"A Simple Wish"(Michael Ritchie, soggetto e sceneggiatura di Jeff Rothberg, 1996), puro racconto fiabesco, è però decisamente ben realizzato, riuscendo anche a mostrare come non tutto vada bene a chi è prevaricatore e"cativo"per princiipio: così , se l'imbranato "fatino azzurro"dopo qualche colpo a vuoto, anzi decisamente riesce ad aiutare una bambina a fare in modo che il papà la vinca sulla sfortuna, ottenendo una parte a Broadway anche per non dover lasciare la casa a New York, anzi precisamente a Manhattan. Deicsamente una storia che sembra precedere (anche se in realtà di poco)la serie di "Harry Potter", Decisamente siamo in un ambito che è consustanziale, appunto, alle fiabe, ma che riesce a spaziare nella parodia(straordinario Martin Short come Murray, ossia il fatino azzurro imbranato), nella oura e semplice rappresentazione mimica(e dunque, a ben vedere)astratta del reale, dato che la fiaba rimanda sempere alla vita reale, è quasi"the other side of the mirror", per così dire.
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"A Simple Wish"(Michael Ritchie, soggetto e sceneggiatura di Jeff Rothberg, 1996), puro racconto fiabesco, è però decisamente ben realizzato, riuscendo anche a mostrare come non tutto vada bene a chi è prevaricatore e"cativo"per princiipio: così , se l'imbranato "fatino azzurro"dopo qualche colpo a vuoto, anzi decisamente riesce ad aiutare una bambina a fare in modo che il papà la vinca sulla sfortuna, ottenendo una parte a Broadway anche per non dover lasciare la casa a New York, anzi precisamente a Manhattan. Deicsamente una storia che sembra precedere (anche se in realtà di poco)la serie di "Harry Potter", Decisamente siamo in un ambito che è consustanziale, appunto, alle fiabe, ma che riesce a spaziare nella parodia(straordinario Martin Short come Murray, ossia il fatino azzurro imbranato), nella oura e semplice rappresentazione mimica(e dunque, a ben vedere)astratta del reale, dato che la fiaba rimanda sempere alla vita reale, è quasi"the other side of the mirror", per così dire...Ben scrito da Rothberg, ben interpretato non solo dal citato Short, ma anche da Amanda Plummer, da Hathlleen Turner(la "strega"che però nella sua trasfomrazione in "wtich"subirà gravi battute d'arresto...)e in generale da tutti(e)gli /le interpreti coinvolti/e, "A Simplce Wish"si rivela, anche a distanza di ormai quasi un quarto di secolo, un film intelliegente, che fa luce anche sulle realtà"difficili"(ottenere unposto a Broadway non ha a che fare solo con la bravura, come noto, ma con l'avere "un nome in ditta", con la "fortuna"evneutalmente anche manovrata e spinta da ulteriori elementi...). Ben scritto, ben diretto da Rtichie, che nel genere è un maestro, il film mostra come ci sia tutto un cinema non ncessariamente"d'essay", ma semplicemente ben ideato e altrettanto bene realizzato, che sa affermarsi anche a distanza di vario tempo. Sempre che non ci si muova"con la puzza sotto il naso", alla ricerca di quanto è"esotericamente nascosto", anche "A Simple WIsh"dovrebbe poter entrare nel novero di un cinema forse"minore", ma comunque intelligente, degno di essere visto e valutato in termini certamente postivi, anche se forse non necessariamente oltrremdo"encomiastici": Peraltro mon è l'unico esempio, certamente, ma fa parte di una schiera di film in realtà non proprio lunghissima. El Gato
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