Drammatico,
durata 165 min.
- Danimarca, Francia, Svezia, Norvegia 2003.
- Movies Inspired
uscita lunedì 2giugno 2025.
MYMONETRODogville
valutazione media:
4,00
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Von trier e' di sicuro uno degli ultimi veri registi che ci sia rimasto,capace di fare un film che porti a riflettere su alcune tematiche interessanti.Dopo averci commosso con dance in the dark,von trier si concentra su un film decisamente differente da tutti gli altri ,e si allontana dal progetto dogma 95.Dogville e' un film che mette in risalto il lato ipocrita dell'uomo,che nella sua avidita',bramosia,saccheggia e distrugge tutto ,ma l'unica cosa che viene distrutta e' appunto l'anima di grace(interpretata da una grande nicole kidman) che capita in questo paesino chiamato dogville,poiche' e' in fuga dal padre mafioso,ma cio' che le capitera' a dogville e' una sorta di inferno dantesco ove ella e' solo un oggetto da usare e ognuno abusa della sua persona sia sessualmente sia materialmente,minacciandola che se reagira' verra' detto ove si trova al padre.
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Von trier e' di sicuro uno degli ultimi veri registi che ci sia rimasto,capace di fare un film che porti a riflettere su alcune tematiche interessanti.Dopo averci commosso con dance in the dark,von trier si concentra su un film decisamente differente da tutti gli altri ,e si allontana dal progetto dogma 95.Dogville e' un film che mette in risalto il lato ipocrita dell'uomo,che nella sua avidita',bramosia,saccheggia e distrugge tutto ,ma l'unica cosa che viene distrutta e' appunto l'anima di grace(interpretata da una grande nicole kidman) che capita in questo paesino chiamato dogville,poiche' e' in fuga dal padre mafioso,ma cio' che le capitera' a dogville e' una sorta di inferno dantesco ove ella e' solo un oggetto da usare e ognuno abusa della sua persona sia sessualmente sia materialmente,minacciandola che se reagira' verra' detto ove si trova al padre.La crudelta' degli uomini di dogville porta addirittura a metterle il guinzaglio,trattarla come una vera e propria bestia,ma solo alla fine quando il padre la reincontrera' grace gli chiedera' di sterminare l'intera popolazione di dogville.Film ove l'anima dell'uomo viene profanata da l'ipocrisia,e il corpo e' oramai non solo prigione dell'anima ma prigione di dogville,una cittadina dove li uomini sono abituati a mentire e a vivere senza una legge ,e questa distanza dalla grande citta' li ha solo resi ancor piu' selvaggi non c'e' niente da fare se non passare il tempo e nascondere cio' che si e' veramente .Non mancano interessanti riferimenti (l'uomo di chiesa rappresenta colui che non riesce a far uscire il suo lato materialista,ed in un certo senso e' un'idealista ma diviene corrotto per via di dogville che annerisce il suo animo, e la sua troppa ragione verra' simbolicamente distrutta proprio dalla pistola di grace,poiche' ha portato solo a peggiorare le situazioni),ma un 'altro punto da non trascurare e' l'originalita' che usa von trier girando tutto in un teatro di posa ove non esiste una scenografia, e cio' porta ad evidenziare ancor di piu' le persone ed i loro caratteri ,in cui non ci si puo' nascondere dietro a niente se non dietro le loro bugie e falsita'.sicuramente uno dei capolavori di von trier.
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questo sì che è un film ke lascia il segno!!il mostro von trier mette in scena una crudelissima parabola sulla umanità'sui falsi valori,sull'ipocrisia,sul mondo odierno...e in questo mondo la bontà nn può esistere!essa è destinata a trasformarsi in odio, in bellezza! dogville è un film ke sconvolge,che fa riflettere,che lascia interdetti! impegnativo,scarno,duro,aspro e intenso! un film da vedere assolutamente!nicole kidman ci offre una delle sue migliori interpretazioni! 4 stelle meritatissime
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Idiota, dunque, è colui che fa fatica, o addirittura è incapace, di comunicare perché parla un idioma che gli altri non comprendono. L'idiota è un forestiero, uno che viene dal di fuori, dalla lingua e dai costumi difficilmente, o almeno non immediatamente, assimilabili da parte nostra.
La letteratura conosce mirabili figure di idioti: Socrate, Don Chisciotte, il Principe Myskin, per citare i più conosciuti. Tuttavia la figura archetipica dell'idiozia è senza dubbio Gesù di Nazareth. Il Cristo, infatti, è a tal segno proteso verso gli uomini da chiudersi, paradossalmente, in una particolarità irriducibile; egli annuncia una bellezza così abbagliante che gli altri si ritraggono accecati. L'evangelista Marco racconta che Gesù, mentre commentava le Scritture nella sinagoga di Cafarnao, fu interrotto da un indemoniato che gridava: «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?».
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Idiota, dunque, è colui che fa fatica, o addirittura è incapace, di comunicare perché parla un idioma che gli altri non comprendono. L'idiota è un forestiero, uno che viene dal di fuori, dalla lingua e dai costumi difficilmente, o almeno non immediatamente, assimilabili da parte nostra.
La letteratura conosce mirabili figure di idioti: Socrate, Don Chisciotte, il Principe Myskin, per citare i più conosciuti. Tuttavia la figura archetipica dell'idiozia è senza dubbio Gesù di Nazareth. Il Cristo, infatti, è a tal segno proteso verso gli uomini da chiudersi, paradossalmente, in una particolarità irriducibile; egli annuncia una bellezza così abbagliante che gli altri si ritraggono accecati. L'evangelista Marco racconta che Gesù, mentre commentava le Scritture nella sinagoga di Cafarnao, fu interrotto da un indemoniato che gridava: «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?». La domanda coglie una profonda verità: che ha a che fare la luce con il buio? Il totalmente, il compiutamente bello, con le umane tenebre? Sono due linguaggi, due idiomi, destinati a non incontrarsi.
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Io credo che Lars Von Trier sia un truffatore che non ha niente da dire e che in maniera terribilmente disonesta si fa passare per un autore. Se c'è una cosa che non tollero è la vanagloria e lui è un campione in questo senso, nel suo ritenersi una specie di Dreyer o di Orson Welles. Il fatto di conoscere il cinema d'autore europeo non ti qualifica automaticamente come 'autore'. L'unica idea del film è la scenografia, anche se rientra anche questa nel subdolo disegno di voler sembrare un artista. Non posso credere che tanti, critici compresi, siano caduti nella sua rete, e che durante il discorso tra padre e figlia della macchina non siano scoppiati a ridere come me. E' ridicolo, non ha senso.
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Io credo che Lars Von Trier sia un truffatore che non ha niente da dire e che in maniera terribilmente disonesta si fa passare per un autore. Se c'è una cosa che non tollero è la vanagloria e lui è un campione in questo senso, nel suo ritenersi una specie di Dreyer o di Orson Welles. Il fatto di conoscere il cinema d'autore europeo non ti qualifica automaticamente come 'autore'. L'unica idea del film è la scenografia, anche se rientra anche questa nel subdolo disegno di voler sembrare un artista. Non posso credere che tanti, critici compresi, siano caduti nella sua rete, e che durante il discorso tra padre e figlia della macchina non siano scoppiati a ridere come me. E' ridicolo, non ha senso. I dialoghi in genere non hanno senso, non c'è spessore, tutto il film è un'inutile scatola vuota. Vuoto; non c'è aggettivo che si confaccia di più. Per quanto riguarda la scena finale, di cui non dirò nulla per non rovinarvi il finale, l'ho desiderata sin dalla prima mezz'ora. Il tema dell'innata cattiveria umana è stato trattato molte volte in passato e con molta più intelligenza. Un film inutile, persino dannoso; applausi e ovazioni al vuoto, a un ciarlatano. Sono furiosa perchè chi ci rimette è il cinema vero, che NON è questo.
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Roberto Escobar nel suo giudizio tranciante sul presunto statuto cristiano del film Dogville - «Qualcuno azzarda l’ipotesi che si tratti di un film quasi-cristiano. Ma persino il diritto alle idiozie ha un limite» - non si avvede di avallare proprio la tesi contro la quale appunta le sue armi di critico. Infatti, accostando all'aggettivo 'cristiano' la parola 'idiozie', inavvertitamente coglie una delle peculiarità del cristianesimo, che è quella di essere, per l'appunto, idiozia.
Idios, in greco, significa 'proprio', 'personale', ciò che attiene alla sfera privata del soggetto (gli oi idioi erano i cittadini privati, i ta idia i negozi privati). Da questo aggettivo derivano i sostantivi idiotes, che significa 'indigeno', membro di un clan familiare ben radicato nella sua identità; e idioma, che è il linguaggio parlato dai membri di quel clan e da loro soli inteso.
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Roberto Escobar nel suo giudizio tranciante sul presunto statuto cristiano del film Dogville - «Qualcuno azzarda l’ipotesi che si tratti di un film quasi-cristiano. Ma persino il diritto alle idiozie ha un limite» - non si avvede di avallare proprio la tesi contro la quale appunta le sue armi di critico. Infatti, accostando all'aggettivo 'cristiano' la parola 'idiozie', inavvertitamente coglie una delle peculiarità del cristianesimo, che è quella di essere, per l'appunto, idiozia.
Idios, in greco, significa 'proprio', 'personale', ciò che attiene alla sfera privata del soggetto (gli oi idioi erano i cittadini privati, i ta idia i negozi privati). Da questo aggettivo derivano i sostantivi idiotes, che significa 'indigeno', membro di un clan familiare ben radicato nella sua identità; e idioma, che è il linguaggio parlato dai membri di quel clan e da loro soli inteso. Idiota, dunque, è colui che fa fatica, o addirittura è incapace, di comunicare perché parla un idioma che gli altri non comprendono.
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L'ULTIMA PELLICOLA DI VON TRIER è UN LENTO VIAGGIO ATTRAVERSO L'UMANA "CATTIVERIA" CON UN FINALE PER NIENTE CONSOLATORIO. DURO MA EFFICACE, COME SEMPRE
NONOSTANTE LA SCENOGRAFIA PRESSOCHè INESISTENTE, SON RIMASTA STREGATA DAL FILM, DALLA STORIA E DALL'OTTIMA INTERPRETAZIONE DELLA KIDMAN.
INUTILE NEGARE CHE LA SENSAZIONE CHE SI PROVA DOPO OGNI FILM DI TRIER E' QUELLO DI "UN PUGNO NELLO STOMACO"... E CHE SPESSO, ANZI SEMPRE, è CINEMA PER POCHI, MA NON PER QUESTO MENO GRANDE
PECCATO!!
NOTEVOLE ANCHE I TITOLI DI CODA
UNA SORPRESA FINALE... INASPETTATA
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Qualcuno definisce questo... "film" un capolavoro, qualcuno dice che è arte. Io dico che non è più arte di quella che potrebbe essere uno di quei quadri tutti bianchi con un punto o una linea in mezzo al niente. A me non piace ne l'uno ne l'altro. Innanzitutto questo non è un film, è una rappresentazione teatrale registrata e diffusa al cinema. Ma, definizioni a parte, concordo con chi l'ha definito nioso alla morte: è un dato di fatto. Sedersi a fianco di una ferrovia e guardare il treno che passa come Pozzetto nel Ragazzo di campagna è meno noioso. Non basta introdurre una componente di rottura col cinema tradizionale per gridare al capolavoro, altrimenti persino un film di Massimo Ceccherini potrebbe essere definito un capolavoro.
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Qualcuno definisce questo... "film" un capolavoro, qualcuno dice che è arte. Io dico che non è più arte di quella che potrebbe essere uno di quei quadri tutti bianchi con un punto o una linea in mezzo al niente. A me non piace ne l'uno ne l'altro. Innanzitutto questo non è un film, è una rappresentazione teatrale registrata e diffusa al cinema. Ma, definizioni a parte, concordo con chi l'ha definito nioso alla morte: è un dato di fatto. Sedersi a fianco di una ferrovia e guardare il treno che passa come Pozzetto nel Ragazzo di campagna è meno noioso. Non basta introdurre una componente di rottura col cinema tradizionale per gridare al capolavoro, altrimenti persino un film di Massimo Ceccherini potrebbe essere definito un capolavoro. Togliere la scenografia toglie una componente fondamentale a un mezzo di comunicazione che fa dell'ambientazione un componente chiave per immergere lo spettatore in una dimensione che non sia il salotto di casa sua o la poltrona del cinema dove è seduto. Un film deve trasmettere emozioni che passano anche e soprattutto per la componente visiva; toglierla completamente come si fa qui non fa altro uccidere una delle chiavI che danno allo spettatore quel senso di immersione e fuga che è proprio quello che si cerca in un film. Sedersi in una stanza vuota al buio e raccontarsi delle cose ha la stessa valenza artistica di questo pseudo film.
Oltretutto la mancanza di scenografia accentua ancora di più la noia di dialoghi che già di loro sono soporiferi.
Bocciato, su tutti i fronti.
Troppo lungo testo!
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[+] ci sono cose che devono restare inedite (di ulissenano)[ - ] ci sono cose che devono restare inedite
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