carlito brigante
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mercoledì 21 marzo 2007
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benny blanco....dal bronx...
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Sean Penn e Al Pacino meravigliosi.
L'unica pecca di questo film sembra essere quella di aver copiato alcune scene da pellicole più famose.
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tony montana
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domenica 4 marzo 2007
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bennie blanco,dal bronx...
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Ottimo film,Al Pacino e Sean Penn grandiosi.
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piernelweb
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martedì 27 febbraio 2007
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noir way
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Da una sceneggiatura solida ma convenzionale, e se vogliamo già vista, De Palma ricava un Noir meraviglioso, a tutt'oggi il suo film migliore. Cinema con la C maiuscola, visivamente ed emotivamente perfetto nella sua maestosa linearità narrativa supportato da una coppia di interpreti straordinari qui ai loro massimi livelli. La voce narrante di Carlito Brigante ci conduce nell'animo del protagonista, nel suo impossibile sogno di fuga dal passato, nel romanticismo di un antieroe perdente. Gli incastri di tutti i personaggi sono essenziali ma grandiosi e alimentano il flusso inarrestabile di emozioni. Come gia detto grandissimi gli interpreti: oltre ad un Pacino che riempe sempre più lo schermo ad ogni inquadratura, eccellente la prova di un giovane Penn, memorabile isterico e delirante avvocato senza futuro.
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Da una sceneggiatura solida ma convenzionale, e se vogliamo già vista, De Palma ricava un Noir meraviglioso, a tutt'oggi il suo film migliore. Cinema con la C maiuscola, visivamente ed emotivamente perfetto nella sua maestosa linearità narrativa supportato da una coppia di interpreti straordinari qui ai loro massimi livelli. La voce narrante di Carlito Brigante ci conduce nell'animo del protagonista, nel suo impossibile sogno di fuga dal passato, nel romanticismo di un antieroe perdente. Gli incastri di tutti i personaggi sono essenziali ma grandiosi e alimentano il flusso inarrestabile di emozioni. Come gia detto grandissimi gli interpreti: oltre ad un Pacino che riempe sempre più lo schermo ad ogni inquadratura, eccellente la prova di un giovane Penn, memorabile isterico e delirante avvocato senza futuro. De Palma ci regala alcuni passaggi che sono già storia del cinema: dalla sequenza del bigliardo, all'intensissimo incontro tra Carlito e Gail che dialogano scorgendosi attraverso l'uscio dell'appartamento, all'inseguimento finale nella stazione ferroviaria summa di tecnica e di suspence. Imprescindibile capolavoro.
Voto: 10
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fabio
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sabato 10 febbraio 2007
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gran bel film
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Il film è molto bello!!!!Bravissimi gli attori,a partire da Sean Penn ke fa bene la parte dell'avvocato tt pazzo,ottimo anke al pacino ke si riconferma uno dei migliori attori al mondo proprio per le sue interpretazioni!!!!Grande Brian De Palma!!
Anke se alla fine un po' dispiace ke Carlito muoia,ma i bei film devono sempre avere un finale ke ti colpisce!!!!!
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(di mat1907)
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teto.
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lunedì 21 agosto 2006
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capolavoro
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Da cineteca. Meno di cinque stelle è mancare di rispetto alla più grande prova di De Palma. Pacino straordinario
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lianò
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martedì 7 febbraio 2006
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buon film davvero
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buono. ottimo cast e buonissima regia. da vedere
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dodo
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sabato 21 maggio 2005
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critica
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A Brian De Palma spetta di diritto l’oscar del regista più sopravvalutato del cinema americano, e “Carlito’s Way” è l’esempio eclatante di quanto affermato. Questo film (che riprende in modo esasperato molti punti del miglior capolavoro in materia di gangster movie : “C’era una volta in America”) risulta quanto mai romanzato, scontato, oltre che commerciale, soprattutto se si tiene conto dei ripetuti lavori cinematografici operati precedentemente da De Palma in materia di mafia e violenza, a partire da “Scarface”, fino ad arrivare ad “Untouchables”. Questo film non ha nulla di nuovo da proporre, nessuna innovazione da tramandare ai posteri del buon cinema. Lo spettacolo lo fanno i due attori principali : Al Pacino (nelle vesti di Carlito Brigante) e lo strepitoso Sean Penn (nei panni dell’ avvocato stralunato).
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A Brian De Palma spetta di diritto l’oscar del regista più sopravvalutato del cinema americano, e “Carlito’s Way” è l’esempio eclatante di quanto affermato. Questo film (che riprende in modo esasperato molti punti del miglior capolavoro in materia di gangster movie : “C’era una volta in America”) risulta quanto mai romanzato, scontato, oltre che commerciale, soprattutto se si tiene conto dei ripetuti lavori cinematografici operati precedentemente da De Palma in materia di mafia e violenza, a partire da “Scarface”, fino ad arrivare ad “Untouchables”. Questo film non ha nulla di nuovo da proporre, nessuna innovazione da tramandare ai posteri del buon cinema. Lo spettacolo lo fanno i due attori principali : Al Pacino (nelle vesti di Carlito Brigante) e lo strepitoso Sean Penn (nei panni dell’ avvocato stralunato). Le emozioni le regalano questi due formidabili attori e non certo la regia dell’ italo – americano che ancora una volta si distingue per superficialità. Per iniziare, la trama sembra la solfa vista e rivista mille volte quando c’è da rappresentare questo genere di film, ed è lampante l’accostamento con il capolavoro di Sergio Leone in molteplici aspetti. Il boss che esce di galera e si ritrova in un mondo profondamente mutato, in preda a dubbi ed esitazioni è il primo tema scopiazzato ad arte dal già nominato “C’era un volta in America”, dove era Robert De Niro ad interpretare la parte di “Noodles”, il quale era innamorato guarda caso di una ballerina (secondo elemento in comune). De Palma aumenta la sensazione di una forte ispirazione al film di Leone quando addirittura ne riprende una scena : Carlito che spia l’amata ballerina danzare, proprio come faceva il piccolo Noodles, peraltro in un ambientazione molto più riuscita e commovente rispetto a quella stereotipata ideata da De Palma. L’attenzione dello spettatore è posta su gli stessi temi, su identiche riflessioni. Ad esempio un altro aspetto in comune riguarda il ruolo dell’ amante, la quale porta in dissidio il protagonista con la sua vita tormentata. Oppure l’amico – nemico del protagonista, che inaspettatamente tradisce l’amicizia per perseguire i propri obbiettivi, seppure con le differenti psicologie dei personaggi, ma gli argomenti restano gli stessi. Per terminare il quadro segnaliamo un'altra (probabilmente voluta) citazione : il proprietario del locale è un uomo robusto e impacciato come nel film di Leone. Conclusa questa analisi che sottolinea la scarsa originalità evidente nell’opera di De Palma, c’è da ribadire la presenza di una struttura inutilmente commerciale e che rievoca canoni Hollywoodiani. Dialoghi spesso stupidi : l’amante che allude per due volte a presunti omicidi di Carlito, lui che non risponde, e lei che si scusa (che fantasia!), per il resto tutti i dialoghi tra la coppia risultano banali e non scavano mai nel profondo, ravvivando, quando mai ce ne fosse bisogno, il lato romanzato del film. Oppure che dire dell’ interpretazione di Ann Miller, pessima al cospetto di due “mostri” come Pacino e Penn, a suggellare questa osservazione basta riprendere la patetica scena finale, quando l’attrice non mostra nessuno stupore per quanto accaduto, soltanto le famose frasi banali…
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dodo
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sabato 21 maggio 2005
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trama
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Il film inizia con l’uscita di galera di “Carlito Brigante”, interpretato da uno splendido Al Pacino, il quale, come ai tempi di “Scarface”, si destreggia con una prestazione eccezionale. Carlito è uno stanco e riflessivo boss che rinuncia a restaurare la sua carriera malavitosa per costruirsi una vita più tranquilla. Ma purtroppo la cattiva sorte sembra inseguirlo dappertutto, rovinando impietosamente i suoi onesti piani : prima, vede morire suo nipote per mano di alcuni malviventi in un affare di droga, poi si ritrova a gestire un locale “scottante”del suo avvocato. Il suo obbiettivo è però quello di mettere da parte 70000 dollari per aprire un’ attività più sicura sotto il sole delle Bahamas.
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Il film inizia con l’uscita di galera di “Carlito Brigante”, interpretato da uno splendido Al Pacino, il quale, come ai tempi di “Scarface”, si destreggia con una prestazione eccezionale. Carlito è uno stanco e riflessivo boss che rinuncia a restaurare la sua carriera malavitosa per costruirsi una vita più tranquilla. Ma purtroppo la cattiva sorte sembra inseguirlo dappertutto, rovinando impietosamente i suoi onesti piani : prima, vede morire suo nipote per mano di alcuni malviventi in un affare di droga, poi si ritrova a gestire un locale “scottante”del suo avvocato. Il suo obbiettivo è però quello di mettere da parte 70000 dollari per aprire un’ attività più sicura sotto il sole delle Bahamas. Mentre è alla ricerca dei soldi che gli garantiranno la salvezza, intraprende un legame amoroso con una ballerina (Penelope Ann Miller) che conosceva prima di essere arrestato; lei lo vorrebbe lontano da ogni affare sporco per non rischiare di perderlo di nuovo, ma il mondo corrotto nel quale vive, non gli farà sconti. Infatti a trascinarlo in una spirale di violenza sarà proprio il suo avvocato ( il superbo Sean Penn) che lo coinvolgerà in un doppio omicidio. Carlito si troverà ad affrontare in un sol colpo mille ostacoli proprio a causa dell’instabile avvocato, e commetterà una serie di errori che lo porteranno alla tragica fine.
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[+] formidabile!!!
(di luca lionetti)
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(di pamek)
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riccardo
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giovedì 3 marzo 2005
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bellissimo
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Carlito, nonostante tutti gli sforzi per liberarsi del suo passato deve fare i conti con l'ambiente degradato in cui è nato e vissuto e i loschi figuri che lo popolano. E' un bellissimo affresco. Bravissimi sia Pacino che Penn. Ottimo il doppiaggio di Giannini, ma Pacino è già bravo di suo. Imperdibile.
Chi gurda i premi per scegliere un film di solito non ne capisce molto e comunque perde buona parte di bei capolavori.
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anonimo
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lunedì 17 gennaio 2005
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un capolavoro
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