Un Paolo Villaggio agli esordi (all'epoca 37enne) nelle vesti di un Ispettore Sanitario Pubblico, lontano anni luce dal Ragionier Ugo Fantozzi.
Un'interpretazione geniale, del grande Paolo: un semplice portantino/infermiere di basso ordine e competenze, dapprima licenziato dall'ospedale pubblico ove lavora, perché infelice della sua posizione "proletaria" ed umile, decide di tentare nientemeno che la carriera di Medico Generico. Senza titoli accademici per farlo, impossibilitato a farsi raccomandare da qualcuno che conti, trova un'escamotage tanto geniale quanto truffaldino: rubare una Laurea in medicina ad un suo omonimo "Dottor Paolo De Angelis" e prenderne arbitrariamente possesso! La triste e comica (già nel 1969!) realtà della Sanità italiana, ai tempi del governo della Democrazia Cristiana.
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Un Paolo Villaggio agli esordi (all'epoca 37enne) nelle vesti di un Ispettore Sanitario Pubblico, lontano anni luce dal Ragionier Ugo Fantozzi.
Un'interpretazione geniale, del grande Paolo: un semplice portantino/infermiere di basso ordine e competenze, dapprima licenziato dall'ospedale pubblico ove lavora, perché infelice della sua posizione "proletaria" ed umile, decide di tentare nientemeno che la carriera di Medico Generico. Senza titoli accademici per farlo, impossibilitato a farsi raccomandare da qualcuno che conti, trova un'escamotage tanto geniale quanto truffaldino: rubare una Laurea in medicina ad un suo omonimo "Dottor Paolo De Angelis" e prenderne arbitrariamente possesso! La triste e comica (già nel 1969!) realtà della Sanità italiana, ai tempi del governo della Democrazia Cristiana.
Per essere stato il secondo o terzo (ma primo in assoluto come protagonista principale) del commianto Villaggio, devo dire che riuscì bene. Vagamente ispirato al film di Sordi, mi pare uscito l'anno prima, ove "albertone" interpreta lo squinternato Dottor Tersilli. Imitazione mal riuscita, ma ad ogni modo, ben progettata sia a livello di regia che di sceneggiatura. Una 20enne Agostina Belli, in splendida forma, forse troppo "castigata" nel cliché epocale di allora: la donna-oggetto identificata come la fidanzata perfetta: amorevole, arrendevole, sempre fedele, seria e comprensiva. Da citare anche l'intrepretazione del bravissimo Umberto d'Orsi (il futuro Direttore del repato "Raccomandazioni" della famigerata Italpetroltessifarmacochimica) Megaditta del futuro Ugo Fantozzi!
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