Classico drammone familiare di fine ottocento, tratto da un’opera minore della scrittrice Edith Wharton, ambientato in una piccola comunità montana della vecchia America bigotta e puritana, girato senza infamia e senza lode da John Madden, che si salva soltanto grazie al cast,in cui accanto al protagonista Liam Neeson figurano due ottime attrici nel ruolo di comprimarie,Patricia Arquette e Joan Allen, rispettivamente impegnate nella parte della moglie e dell’amante.
Nello sforzo di aderire il più possibile al racconto originale, Madden e il suo poco fantasioso sceneggiatore ripropongono l’arrivo in paese dello straniero a cui viene narrata la storia, per quei tempi scandalosa, della famiglia Frome, che vive in una segheria nel bosco, emarginata fisicamente e moralmente dal resto della comunità.
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Classico drammone familiare di fine ottocento, tratto da un’opera minore della scrittrice Edith Wharton, ambientato in una piccola comunità montana della vecchia America bigotta e puritana, girato senza infamia e senza lode da John Madden, che si salva soltanto grazie al cast,in cui accanto al protagonista Liam Neeson figurano due ottime attrici nel ruolo di comprimarie,Patricia Arquette e Joan Allen, rispettivamente impegnate nella parte della moglie e dell’amante.
Nello sforzo di aderire il più possibile al racconto originale, Madden e il suo poco fantasioso sceneggiatore ripropongono l’arrivo in paese dello straniero a cui viene narrata la storia, per quei tempi scandalosa, della famiglia Frome, che vive in una segheria nel bosco, emarginata fisicamente e moralmente dal resto della comunità. Così facendo il film si dilunga in un inutile preambolo con troppe sequenze dedicate all’arrivo del reverendo alla stazione e al ricevimento con tutti gli onori che gli riservano le famiglie bene del paesello, quando, invece, il film avrebbe dovuto fin dall’inizio incentrarsi esclusivamente sul focus della vicenda ed approfittare della performance attoriale del tris d’assi a disposizione per farne una vera opera drammatica.
Nonostante la storia che ci sta raccontando non presenti particolari elementi di interesse e non abbia più nulla di attuale, essendo calata in un’atmosfera ottocentesca ai tempi in cui costituiva ancora motivo di scandalo il tradimento e la famiglia allargata era un’ipotesi fantascientifica, il film riesce a coinvolgere lo spettatore e a tenerne viva l’attenzione fino al finale, che riserva qualche sorpresa per chi ovviamente non abbia letto il romanzo, per la rappresentazione quasi teatrale del dramma che si consuma tra le quattro mura della baita di montagna.
Se si ripensa al modo strampalato in cui i due amanti avrebbero voluto mettere fine ai loro giorni viene da sorridere, ma forse ai tempi della Wharton la trovata,che oggi appare ridicola, fu considerata un’invenzione romanzesca che aggiungeva un ulteriore elemento tragico alla storia.
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