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sabato 6 aprile 2019
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nicolas, fermati!
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Curioso questo film di Deville che spazia dal sentimentale al tragico per arrivare in alcune sequenze al grottesco. Recitato bene con attori già affermati e noti, a partire da Trintignant, con Cassel nel ruolo di suo mentore, arricchito da presenze femminili eccellenti: Romy Schneider, Jane Birkin, Florinda Bolkan, Estella Blain. La storia però poggia su un piedistallo piuttosto fragile, cioè la trama poco probabile anche se non impossibile. Nicolas Mallet è un impiegato senza ambizioni, un giorno nella pausa-pranzo vede una ragazza annoiata (Marie-Paule), le si avvicina e le offre un aperitivo: bevono due "baby", molto di moda negli anni settanta. In seguito si rivedono, si piacciono, finiscono per diventare amanti.
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Curioso questo film di Deville che spazia dal sentimentale al tragico per arrivare in alcune sequenze al grottesco. Recitato bene con attori già affermati e noti, a partire da Trintignant, con Cassel nel ruolo di suo mentore, arricchito da presenze femminili eccellenti: Romy Schneider, Jane Birkin, Florinda Bolkan, Estella Blain. La storia però poggia su un piedistallo piuttosto fragile, cioè la trama poco probabile anche se non impossibile. Nicolas Mallet è un impiegato senza ambizioni, un giorno nella pausa-pranzo vede una ragazza annoiata (Marie-Paule), le si avvicina e le offre un aperitivo: bevono due "baby", molto di moda negli anni settanta. In seguito si rivedono, si piacciono, finiscono per diventare amanti. Nicolas racconta a Claude Fabre, suo amico, la strana avventura. Questo, uno scrittore che passa le sue giornate al bar a leggere e scrivere, si appassiona ai fatti e gli suggerisce, visto il suo successo, di non fermarsi a Marie-Paule ma di cercare di sedurre altre donne, cercando di arrivare in alto nella scala sociale. Infatti le cose vanno per il meglio: Nicolas seduce Roberte, splendida intellettuale già sposata. Poi ha successo anche con Flora, notevole bruna disinibita con tendenze bisex. Infine riesce anche ad avere una storia con Shirley, attrice vecchia amica d'infanzia di Claude, della quale lui è segretamente innamorato. Proprio questa ultima conquista mette in crisi l'equilibrio di Claude che, sconvolto e incredulo, si suicida. A questo punto Nicolas capisce che è ora di fermarsi, e lo fa in due mosse. Dapprima dedica un'intera pagina al suo grande amico scomparso, e lo fa sul settimanale di cui è appena diventato proprietario, anche con il parere contrario della redazione. Poi sposa Marie-Paule, la ragazza che ha dato inizio alla sua scalata sociale da seduttore infallibile. Una nota particolare per le vetture usate da Nicolas, che seguono alla perfezione il suo dirompente successo in modo graduale. Da impiegato Nicolas guida una modesta utilitaria, una Fiat 127. Appena le cose vanno meglio compra una coupè, lussuosa ma non vistosa, una Datsun 240 Z, che si nota in appena due sequenze. Infine, quando il successo diventa di dominio pubblico, acquista una vettura sportiva e appariscente, una Lamborghini Espada con la quale comunque si reca sempre in modo discreto al solito bistrot per incontrarsi con Claude. Il personaggio di Nicolas è senza dubbio molto interessante, lascia un pò di perplessità il fatto che una storia simile possa succedere veramente, ma in fin dei conti il film è gradevole e in un certo modo anche intrigante, ben girato e con dialoghi interessanti. - di "Joss" -
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frabel
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domenica 27 marzo 2011
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deflorazioni a catena
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Un’opera gradevole che passa alternativamente dalla commedia alla tragedia, per finire nuovamente in commedia, abbastanza agilmente, grazie anche alle capacità indubbie del bel cast riunito da Deville.
Trintignant è un istrione, un attore che recita con enfasi, capace di infondere e suscitare charme e interesse.
Il film, comunque, riesce a restare interessante anche nei molteplici dialoghi fra Trintignant e le numerose brave e belle Romy Schneider, Florinda Bolkan e Jane Birkin o il suo mentore Jean Pierre Cassel. Alla fine il discorso portato avanti da Deville, sul denaro, l’ambizione e i guasti che possono prodursi, si può dire riuscito.
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Un’opera gradevole che passa alternativamente dalla commedia alla tragedia, per finire nuovamente in commedia, abbastanza agilmente, grazie anche alle capacità indubbie del bel cast riunito da Deville.
Trintignant è un istrione, un attore che recita con enfasi, capace di infondere e suscitare charme e interesse.
Il film, comunque, riesce a restare interessante anche nei molteplici dialoghi fra Trintignant e le numerose brave e belle Romy Schneider, Florinda Bolkan e Jane Birkin o il suo mentore Jean Pierre Cassel. Alla fine il discorso portato avanti da Deville, sul denaro, l’ambizione e i guasti che possono prodursi, si può dire riuscito.
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