nico g.
|
giovedì 31 maggio 2012
|
facile giustizialismo
|
|
|
|
Questo commento vale per tutti i poliziotteschi in genere, visto uno, visti tutti. Era facile per quei registi cavalcare il malcontento popolare e la frustrazione verso il presunto dilagare della criminalità, che in realtà non era nettamente superiore a quello di altre epoche.
Tutto sommato, quello del giustizialismo nel cinema è un peccato veniale, visto che ci sono caduti anche Don Siegel col suo Callaghan, Monicelli col "Borghese piccolo piccolo" (e prima di lui Alberto Moravia, autore del libro) e i registi che hanno diretto la serie del giustiziere con Charles Bronson.
Filmetti intrisi di luoghi comuni, con poliziotti-pistoleri osannati da tanti giovanotti che - per controsenso - proprio nella manica corta della maglietta avevano infilato un pacchetto di sigarette di contrabbando.
[+]
Questo commento vale per tutti i poliziotteschi in genere, visto uno, visti tutti. Era facile per quei registi cavalcare il malcontento popolare e la frustrazione verso il presunto dilagare della criminalità, che in realtà non era nettamente superiore a quello di altre epoche.
Tutto sommato, quello del giustizialismo nel cinema è un peccato veniale, visto che ci sono caduti anche Don Siegel col suo Callaghan, Monicelli col "Borghese piccolo piccolo" (e prima di lui Alberto Moravia, autore del libro) e i registi che hanno diretto la serie del giustiziere con Charles Bronson.
Filmetti intrisi di luoghi comuni, con poliziotti-pistoleri osannati da tanti giovanotti che - per controsenso - proprio nella manica corta della maglietta avevano infilato un pacchetto di sigarette di contrabbando.
Unica nota positiva: erano ottimi spot per le mitiche Alfa Romeo di quegli anni.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nico g. »
[ - ] lascia un commento a nico g. »
|
|
d'accordo? |
|
paolo 67
|
venerdì 11 maggio 2012
|
il clima di quegli anni
|
|
|
|
Inaspettato, fortunatissimo successo di genere, ha rinnovato il poliziottesco all'italiana e creato il personaggio del commissario Betti (Maurizio Merli), ispirato a quello de LA POLIZIA INCRIMINA LA LEGGE ASSOLVE, che risultò così convincente da diventare popolarissimo come commissario giustiziere del poliziottesco all'italiana. Il film parla della criminalità violenta che si accanisce su Roma e di un tutore dell'ordine che cerca di stroncarla con le maniere tanto forti da mettersi contro i suoi superiori e doversi trasformare, uscito dalla polizia, in giustiziere privato. Girolami gira in maniera suggestiva e coinvolgente.
[+]
Inaspettato, fortunatissimo successo di genere, ha rinnovato il poliziottesco all'italiana e creato il personaggio del commissario Betti (Maurizio Merli), ispirato a quello de LA POLIZIA INCRIMINA LA LEGGE ASSOLVE, che risultò così convincente da diventare popolarissimo come commissario giustiziere del poliziottesco all'italiana. Il film parla della criminalità violenta che si accanisce su Roma e di un tutore dell'ordine che cerca di stroncarla con le maniere tanto forti da mettersi contro i suoi superiori e doversi trasformare, uscito dalla polizia, in giustiziere privato. Girolami gira in maniera suggestiva e coinvolgente. Il film è stato accusato di fascismo, ma rappresentava la frustrazione della gente riguardo la criminalità dilagante e la difficoltà di combatterla con i sistemi democratici e legalitari. Cupo e crudele: la violenza è inevitabile contro la violenza?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolo 67 »
[ - ] lascia un commento a paolo 67 »
|
|
d'accordo? |
|
cineasta90
|
martedì 11 gennaio 2011
|
il valore civile del film
|
|
|
|
sicuramente da un punto di vista estetico cinematografico non è un capo d'opera ma è inutile negare che questi film conosciuti come polizziotteschi sono diventati dei Cult .cult non significa capolavoro ma bensi un opera cinematografica che ha riscosso un enorme successo tra il pubblico perchè riesce emotivamente a coinvongerlo ovvero riesce ad illustrare proggressivamente e semplicemente e senza elavato impegno registico la realtà che lo spettatore conosce.La sceneggiatura è ricca di dialoghi impregnati di luoghi comuni ma in realtà quei luoghi comuni riflettano ciò che la gente comune pensa e soppratutto è un film che coinvolge poichè si basa sul binomio giustizia da se /fatta dallo stato
|
|
[+] lascia un commento a cineasta90 »
[ - ] lascia un commento a cineasta90 »
|
|
d'accordo? |
|
nick distefano
|
domenica 4 gennaio 2009
|
poliziottesco che ha fatto storia!
|
|
|
|
Maurizio Merli interpreta per la prima volta il personaggio che lo ha reso famoso, il commissario Betti. Martinelli dirige bene fino a che non arrivano le sequenze d'inseguimento, in cui diventa piuttosto fiacco. Il montaggio di Vincenzo Tomassi è come al solito insostituibile, montatore che si farà notare nel cinema italiano per i suoi contributi nei più famosi film di genere italiani, lavorando spesso e volentieri con D'Amato, Fulci, Deodato, Lenzi, Girolami, ecc. La qualità video del DVD è scarsissima, se avete la VHS meglio.
|
|
[+] lascia un commento a nick distefano »
[ - ] lascia un commento a nick distefano »
|
|
d'accordo? |
|
heiko h. caimi
|
domenica 24 febbraio 2008
|
un solido poliziesco d'azione
|
|
|
|
Il commissario Betti (Merli) si muove in una Roma anni '70 fatta di sfasciacarrozze, bische, ricettatori, malviventi dai soprannomi cruenti e tanta, tanta violenza. E ci si muove con metodi da giustiziere. Alla Squadra Speciale è un mito, ma con i suoi superiori i rapporti sono tanto tesi da fargli perdere il distintivo. La sua lotta personale contro il crimine, però, non si fermerà nemmeno davanti alla sospensione, dovuta ad un omicidio compiuto per vendicare un collega (Lovelock). Verrà infatti arruolato da un avvocato (Conte) in una squadra di vigilantes.
Maurizio Merli esordisce qui nei panni del commissario di ferro che gli resteranno cuciti addosso per un decennio. La regia di Franco Martinelli (padre di Enzo G.
[+]
Il commissario Betti (Merli) si muove in una Roma anni '70 fatta di sfasciacarrozze, bische, ricettatori, malviventi dai soprannomi cruenti e tanta, tanta violenza. E ci si muove con metodi da giustiziere. Alla Squadra Speciale è un mito, ma con i suoi superiori i rapporti sono tanto tesi da fargli perdere il distintivo. La sua lotta personale contro il crimine, però, non si fermerà nemmeno davanti alla sospensione, dovuta ad un omicidio compiuto per vendicare un collega (Lovelock). Verrà infatti arruolato da un avvocato (Conte) in una squadra di vigilantes.
Maurizio Merli esordisce qui nei panni del commissario di ferro che gli resteranno cuciti addosso per un decennio. La regia di Franco Martinelli (padre di Enzo G. Castellari) è ai limiti della sufficienza, e la fotografia di Fausto Zuccoli è piuttosto scipita, ma ci troviamo di fronte ad un solido poliziesco d’azione, forse un po’ troppo debitore nei confronti dei modelli americani ma di buona fattura. I personaggi sono tagliati con l’accetta, ma la sceneggiatura di Vincenzo Mannino regge bene, e la storia ha un buon ritmo.
Il film si sviluppa in due parti: nella prima, più convenzionale, vediamo il commissario Betti alle prese con la criminalità e le istituzioni, fino a renderlo vittima dei propri stessi metodi polizieschi; nella seconda il poliziotto si trasforma in giustiziere, un ruolo certo più adatto ai suoi sistemi. La seconda parte è costruita meno accuratamente, ma anticipa i temi che verranno sviluppati in “Condannato a morte per mancanza di indizi”di Peter Hyams (1983).
Lungometraggio revanchista in cui la violenza esplode spesso all’improvviso e la punizione è altrettanto feroce, “Roma violenta” ha il pregio di non prendere nettamente le parti del poliziotto-giustiziere (come avverrà invece nelle pellicole successive), ma di rimanere su un sottile filo di ambiguità grazie alla mancanza di un punto di vista. La moraletta finale, in cui si parla banalmente di spirale di violenza e di made-self justice, è invece un ottimo contrappunto all’ambiguità del finale.
Ottime le musiche di Guido e Maurizio De Angelis, che si destreggiano tra musica progressive e funky con una grazia che non sapranno sempre trovare nei lavori successivi. Una colonna sonora che consigliamo di recuperare.
Ai tempi il film fece due miliardi e mezzo di incassi: un record assoluto nell’ambito del cinema poliziottesco.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a heiko h. caimi »
[ - ] lascia un commento a heiko h. caimi »
|
|
d'accordo? |
|
anonimo
|
martedì 4 ottobre 2005
|
roma violenta? e te credo !!!
|
|
|
|
L'unica stella è per i titoli di testa, davvero ben scritti; per quanto riguarda il film, il pressapochismo dilagante consiglierebbe zero stelle: l'unico sprazzo è rappresentato da un Ray Lovelock alle prime armi ( pensa te! ). Merli ha fatto di meglio ( il Garibaldi televisivo, ad esempio ) Franco Martinelli ( o se preferite Marino Girolami ) no.
|
|
[+] lascia un commento a anonimo »
[ - ] lascia un commento a anonimo »
|
|
d'accordo? |
|
marco
|
lunedì 27 settembre 2004
|
roma violenta: quando la legge non basta più
|
|
|
|
Un film a dir poco mitico, forse, nel suo genere, secondo soltanto a Roma Violenta. Maurizio Merli (il commissario Betti) si rende protagonista di un'interpretazione eccellente: il film è un crescendo di violenza, che inizia con un omicidio del tutto gratuito in una rapina all'autobus di Piazzale Flaminio e che termina con l'esecuzione di due malavitosi che avevano tentato di massacrare un ex agente speciale (Biondi) finito su una sedia a rotelle. Il commissario interpretato da Merli, con i suoi metodi bruschi e violenti, si scontra sempre con la giustizia e con i suoi superiori che l'inducono, ad un certo punto del film, a rassegnare le dimissioni. E' a questo punto che Betti viene ingaggiato da un avvocato romano, Sartori (Richard Conte), che chiede all'ex commissario di coordinare un gruppo di cittadini esasperati dalla crescente criminalità e rassegnati alla cronica assenza delle forze dell'ordine.
[+]
Un film a dir poco mitico, forse, nel suo genere, secondo soltanto a Roma Violenta. Maurizio Merli (il commissario Betti) si rende protagonista di un'interpretazione eccellente: il film è un crescendo di violenza, che inizia con un omicidio del tutto gratuito in una rapina all'autobus di Piazzale Flaminio e che termina con l'esecuzione di due malavitosi che avevano tentato di massacrare un ex agente speciale (Biondi) finito su una sedia a rotelle. Il commissario interpretato da Merli, con i suoi metodi bruschi e violenti, si scontra sempre con la giustizia e con i suoi superiori che l'inducono, ad un certo punto del film, a rassegnare le dimissioni. E' a questo punto che Betti viene ingaggiato da un avvocato romano, Sartori (Richard Conte), che chiede all'ex commissario di coordinare un gruppo di cittadini esasperati dalla crescente criminalità e rassegnati alla cronica assenza delle forze dell'ordine. Assolutamente memorabili alcune scene, prima fra tutte quella della rapina al ristorante e del pestaggio di un delinquente detto "il cinese"
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marco »
[ - ] lascia un commento a marco »
|
|
d'accordo? |
|
johnny abomaso
|
mercoledì 7 gennaio 2004
|
introducing commissario betti
|
|
|
|
marino girolami non ha certo la mano leggera in questo tipico poliziesco all'italiana, che vede protagonista il grande maurizio merli nei panni del commissario betti, uomo di legge tutto d'un pezzo che mal sopporta i codici e i regolamenti. il film esce sulla scia del successo di *la polizia incrimina, la legge assolve*, firmato l'anno precedente dal figlio dello stesso girolami, e lancera' alla grande merli. la trama e' quella classica da ispettore callaghan, ma e' soprattutto l'azione che interessa: e ce n'e' in abbondanza, anche se girolami non e' del genere e ogni tanto si vede. notevole comunque la scena di avvio sul tram, con fermi immagine alla peckinpah (o me li sono sognati?) e musica che guy ritchie citera' in *the snatch* (consapevolmente? mah).
[+]
marino girolami non ha certo la mano leggera in questo tipico poliziesco all'italiana, che vede protagonista il grande maurizio merli nei panni del commissario betti, uomo di legge tutto d'un pezzo che mal sopporta i codici e i regolamenti. il film esce sulla scia del successo di *la polizia incrimina, la legge assolve*, firmato l'anno precedente dal figlio dello stesso girolami, e lancera' alla grande merli. la trama e' quella classica da ispettore callaghan, ma e' soprattutto l'azione che interessa: e ce n'e' in abbondanza, anche se girolami non e' del genere e ogni tanto si vede. notevole comunque la scena di avvio sul tram, con fermi immagine alla peckinpah (o me li sono sognati?) e musica che guy ritchie citera' in *the snatch* (consapevolmente? mah). nota di merito anche per il finale: e' un sogno o e' tutto vero?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a johnny abomaso »
[ - ] lascia un commento a johnny abomaso »
|
|
d'accordo? |
|
|