I soldi degli altri

"OTher People's Money"(Norman Jewison, sceneggiatura di Joseph Sargent, soggetto di Jerry Sterner, 1991), dove un espero di finanza e di Wall Street, cui "impirta più il gioco dei giocatori"(come ama dire)sta mangiandosi una società industriale realizzata con criteri"mediamente etici"e anche la passione che lo coglie per un'avvocatessa, figlia del responsabile di tale industria, non riesce a distoglierlo dalla sua battaglia"against the people", dato che, detto in breve, gli importa solo dei suoi azionisti e nulla affatto dei lavoratori eventualmente destinati a morire di fame. Accordini, compromessi minimi, nulla cambia alla sostanza della cosa: il "rapace"(la sua immaginaria "fiamma parlava" di "vittoria del più rapace", mentre lui si definiva "capace")La dura e la vince, per così dire, senza remissione, raccogliendo anche i voti necessari. [+]

"OTher People's Money"(Norman Jewison, sceneggiatura di Joseph Sargent, soggetto di Jerry Sterner, 1991), dove un espero di finanza e di Wall Street, cui "impirta più il gioco dei giocatori"(come ama dire)sta mangiandosi una società industriale realizzata con criteri"mediamente etici"e anche la passione che lo coglie per un'avvocatessa, figlia del responsabile di tale industria, non riesce a distoglierlo dalla sua battaglia"against the people", dato che, detto in breve, gli importa solo dei suoi azionisti e nulla affatto dei lavoratori eventualmente destinati a morire di fame. Accordini, compromessi minimi, nulla cambia alla sostanza della cosa: il "rapace"(la sua immaginaria "fiamma parlava" di "vittoria del più rapace", mentre lui si definiva "capace")La dura e la vince, per così dire, senza remissione, raccogliendo anche i voti necessari. Descrizione senza sdolcinature degli States "after the neoliberal revolution", dove però il neliberismo non è che la versione più moderna e aggiornata, quella affermatasi dopo il crollo dell'URSS e per molte persone di una sperazna, quasi certamente illusoria, del capitalismo, del liberpermcatismo. In definitiva il cinismo è insito ad un sistema che promuove guadagno e profitto quali valori supremi, senza remissione di colpi nella lotta da mettere comunque in atto, ch eè comunque tra capitale e lavoro, anche se il capitale non è più del"Padrone delle ferriere"o "del vapore", ma p liquido o meglio"gassoso", anche se i lavoratori svolgono lavori atipici rispetto a quelli della fabbrica etc. Il film, che ovviamente semplifica il tutto contrappoendo il"padrone buono"(Gregoy Peck, ormai anziano, in una sua nobile interpretazione, tra le sue ultime)all'imnvestitore senza scripoli, il"vilain"della situazione(un efficace DannY de Vito), con la figlai delPadrone buono", appunto l'avvocatessa(o avvocato, finché le grammatiche italiane non saranno"unitarie"valgono entrambi i lemmi, almeno per chi scrive e per altre persone), Penelpope Ann Miller riducono la situazione a uno scontro anche psicologico tra persone, quando invece, notoriamente, esso procede per via telematica, senza"colpo ferire", in apparenza... Decisamente al cinema non si può fare diversamente, però, sempre che non si voglia fare un film meramente "astratto"che nessuna persona consociuta seguirebbe, forse anzi molto probabilmente, per cui questo film d'inaizo anni 1990 rimane uno dei più efficaci dell'intero decennio, in specie se consideriamo come gli elementi comici riescano a fondersi con e a quelli drammatici, rappresentando una realtà tragica quale quella del"lastrico"per molte persone e famiglie, di cui il capitalismo USA e mondiale dà prova dal 1929 in poi, per guardare alla terza rivoluzione indisutraile, dove quella del 2007-2008 appare già seriamente segnata dalla rivoluzione post.industriale e informatica, come forse già anche qella di inizio anni 1990 di cui nel film si parla espressamente, pur se mai(voutamente)in temrini documentaristici e/o "storici". El Gato [-]