al5bruchi
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domenica 26 febbraio 2023
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non gli andava a genio ladiscoteca...a quelli,film
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Sembra quel cachè solito quasi e storia della criminalità per cui carlitos
dopo le sue vicissitudini nonchè essere al
vertice vorrebbe uscirne. Con il solito modo
forse che conosce ma per quelle specie di
dinosauri ecc capita tutte le volte qualcosa spesso
e anche se sei bravo qualcuno della legge e altre cose a mettere
quel condimento inaspettato, con lo spettacolo del film.
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giomo891
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martedì 20 settembre 2022
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un de palma super. giomo891
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Secondo lo stesso regista, Brian de Palma, questa pellicola, grazie anche ad Al Pacino che qui esprime una delle sue migliori interpretazioni, il film è il migliore girato (compreso Gli Intoccabili). Carlito Brigante è un ex spacciatore portoricano che uscendo dal carcere ritrova per le strade del suo quartiere i suoi vecchi amici e compagni. Tornato in libertà si accorge però di come in cinque anni moltissime cose siano cambiate. Il suo desiderio è quello di mantenersi pulito e risparmiare il denaro necessario per trasferirsi su un'isola dei Caraibi, con l'obiettivo di rilevare un autonoleggio e dare un taglio netto a una vita di violenza.
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Secondo lo stesso regista, Brian de Palma, questa pellicola, grazie anche ad Al Pacino che qui esprime una delle sue migliori interpretazioni, il film è il migliore girato (compreso Gli Intoccabili). Carlito Brigante è un ex spacciatore portoricano che uscendo dal carcere ritrova per le strade del suo quartiere i suoi vecchi amici e compagni. Tornato in libertà si accorge però di come in cinque anni moltissime cose siano cambiate. Il suo desiderio è quello di mantenersi pulito e risparmiare il denaro necessario per trasferirsi su un'isola dei Caraibi, con l'obiettivo di rilevare un autonoleggio e dare un taglio netto a una vita di violenza. Ma molti che credeva suoi amici si riveleranno ben altro e...mai sottovatare "piccoli" delinquenti, che non aspettano altro che vendicarsi proditoriamente.
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mr.rizzus
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mercoledì 24 febbraio 2021
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capolavoro
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rmarci05
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sabato 10 novembre 2018
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insolitamente toccante, magnifico al pacino
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Brian De Palma, dopo aver diretto Al Pacino nel violento Scarface, torna a dirigere il grande attore (che in questo ruolo è magnifico) in un film insolitamente toccante e struggente per il genere gangster, più tendente alla commedia nella prima parte, con rimandi ai film di Scorsese, e più drammatico nella seconda parte, con un finale commovente e non convenzionale. Oltre alla fedele ricostruzione della New York anni '70 e alla direzione degli attori, De Palma dimostra il suo talento nelle scene di suspense degne dei suoi migliori thriller, trasformando la telecamera in un ulteriore attore che segue gli intrecci della storia con un virtuosismo tecnico tipico del grande cinema, mantenendo la tensione altissima senza mai stuccare (alcune scene sono mozzafiato).
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Brian De Palma, dopo aver diretto Al Pacino nel violento Scarface, torna a dirigere il grande attore (che in questo ruolo è magnifico) in un film insolitamente toccante e struggente per il genere gangster, più tendente alla commedia nella prima parte, con rimandi ai film di Scorsese, e più drammatico nella seconda parte, con un finale commovente e non convenzionale. Oltre alla fedele ricostruzione della New York anni '70 e alla direzione degli attori, De Palma dimostra il suo talento nelle scene di suspense degne dei suoi migliori thriller, trasformando la telecamera in un ulteriore attore che segue gli intrecci della storia con un virtuosismo tecnico tipico del grande cinema, mantenendo la tensione altissima senza mai stuccare (alcune scene sono mozzafiato). Inoltre nel film è presente una piacevole sensazione nostalgica, particolarmente evidente nei racconti del protagonista sui cambiamenti del suo quartiere, che dà al personaggio un carattere tormentato e indeciso se tornare alle sue attività di signore della droga o cambiare vita; Carlito quindi rappresenta l'antieroe dal passato burrascoso e dal futuro incerto, dall'animo in fondo buono e consapevole degli errori commessi. Brian De Palma realizza uno dei suoi film più belli e completi, perfettamente in bilico tra gangster, thriller, commedia e drammatico, in cui sono presenti tutte le caratteristiche del suo cinema, ma pieno di poesia e significato, la cui splendida fotografia è accompagnata da un'efficace colonna sonora; ma il punto forte del film è sicuramente la sontuosa interpretazione di Al Pacino, che con uno sguardo dei suoi occhi sgranati riesce ad esprimere lo stato d'animo di Carlito, le sue paure, i suoi desideri, le sue tentazioni e le sue debolezze, dando vita ad un personaggio che è molto più di un semplice gangster: è un uomo; Sean Penn è ugualmente bravissimo a rendere credibile un personaggio viscido. L'unico difetto del film sono alcuni stereotipi della ricostruzione del mondo criminale, che comunque è molto realistica. Assolutamente consigliato, da non perdere. 4 stelle su 5.
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kondor17
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mercoledì 16 settembre 2015
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una volta dentro, non ne esci più
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Quando Carlito esce di prigione, dopo 5 anni, il mondo non è più lo stesso. Sono cambiati i quartieri, la cocaina ha soppiantato l'eroina, ma soprattutto è cambiato lui. Lui che tutti conoscono, che tutti vogliono. Carlito, il mito. Quello che faceva girare la roba come nessun altro. Ma lui non ne vuole più sapere, vuole rimettersi in riga. Vuole aprire un autonoleggio alle Bahamas, ma per far questo gli servono 75000 mila dollari. Accetta quindi di gestire un locale per guadagnarsi quanto gli serve. Ma il passato lo bracca e questo gli costerà caro.
Nel complesso la storia è avvincente, ma il film non è privo di pause e di lacune. Ad esempio non è plausibile che Carlito si dilegui senza conseguenze dopo la strage iniziale del bar.
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Quando Carlito esce di prigione, dopo 5 anni, il mondo non è più lo stesso. Sono cambiati i quartieri, la cocaina ha soppiantato l'eroina, ma soprattutto è cambiato lui. Lui che tutti conoscono, che tutti vogliono. Carlito, il mito. Quello che faceva girare la roba come nessun altro. Ma lui non ne vuole più sapere, vuole rimettersi in riga. Vuole aprire un autonoleggio alle Bahamas, ma per far questo gli servono 75000 mila dollari. Accetta quindi di gestire un locale per guadagnarsi quanto gli serve. Ma il passato lo bracca e questo gli costerà caro.
Nel complesso la storia è avvincente, ma il film non è privo di pause e di lacune. Ad esempio non è plausibile che Carlito si dilegui senza conseguenze dopo la strage iniziale del bar. All'appello, infatti, mancano 30000 dollari e due dei presenti sono anche scappati, dopo averlo visto e riconosciuto. Lo conoscono tutti, d'altronde. Anche la storia della fidanzata bellissima e molto più giovane di lui che, dopo essere stata piantata di brutto, dopo 5 anni prima lo rifiuta e poi si reinnamora perdutamente, mi sembra un tantino forzata, come del resto è poco credibile il cambiamento dell'amico avvocato (sean Penn), prima affidabile e stimato, poi cocainomane, ladro e spietato assassino. Anche Al Pacino, secondo me, al di sotto del suo standard. Bella la musica e l'ambientazione.
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jean remi
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giovedì 7 novembre 2013
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forse il miglior film di de palma.
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Carlito’s Way è un film capolavoro, un noir, una commedia, un dramma, una storia di vita del, portoricano Carlito Brigante (un grande Al Pacino meravigliosamente doppiato da Giancarlo Giannini che ha vinto il nastro d’argento per questa sua performance) che tenta all’uscita dal carcere di rifarsi una vita sognando una fuga verso posti in cui non sia costretto ad ogni passo incappare nel suo passato di malavitoso.
Il destino, nel personaggio del suo avvocato (un altrettanto grande Sean Penn), gli remerà contro ed il suo sogno svanirà con la morte, come già presentato ad inizio film in uno stupendo bianco e nero, con la visione di un manifesto pubblicitario di spiagge esotiche che si anima con il sottofondo meraviglioso di You Are So Beautiful cantata da Billy Preston.
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Carlito’s Way è un film capolavoro, un noir, una commedia, un dramma, una storia di vita del, portoricano Carlito Brigante (un grande Al Pacino meravigliosamente doppiato da Giancarlo Giannini che ha vinto il nastro d’argento per questa sua performance) che tenta all’uscita dal carcere di rifarsi una vita sognando una fuga verso posti in cui non sia costretto ad ogni passo incappare nel suo passato di malavitoso.
Il destino, nel personaggio del suo avvocato (un altrettanto grande Sean Penn), gli remerà contro ed il suo sogno svanirà con la morte, come già presentato ad inizio film in uno stupendo bianco e nero, con la visione di un manifesto pubblicitario di spiagge esotiche che si anima con il sottofondo meraviglioso di You Are So Beautiful cantata da Billy Preston. Scena che ho visto decine di volte e sempre mi dà nuove emozioni.
Cosa dire poi della faccia seminascosta dalla porta e relativa catenella di Al Pacino quando, sempre musicalmente accompagnato dalla meravigliosa You Are So Beautiful, irrompe in casa della bella Gail o di quando Carlito spia Gail, che sta prendendo lezioni di danza con un carezzevole sottofondo musicale classico, dalla terrazza del palazzo accanto sotto una pioggia scrosciante riparandosi con il coperchio di un bidone di spazzatura; scene che fanno a mio avviso la storia del cinema grazie ad un particolarmente ispirato Brian De Palma, peraltro regista qualitativamente incostante.
Carlito Brigante è un personaggio molto complesso, scaltro, spietato freddo, saggio e nel contempo romantico e leale, prigioniero però della gabbia del suo passato dalla quale non riesce ad uscire malgrado lo voglia sino in fondo e ci rappresenti l’esistenza di un mondo parallelo che non riuscirà mai a raggiungere assieme alla sua Gail.
Il film è basato su un romanzo di Edwin Torres. Nel complesso molto bella la colonna sonora
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tarantinofan96
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mercoledì 1 maggio 2013
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capolavoro
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Carlito's way è un film bellissimo. E' il "quei bravi ragazzi" di Brian DePalma
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ibracadabra 8
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mercoledì 20 febbraio 2013
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non c'è paradiso per quelli....
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terza curva pericolosa di de palma nei gangster movie,ma anche questa volta non sbanda anzi è vittoria nuovamente.il regista affida ancora una volta il personaggio del film all'istrionico al pacino ,questione di affinita' o di gusti?, nei panni di carlitos brigante, doppiato da un sapiente e bravissimo, g.giannini ed anche questa volta AL confeziona una performance,mostruosa ,sbalorditiva un icona pari a quela di tony montana.un antieroe che dopo anni di prigione, stanco e solitario è in cerca di redensione ,un gangster movie non violentissimo, raffinato,noir, sceneggiatura e ambientazioni strepitose,,con almeno tre sequenze da cineteca, tipo quella della partita a bigliardo,o della barca dove l'avvocato sicario,cocainomane e schizzato(uno strepitoso SEAN PENN) ammazza un capofamiglia della mafia,o quella della battaglia finale alla stazione.
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terza curva pericolosa di de palma nei gangster movie,ma anche questa volta non sbanda anzi è vittoria nuovamente.il regista affida ancora una volta il personaggio del film all'istrionico al pacino ,questione di affinita' o di gusti?, nei panni di carlitos brigante, doppiato da un sapiente e bravissimo, g.giannini ed anche questa volta AL confeziona una performance,mostruosa ,sbalorditiva un icona pari a quela di tony montana.un antieroe che dopo anni di prigione, stanco e solitario è in cerca di redensione ,un gangster movie non violentissimo, raffinato,noir, sceneggiatura e ambientazioni strepitose,,con almeno tre sequenze da cineteca, tipo quella della partita a bigliardo,o della barca dove l'avvocato sicario,cocainomane e schizzato(uno strepitoso SEAN PENN) ammazza un capofamiglia della mafia,o quella della battaglia finale alla stazione.lo consiglio vivamente
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ultimoboyscout
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martedì 4 settembre 2012
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il ruggito di brian depalma!
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Oggi tutti sanno chi è Carlito Brigante, eppure quando uscì il film venne snobbato e criticato aspramente. Al Pacino interpreta magistralmente il narcotrafficante di origini portoricane che, grazie ad un cavillo giudiziario, riesce ad uscire di prigione ben prima che scontasse la sua pena. Una volta fuori cerca di riciclare la sua vita reinventandosi gestore di un locale notturno, ma il suo avvocato lo coinvolge suo malgrado in omicidio nel quale resterà fatalmente impigliato. Il film rappresenta un punto altissimo del cinema di DePalma, rappresenta alla perfezione il romanticismo dei perdenti e della sconfitta inevitabile, perchè è chiaro fin da subito che fine farà Brigante.
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Oggi tutti sanno chi è Carlito Brigante, eppure quando uscì il film venne snobbato e criticato aspramente. Al Pacino interpreta magistralmente il narcotrafficante di origini portoricane che, grazie ad un cavillo giudiziario, riesce ad uscire di prigione ben prima che scontasse la sua pena. Una volta fuori cerca di riciclare la sua vita reinventandosi gestore di un locale notturno, ma il suo avvocato lo coinvolge suo malgrado in omicidio nel quale resterà fatalmente impigliato. Il film rappresenta un punto altissimo del cinema di DePalma, rappresenta alla perfezione il romanticismo dei perdenti e della sconfitta inevitabile, perchè è chiaro fin da subito che fine farà Brigante. E la suspence c'è nonostante il finale è quello che ci si aspetti e proprio qui sta l'immensa bravura del regista. Il suo stile impareggiabile e una sceneggiatura solidissima (ispirata da due libri-verità di Edwin Torres) bastano a rendere il film indimenticabile, film che incarna la rinascita di Depalma dopo alcune prove non del tutto riuscite. "Carlito's way", invece, risulta teso, affascinante e avvolgente, dalla confezione splendida, ricco di virtuosismi non fini a se stessi, un noir fuori tempo e lontanissimo dalle regole del momento, ricco di scene d'azione indimenticabili e con due attori meravigliosi: copisce Al Pacino, doppiato in maniera assolutamente perfetta da Giannini, ma a tupire è Sean Penn, l'avvocato yuppie luciferino, in uno dei suoi momenti più ispirati della carriera. Alza il tiro il regista, deciso a dare una sferzata a una carriera in declino, tornando ad un genere a lui caro, quello del gangster movie, ma la genialità sta nell'averlo modificato, incentrando la storia su un eroe perdente a mutandolo in un noir romantico, malinconico e decadente in cui la brama di potere e l'arroganza (si pensi a "Scarface") sono sostituiti dalla voglia di una vita serena e tranquilla e desideri di pace e semplicità. Strepitosi i giochi cromatici, in particolare quelli della sequenza inizale, con la macchina da presa che sembra fluttuare finendo per soffermarsi sul primo piano degli occhi profondi di Carlito che intensamente osservano un cartello pubblicitario con scritto "Escape to Paradise", a rappresentare quel sogno che inesorabilmente se ne sta andando e che sancisce la sconfitta dell'eroe.
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carlitobrigante
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giovedì 30 agosto 2012
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niente di più poetico
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Questo film dovrebbe vincere anche il Nobel e il Pallon d'oro.
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