stefanoandreoli
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mercoledì 21 gennaio 2015
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documento musicale senza l'anima del documentario
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Dall’incontro negli studi della RCA tra Francesco De Gregori e Lucio Dalla, nasce oltre al singolo Ma come fanno i marinai/Cosa sarà, l’idea di una tournée che girerà nei maggiori stadi italiani nell’estate del 1979 e il cui titolo, Banana Republic, è mutuato da una canzone di Steve Goodman uscita due anni prima, tradotta e cantata dallo stesso De Gregori (in originale Banana Republics). Alla fine dell’estate escono in contemporanea disco e film, operazione commercialmente riuscita per il vinile (500.000 copie vendute), un po’ meno per la pellicola (che comunque incassa 159.000.000 lire).
Nel film sono state incluse diciotto canzoni, nell’ordine: Pablo (DG), Milano (D), Gesù bambino e la guerra (DG), L’ultima luna (D), Come è profondo il mare (D), Cosa sarà (entrambi), Il cucciolo Alfredo (D), Niente da capire (DG), Disperato erotico stomp (D), Quale allegria (D), I ragazzi italiani (Ron), Banana Republic (entrambi), Buffalo Bill (DG), Anna e Marco (D), Un gelato al limon (entrambi), L’anno che verrà (D), Stella di mare (D), Ma come fanno i marinai (entrambi).
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Dall’incontro negli studi della RCA tra Francesco De Gregori e Lucio Dalla, nasce oltre al singolo Ma come fanno i marinai/Cosa sarà, l’idea di una tournée che girerà nei maggiori stadi italiani nell’estate del 1979 e il cui titolo, Banana Republic, è mutuato da una canzone di Steve Goodman uscita due anni prima, tradotta e cantata dallo stesso De Gregori (in originale Banana Republics). Alla fine dell’estate escono in contemporanea disco e film, operazione commercialmente riuscita per il vinile (500.000 copie vendute), un po’ meno per la pellicola (che comunque incassa 159.000.000 lire).
Nel film sono state incluse diciotto canzoni, nell’ordine: Pablo (DG), Milano (D), Gesù bambino e la guerra (DG), L’ultima luna (D), Come è profondo il mare (D), Cosa sarà (entrambi), Il cucciolo Alfredo (D), Niente da capire (DG), Disperato erotico stomp (D), Quale allegria (D), I ragazzi italiani (Ron), Banana Republic (entrambi), Buffalo Bill (DG), Anna e Marco (D), Un gelato al limon (entrambi), L’anno che verrà (D), Stella di mare (D), Ma come fanno i marinai (entrambi). Piccolo giallo: Raggio di sole e Generale, entrambe di De Gregori, accreditate nei titoli di coda, sono assenti dal film (magari si sarà trattato di un inconveniente tecnico e vista la fretta di far uscire il film… però, che peccato non aver incluso almeno Generale…!).
Ogni brano è stato montato utilizzando le riprese di più concerti e tra una canzone e l’altra sono stati inseriti brevi intermezzi: immagini delle prove, interviste ai due cantanti e agli altri musicisti, un siparietto comico improvvisato in spiaggia da Lucio Dalla che gioca col clarinetto e altre brevi sequenze ancora con Dalla mentre compone e mentre gioca a pallacanestro. Al cantante bolognese non manca una certa verve, ed infatti tra gli anni Sessanta e Sessanta ha lavorato nel cinema non solo come autore delle musiche, ma anche come attore in una manciata di film.
La qualità cinematografica di Banana Republic è inversamente proporzionale alla sua qualità musicale. Le riprese sul palco sono quasi sempre risolte con l’uso del primo e del primissimo piano (in alcune inquadrature si possono individuare le otturazioni di Lucio Dalla); vi sono poi delle panoramiche (quelle in primissimo piano da De Gregori a Dalla o quelle del pubblico), che sembrano girate da un cineamatore in ansia per non consumare troppa pellicola.
Le parti non cantate sono forzate e banali: è fastidioso constatare come si tenti attraverso una manciata di dichiarazioni da ufficio stampa RCA, frammiste ad un paio macchiette di Dalla, di trasformare in docu-concert un collage di concerti privo, da un punto di vista cinematografico, di un’idea unificante. Mediocre documentario, Banana Republic rimane se non altro un importante documento musicale.
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gianleo67
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giovedì 23 aprile 2015
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amarcord di una repubblica delle banane...che fu
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Diretto da Ottavio Fabbri e prodotto da Alessandro Colombini per la RCA, questo 'Film Concerto dal vivo' contiene il resoconto documentario di una serie di concerti del tour 'Banana Republic' che Lucio Dalla e Francesco De Gregori tennero negli stadi di Brescia, Verona e Bologna dal 16 Giugno al 30 Luglio 1979 e che fu accompagnato dall'uscita dell'omonimo live album i cui brani sono stati tutti arrangiati da Ron, presente anche alla chitarra ed ai cori.
Frutto di una collaborazione che era iniziata con la registrazione in studio del singolo contenente i brani 'Ma come fanno i marinai' e 'Cosa sarà', ed arruolando (oltre al già citato Ron) i componenti dei gruppi che allora accompagnavano i due autori (per Dalla Curreri&Co che avrebbero poi formato gli Stadio e per De Gregori i già componenti del gruppo dei Cyan), questa curiosa ed estrosa featuring tra i barbudos antitetici della canzone italiana di quegli anni segna un periodo felice di sperimentazione musicale dove, non ostante come qualcuno disse si trattò di una 'collaborazione senza contaminazione', le tematiche e l'intimismo poetico del repertorio di ciascuno trova nell'estemporanea esibizione dal vivo una sintesi particolarmente suggestiva, propagandosi lungo uno spettro che porta dall'esucuzione in singolo di alcune hit alla partecipazione corale o alternata di altre, fino ai due brani ('Marinai' e 'Banana Republic') che ne sancisce il perfetto equilibrio di contributi musicali e vocali.
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Diretto da Ottavio Fabbri e prodotto da Alessandro Colombini per la RCA, questo 'Film Concerto dal vivo' contiene il resoconto documentario di una serie di concerti del tour 'Banana Republic' che Lucio Dalla e Francesco De Gregori tennero negli stadi di Brescia, Verona e Bologna dal 16 Giugno al 30 Luglio 1979 e che fu accompagnato dall'uscita dell'omonimo live album i cui brani sono stati tutti arrangiati da Ron, presente anche alla chitarra ed ai cori.
Frutto di una collaborazione che era iniziata con la registrazione in studio del singolo contenente i brani 'Ma come fanno i marinai' e 'Cosa sarà', ed arruolando (oltre al già citato Ron) i componenti dei gruppi che allora accompagnavano i due autori (per Dalla Curreri&Co che avrebbero poi formato gli Stadio e per De Gregori i già componenti del gruppo dei Cyan), questa curiosa ed estrosa featuring tra i barbudos antitetici della canzone italiana di quegli anni segna un periodo felice di sperimentazione musicale dove, non ostante come qualcuno disse si trattò di una 'collaborazione senza contaminazione', le tematiche e l'intimismo poetico del repertorio di ciascuno trova nell'estemporanea esibizione dal vivo una sintesi particolarmente suggestiva, propagandosi lungo uno spettro che porta dall'esucuzione in singolo di alcune hit alla partecipazione corale o alternata di altre, fino ai due brani ('Marinai' e 'Banana Republic') che ne sancisce il perfetto equilibrio di contributi musicali e vocali. Documento di costume, più che resoconto documentario di un tour musicale, il film di Fabbri ci mostra il dietro le quinte del faticoso (e ripetitivo) lavoro dell'artista quanto la ribalta teatrale di una esibizione che trova nel rapporto col pubblico vociante e rumoroso degli stadi i suoi aspetti peculiari, mettendo a nudo (forse con un pizzico di involontaria ironia evocata dal significato e dal titolo della canzone che dà il nome al Tour) quel senso di ingenua partecipazione popolare di un'italia spaesata e sprovveduta che veniva fuori dal 'tour de force' della militanza impegnata degli anni '70 (il Tour non toccò Milano dove qualche anno prima De Gregori era stato duramente contestato) e che rappresentava alla perfezione un'adorazione divistica delle folle vocianti di una Repubblica delle Banane che ritrovava nei facili messaggi della canzone popolare gli elementi di un'identificazione collettiva priva di reali punti di riferimento politico. Dall'altro punto di vista poi, si rileva tanto l'estro e la professionalità di artisti che forniscono ciascuno per proprio conto un contributo personale ad esibizioni corali talora improvvisate quanto il segno di un inevitabile narcisismo che riecheggia nelle inteviste dei vari e giovanissimi collaboratori (da Curreri a Ron, da Portera a Liberatori) che nelle parole dei principali protagonisti impegnati in una continua e sotterranea lotta di reciproca desistenza (F. De Gregori: "Lucio ha imparato la tecnica e se l'è dimenticata. Canta come un animale. Diciamo che Lucio mi può insegnare a cantare come un animale"; e ancora: "Non è finita qui la nostra collaborazione ma è finita qui la nostra ufficializzazione insieme, perchè è una cosa che è irripetibile. Costa troppa fatica: finaziaria, psicologica, musicale"). Un pò road movie, un pò documentario musicale e un pò documento di costume questo divertente resoconto dell'estate musicale del '79 si apre ai gustosi siparietti di una passione musicale e umana che ci riconferma un Dalla scostante ed imprevedibile (la passione per il basket e l'insofferenza alle regole) ed un De Gregori precisino e vanesio che , una volta tanto, pare ben disposto a cedere una parte della sua ribalta ad un partner-rivale il cui vulcanico estro sembra a tratti monopolizzare la scena (e non è solo una questione di montaggio!). Bellissima ed indimenticabile la canzone ('Ma come fanno i marinai') che chiude il film, come ogni concerto, e che segna il contributo quanto mai ispirato di autori che hanno saputo traguardare, nell'immensità di una mare reale e metaforico di molte loro canzoni, lo spirito indomito di un popolo nomade come quello italico (si dirà di Santi, Poeti e Navigatori) alla continua ricerca del proprio posto nel mondo. Reunion a più di trent'anni dalla loro storica collaborazione, i due artisti si ritrovano nel 'Work in Progress Tour' del 2010 che segna l'inizio di una serie di concerti che si tengono in molte piazze di tutta Italia e che durerà con più di 100 date per circa una anno. Ma questa,si sa, è tutta un'altra musica.
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