Il terribile ispettore

Nel film"IL terribile Ispettore"(Mario Amendola, 1969, anche soggetto e sceneggiatura), forse non un grande film, ma espressione della satira"di costume"e politica, il caso di un ex-portantino, che scalando la scala sociale e culturale(ruba la laurea in medicina, fa il finto moralista, etc.)riesce a diventare un "grande medico", anzi ispettore sanitario, poi ascende le vette della politica e infine...non avrà più limiti,. Paolo Villaggio, allìepoca veniva dal cabaret, dalla scrittura di testi per canzoni("Carlo Martello"di e con Fabrizio De André, amico e collega genovese come lui)e ormai anche dalla TV, dunque si era ormai consolidato come caratterista. [+]

Nel film"IL terribile Ispettore"(Mario Amendola, 1969, anche soggetto e sceneggiatura), forse non un grande film, ma espressione della satira"di costume"e politica, il caso di un ex-portantino, che scalando la scala sociale e culturale(ruba la laurea in medicina, fa il finto moralista, etc.)riesce a diventare un "grande medico", anzi ispettore sanitario, poi ascende le vette della politica e infine...non avrà più limiti,. Paolo Villaggio, allìepoca veniva dal cabaret, dalla scrittura di testi per canzoni("Carlo Martello"di e con Fabrizio De André, amico e collega genovese come lui)e ormai anche dalla TV, dunque si era ormai consolidato come caratterista. E quil appunto, è in scnea come caratterista, che mette in scena una sorta di personaggio a metà tra Fracchia e Fantozzi, debole, anzi servile con i potenti e invece inflessibile con i deboli, che asservisce al ruoloe allo status conseguiti, ovviamente con l'inganno. Non ci sono riferimenti precisi(non sarebbe stato possibile, visto il sistema di potere di allora), ,ma ogni riferirmento a quello che veninva definito"Partito di maggioranza relativa"non sono per nulla casuali, anzi sono assolutamente voluti. Come altrove la dizione"Un parito, ma quale?Quello..."risuona qui indirettamente , anche se non viene esplictato. Inoltre, come nelle trasmissioni domenciali in TV, qui Villaggio smonta il mito del"gentihhomme"che fa il baciamano alle donne brutte e vecchie, nonché"racchie", pur se poi cede, per ragioni di potere, al matrionio con la"brutta"per eccellenza... Come Ceccio ANgiolieri, butterebbe, annegherebbe le brutte(laide, l'aggettivo di Cecco) e invece "torrebbe per sé"le belle, ossia almeno in quel senso è senza ipocrisia...  Decisamente un Villaggio già in piena forma, che oltre a tutto(anche se qui invero non figura neppure come collaboratore alla sceneggiatura, ma...chissà), è già sicuramente impegnato come scrittore: tutti i libri di Fantozzi(ma non solo)sono suoi, come suo il personaggio di Fracchia e quello dello scienziato pazzo Franz Kranz(o Krantz, ad libitum)"tedesco di Germania", chiaro riferimento ad altri tempi, sempre "en train"di ritornare a galla(gli amici Cochi e Renato cantavano"cìè chi un giorno ha fatto furore e non ha ancora cambiato colore...-lall'epoca neonazista di punta in Deutschland era Von Tadden, che non si peritvana persino di pettinarsi e vestirsi come il Fu"hrer...).  Ma qui l'attacco è alla corruzione e al sistema di corruttele mady in Italy,  più"blando"ma non meno efficace di quello nazifascista nella ridiga e implacabile difesa degli intereessi del potere della borghesia...   Oltre a Villaggio, comunque, che rimane un'icona, grandi Umberto D'Orsi, Didi Perego, Francesco Mulé e bravina, pere essere esordiente o quasi Agostina Bellli.   Anche questi film , ormai, non si fanno più, in quanto tutto il"repertorio"è passato, armi e bagagli, all satira politica che si fa in TV o anche(ma spesso è la stessa cosa o quasi)a teatro, dove però si perde per strada quel fascio"segreto"della difusione "scelta", mnetre al diffusione in TV, universlizza una critica satirica che ormai rischia di non risucire più a"mordere", ad essere realmente incisiva e "dura"rispetto al sistema di potere.   El Gato [-]

Un Paolo Villaggio agli esordi (all'epoca 37enne) nelle vesti di un Ispettore Sanitario Pubblico, lontano anni luce dal Ragionier Ugo Fantozzi.
Un'interpretazione geniale, del grande Paolo: un semplice portantino/infermiere di basso ordine e competenze, dapprima licenziato dall'ospedale pubblico ove lavora, perché infelice della sua posizione "proletaria" ed umile, decide di tentare nientemeno che la carriera di Medico Generico. Senza titoli accademici per farlo, impossibilitato a farsi raccomandare da qualcuno che conti, trova un'escamotage tanto geniale quanto truffaldino: rubare una Laurea in medicina ad un suo omonimo "Dottor Paolo De Angelis" e prenderne arbitrariamente possesso! La triste e comica (già nel 1969!) realtà della Sanità italiana, ai tempi del governo della Democrazia Cristiana. [+]

Un Paolo Villaggio agli esordi (all'epoca 37enne) nelle vesti di un Ispettore Sanitario Pubblico, lontano anni luce dal Ragionier Ugo Fantozzi.
Un'interpretazione geniale, del grande Paolo: un semplice portantino/infermiere di basso ordine e competenze, dapprima licenziato dall'ospedale pubblico ove lavora, perché infelice della sua posizione "proletaria" ed umile, decide di tentare nientemeno che la carriera di Medico Generico. Senza titoli accademici per farlo, impossibilitato a farsi raccomandare da qualcuno che conti, trova un'escamotage tanto geniale quanto truffaldino: rubare una Laurea in medicina ad un suo omonimo "Dottor Paolo De Angelis" e prenderne arbitrariamente possesso! La triste e comica (già nel 1969!) realtà della Sanità italiana, ai tempi del governo della Democrazia Cristiana.
Per essere stato il secondo o terzo (ma primo in assoluto come protagonista principale) del commianto Villaggio, devo dire che riuscì bene. Vagamente ispirato al film di Sordi, mi pare uscito l'anno prima, ove "albertone" interpreta lo squinternato Dottor Tersilli. Imitazione mal riuscita, ma ad ogni modo, ben progettata sia a livello di regia che di sceneggiatura. Una 20enne Agostina Belli, in splendida forma, forse troppo "castigata" nel cliché epocale di allora: la donna-oggetto identificata come la fidanzata perfetta: amorevole, arrendevole, sempre fedele, seria e comprensiva. Da citare anche l'intrepretazione del bravissimo Umberto d'Orsi (il futuro Direttore del repato "Raccomandazioni" della famigerata Italpetroltessifarmacochimica) Megaditta del futuro Ugo Fantozzi!
[-]

Un film di Paolo Villaggio che nessuno ricorda e che le reti nazionali non trasmettono mai. Mi piace tantissimo.Uno spaccato di vita italiana tra gli anni 60 e 70