Stefano Reggiani
La signora sta a capotavola nel pranzo dei potenti e dei complici, che occupa quasi completamente il film di Olmi, Lunga vita alla signora: non parla, non mangia, beve poche gocce con la cannuccia d'oro, forse non esiste neppure, è il simulacro di una prepotenza originaria, un pretesto per andare a tavola. Tra i camerieri avventizi (i giovani diplomati di una scuola alberghiera), il timido Libenzio fa esperienza di vita, non si adatta agli usi e alle disuguaglianze del mondo, alla fine del pranzo scapperà per tornare, povero e autentico, al suo paese. [...]
di Stefano Reggiani, articolo completo (3336 caratteri spazi inclusi) su 7 settembre 1987