malvex
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venerdì 15 marzo 2013
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-cast 'stellare' il miglior film su dracula-
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La recitazione di Gary Oldman (Dracula), Anthony Hopkins (Van Helsing), Wynona Ryder (Mina Murray) e Keanu Reeves (Jonathan Harker) è considerata semplicemente straordinaria. La parte di Gary Oldman, conte vampiro/dandy romantico londinese, è di un'intensità pazzesca. I costumi(alcuni vistosamente orientaleggianti) sono strepitosi e la musica(Wojciech Kilar) contribuisce a fare di questo film un capolavoro per gli amanti del genere horror(anche se per molti aspetti si differenzia dal romanzo originale di Bram Stoker).
TRAMA:
Anno 1462, Costantinopoli era caduta. I musulmani turchi dilagavano in Europa, minacciando tutto il mondo cristiano. Dalla Transilvania si levò a difesa della chiesa un cavaliere rumeno del sacro ordine del Dragone, Vlad III l'Impalatore conosciuto anche come Draculia.
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La recitazione di Gary Oldman (Dracula), Anthony Hopkins (Van Helsing), Wynona Ryder (Mina Murray) e Keanu Reeves (Jonathan Harker) è considerata semplicemente straordinaria. La parte di Gary Oldman, conte vampiro/dandy romantico londinese, è di un'intensità pazzesca. I costumi(alcuni vistosamente orientaleggianti) sono strepitosi e la musica(Wojciech Kilar) contribuisce a fare di questo film un capolavoro per gli amanti del genere horror(anche se per molti aspetti si differenzia dal romanzo originale di Bram Stoker).
TRAMA:
Anno 1462, Costantinopoli era caduta. I musulmani turchi dilagavano in Europa, minacciando tutto il mondo cristiano. Dalla Transilvania si levò a difesa della chiesa un cavaliere rumeno del sacro ordine del Dragone, Vlad III l'Impalatore conosciuto anche come Draculia. Quando ritornò a casa, scoprì che Elisabeta, principessa romena nonché sua moglie, era morta suicida quando ricevette, dai turchi sconfitti, la falsa notizia della morte dell'amato marito. Alle parole del prete, che sentenziò la dannazione di Elisabeta in quanto suicida, rinnegò Dio e la chiesa, che aveva difeso, e diventò un vampiro.1897, l'avvocato Jonathan Harker è incaricato dalla sua ditta di concludere un affare riguardante l'acquisto di case in diversi punti di Londra per conto di un eccentrico conte della Transilvania, Dracula. Questi, osservando un'immagine della fidanzata di Harker, Mina Murray, riconosce in lei la reincarnazione di sua moglie e chiede a Jonathan di scriverle dicendole che si sarebbe trattenuto per un mese. Il conte in quel momento abbandona il castello lasciandovi prigioniero Harker (che viene quasi ucciso dalle donne vampiro assetate di sangue che vivono nel castello) e parte per Londra a bordo di una nave.Con l'arrivo della nave, Dracula aumenta la sua influenza su Mina, riuscendo a sedurla. Nel frattempo la migliore amica di Mina, l'aristocratica Lucy Westenra (prossima al matrimonio con Lord Arthur Holmwood) viene ripetutamente morsa al collo dal conte, che bevendone il sangue garantisce il suo ringiovanimento. Lucy si affida alle cure del dott. Jack Seward, ex spasimante di Lucy, che chiama in suo aiuto Abraham Van Helsing, docente universitario olandese che conosce la natura del vampirismo e che utilizza diversi meccanismi per cercare di neutralizzare il morbo. Il dott. Seward è anche il direttore del manicomio di Carfax Abbey, dove è ricoverato Renfield, impiegato della stessa ditta per cui lavora Harker (infatti Jonathan ne prese il posto dopo il sopraggiungere della sua pazzia), afflitto da una brama sanguinaria dopo un precedente viaggio in Transilvania.
Riuscito a fuggire dal castello nei Carpazi, Harker si rifugia in un convento, le cui monache informano Mina dell'accaduto. Nonostante la sua infatuazione per il conte Vlad, Mina raggiunge Jonathan e lo sposa. Dopo la partenza di Mina, Dracula uccide Lucy trasformandola in vampiro.Van Helsing e gli amanti di Lucy, Seward, lord Arthur e il texano Quincey P. Morris, penetrano nella tomba della ragazza e pongono fine alla sua maledizione, "uccidendo" il vampiro che è diventata.Dracula verrà infine ucciso insieme ad alcuni degli zingari che lo servivano alle porte del suo castello. Quincey Morris e Jonathan con i loro coltellacci tagliano la gola al conte, ma il colpo di grazia glielo infliggerà Mina, che lo salva dalla sua condanna di essere per sempre un non morto, infilzandolo con una spada nel cuore e infine decapitandolo .
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the lady on the hot tin roof
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domenica 24 gennaio 2010
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sontuoso melodramma
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Se questo film fosse stato affidato ad un regista diverso, sarebbe stato un vero pastiche, nel senso puramente negativo del termine: la commistione di stili diversi, che spaziano dal neogotico-romantico allo splatter, richiedeva un concerto posto in essere da un abile burattinaio che sapesse quale filo tirare nella progressione temporale della storia. Per fortuna il burattinaio della situazione è nientemeno che Francis Ford Coppola, il quale sceglie di dare la preferenza al melodramma, riducendo gli altri elementi del melting pot stilistico a meri accessori scenografici, per quanto grandiosi o impressionanti. Non a caso, sebbene i punti di vista osservati siano quelli di molteplici personaggi, il filo conduttore della storia è rappresentato da Mina (Winona Ryder), che diventa protagonista assoluta nel momento in cui si trova faccia a faccia con il famoso vampiro (un magnifico Gary Oldman): gli spettatori assistono alla sua maturazione sessuale ed, al contempo, ad una drammatica presa di coscienza dei propri sentimenti, che va di pari passo con i tragici ricordi del famigerato conte, costretto dall'amore per Mina a riconoscere la propria identità ed il dolore indiscutibilmente umano che lo ha trasformato in un mostro.
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Se questo film fosse stato affidato ad un regista diverso, sarebbe stato un vero pastiche, nel senso puramente negativo del termine: la commistione di stili diversi, che spaziano dal neogotico-romantico allo splatter, richiedeva un concerto posto in essere da un abile burattinaio che sapesse quale filo tirare nella progressione temporale della storia. Per fortuna il burattinaio della situazione è nientemeno che Francis Ford Coppola, il quale sceglie di dare la preferenza al melodramma, riducendo gli altri elementi del melting pot stilistico a meri accessori scenografici, per quanto grandiosi o impressionanti. Non a caso, sebbene i punti di vista osservati siano quelli di molteplici personaggi, il filo conduttore della storia è rappresentato da Mina (Winona Ryder), che diventa protagonista assoluta nel momento in cui si trova faccia a faccia con il famoso vampiro (un magnifico Gary Oldman): gli spettatori assistono alla sua maturazione sessuale ed, al contempo, ad una drammatica presa di coscienza dei propri sentimenti, che va di pari passo con i tragici ricordi del famigerato conte, costretto dall'amore per Mina a riconoscere la propria identità ed il dolore indiscutibilmente umano che lo ha trasformato in un mostro. La tensione nel film è tutta giocata sul non-visibile: la cinepresa si muove erraticamente, calcando la pittoresca e gotica scenografia con piani-sequenza brevi e ravvicinati, imitando i movimenti del mostro che si avvicina alla sua preda, ed in tal modo crea la sensazione di inevitabilità gravante su tutta la storia, l'ombra di un ineluttabile necessità, il Fato delle tragedie greche operante al fine di riunire il conte con la donna, anzi l'effigie della donna, indirettamente responsabile della sua dannazione eterna. Tale riflessione diventa interessante alla luce di un dettaglio di vitale importanza, a mio avviso, per scoprire la chiave di lettura del film: in questa storia Dio sembra essere completamente assente. Il conte stesso, in seguito alla tragedia che lo colpisce all'inizio del film, rinuncia alla Chiesa ed al suo Dio, precipitando nell'oscurità di quella che si prospetta come una non-morte eterna, terribile punizione dell sua tracotanza, ed il suo unico avversario veramente temibile è Van Helsing (un istrionico Anthony Hopkins), un uomo moderno, fortemente dedito alla ricerca scientifica e lontano dal misticismo dei padri esorcisti, pur servendosi del crocifisso, come vuole la leggenda, che in realtà non assume mai un'importanza preponderante e viene annoverato solo fra i tanti rimedi messi a punto dal geniale professore. L'amore per Mina porta il conte, senza che egli lo voglia, sulla strada della riconciliazione con il divino tramite la riappropriazione della sua umanità, in quanto l'amore, come abbiamo modo di vedere all'inizio del film, è il suo unico punto di vulnerabilità, a fronte di un'apparente invincibilità, fermentata dalla crudeltà e dall'ambizione del personaggio nei suoi tratti sicuramente umani. La splendida scena finale del film mostra un uomo finalmente in pace con se stesso che contempla quanto aveva rinnegato, non più un orribile mostro perseguitato dai suoi demoni, e questo traguardo riempie di viva speranza chiunque abbia assistito per due ore abbondanti all'inarginabile avanzare di un cupo delirio.
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monnnyticia
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domenica 9 gennaio 2011
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bellissima storia d'amore
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Una bellissima storia d'amore impossibile, un grande cast ed un film che fa trattenere il respiro fino alla fine.. Bello davvero!
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villadoi
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sabato 28 marzo 2009
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bram stoker's dracula?
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IL regista intitola il film apponendo "Bram Stoker's" davanti a Dracula per evidenziare che il film è fedele al romanzo capolavoro di quest'ultimo; forse è questa l'unica pecca del film in quanto le aspettative che il libro crea, vanno a scontrarsi con le varie "licenze poetiche" che il regista propone. Come la reincarnazione della principessa in Mina;
gli incontri di quest'ultima con Dracula fino a portarla ad innamorarsene; questi ed altri, sono elementi che il libro non accenna neanche, per cui vedendo il film dopo aver letto il libro, si può rimanere spiazzati.
E' impossibile non collegare film e libro(dato che è il regista stesso a fare in modo che vengano collegati), ma non facendolo, si ha davanti un film che ricrea le atmosfere giuste per il tema trattato.
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IL regista intitola il film apponendo "Bram Stoker's" davanti a Dracula per evidenziare che il film è fedele al romanzo capolavoro di quest'ultimo; forse è questa l'unica pecca del film in quanto le aspettative che il libro crea, vanno a scontrarsi con le varie "licenze poetiche" che il regista propone. Come la reincarnazione della principessa in Mina;
gli incontri di quest'ultima con Dracula fino a portarla ad innamorarsene; questi ed altri, sono elementi che il libro non accenna neanche, per cui vedendo il film dopo aver letto il libro, si può rimanere spiazzati.
E' impossibile non collegare film e libro(dato che è il regista stesso a fare in modo che vengano collegati), ma non facendolo, si ha davanti un film che ricrea le atmosfere giuste per il tema trattato. un film davvero molto "lavorato" nel quale ristagna onnipresente un clima tetro che immette fin da subito nella grandiosità del personaggio centrale, "il cattivo".
gli effetti speciali sono davvero efficaci anche se a tratti hanno una matrice un pò troppo fantascientifica; cast eccelente! un film da vedere assolutamente....magari prima di leggere il romanzo di bram stoker.
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(di andrea d)
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elenii85
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lunedì 3 dicembre 2012
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ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti
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Il titolo è fuorviante, d'accordo: "Bram Stoker's Dracula" presenta infatti molte licenze rispetto alla trama originaria. E tuttavia è un film così intenso e ben congegnato che, vero unicum nella storia del cinema, si tratta di licenze che aggiungono qualcosa alla storia, anzichè mortificarla. E così, abbiamo un intreccio libero dal manicheismo di stokeriana memoria, una vicenda dove bene e male sono talmente fusi insieme da impedire allo spettatore di tifare contro il mostro: il maledetto, il demone, colui che ama attraverso gli oceani del tempo.
Un cast sublime e ispirato, con un GAry Oldman e Winona Ryder che brillano su tutti per immedesimazione e intesa reciproca, costumi e scenografia di un livello talmente elevato che è proprio il caso di parlare di vere e proprie opere d'arte, dal costume di Lucy che evoca un sinuoso serpente d'un verde sgargiante al castello di Dracula che rassomiglia un demone seduto su un trono regale, per non parlare della sontuosa colonna sonora di Kilar, divenuta un vero e proprio classico.
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Il titolo è fuorviante, d'accordo: "Bram Stoker's Dracula" presenta infatti molte licenze rispetto alla trama originaria. E tuttavia è un film così intenso e ben congegnato che, vero unicum nella storia del cinema, si tratta di licenze che aggiungono qualcosa alla storia, anzichè mortificarla. E così, abbiamo un intreccio libero dal manicheismo di stokeriana memoria, una vicenda dove bene e male sono talmente fusi insieme da impedire allo spettatore di tifare contro il mostro: il maledetto, il demone, colui che ama attraverso gli oceani del tempo.
Un cast sublime e ispirato, con un GAry Oldman e Winona Ryder che brillano su tutti per immedesimazione e intesa reciproca, costumi e scenografia di un livello talmente elevato che è proprio il caso di parlare di vere e proprie opere d'arte, dal costume di Lucy che evoca un sinuoso serpente d'un verde sgargiante al castello di Dracula che rassomiglia un demone seduto su un trono regale, per non parlare della sontuosa colonna sonora di Kilar, divenuta un vero e proprio classico.
Un film straordinario, una storia senza tempo, un capolavoro assoluto.
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parsifal
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lunedì 22 ottobre 2018
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love never dies
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IL grande autore e regista F.F.Coppola, che si è distiinto per aver messo in campo imprese di proporzioni titaniche e di complessa struttura e di difficile realizzazione, come Apocalypse Now , la trilogia del Padrino, Rumble fish ed altro ancora,nel 1992 decide di mettere in scena il romanzo di Bram Stoker, in una chiave differente dalla solita; il principe delle tenebre non è soltanto avido di sangue, come la natura secolare della sua stirpe gli impone, ma è altrettanto assetato d'amore, travalicando i secoli per seguire la sua amata ( Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti è la frase che funge da slogan al film). L'intento iniziale era quello di realizzare un film impressionista, fondato sull'utilizzo della luce per delineare il personaggio, con una scenografia essenziale ed invece l'utilizzo di costumi minuziosamente definiti e trucco molto dettagliato.
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IL grande autore e regista F.F.Coppola, che si è distiinto per aver messo in campo imprese di proporzioni titaniche e di complessa struttura e di difficile realizzazione, come Apocalypse Now , la trilogia del Padrino, Rumble fish ed altro ancora,nel 1992 decide di mettere in scena il romanzo di Bram Stoker, in una chiave differente dalla solita; il principe delle tenebre non è soltanto avido di sangue, come la natura secolare della sua stirpe gli impone, ma è altrettanto assetato d'amore, travalicando i secoli per seguire la sua amata ( Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti è la frase che funge da slogan al film). L'intento iniziale era quello di realizzare un film impressionista, fondato sull'utilizzo della luce per delineare il personaggio, con una scenografia essenziale ed invece l'utilizzo di costumi minuziosamente definiti e trucco molto dettagliato. MA la produzione non accettò in quanto i produttori pensarono che un film così strutturato non avrebbe avuto alcun fascino sugli spettatori. Dunque si fece ricorso ad una minuziosa e dettagliata scenografia , atta a riproporre in tutti i dettagli e l'atmosfera dell'epoca in cui la vicenda è ambientata. Inoltre il regista ci tenne a sottolineare che gli effetti speciali erano del tutto analogici e neanche un fotogramma fu sottoposto a processo digitale. IL risultato è davvero monumentale, tanto da rendere il film un vero e proprio cult : la vicenda è assai avvincente , ammantata di romanticismo decadente e rende pienamente le atmosfere descriite nel romanzo di Stoker. L'azione inizia nel 1462 ed il Conte Vlad Tepes, detto Draculia ( G.Oldman), dopo aver respinto i Turchi a Costantinopoli, torna a casa vittorioso e fiero di aver difeso il mondo cristiano. Ma la sua amata, avendo ricevuto una falsa notizia che dava per spacciato i lsuo sposo, si è data la morte. IL Conte, di fronte al cadavere della moglie ( W.Rider), rinnega la fede di Cristo ed invoca le forze del Male, promettendo di tornare dal al di là grazie al potere delle Tenebre. La Chiesa in cui si trova si inonda di sangue, che sgorga anche dagli occhi delle statue che lo circondano. Ora l'azione si sposta nel 1867 ed il giovane avvocato J.Harker ( K.Reeve) ambizioso ed intraprendente, deve recarsi in Transilvanya dal Conte Dracula ( discendente? no , lui in persona ) per una transazione immobilare; IL Conte ha acquistato una serie di immobili di pregio a Londra ed il titolare dell' agenzia per cui lavora il giovane avvocato si raccomanda di trattarlo con ogni riguardo. IL viaggio viene descritto in maniera assai avvincente, così come il fatidico incontro tra i due che segnerà un nuovo corso della vita , per entrambi. Johnatan viene costretto ad una permanenza molto lunga al castello del Conte, durante la quale accadono strani eventi che lo mettono decisamente in allarme; si tratta di un territorio al di là dell'immaginazione e del razionale e Harker ne è prigioniero. Tre presenze femminili, al servizio di Dracula lo sottomettono , con la lussuria ed il vampirismo, al volere delle Tenebre. IL Conte, guardando, il ritratto di Mina, giovane promessa sposa dell' avvocato ( W,Ryder) si rende conto che è la reincarnazione della sua Elisabeth e vuole ad ogni costo raggiungerla. Userà Lucy, la sua più cara amica, che il Prof Van Helsing definirà " adepta volontaria delle Tenebre" come tramite per il fatidico incontro. Lucy fornirà linfa vitale al Conte, diventando anch'essa una non morta in cerca di sangue. Dracula giunto a Londra, è all'apice del suo splendore e si muove alla ricerca dell'amata ; userà tutti i suoi poteri per ammaliarla e ci riuscirà.Il Prof. Van Helsing, uno scienziato che conosce le vie del sapere occulto, interpellato dal fidanzato di Lucy si rende conto della presenza maligna del Conte e scatena una caccia senza quartiere allo scopo di annientarlo. I colpi di scena si susseguiranno dando vita ad una narrazione mozzafiato, tanto che il Professore dirà° " Siamo diventati pazzi per servire Dio?" . La crudeltà lascerà il passo il passo all' Amore e le due anime tormentate torneranno ad unirsi. Avvincente e decadente con notevole impianto narrativo. Altra magnifica opera del suo grande autore.
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elias
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sabato 11 aprile 2009
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il miglior film su dracula di tutti i tempi
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Ironicamente dal nome, "Dracula di Bram Stoker", il film di Francis Ford Coppola non è del tutto fedele al romanzo di Stoker, in quanto si appoggia sulla reale storia del principe Dracula di Romania, detto "l'impalatore", ma ciò non toglie che questo sia il miglior film su Dracula mai fatto ed uno dei migliori horror di tutti i tempi, secondo solo a "The Shining" di Stanley Kubrick. Il regista Coppola mette la sua inconfondibile firma su questo film, regalandoci riprese meravigliose, colori luminosi ed imponenti, ed ovviamente gli effetti speciali miracolosi che rendono il film ancor più strepitoso, fatta eccezione per alcune scene, come ad esempio quella che implica l'ombra del conte Dracula, in cui gli effetti visivi sono poco credibili ed appaiono quasi ridicoli.
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Ironicamente dal nome, "Dracula di Bram Stoker", il film di Francis Ford Coppola non è del tutto fedele al romanzo di Stoker, in quanto si appoggia sulla reale storia del principe Dracula di Romania, detto "l'impalatore", ma ciò non toglie che questo sia il miglior film su Dracula mai fatto ed uno dei migliori horror di tutti i tempi, secondo solo a "The Shining" di Stanley Kubrick. Il regista Coppola mette la sua inconfondibile firma su questo film, regalandoci riprese meravigliose, colori luminosi ed imponenti, ed ovviamente gli effetti speciali miracolosi che rendono il film ancor più strepitoso, fatta eccezione per alcune scene, come ad esempio quella che implica l'ombra del conte Dracula, in cui gli effetti visivi sono poco credibili ed appaiono quasi ridicoli. Anthony Hopkins aggiunge un tocco di classe all'intero film, con la sua interpretazione eccellente, come dal tronde in tutti i film in cui è presente. Bravo anche Keanu Reeves, mentre Gary Oldman con il suo accento falso sfigura un po'. La storia coinvolgente e crativa, la sceneggiatura fantastica, la fotografia e la scenografia geniali, e tanto ancora per creare un tour de force di energia ed aspetti tecnici favolosi.
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[+] sono completamente in disaccordo sugli attori..
(di orion84)
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taniamarina
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mercoledì 19 gennaio 2011
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l'elogio al gotico
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Una pellicola che elogia in modo straordinario tutta la letteratura gotica, mettendone in risalto una leggera ironia che no disturba affatto. Trucchi, costumi, colori, persino i rimandi alle origini dei miti sono attendibilissimi, insomma: tutto sembra perfetto, gustoso, appassionante. Persino la Bellucci recita bene, il che la dice lunga. Coppola ha saputo distinguersi anche in questo genere, quasi a voler emulare il grande genio del cinema (Kubrick) sinceramente inarrivabile. Infatti questa pellicola ha secondo me due errori: uno è la lunghezza cronica del film che a lungo andare stanca e di parecchio, in netto contrasto con la brevità dei romanzi gotici (doveva pur esserci una ragione per questo, no?).
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Una pellicola che elogia in modo straordinario tutta la letteratura gotica, mettendone in risalto una leggera ironia che no disturba affatto. Trucchi, costumi, colori, persino i rimandi alle origini dei miti sono attendibilissimi, insomma: tutto sembra perfetto, gustoso, appassionante. Persino la Bellucci recita bene, il che la dice lunga. Coppola ha saputo distinguersi anche in questo genere, quasi a voler emulare il grande genio del cinema (Kubrick) sinceramente inarrivabile. Infatti questa pellicola ha secondo me due errori: uno è la lunghezza cronica del film che a lungo andare stanca e di parecchio, in netto contrasto con la brevità dei romanzi gotici (doveva pur esserci una ragione per questo, no?). Il secondo è la protagonista Winona: bella, sensuale, provocante, ammaliante, ma dalla recitazione adatta per un oratorio. Comunque il film è splendido e orrorifico, dalle trovate mitologiche indimenticabili, e un Gary in stato di grazia
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great steven
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domenica 17 agosto 2014
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fedeltà non al 100% ma lo scopo finale è intatto.
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DRACULA DI BRAM STOKER (USA, 1992) diretto da FRANCIS FORD COPPOLA. Interpretato da GARY OLDMAN – WINONA RYDER – ANTHONY HOPKINS – KEANU REEVES – RICHARD E. GRANT – CARY ELWES – BILLY CAMPBELL – SADIE FROST – TOM WAITS – MONICA BELLUCCI § Nel 1480, brutale paladino dell’Europa cristiana contro i turchi invasori, maledice Dio e diventa vampiro dopo che sua moglie muore suicida, credendo che lui sia perito in battaglia. Nel 1897, a Londra, il conte Dracula vede in Mina Murray la reincarnazione della consorte e per amore si rifiuta di farne una sua simile, ma lei, infatuata, beve il suo sangue. In Romania i due si riuniscono.
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DRACULA DI BRAM STOKER (USA, 1992) diretto da FRANCIS FORD COPPOLA. Interpretato da GARY OLDMAN – WINONA RYDER – ANTHONY HOPKINS – KEANU REEVES – RICHARD E. GRANT – CARY ELWES – BILLY CAMPBELL – SADIE FROST – TOM WAITS – MONICA BELLUCCI § Nel 1480, brutale paladino dell’Europa cristiana contro i turchi invasori, maledice Dio e diventa vampiro dopo che sua moglie muore suicida, credendo che lui sia perito in battaglia. Nel 1897, a Londra, il conte Dracula vede in Mina Murray la reincarnazione della consorte e per amore si rifiuta di farne una sua simile, ma lei, infatuata, beve il suo sangue. In Romania i due si riuniscono. Ridotto a un mostro, Dracula le chiede di dargli pace, e lei obbedisce. Su una sceneggiatura di James Hart – che ha attinto anche da The Annotated Dracula di Leonard Wolff – e con almeno quaranta milioni di dollari dalla Columbia Tristar (Sony) a disposizione, Coppola dà una struttura epica, romantica e luciferina al personaggio, e continua il suo percorso di sperimentazioni stilistiche con una serie di invenzioni narrative, tecniche, cromatiche, figurative. Incorpora nel film la dimensione diaristica del libro. Fa subire a G. Oldman numerose metamorfosi diaboliche o zoologiche. Ricorre solamente a effetti speciali di carattere fotografico (quindi non computerizzato). Effettua una puntigliosa ricostruzione della Londra vittoriana di fine Ottocento con qualche civetteria e almeno un anacronismo storico (la sequenza del cinematografo). Riempie il film di rimandi al romanticismo e al simbolismo pittorico del XIX secolo con curiose escursioni orientaleggianti (i costumi della giapponese Eiko Ishiota) ed espliciti agganci alla più raffinata grafica del fumetto, oscillando dal poetico al ridicolo involontario, dal gratuito al grossolano. È una pellicola senza stile perché ne insegue troppi. È il Dracula di W. Ryder: la parte stupefacente è la sua, non quella di Oldman, troppo coperto da trucchi e travestimenti. Il film non è comunque troppo fedele al romanzo di Stoker come il titolo lascia supporre. Ispirato figurativamente a Bruegel, detto “degli inferni”, a Magritte e all’espressionismo in generale, l’opera di Coppola è una grandiosa revisione del mito cinematografico del celebre vampiro. Nulla viene risparmiato per colpire ogni tipo di pubblico. È il solo ma non trascurabile limite del film, che pecca per un eccessivo accumulo di stereotipi deformati dal desiderio di sorprendere. Tuttavia il risultato finale è parente prossimo del capolavoro. Straordinaria l’intuizione di mostrare i due protagonisti mentre vanno al cinema: siamo alla fine di un secolo, come se Dracula, da sempre sfruttato sullo schermo, volesse vendicarsi di sé stesso. Se la Ryder e K. Reeves sono il prezzo pagato alla giovane generazione degli spettatori, Oldman e A. Hopkins sono i continuatori dell’infinita stagione dei magnifici interpreti del grande cinema. E chi oserà realizzare ancora un film sul mefistofelico conte? La sfida è aperta. Qualche parola in più va spesa per celebrare le splendide interpretazioni dei personaggi principali: oltre al protagonista, cupo e ombroso come richiede la spiegazione letteraria, nonché assetato di vendetta e con inclinazioni omicide, c’è una bravissima Ryder che ci regala una Mina Murray coraggiosa, intraprendente e indipendente, che sa sacrificarsi per la giusta causa pur di aiutare gli uomini con cui collabora a portare a termine il loro pericolosissimo e oneroso compito; Hopkins è un dottor Abraham Van Helsing istruito, colto, pragmatico e determinato, che fa della sua senile (ma non vetusta) saggezza lo strumento per distruggere tutto ciò che può giovare al Conte per rimanere in vita, consigliando nella maniera più savia i compagni e rassicurandoli con la sua caparbietà e il suo desiderio di procedere negli incarichi gravosi che intraprende con tanto ardore e malcelata vanità; Reeves incarna Jonathan Harker, l’archivista/bibliotecario che su invito di Dracula va a visitare il suo castello in Transilvania, rimanendone intrappolato e ricevendo le stregonesche cure delle spose di Dracula (una delle quali è un’irriconoscibile e melliflua M. Bellucci) ma riuscendo in seguito a fuggire per salvarsi la pelle, e la sua interpretazione non pecca di superbia ma al contrario regala emozioni per la sua audacia e il suo temperamento mascolino e ben forgiato; C. Elwes è un Lord Arthur Godalming pratico, serio e diplomatico, che non rinuncia ad aiutare i colleghi con le sue conoscenze altolocate e il titolo nobiliare di cui si fregia unicamente a fin di bene e mai per egoismi esibizionistici; B. Campbell è un Quincey Morris dotato di acume e pazienza, che sta accanto ai suoi aiutanti nella gelida e rischiosa missione che lo attende al pari degli altri per mettere alla prova il suo sangue freddo e la sua temerarietà, contando sui valori che porta l’amicizia come un trofeo conquistato in una gara sportiva che ripaga della fatica di un’azione improba; R. E. Grant è, infine, un dottor John Seward che segue con maestria il suo paziente zoofago e introverso Renfield (un T. Waits molto singolare, curioso ed eccentrico) e si accalca nella missione contro Dracula con tutta la sua professionalità e il suo bagaglio di conoscenze scientifiche avanzate, senza mai indietreggiare e senza perdere la speranza che alberga nel suo cuore. Come ripeto, la fedeltà al romanzo non è totale, eppure il copione non ha travisato il senso dell’orrore e la suspense metodica che le pagine di Bram Stoker propinano al lettore in un crescendo rossiniano di amori, passioni, ferocie, atrocità, percorsi indaffarati ed ellenismi sfavillanti. Il fine ultimo dell’opera scritta è non stato perciò tradito e, se fosse ancora vivo, l’autore se ne rallegrerebbe sicuramente. Tre Oscar: costumi, trucco, montaggio della colonna sonora.
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paolp78
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martedì 2 gennaio 2018
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elegante e geniale trasposizione di un classico
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Se escludiamo i due capolavori inarrivabili di Francis Ford Coppola (ovviamente mi riferisco a "Il Padrino" e "Il Padrino - Parte II"), che costituiscono l'apice della cinematografia mondiale, questo è il miglior film del regista americano, nonchè quello che ha riscosso maggior successo e incasso.
Raramente mi è capitato di vedere una trasposizione cinematografica così riuscita di un classico della letteratura.
Senz'altro si tratta del miglior Dracula del cinema. Ciò è dovuto alla scelta di mettere in scena fedelmente il romanzo originale, mentre solitamente i film dedicati al più celebre dei vampiri adoperano il personaggio entro sceneggiature del tutto nuove.
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Se escludiamo i due capolavori inarrivabili di Francis Ford Coppola (ovviamente mi riferisco a "Il Padrino" e "Il Padrino - Parte II"), che costituiscono l'apice della cinematografia mondiale, questo è il miglior film del regista americano, nonchè quello che ha riscosso maggior successo e incasso.
Raramente mi è capitato di vedere una trasposizione cinematografica così riuscita di un classico della letteratura.
Senz'altro si tratta del miglior Dracula del cinema. Ciò è dovuto alla scelta di mettere in scena fedelmente il romanzo originale, mentre solitamente i film dedicati al più celebre dei vampiri adoperano il personaggio entro sceneggiature del tutto nuove.
L'unico elemento fondamentale nel quale il film di Coppola si differenzia rispetto al romanzo originale è la storia d'amore attraverso i secoli tra Dracula e la sua amata reincarnatasi in Mina Murray: questa variazione, non da poco, risulta azzeccatissima e conferisce ancor più interesse alla storia, migliorandola notevolmente a mio giudizio.
Grazie a questa intuizione geniale, Coppola riesce a fornire una spiegazione alle origini del mito di Dracula (il motivo per cui il valoroso Cavaliere del Sacro Ordine del Dragone diviene un vampiro); nonchè una ragione più convincente, rispetto a quella del romanzo di Stoker, che spinge Dracula a trasferirsi in Inghilterra; il tutto aggiungendo una storia d'amore intensa, romantica e certamente originale.
La regia di Coppola è splendida. La scelta di adoperare una messa in scena particolarmente elegante, fastosa e suggestiva, conferisce la giusta atmosfera alla pellicola.
Le musiche sono bellissime e perfettamente adatte al film.
Ottime le recitazioni, con una necessaria nota di merito per Gary Oldman che giganteggia con una interpretazione straordinaria che resta nella memoria.
L'ottimo finale, anch'esso reso suggestivo dalla storia d'amore che si conclude, suggella il capolavoro.
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