dandy
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giovedì 3 novembre 2016
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non c'è legge che tenga per i troppo potenti.
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Assieme al precedente "La polizia ringrazia",il film che ha definitivamente sancito l'era del poliziottesco italiano.Più ideologico rispetto ai film futuri,con annessa replica alle possibili citiche.Franco Nero(troppo esagitato,ma era sotto cocaina?)è uno dei primi commissari di ferro,versione nostrana dell'Ispettore Callaghan,deciso a perseguire i potenti intoccabili con i metodi meno ortodossi,e al prezzo più esorbitante che si possa immaginare.Cinema popolare ma per i tempi scomodo,diretto,provocatorio.Capace di mettere il dito nella piaga.Ben distrubuite le scene d'azione(magistralmente montate da Vincenzo Tomassi),e le scene di violenza brutale.
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Assieme al precedente "La polizia ringrazia",il film che ha definitivamente sancito l'era del poliziottesco italiano.Più ideologico rispetto ai film futuri,con annessa replica alle possibili citiche.Franco Nero(troppo esagitato,ma era sotto cocaina?)è uno dei primi commissari di ferro,versione nostrana dell'Ispettore Callaghan,deciso a perseguire i potenti intoccabili con i metodi meno ortodossi,e al prezzo più esorbitante che si possa immaginare.Cinema popolare ma per i tempi scomodo,diretto,provocatorio.Capace di mettere il dito nella piaga.Ben distrubuite le scene d'azione(magistralmente montate da Vincenzo Tomassi),e le scene di violenza brutale.Grandissimo successo all'epoca.Castellari è anche sceneggiatore.La figlia del regista,Stefania, interpreta la figlia di Belli.Musiche dei fratelli De Angelis(divenuto celebre il brano "Gangster Story").
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paolo 67
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venerdì 11 maggio 2012
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la solitudine degli onesti
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Il film fonda, insieme e dopo LA POLIZIA RINGRAZIA gli elementi principali del poliziottesco all'italiana: il dilagare di una criminalità senza scrupoli a cui si contrappone un uomo solo, un commissario di polizia inviso ai suoi superiori a causa dei suoi stessi metodi, il senso di impotenza nell'ottenere giustizia attraverso la legalità, l'emergere della giustizia privata e della vendetta, la faccia segreta e inquietante di una città, una malinconia amara nel constatare la corruzione della società. Castellari, che viene dal western, dirige energicamente col suo inconfondibile e asciutto, non privo di eleganza, con gran senso del ritmo e dell'azione.
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Il film fonda, insieme e dopo LA POLIZIA RINGRAZIA gli elementi principali del poliziottesco all'italiana: il dilagare di una criminalità senza scrupoli a cui si contrappone un uomo solo, un commissario di polizia inviso ai suoi superiori a causa dei suoi stessi metodi, il senso di impotenza nell'ottenere giustizia attraverso la legalità, l'emergere della giustizia privata e della vendetta, la faccia segreta e inquietante di una città, una malinconia amara nel constatare la corruzione della società. Castellari, che viene dal western, dirige energicamente col suo inconfondibile e asciutto, non privo di eleganza, con gran senso del ritmo e dell'azione. L'atmosfera (fin dai titoli di testa) è nera, cupa, il commissario combatte una guerra che sente destinata a perdere. Basta leggere il titolo, una disincantata considerazione sull'infezione della criminalità anche nelle istituzioni (come negli ambienti dell'alta finanza). Comunque meno trucido della media del genere. Magistrali il montaggio (di Vincenzo Tomassi) e le scene d'azione. Tutte le comparse, anche quelle che facevano i banditi, erano poliziotti veri. Nei panni di una prostituta amante di un boss, Ely Galleani, una bellezza fuori dal comune in un piccolo ruolo ma particolarmente seducente.
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mauri 67
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sabato 30 agosto 2008
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deludente
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La sequenza iniziale di un inseguimento mozzafiato all inizio del film illude lo spettatore perchè dopo più passano i minuti , più il film tende a sfaldarsi e con un montaggio e una sceneggiatura ridicola la frittata è fatta
Un film molto deludente
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sig. resando vasco
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lunedì 11 febbraio 2002
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un film eccellente
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Film eccellente sia per quanto riguarda la trama sia per gli attori. Se poi s'aggiungono anche la bella colonna sonora e gli agguerriti inseguimenti automobilistici tra "Giulia" e "Squalo" (chi può dimenticare quella paurosa scalata terza-seconda sul cavalcavia del porto?)si può dire che questo film si merita 5 stelle!
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