The Legionary - Fuga all'Inferno

storiella di quasi divertimento, specie quando dal castello
sortisce il soldato esecra la battaglia, con le forze
avverse che lasciano camminare il soldato che non
proferisce parola, ma sembra quasi dire, chi sembra essersi
rifugiato dunque coi francesi, voi, che portate forse senza saperlo sul
capo vendendone le immagini di conseguenza le scritte
fredoz o francforrte? o il soldato che ha difeso il suo castello,
portando un apporto collaborativo e espansivo,
voi dicendo che in quei posti qualcuno sembrava avere attaccato la
libia e sprecate altre parole quando un soldato emerge per
sparlare fake news di una fantomatica preoccupante espansione
libica, vendendo falsità; dicendo che qualcuno è stato troppo
buono con il the legionary, che cammina ed è possibile
loro malgrado figurarselo sul cammino ho chi min, con una
medaglia al collo, primo oro olimpico con la pistola, e oppure
riconoscerlo come paladino del combattimento che ha fatto grande pure
quel paese con un encomio della legione del merito, le truppe
non sembrano evere dubbi, il soldato della democrazia non
manca del suo dovere sul solito cammino solenne
costernando un film bislacco ma comunque di action e divertimento. [+]

storiella di quasi divertimento, specie quando dal castello
sortisce il soldato esecra la battaglia, con le forze
avverse che lasciano camminare il soldato che non
proferisce parola, ma sembra quasi dire, chi sembra essersi
rifugiato dunque coi francesi, voi, che portate forse senza saperlo sul
capo vendendone le immagini di conseguenza le scritte
fredoz o francforrte? o il soldato che ha difeso il suo castello,
portando un apporto collaborativo e espansivo,
voi dicendo che in quei posti qualcuno sembrava avere attaccato la
libia e sprecate altre parole quando un soldato emerge per
sparlare fake news di una fantomatica preoccupante espansione
libica, vendendo falsità; dicendo che qualcuno è stato troppo
buono con il the legionary, che cammina ed è possibile
loro malgrado figurarselo sul cammino ho chi min, con una
medaglia al collo, primo oro olimpico con la pistola, e oppure
riconoscerlo come paladino del combattimento che ha fatto grande pure
quel paese con un encomio della legione del merito, le truppe
non sembrano evere dubbi, il soldato della democrazia non
manca del suo dovere sul solito cammino solenne
costernando un film bislacco ma comunque di action e divertimento.
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Un film almeno in apparenza più raffinato dei soliti action movie di Van Damme. Lo definirei più un film di guerra che d'azione, con belle ambientazioni sia spaziali che temporali. La trama però purtroppo non è granchè e nonostante le numerose scene d'azione non strappa grandi emozioni. Almeno nella parte centrale; le uniche sequenze davvero belle del film sono l'inizio, nella Parigi degli anni 20, e la bellissima ed inaspettata scena finale. Poi qui Van Damme appare decisamente diverso dal solito, ma non migliore. Cioè, più che menare cazzotti spara con il fucile. Più raffinato forse, ma il fatto è che non è così che siamo abituati a vederlo. E la cosa può quindi deludere. Tuttavia, si nota comunque almeno uno sforzo decente del regista di evadere un po' dalla routine e di non scadere nel banale. [+]

Un film almeno in apparenza più raffinato dei soliti action movie di Van Damme. Lo definirei più un film di guerra che d'azione, con belle ambientazioni sia spaziali che temporali. La trama però purtroppo non è granchè e nonostante le numerose scene d'azione non strappa grandi emozioni. Almeno nella parte centrale; le uniche sequenze davvero belle del film sono l'inizio, nella Parigi degli anni 20, e la bellissima ed inaspettata scena finale. Poi qui Van Damme appare decisamente diverso dal solito, ma non migliore. Cioè, più che menare cazzotti spara con il fucile. Più raffinato forse, ma il fatto è che non è così che siamo abituati a vederlo. E la cosa può quindi deludere. Tuttavia, si nota comunque almeno uno sforzo decente del regista di evadere un po' dalla routine e di non scadere nel banale. Una sufficienza piena ci sta. [-]

Alain Levefre è un pugile di Marsiglia braccato da un boss mafioso che per fuggire si arruola nella Legione Straniera. L'ambientazione è fascinosa ma la storia è tutta da buttare cosi come gran parte del cast. La base del film poteva essere una storia d'amore sofferta e un boss più spietato e il finale doveva essere un lieto fine invece non mi ha lasciato niente. Voto: **, solo di ammirazione per il grande Jean-Claude van Damme.

Io lo trovo un film davvero mooolto ben fatto e mooolto bello...con una interpretazione senza dubbio ottima. Da vedere

Davvero un gran bel film! Consigliato vivamente a tutti!

è sempre il numero 1 van damme. non sbaglia un film da un secolo Grandioso

Van Damme ci stupisce tutti questa volta, e lo fa sicuramente con stile, nonostante gli esiti commerciali non siano stati appaganti. Già perchè questo The Legionary è un cambio di registro notevole per la star, praticamente emozionante, possente proprio come uno dei colpi di cannone sparati nel film. A fine millennio vedere ripresa la tradizione dei legionari con battaglie in mezzo al deserto, tribù a cavallo, assalti ai fortini, crolli di fuoco e tanta sabbia a complicare le cose offre un'aurea permeata da un classicismo così anacronistico, da renderlo praticamente irresistibile. Ambientata negli anni '20 la pellicola ci regala un Van Damme che calcia di meno e recita di più, impugnando il fucile per sparare, dispensando pugni di boxe, compiendo gesta cavalleresche, all'insegna di un eroismo perdente a dir poco epico ed oltremodo suggestivo. [+]

Van Damme ci stupisce tutti questa volta, e lo fa sicuramente con stile, nonostante gli esiti commerciali non siano stati appaganti. Già perchè questo The Legionary è un cambio di registro notevole per la star, praticamente emozionante, possente proprio come uno dei colpi di cannone sparati nel film. A fine millennio vedere ripresa la tradizione dei legionari con battaglie in mezzo al deserto, tribù a cavallo, assalti ai fortini, crolli di fuoco e tanta sabbia a complicare le cose offre un'aurea permeata da un classicismo così anacronistico, da renderlo praticamente irresistibile. Ambientata negli anni '20 la pellicola ci regala un Van Damme che calcia di meno e recita di più, impugnando il fucile per sparare, dispensando pugni di boxe, compiendo gesta cavalleresche, all'insegna di un eroismo perdente a dir poco epico ed oltremodo suggestivo. Il film, che ebbe un'accoglienza pricipalmente diretta per l'home video vede alla regia il redivivo Peter Macdonald, già regista di Rambo III dieci anni prima e la stessa star tra i produttori. Un'avventura costata 35 milioni da dollari salda, compatta e spettacolare, con sequenze di battaglia ricche, imponenti e soprattutto infuocate, tra colpi infiniti di fucile e cannonate distruttive. Una sana boccata d'aria da tutto quell'inquinamento tecnologico e digitale che infesta il genere d'azione odierno e una ripresa del filone esotico-avventuroso discreto e prorompente. Van Damme, compie quindi questa inversione di marcia contenutistica e dà un contributo al genere ampio e imponente come successe tre anni prima, nel 1996 con La Prova, suo debutto registico. Un film sincero e per nulla presuntuoso, che osa con vingore ed offre uno spettacolo davvero meritevole. [-]

Questo è il miglior film di Van Damme che io abbia mai visto.Non più scene di boxe Thailandese e personaggi banali.Un finale da antologia,struggente e malinconico.Se il film stato un flop è perchè non è uno dei tanti prodotti d'azione disponibili,ma ne è al di sopra.