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lele
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mercoledì 5 gennaio 2005
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bha...
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E questo doveva essere il film "Imperdibile"??!!
Ma PER FAVORE; vorrei sapere che cosa ha di imperdibile kill-bill (e anche kill bill vol.2)...in 1/3 di film si parla giapponese,
negli altri 2/3 in uno ci sono scene di ammazzamenti e sgozzamnti a dir poco ridicoli, e nell'altro infiniti spazi vuoti...che delusione. Un'altro buco nell'acqua di Tarantino di cui apprezzo solo ULP fICTION
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marco
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mercoledì 27 ottobre 2004
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tarantino ultra-copione
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Il film non è fatto naturalmente...ma esso si rivaluta se messo in relazione alla media terribile dei film ollivudiani.
Concordo perfettamente con quanto esposto da Curzio, il film non è all'altezza delle aspettative, soprattutto se paragonato a pulp fiction e a Jakie brown, sicuramente i migliori films.
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bubeilo
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lunedì 18 ottobre 2004
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film lunghissimo che non emoziona
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Non un’inquadratura fuori posto, non un movimento di camera infelice, ma Kill Bill non emoziona. È un lunghissimo miscuglio di kitch e di scene patinate che niente hanno a che vedere con i bellissimi Pulp Fiction (Anch'esso un pò prolisso) e Le iene. Tarantino non sa più essere ironico e spiazzante, ma soprattutto gli mancano quei dialoghi con intuizioni geniali che avevano caratterizzato le sue migliori pellicole. Un film deve turbare, essere vivo, Kill Bill irrita e annoia.
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marcuss79
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venerdì 2 luglio 2004
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specchio dei nostri tempi
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Scintillante ed eccessivo film di Tarantino (il quarto, come si ostina a ripetere in ogni dove), omaggio ed elogio ai suoi miti adolescenziali: i martial-arts movie di Hong Kong, i giallo-movie italiani, il blaxploitation anni ’70, senza dimenticare i manga giapponesi. Sublime per alcuni, repellente per altri è un film specchio dei nostri tempi: la verosimiglianza va a farsi benedire dopo 30 secondi e lo schermo si riempie in continuazione di qualsiasi cosa possa riempirlo, in un trionfo dell’horror vacui più barocco. La camera non sta mai ferma, i duelli sono tanti (troppi), i sentimenti, seppur grossolanamente fatti intendere, ci sono e l’azione, coordinata dal creatore dei duelli di Matrix, è discretamente coinvolgente.
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Scintillante ed eccessivo film di Tarantino (il quarto, come si ostina a ripetere in ogni dove), omaggio ed elogio ai suoi miti adolescenziali: i martial-arts movie di Hong Kong, i giallo-movie italiani, il blaxploitation anni ’70, senza dimenticare i manga giapponesi. Sublime per alcuni, repellente per altri è un film specchio dei nostri tempi: la verosimiglianza va a farsi benedire dopo 30 secondi e lo schermo si riempie in continuazione di qualsiasi cosa possa riempirlo, in un trionfo dell’horror vacui più barocco. La camera non sta mai ferma, i duelli sono tanti (troppi), i sentimenti, seppur grossolanamente fatti intendere, ci sono e l’azione, coordinata dal creatore dei duelli di Matrix, è discretamente coinvolgente. Quello che non convince è il pastiche di generi, l’autocompiacimento del regista, una sceneggiatura bucherellata che si spera il secondo film possa riabilitare, ma soprattutto il delirio dei fan e di buona parte della critica. Una volta si diceva che un capolavoro si poteva riconoscere grazie alla ben definita sensazione che, in quell'opera, nulla avrebbe potuto essere aggiunto e nulla avrebbe potuto essere tolto, senza rovinarla. In "Kill Bill" invece è tutto il contrario: si può aggiungere o togliere qualsiasi cosa e la sostanza non cambia. Si consideri il duello finale tra la Thurman e Lucy Liu: il sottofondo iniziale è una notissima canzone dei Santa Esmeralda, ma se Tarantino l'avesse sostiuita con una canzone di Mariah Carey o con "Sarà perchè ti amo" dei Ricchi e poveri, ci sarebbe stato comunque qualcuno che avrebbe urlato al genio. Togli uno degli 88 ninja e cosa cambia? Nulla. Aggiungine uno, due, tre, quattro e il risultato è sempre lo stesso. Senza contare lo show dei feticci sessuali del regista: dai piedi femminili (inspiegabilmente osannati quelli ossuti della Thurman), alle donne amazzoni, dalla infermiera con le autoreggenti bianche alle scolarette giapponesine, dalle donne-manga al bondage. Nulla di scandaloso comunque, tra bracci e arti che saltano per aria con fontane di sangue al seguito, ma solo una buona dose di cinema moderno, con montaggio frenetico, coreografie belliche sempre uguali, facili valori (la vendetta, che valore…) e solennità artificiali, tali da tenere lo spettatore a naso all’insù per due ore, senza capire cosa sta realmente guardando. Ma al pubblico, ormai, piace così. Tra i tarantiniani entra di diritto anche Quentin, che ormai se stesso. Più che un capolavoro, una curiosità antropologica.
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riccardo
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giovedì 10 giugno 2004
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citazioni
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Visto che a tarantino piacciono le citazioni sommessamente ne farò una anche io...
Per me Kill Bill è una cagata pazzesca !!
Ad majora
riccardo
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thenoise
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sabato 17 aprile 2004
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esercizio cinematografico perfetto
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Riuscire ad ottenere due film per un totale di 220 minuti da un soggetto che
che sta su una pagina di un quaderno e'
veramente un "esercizio" cinematografico
sorprendentemente riuscito. La modalita'di ripresa, le scene e l'uso degli attori e' tipicamente quella dei cartoon giapponesi, alla kenshiro della scuola di okuto per intederci, mentre Tarantino usa con estrema capacità il cinema di uomini; E' come ritrarre un romantico tramonto al mare non con pennelli e tavolozza ma realizzando un opera postmoderna con pezzi di scarto e materiale di ferro-cemento.
geniale.
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walem
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mercoledì 17 marzo 2004
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wow
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Ho trovato kill bill vol.1 stupendo, la recensione di Chirichelli è ottima ma do la mia quinta stellina xkè a differenza di lui non ho trovato la battaglia finale (ke poi sarebbe la prima in ordine cronologico) troppo lunga, diciamo ke cmq una scena così prolissa sa un po' di autocompiacimento, è vero! Uma Thurman è spettacolare, la colonna sonora a dir poco travolgente, Lucy Liu non è troppo penosa e anzi si vede come la direzione di un grande regista nobiliti anke lei... sono rimasto affascinato dal mondo di kill bill, e non vedo l'ora ke il vol. 2 esca, sxo arrivi presto anke in italia (negli usa 16/04)...
Voto finale in una parola: spettacolare
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the bride
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giovedì 12 febbraio 2004
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chi ha occhi per intendere intenda....
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Ok, ok. la critica si è saldata e spaccata letteralmente in due e ha detto la sua: o Kill Bill è un vero schifo, tripudio di fiumi di sangue, violento e "tanto fumo e niente arrosto" oppure chi lo ha trovato un film appassionante, non solo per alcune scene spettacolari ma anche per quello che ci potrebbe essere dietro.
Sicuramente non è un film per bambini, anche perché alcune scene, seppure finte con il caro vecchio amico succo di pomodoro, sono piuttosto cruente ma lasciate che dica la mia: Kill Bill è secondo me non una storia fritta e rifritta con qualche parolaccia in più e fiotti di sangue, bensì una schietta rielaborazione di tutto ciò che molti e molti altri registi non hanno saputo dirci.
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Ok, ok. la critica si è saldata e spaccata letteralmente in due e ha detto la sua: o Kill Bill è un vero schifo, tripudio di fiumi di sangue, violento e "tanto fumo e niente arrosto" oppure chi lo ha trovato un film appassionante, non solo per alcune scene spettacolari ma anche per quello che ci potrebbe essere dietro.
Sicuramente non è un film per bambini, anche perché alcune scene, seppure finte con il caro vecchio amico succo di pomodoro, sono piuttosto cruente ma lasciate che dica la mia: Kill Bill è secondo me non una storia fritta e rifritta con qualche parolaccia in più e fiotti di sangue, bensì una schietta rielaborazione di tutto ciò che molti e molti altri registi non hanno saputo dirci.
Ora, non fraintandete, ma per un ragazzo del liceo come me che vuole diventare un regista e con un' insegnante patita di Kubrick come la mia prof di lettere, è abbastanza palese non fermarsi alle apparenze: parecchie volte alcuni film di Kubrick sono stati criticati perchè erano forti per quell'epoca, e non lo metto certo in discussione, ma Tarantino, veterano dei film sanguinosi è riuscito a farmi capire qunto la vendetta in se non sia importante quanto il fine di essa. Mi spiego meglio: per vendetta non intendo vendetta fisica con l'uccisione del rompipalle di turno ma tutte quelle piccole vendette che ognuno di noi può compiere nell'arco della giornata… più volte alcune mie compagne di classe mi hanno confidato di essere "oggetto" di quacun altro e di non riuscire a farsi valere...è questo che intendo col film di Tarantino (logicamente portato anche all'estremo anche con la storia della morte dei genitori di O-ren, chi l'ha visto sa di cosa parlo): tutte le persone hanno dei diritti che possono rivendicare a sé stesse e agli altri. Fortunatamente non tutti oggi mozzano teste e braccia ma ci sono delle piccole vendette quotidiane che sono come una "favolosa spruzzata di sangue sulla nostra candida maglia bianca" (testuali parole di un insegnante!)
Chi mai vorrebbe essere sfruttato e poi gettato letteralmente a terra da situazioni più grandi di noi? nessuno! ed è per questo che Kill Bill è un film molto affascinante sotto molto punti di vista e che consiglio vivamente di vedere a tutti gli appassionati di filmica internazionale.
P.S. non fermatevi alle apparenze e alla bellezza delle attrici (in particolare Uma Thurman e Lucy Liù) ma date un' occhiata un po' più in fondo.
grazie
The Bride (la Sposa...ah ah ah!)
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giò
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sabato 3 gennaio 2004
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:-)
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un film che non lascia indifferenti e fa parlare di se e che verrà ricordato nel tempo, che altro aggiungere?
da vedere.
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vg
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mercoledì 31 dicembre 2003
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