fasi di battaglia che, cercando di apparire più fedeli che mai alla realtà, risultano quasi sempre eccessivamente confusionarie e "polverose" (chi ricorda la scena della battaglia di Gaugamela sa a cosa mi riferisco). Magari sotto questo profilo non sarebbe stato male prendere ispirazione da quei capolavori che sono "Braveheart" e "Il Gladiatore".
In conclusione "Alexander" si presenta come una godibile ricostruzione della vita di Alessandro il Grande, un progetto ambizioso forse (e realizzato a metà peraltro), ma che resta comunque la migliore pellicola ispirata alle gesta del condottiero macedone.
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christian luongo
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sabato 16 agosto 2014
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alessandro ovvero il nuovo ordine statunitense
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Film lento, farraginoso, a tratti persino noioso denso di retoriche e di sterotipi. Oliver Stone pecca di presunzione e di supeficialità ; presunzione perché avvicinarsi ad Alessandro Magno era, senza meno, una impresa titanica soltanto, per dirne una, nel cercare di riproporne le mere gesta belliche ; e superficialità in quanto il cineasta attinge dal mito del grande condottiero macedone ed ignora, scientemente o meno non saprei dire, i retroscena storiografici della spedizione di Alessandro in Persia senza soffermarsi un istante sulle motivazioni vere che, poi, lo indussero ad estendere questa campagna ai confini dell'India ed al suo ritorno in Egitto.
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Film lento, farraginoso, a tratti persino noioso denso di retoriche e di sterotipi. Oliver Stone pecca di presunzione e di supeficialità ; presunzione perché avvicinarsi ad Alessandro Magno era, senza meno, una impresa titanica soltanto, per dirne una, nel cercare di riproporne le mere gesta belliche ; e superficialità in quanto il cineasta attinge dal mito del grande condottiero macedone ed ignora, scientemente o meno non saprei dire, i retroscena storiografici della spedizione di Alessandro in Persia senza soffermarsi un istante sulle motivazioni vere che, poi, lo indussero ad estendere questa campagna ai confini dell'India ed al suo ritorno in Egitto.
Lo sbarco in Turchia, un progetto peraltro già vaticinato da Filippo, rispondeva alle esigenze di affrancare le polis greche stanziatesi illo tempore al di là del Bosforo, dalla egemonia commerciale della Persia che imponeva loro una tassazione esorbitante sulle transazioni commerciali fra le suddette e la madrepatria laddove, in seguito, la campagna contro Dario fu condotta a posteriori allorquando, cioé, Alessandro ed il suo stato maggiore attinesero sempre più la consapevolezza che il regno persiano era un agglomerato farlocco, privo di una vera e propria identità culturale, religiosa e linguistica e, pertanto, politicamente disunito e gestito, perifericamente, dalle molteplici satrapie le quali, a conti fatti, perseguivano delle autonome ed autoritarie linee politiche senza coordinamento alcuno pagando dazio al re Dario che garantiva loro - in virtù del suo formidabile apparato militare - sicurezza, stabilità e protezione.
L'impero persiano si rivelò, sin da subito, come una entità niente affatto unitaria ed assolutamente disgregata e questo aspetto fu la chiave di volta che indusse Alessandro a perseguire il re di Persia fino ai confini del mondo conosciuto con l'intento, recondito, di venire a patti da una posizione, però, dominante.
Ma l'assassinio del re di Persia sconvolse, drammaticamente, i suoi piani per cui il macedone si ritrovò spiazzato e costretto ad imporre il nuovo ordine mondiale perseguendo le tratte commerciali della famigerata via della seta che lo condussero, non a caso, in Afghanistan, prima, ed in India, poi, con l'intento di ristabilire una autorità politica altrimenti latitante per garantire il perseguimento degli scambi.
L'ecumenismo alessandrino sarà, a conti fatti, una conquista posteriore dettata dalla necessità, imprevista, di ristabilire una autorità riconsociuta, urbi et orbi, alle latitudini più disparate ed, a conti fatti, l'unica strategia che restava al macedone per rendere stabile il nuovo assetto geopolitico venutosi a delineare dopo la caduta di Dario fu quella di cercare, disperatamente, di introdurre la cultura greca nel variegato e cosmopolito mondo orientale tentativo, suddetto, che naufragò miseramente.
E l'approdo in Egitto, l'ultimo grande bastione commerciale del mondo antico, era l'inellutabile compimento del disegno di Alessandro.
Stone sorvola su tutto questo e punta, gioco forza, ad ammaliare lo spettatore predisponendolo al mito, alla predestinazione ovvero a tutta una serie di argomentazioni surrettizie di più facile presa e di più immediata comprensione.
L'interpretazione, pertanto, di Stone su un personaggio così controverso come Aleesandro non è affatto scomoda quanto, direi, piuttosto banale.
Il lungometraggio è, ancora, farrraginoso e privo di una struttura unitaria ; i continui rimandi - flashback - piuttosto che i tentativi disperati di ricucire il tessuto narrativo affidato alla narrazione terza di Hopkins risultano, a conti fatti, assolutamente deficitari ed inadeguati a reggere le fila di una trama così variegata e complessa.
Per non parlare, ancora, della figura, grottesca, della madre di Alessandro affidata ad una inadeguata Angelina Jolie la cui messa in piega è quanto di più stridente dal look delle donne macedoni di quel periodo.
Ma, forse, il vero, recondito intento di Stone era quello di lanciare un monito al coevo establishment americano ed alla sua pretesa di redigere, ex novo, il nuovo ordine mondiale contemporaneo lanciando moniti attraverso le gesta e la caduta di Alessandro in ottemperanza, se vogliamo, al personaggio scomodo che il cineasta è riuscito a ritagliarsi nell'arco di questi anni.
Ma con un esito, parimenti, fallimentare.
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busso195
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giovedì 8 settembre 2016
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film non troppo "magno"
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Film che non mi ha conquistato né convinto , troppo convenzionale e scontato, un "kolossalone" multinazionale in stile hollywoodiano che vorrebbe mostrare un lato diverso della storia di questo grande personaggio ma che cade nell'usuale , senza sussulti .
Certo la fotografia, il montaggio e gli attori sono molto professionali, ma il tutto produce una sensazione di noia e di trito e ritrito storico di scolastica memoria , clichè a valanghe in un tutto supercurato ma freddo.
Direi che Oliver Stone ha fatto di meglio, cosa che poteva fare anche in questo caso , bastava dar retta alla sua anima e non alla materia esosa del produttore.
Aggiungi una colonna sonora non all'altezza del pur solitamente bravissimo Vangelis che sembra composta dal “Guardiano del Faro” in vecchia data e un narratore , in alcuni momenti , piuttosto insistente e molesto e la frittata, poco saporita, è fatta.
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immanuel
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lunedì 14 febbraio 2011
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paludato ma rimarchevole
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Fermo restando che un film di quasi 3 ore di durata non sia godibile a cuor leggero da nessuno, Alexander è di per se stesso, vuoi per una sceneggiatura ridondante, vuoi per una struttura pesante e lenta, sopra le righe. Stone, come di suo solito, eccede: nei dialoghi, nel simbolismo, nel focalizzare la cinepresa sugli stessi personaggi, anche laddove del tutto succedanei (la madre, l'amore pederastico), nel voler fornire spiegazioni in tutto e per tutto. E' evidente che sia stata molto a cuore l'opera al regista e, è oltremodo riscontrabile, che tale legame abbia finito per gravare, indirettamente o inconsciamente, sull'intero lavoro e per avere ripercussioni serie sulla fruibilità della pellicola.
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Fermo restando che un film di quasi 3 ore di durata non sia godibile a cuor leggero da nessuno, Alexander è di per se stesso, vuoi per una sceneggiatura ridondante, vuoi per una struttura pesante e lenta, sopra le righe. Stone, come di suo solito, eccede: nei dialoghi, nel simbolismo, nel focalizzare la cinepresa sugli stessi personaggi, anche laddove del tutto succedanei (la madre, l'amore pederastico), nel voler fornire spiegazioni in tutto e per tutto. E' evidente che sia stata molto a cuore l'opera al regista e, è oltremodo riscontrabile, che tale legame abbia finito per gravare, indirettamente o inconsciamente, sull'intero lavoro e per avere ripercussioni serie sulla fruibilità della pellicola. Perché, intendiamoci, le premesse c'erano tutte, le intenzioni erano apprezzabili, Stone era in buonafede. Sennonché, accade che quando ci si affeziona troppo a qualcosa, come ad una persona o ad un oggetto, si finisce per instaurare con esso un rapporto quasi morboso e deleterio che fa male non solo a chi produre tale scambio psicotico ma anche a chi, dopo, sarà chiamto a partecipare di un lavoro già segnato dalle piaghe di una gestazione patologica. Tutto ciò, forse, e l'idea di voler strafare in guarnizioni e lambiccamenti che fa scadere, talora, l'insieme in momenti di paludata retorica, ha avuto riflessi dannosi sull'accuratezza storica, quando, in alcune scene, si fa riferimento al concetto di "ellenismo" (diversi anni dopo la morte di alessandro) ancora del tutto in embrione, la cui definizione non era ancora stata forumalata (sarà operata nell'Ottocento dal filogo Droysen), oppure si ricorre al "miglio" all'epoca non in uso, rivelando uno scarso labor limae di una costruzione che, qualora Stone l'avesse voluta compiere con coscienziosità storica e contenutistica, sarebbe potuta diventare una pietra miliare per la cinematografia storica non di genere o, di massima, romanzata. Altro fronte è quello degli strumenti collaterali e sussidiari al film vero e proprio, come la colonna sonora e gli effetti grafici, di aiuto nella produzione di un'opera suggestiva ma che, per forza di cose, hanno perso di valore all'interno di un complesso di caratteristiche non meditate a dovere. Per finire, merita una disamina a parte il ruolo del protagonista attribuito all'esordiente Colin Farell, del tutto inadatto, sarà stato evidente ai più, alla parte di alessandro, non solo per la mediocrtà inepretativa, ma anche per le caratteristiche fisiche sue proprie che fanno incompatibili le fattezze di un irlandese con quelle di un monarca greco-macedone.
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spartacus1952
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giovedì 5 marzo 2015
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un film potente
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Ottimo film storico, splendide scene di guerra, ottimo Colin Farrel (era difficile interpretare in modo credibile un personaggio complesso come Alessandro Magno). Lo metto sullo stesso piano di 'Spartaco' e sopra al "Gladiatore" (basato più sulla storia di un uomo che su quella di un'epoca). Questo film è anche un ottimo strumento di conoscenza (ritengo impossibile fare un film storico che affascini lo spettatore, senza incorrere in qualche inesattezza, peraltro qui non importanti). Molti sanno poco circa l'Antica Grecia ed il sogno di Alessandro Magno ed un bel film stimola anche a rileggersi la storia. Alessandro (a differenza dei suoi generali) non volle che fosse essere uno scontro di civiltà, una distruzione ed un immenso bottino da portare in Grecia (lui stesso restò in Oriente fino alla prematura morte).
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Ottimo film storico, splendide scene di guerra, ottimo Colin Farrel (era difficile interpretare in modo credibile un personaggio complesso come Alessandro Magno). Lo metto sullo stesso piano di 'Spartaco' e sopra al "Gladiatore" (basato più sulla storia di un uomo che su quella di un'epoca). Questo film è anche un ottimo strumento di conoscenza (ritengo impossibile fare un film storico che affascini lo spettatore, senza incorrere in qualche inesattezza, peraltro qui non importanti). Molti sanno poco circa l'Antica Grecia ed il sogno di Alessandro Magno ed un bel film stimola anche a rileggersi la storia. Alessandro (a differenza dei suoi generali) non volle che fosse essere uno scontro di civiltà, una distruzione ed un immenso bottino da portare in Grecia (lui stesso restò in Oriente fino alla prematura morte). Volle o avrebbe voluto l'integrazione della civiltà greca con quella orientale, un unico grande impero tra Europa e Oriente fino all'India. L'Oriente non viene demonizzato e calpestato.
Il film descrive molto bene non solo un condottiero ma anche un'epoca storica di immensa portata: due secoli dopo, la stessa Roma (che raccolse l'eredità greca) ripercorrerà le orme di Alessandro, sarà affascinata dall'oriente e vorrà integrarlo nel suo impero, non distruggerlo ed inseguirà lo stesso sogno di unire Occidente ed Oriente.
Questo film avrebbe meritato premi Oscar che tante volte hanno invece premiato film mediocri.
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dqitos
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domenica 6 marzo 2016
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forse si direbbe anche e altrettanto
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senza ritmo o non di movimento nei 18 minuti di principio direi,
non conoscendone bene molte caratteristiche è possibile forse
dire di alessandro il grande quanto altre figure del genere o simili,
del tipo napoleonico ecc; a parte non sapere di preciso se si trattasse
un gay lesbiche ecc; e che troppo premendo per quelle posizioni ottenute
senza forse le effettive abilità, quale che fosse e potesse essere, sembrare,
il loro nemico, od avversario, il non mettere da e in qualche posizione,
non considerare tale ipotesi, abilità dei più grandi condottieri, ne ha
dunque comportato in modo forse sicuro però altrettanto il
decadere forse per due o forse più delle ovvie
conseguenze si deve forse considerare anche
tale cosa, per il film in tal caso che propone o così sembra comunque
versioni differenti e non concordanti di opinioni e del caso.
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senza ritmo o non di movimento nei 18 minuti di principio direi,
non conoscendone bene molte caratteristiche è possibile forse
dire di alessandro il grande quanto altre figure del genere o simili,
del tipo napoleonico ecc; a parte non sapere di preciso se si trattasse
un gay lesbiche ecc; e che troppo premendo per quelle posizioni ottenute
senza forse le effettive abilità, quale che fosse e potesse essere, sembrare,
il loro nemico, od avversario, il non mettere da e in qualche posizione,
non considerare tale ipotesi, abilità dei più grandi condottieri, ne ha
dunque comportato in modo forse sicuro però altrettanto il
decadere forse per due o forse più delle ovvie
conseguenze si deve forse considerare anche
tale cosa, per il film in tal caso che propone o così sembra comunque
versioni differenti e non concordanti di opinioni e del caso.
per risp. ferdegn
Il problema per chiunque affronta Alexander è uno - come fare
con il vittorioso più grande del mondo? La stessa
gente, sia in battaglia oppure in sè, conquistata da Alexander
sembrava essere peggiore. Dunque, in alcune situazioni il film risultava prolisso,
il discorso alla battaglia Gaugemela, avrebbe potuto essere breve e migliore.
Per quanto riguarda l'accuratezza
storica, per lo spettatore/spettatrice medio/media non è possibile
effettuare un collegamento e richiede una conoscenza storica, che nessuno possiede.
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