lagna giovanna
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sabato 9 gennaio 2021
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bellissimo
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giovedì 4 giugno 2020
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capire.il vero titolo del film.
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salve.vorrei capire,a cosa si riferisce,il titolo,mammamia,film andato in onda su rai movie,stanotte,3 giugno,2020,alle,5.00,mattina,visto che il film andato in onda,non c'entra niente.ma il titolo secondo voi-qual'e----grazie
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enzo70
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domenica 26 aprile 2020
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il denso ritratto di un secolo
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Rivedere il Novecento di Bernardo Bertolucci il 25 aprile del 2020 ha un significato particolare; perché questo film dà un senso alla storia ed il 25 aprile del 2020 è un giorno storico per i cambiamenti che un piccolo virus ha imposto all’intera umanità. La storia di Olmo ed Alfredo è la storia dell’Italia del primo Novecento: è la storia delle differenze sociali di un’Italia che andava verso una drammatica guerra; è la storia dell’amicizia di due ragazzi che nascono, nello stesso mondo, nello stesso giorno, ma con destini diversi: Alfredo è erede della famiglia Berlinghieri, i padroni, Olmo è il figlio del colono.
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Rivedere il Novecento di Bernardo Bertolucci il 25 aprile del 2020 ha un significato particolare; perché questo film dà un senso alla storia ed il 25 aprile del 2020 è un giorno storico per i cambiamenti che un piccolo virus ha imposto all’intera umanità. La storia di Olmo ed Alfredo è la storia dell’Italia del primo Novecento: è la storia delle differenze sociali di un’Italia che andava verso una drammatica guerra; è la storia dell’amicizia di due ragazzi che nascono, nello stesso mondo, nello stesso giorno, ma con destini diversi: Alfredo è erede della famiglia Berlinghieri, i padroni, Olmo è il figlio del colono. Il film inizia con la scena di un fascista catturato da un giovanissimo partigiano, Leonida; era il 25 aprile del 1945. E da lì inizia un lungo viaggio nel passato, con immagini che entrano nella storia dell’immaginario della nostra generazione, Olmo sul tavolo, per tutte. Robert De Niro, che interpreta Alfredo, e Gerard Depardieu erano ancora giovani, promesse del cinema internazionale. A quasi cinquanta anni dall’uscita nei cinema di questo film fondamentale del cinema di sempre, anche in questo Bertolucci dimostrò di essere un fenomeno. E’ un film denso, che riesce andare oltre il provincialismo della cultura italiana della liberazione con un respiro sicuramente internazionale. La lotta di classe viene portata ad un livello individuale, diventa un piccolo mondo antico, in cui la società è fatta di persone e non di categorie. Dalla notizia della morte di Verdi, annunciata dal gobbo della cascina, alla scena finale del funerale dei compagni uccisi, il filo conduttore è l’immensa qualità di questo film.
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barbaram
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domenica 10 novembre 2019
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col senno cinematografico di poi
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Uh ottimo film relativamente all'epoca storica in cui è stato girato. Negli anni, il gusto è cambiato, diventando più raffinato, soprattutto per merito di molta produzione straniera e poca italiana.
L'affresco popolare è ben riuscito per quello che riguarda le ambientazioni e i caratteri. Le vicenda storica relativa alla lotta di classe è ben rappresentata ma Sutherland /Attila proprio non riesco a vederlo altro che una mal riuscita caricatura. Non ho apprezzato nemmeno la figura del patriarca Lancaster né quella di Sterling /Leo,: nonostante l'eccellente performance attoriale, poco credibili nel ruolo, o comunque meno autentici ..
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Uh ottimo film relativamente all'epoca storica in cui è stato girato. Negli anni, il gusto è cambiato, diventando più raffinato, soprattutto per merito di molta produzione straniera e poca italiana.
L'affresco popolare è ben riuscito per quello che riguarda le ambientazioni e i caratteri. Le vicenda storica relativa alla lotta di classe è ben rappresentata ma Sutherland /Attila proprio non riesco a vederlo altro che una mal riuscita caricatura. Non ho apprezzato nemmeno la figura del patriarca Lancaster né quella di Sterling /Leo,: nonostante l'eccellente performance attoriale, poco credibili nel ruolo, o comunque meno autentici ..
Alcune scene crudeli sull'uccisione degli animali sarebbero state da evitare: nulla aggiungevano alla storia e per fortuna la legge ora le vieta.
Alcune scene, troppo insistite, sui canti popolari e sulle brutte rappresentazioni del mondo contadino non hanno restituito un senso di dignità che invece in altri momenti è stato messo in risalto.
In definitiva l'ho apprezzato come documentario ma non come film.
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antek82
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venerdì 7 dicembre 2018
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insopportabile a tratti
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Mediocre, insopportabile a tratti. C'è di molto meglio
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onufrio
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giovedì 11 febbraio 2016
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'900-atto i
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La prima parte del racconto storico italiano di Bernardo Bertolucci sul nostro novecento, inizia nel 1945, il giorno della liberazione, per poi fare un lungo salto temporale all'indietro, partendo dal 1901, anno della morte di Giuseppe Verdi, anno in cui nascono due bambini, appartenenti a due classi sociali nettamente diverse. Ed è attraverso la loro strana amicizia che il film prende vita ed inizia a raccontarci le vicende del '900 italiano, in questo caso specifico, in Emilia Romagna.
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pie9701
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martedì 17 novembre 2015
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unico
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Film unico nel suo genere con un bravissimo De Niro e un ottimo Depardieu. Penso sia un film molto lungo, che pero al termine ti lascia comunque qualcosa, inoltre il film viene accompagnato dall'immancabile e,ovviamente,grandissimo, Ennio Morricone. Non una pellicola per tutti ma merita davvero tanto.
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jackiechan90
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sabato 11 luglio 2015
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un film popolare
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Questo film di Bernardo Bertolucci è una saga epica nel senso etimologico del termine. Attraverso la metafora di due bambini, Olmo (Gerard Depardieu) e Alfredo (Robert De Niro), nati lo stesso giorno di inizio Novecento (lo stesso della morte di Giuseppe Verdi), vengono mostrate le contraddizioni e le ambiguità di un secolo e di una terra particolari (il XX secolo in Emilia-Romagna). Si tratta di un film che esce dallo schermo finzionale del cinema per entrare direttamente nella Storia e ancora oggi mantiene una struttura e una forza visiva mai più raggiunti da un film italiano. La fotografia, infatti, è di Vittorio Storaro che mescola colori caldi (soprattutto rosso e giallo, quello della bandiera rossa e delle spighe di grano) e freddi sulla pellicola come un pittore , come i quadri a cui si ispirano i fotogrammi (Pellizza da Volpedo e Giovanni Fattori) e che raccontano l'avvicendarsi delle stagioni (la storia comincia e finisce in estate).
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Questo film di Bernardo Bertolucci è una saga epica nel senso etimologico del termine. Attraverso la metafora di due bambini, Olmo (Gerard Depardieu) e Alfredo (Robert De Niro), nati lo stesso giorno di inizio Novecento (lo stesso della morte di Giuseppe Verdi), vengono mostrate le contraddizioni e le ambiguità di un secolo e di una terra particolari (il XX secolo in Emilia-Romagna). Si tratta di un film che esce dallo schermo finzionale del cinema per entrare direttamente nella Storia e ancora oggi mantiene una struttura e una forza visiva mai più raggiunti da un film italiano. La fotografia, infatti, è di Vittorio Storaro che mescola colori caldi (soprattutto rosso e giallo, quello della bandiera rossa e delle spighe di grano) e freddi sulla pellicola come un pittore , come i quadri a cui si ispirano i fotogrammi (Pellizza da Volpedo e Giovanni Fattori) e che raccontano l'avvicendarsi delle stagioni (la storia comincia e finisce in estate). I due ragazzi una volta cresciuti sceglieranno strade opposte: Olmo abbraccia le idee comuniste e diventa capo-partigiano nella sua zona guidando la rivolta e la Liberazione; Alfredo, figlio del padrone, erediterà le sue terre e diventerà un latifondista con il favore dei fascisti subendo una sorte amara per questa sua scelta. nonostante le diverse vedute i due manterranno comunque una salda amicizia e un rispetto reciproco, tanto che il primo salverà il secondo dal linciaggio dei contadini alla fine della guerra. Il film si conclude con il gioco tra i due amici, simbolo della fine di un'epoca. il film di Bertolucci dunque si pone fin da subito come "epica" nel senso di narrazione popolare: la storia raccontata ha il sapore delle antiche saghe famigliari ma immerso in un'ambientazione storica e sociale di stampo popolare. non sono i protagonisti a emergere quanto le comparse, la popolazione (quella vera della bassa emiliana) con tutto il suo carico di tradizioni, vernacoli, musiche e balli. Numerose, infatti, nel film sono le scene dove si ballano e si cantano le musiche popolari contadine con uno stile che ricorda molto lo straniamento brechtiano. Il monologo finale di Depardieu, recitato con gli occhi rivolti alla telecamera è anche un omaggio a Godard e a Pasolini (a cui il regista dichiara di essersi ispirato per il film). Un omaggio dunque alla stessa storia del cinema che rende questo film, ancora di più, un film "popolare" nel senso che contiene riferimenti visivi, musicali e stilistici riconoscibili dalla massa in quanto pensato apposta per loro pur mantenendo comunque un'aura di capolavoro elevandosi da altre pellicole anche più recenti, le quali devono molto a questo film di Bertolucci.
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renato c.
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sabato 19 luglio 2014
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ottimo affresco!
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Scrivo la recensione del film completo, indipendente dagli "atti". Veramente un ottimo film che ho apprezzato molto di più adesso, vedendolo in DVD, che non alla sua uscita al cinema, diviso in due parti a tre mesi di distanza l'una dall'altra! Bertolucci ha saputo ricreare molto bene l'ambiante e la mentalità di quel tempo nella campagna emiliana! Partendo dai due bambini, nati lo stesso giorno, ma di estrazione sociale opposta, ma che diventano amici, e lo resteranno per il resto della vita pur picchiandosi! Robert De Niro e Gérad Depardieu fanno un'interpretazione veramente ottima! Ed un'ottima interpretazione la fa anche Donald Sutherland, interpretando quel personaggio così mostruoso che peggio di così non si potrebbe! Nella prima parte c'è una buona dose di pornografia che forse non era necessaria, mi riferisco alla scena di Stefania Casini che fa la prostituta con i due protagonisti andando nei dettagli! Ma poi è bella la ricostruzione di tutto quel tempo, e si può capire, vedendo l'ambiente, perchè l'Emilia sia diventata la regione più rossa di tutte le regioni italiane! Mancava la via di mezzo tra il rosso ed il nero! Oltre i protagonisti c'è un cast di attori veramente formidabile a partire dai "mostri sacri" come Burt Lancaster e Alida Valli.
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Scrivo la recensione del film completo, indipendente dagli "atti". Veramente un ottimo film che ho apprezzato molto di più adesso, vedendolo in DVD, che non alla sua uscita al cinema, diviso in due parti a tre mesi di distanza l'una dall'altra! Bertolucci ha saputo ricreare molto bene l'ambiante e la mentalità di quel tempo nella campagna emiliana! Partendo dai due bambini, nati lo stesso giorno, ma di estrazione sociale opposta, ma che diventano amici, e lo resteranno per il resto della vita pur picchiandosi! Robert De Niro e Gérad Depardieu fanno un'interpretazione veramente ottima! Ed un'ottima interpretazione la fa anche Donald Sutherland, interpretando quel personaggio così mostruoso che peggio di così non si potrebbe! Nella prima parte c'è una buona dose di pornografia che forse non era necessaria, mi riferisco alla scena di Stefania Casini che fa la prostituta con i due protagonisti andando nei dettagli! Ma poi è bella la ricostruzione di tutto quel tempo, e si può capire, vedendo l'ambiente, perchè l'Emilia sia diventata la regione più rossa di tutte le regioni italiane! Mancava la via di mezzo tra il rosso ed il nero! Oltre i protagonisti c'è un cast di attori veramente formidabile a partire dai "mostri sacri" come Burt Lancaster e Alida Valli. Potrebbe sembrare un film di propaganda comunista, ma sinceramente io lo trovo un film descrittivo di quel tempo e luogo particolari! Un film comunque da vedere ed apprezzare! In ogni caso, tenere lontani i bambini!!
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[+] meno male
(di brando fioravanti)
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marialuisa carretto
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sabato 19 maggio 2012
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...e atto secondo, menomale non c'è il terzo!
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Rivisto ora, fresco fresco da un vhs che gli dà a tratti un che di vagamente macchiaiolo...La mia, preciso, è un'opinione strettamente personale: il film ha una fotografia splendida, la regia è bella anche se in alcuni punti molto ridondante, troppo sottolineate alcune inquadrature e scene, sul finale soprattutto. Non mi piace il doppiaggio dei contadini, voci acerbe che risultano false. Tutta la storia è molto compiacente, e nello stesso momento ci sono scene che, sempre a mio parere, si compiacciono anche degli orrori, delle bassezze umane, e dello schifo che possono suscitare. Anzi fa anche l'occhiolino e ci gioca all'orrore e al ribrezzo. A brevi tratti poesia soprattutto nell'Atto I.
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Rivisto ora, fresco fresco da un vhs che gli dà a tratti un che di vagamente macchiaiolo...La mia, preciso, è un'opinione strettamente personale: il film ha una fotografia splendida, la regia è bella anche se in alcuni punti molto ridondante, troppo sottolineate alcune inquadrature e scene, sul finale soprattutto. Non mi piace il doppiaggio dei contadini, voci acerbe che risultano false. Tutta la storia è molto compiacente, e nello stesso momento ci sono scene che, sempre a mio parere, si compiacciono anche degli orrori, delle bassezze umane, e dello schifo che possono suscitare. Anzi fa anche l'occhiolino e ci gioca all'orrore e al ribrezzo. A brevi tratti poesia soprattutto nell'Atto I. Pardon, si tratta di BERNARDO BERTOLUCCI!
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