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Lo stile di Robert Lieberman è quasi televisivo, non a caso è un affermato regista di serie TV USA. Sopratutto la prima parte del film, in particolare nelle sequenze dell’incontro ravvicinato con l’UFO nel bosco, assomiglia molto ad un episodio della serie Ai confini della realtà degli anni ’60.
Quanto ai contenuti, si tratta dell’ennesimo film sui rapimenti alieni ed il plot è tratto dal racconto di un boscaiolo che nel 1975 sostenne di aver vissuto un’esperienza del IV tipo.
Nel cast, senza infamia e senza lode, si nota, nella parte dello sceriffo chiamato da fuori per risolvere il mistero, una vecchia stella della televisione ed ottimo caratterista del cinema americano James Garner.
Il film si salva dall’essere classificato come B-movie, grazie ad una suggestiva rappresentazione degli interni della nave aliena e per la solidità della narrazione filmica di Lieberman, che ha la notevole capacità di ricostruire, attraverso un’ambientazione realistica, la vita di un taglialegna nell’ambito familiare, lavorativo e nella comunità del piccolo paese di cui è uno stimato membro, fornendo un’apparenza di credibilità ad una storia che ha degli aspetti a dir poco fantastici.
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