paolp78
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venerdì 1 gennaio 2021
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grandioso adattamento cinematografico
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Il premiato e contestato (in patria) romanzo di Boris Pasternak viene fatto oggetto di un'apprezzabile trasposizione cinematografica, firmata dal grande regista inglese David Lean, che realizza una pellicola che non delude le aspettative.
L'opera letteraria viene rispettata in modo sufficientemente rigoroso, inoltre Lean riesce nella non facile impresa di adottare una narrazione piacevole e tutto sommato scorrevole nonostante le ben oltre tre ore di durata della pellicola, necessarie per non tralasciare o escludere pezzi importanti della storia ma che rischiavano di rendere pesante e poco godibile il film.
La parte sentimentale dello struggente ed epico romanzo di Pasternak viene riproposta egregiamente, con una efficacia ed una incisività davvero straordinarie.
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Il premiato e contestato (in patria) romanzo di Boris Pasternak viene fatto oggetto di un'apprezzabile trasposizione cinematografica, firmata dal grande regista inglese David Lean, che realizza una pellicola che non delude le aspettative.
L'opera letteraria viene rispettata in modo sufficientemente rigoroso, inoltre Lean riesce nella non facile impresa di adottare una narrazione piacevole e tutto sommato scorrevole nonostante le ben oltre tre ore di durata della pellicola, necessarie per non tralasciare o escludere pezzi importanti della storia ma che rischiavano di rendere pesante e poco godibile il film.
La parte sentimentale dello struggente ed epico romanzo di Pasternak viene riproposta egregiamente, con una efficacia ed una incisività davvero straordinarie.
Le riprese sono eseguiate con tecnica magistrale; numerose sono le scene di grande impatto visivo, in cui il maestro britannico mette in mostra la sua straordinaria capacità registica, replicando il lavoro grandioso svolto in “Lawrence d'Arabia”, indimenticabile kolossal di livello ancora superiore rispetto a questo, diretto pochi anni prima dallo stesso Lean.
Ottima la gestione dei grandi mezzi a disposizione, che contribuiscono non poco al monumentale effetto visivo della pellicola.
Come si conviene per produzioni mastodontiche di questo genere, il cast è composto da grandissimi attori, che rendono onore al proprio nome con interpretazioni di livello. Bravissimi e azzeccatissimi nei loro ruoli Omar Sharif, Julie Christie e Geraldine Chaplin, i cui volti si sposano perfettamente coi personaggi ideati da Pasternak. Ottime anche le performance dei grandi interpreti più maturi: apprezzabilissima la prova del sempre bravo Ralph Richardson, perfetto nella parte dell'amabile ed affettuoso suocero del protagonista; energica e convincente l'interpretazione di Rod Staiger; di gran mestiere quella di Alec Guinness, all'ennesima partecipazione ad un film di Lean. C'è anche Klaus Kinski in una piccola parte.
Splendide musiche.
Chi ha letto il romanzo di Pasternak non ne resterà deluso.
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stenoir
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giovedì 22 ottobre 2020
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all''inseguimento dell''amore per lunghi anni
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A distanza di tre anni dalla realizzazione di Lawrence D’Arabia, il regista inglese torna dietro la cinepresa con un’-altra- opera che ha fatto la storia del cinema (ancora adesso con la rivalutazione sarebbe nelle prime posizioni di una graduatoria di incassi) adattando il romanzo di Boris Pasternak. Più di 190 minuti, il film racconta la rivoluzione russa passando poi attraverso la seconda guerra mondiale (sempre sul versante sovietico) fino ad arrivare alla situazione postbellica; paesaggio invernale che la fa da padrone, tema musicale che arrivò addirittura al 1° posto della classifica Billboard, Il Dottor Zivago, nella collezione di un cinefilo, non può mancare.
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A distanza di tre anni dalla realizzazione di Lawrence D’Arabia, il regista inglese torna dietro la cinepresa con un’-altra- opera che ha fatto la storia del cinema (ancora adesso con la rivalutazione sarebbe nelle prime posizioni di una graduatoria di incassi) adattando il romanzo di Boris Pasternak. Più di 190 minuti, il film racconta la rivoluzione russa passando poi attraverso la seconda guerra mondiale (sempre sul versante sovietico) fino ad arrivare alla situazione postbellica; paesaggio invernale che la fa da padrone, tema musicale che arrivò addirittura al 1° posto della classifica Billboard, Il Dottor Zivago, nella collezione di un cinefilo, non può mancare.
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vincenzo turriciano
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martedì 25 agosto 2020
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film dottor zivago
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Questo film entra dentro l'anima.
Ad oggi l'ho rivisto la 32.ma volta.
Non riesco ad esprimere ciò che provo ogni volta che lo guardo.
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elgatoloco
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venerdì 29 dicembre 2017
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meglio la musica del film
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Se si rivede il film, a parte certe bellissime immagini(neve, Russia, amori, edifici), a parte l'indubbia bravura degli interpreti, a iniziare da Omar Sharif e Julie Christie, i due amanti Jurj Zhivago e Lara(Larissa), includendo senz'altro anche Geraldine Chaplin, a parte l'indubbia bravura di David Lean, attento regista di kolossal "intelligenti", il film si rivela sempre di più per ciò che realmente è: siamo nel 1965, ossia nel pieno della "guerra fredda"tra USA e URSS, se volete NATO e Patto di Varsavia: Lean e i suoi sceneggiatori accentuano fortemente il carattere antibolscevico, ma per estensione fortemente anticomunista del capolavoro di Boris Pasternak(nei dialoghi del film si sottolinea l'interdizione dei titoli nobiliari in forma ipertrofica, grottesca), mostrando come il cinema, da sempre(basterebbe riflettere su quanto avevano detto e scritto, vari decenni prima, Walter Benjamin o Theodor Adorno).
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Se si rivede il film, a parte certe bellissime immagini(neve, Russia, amori, edifici), a parte l'indubbia bravura degli interpreti, a iniziare da Omar Sharif e Julie Christie, i due amanti Jurj Zhivago e Lara(Larissa), includendo senz'altro anche Geraldine Chaplin, a parte l'indubbia bravura di David Lean, attento regista di kolossal "intelligenti", il film si rivela sempre di più per ciò che realmente è: siamo nel 1965, ossia nel pieno della "guerra fredda"tra USA e URSS, se volete NATO e Patto di Varsavia: Lean e i suoi sceneggiatori accentuano fortemente il carattere antibolscevico, ma per estensione fortemente anticomunista del capolavoro di Boris Pasternak(nei dialoghi del film si sottolinea l'interdizione dei titoli nobiliari in forma ipertrofica, grottesca), mostrando come il cinema, da sempre(basterebbe riflettere su quanto avevano detto e scritto, vari decenni prima, Walter Benjamin o Theodor Adorno). Se ci si lascia trascinare(come chi scrive aveva fatto da pre-adolescente)dalla"favola bella"dell'amore "proibito"dei due amanti Jurij-Lara, benissimo sottolineata dalla bella musica di Maurice Jarre(che un tempo di suonava-strimpellava al piano in gran copia), tutto bene, anche perché Lean è comunque bravo sia nelle scene d'azione(rivoluzione, guerra), sia in quelle amorose, ma è indubbio che il meglio , anzi non il"meglio"ma il"più efficace"sia e stia proprio nella propaganda che dal film emana... Film"kolossal"e anche qui vale quanto detto, ossia il fatto che oggi non avremmo più o quasi la pazienza di sorbirci un'opera simile come luneghezza e"pondus", ma è altrettanto vero che il remake TV del film realizzato, mi sembra, a fine anni Novanta, non rende assolutamente quanto è nel film originario, pur non dimenticando(cfr.sopra)che il film tradiisce comunque lo spirito del capolavoro di Pasternak, il cui anticomunismo è quello del poeta"preso prigioniero dalla massa", come Baudelaire nel 1848(Rivoluzione dell'epoca), mentre il film di Lean è pienamente opera di propoaganda, certo ben realizzata e sarebbe sciocco negarlo. El Gato
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gustibus
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venerdì 25 agosto 2017
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grande affresco,bellissima lara.
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Da un superbo romanzo di B.Pasternak e'nato questo indimenticabile film del 1966?Credo che avevo 13anni e gia'appassionato di cinema non mi ero mai mosso dalla poltrona,nonostante le 3ore e 20m.di durata.Ora nella versione appena vista,c'è l'overture-intermission-entr'acte del Blu-ray integrale.j.Cristie,O.Sharif,R.Steiger,A.Guinnes e comprimari di lusso danno vita a questo filmone che nel pieno della rivoluzione russa emerge la storia d'amore tra Zivago e Lara con in mezzo il mentore di lei komarosky(Steiger)che sara'il suo amante a 17anni,anche se per la sua bellezza ne dimostrava di piu'!Finita la rivoluzione ,seppur vietate,circolavano le poesie a Lara.
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Da un superbo romanzo di B.Pasternak e'nato questo indimenticabile film del 1966?Credo che avevo 13anni e gia'appassionato di cinema non mi ero mai mosso dalla poltrona,nonostante le 3ore e 20m.di durata.Ora nella versione appena vista,c'è l'overture-intermission-entr'acte del Blu-ray integrale.j.Cristie,O.Sharif,R.Steiger,A.Guinnes e comprimari di lusso danno vita a questo filmone che nel pieno della rivoluzione russa emerge la storia d'amore tra Zivago e Lara con in mezzo il mentore di lei komarosky(Steiger)che sara'il suo amante a 17anni,anche se per la sua bellezza ne dimostrava di piu'!Finita la rivoluzione ,seppur vietate,circolavano le poesie a Lara.Un generale russo(fratellastro di Zivago)cerchera'nei posti di lavoro sua nipote sperduta avuta dalla relazione di Lara e Zivago.Ricostruzioni della rivoluzione tra "rossi e bianchi"fatta nei minimi dettagli,quello che rende grande David Lean il regista di Laurence d'Arabia e Il ponte sul fiume Kway dove vinse l'Oscar.Qui no,forse era troppo!?chissa'!..pero'lo meritava.Impossibile non averlo nella collezione di un cinefilo!
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bracchetto58
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martedì 26 gennaio 2016
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superfilm
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UNA GRANDE STORIA D'AMORE, INCASTONATA IN UN TRAGICO MOMENTO DELLA STORIA.
IN QUESTO FILM TUTTI GLI ATTORI HANNO CASUALMENTE DATO IL MASSIMO DI LORO
STESSI, TUTTI E DICO TUTTI HANNO CONTRIBUITO A COSTRUIRE CON IL LORO LAVORO
UNO DEI FILM PIù BEN FATTI DELLA STORIA. FORTUNATO è CHI NON LO HA VISTO ANCORA!
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luigi chierico
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sabato 11 luglio 2015
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amore e odio in russia
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Oggi 10 luglio 2015 è morto il dottor Yuri Zivago, ossia il grande protagonista del omonimo film, l’idolo di un’epoca : OMAR SHARIF. Lo piangono ancora una volta la bellissima Julie Christe e la brava Geraldine Chaplin. La prima nelle vesti dell’amante Lara Antipova, l’altra nella parte della figlia Tonya Gromeko Zivago. Credo proprio che la commozione della scomparsa dell’attore che per decenni è stato il simbolo del grande amore, della tristezza e della bellezza ha preso tantissimi spettatori che negli anni sessanta erano giovani innamorati, amanti in erba,che leggevano il libro del premio nobel Boris Pasternak. Sensibile al fascino di Zivago e Lara, alla musica celeberrima, alla stupenda fotografia,alla triste storia mi sento in dovere di ricordare questo nobile film in cui Omar Sharif ha lasciato in eredità il suo talento.
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Oggi 10 luglio 2015 è morto il dottor Yuri Zivago, ossia il grande protagonista del omonimo film, l’idolo di un’epoca : OMAR SHARIF. Lo piangono ancora una volta la bellissima Julie Christe e la brava Geraldine Chaplin. La prima nelle vesti dell’amante Lara Antipova, l’altra nella parte della figlia Tonya Gromeko Zivago. Credo proprio che la commozione della scomparsa dell’attore che per decenni è stato il simbolo del grande amore, della tristezza e della bellezza ha preso tantissimi spettatori che negli anni sessanta erano giovani innamorati, amanti in erba,che leggevano il libro del premio nobel Boris Pasternak. Sensibile al fascino di Zivago e Lara, alla musica celeberrima, alla stupenda fotografia,alla triste storia mi sento in dovere di ricordare questo nobile film in cui Omar Sharif ha lasciato in eredità il suo talento. David Lean lo ha voluto anche in “Lawrence d’Arabia” unitamente ad Alec Guinness, attore principale nell’altro film dello stesso regista: “ Il ponte sul fiume Kwai”. Tre autentici colossi e capolavori di David Lean che a mio avviso avrebbe meritato l’oscar anche per questo film che comunque ne ha meritato ben cinque. Non si può citare Lawrence d’Arabia senza pensare a Peter O’Toole, così come il fiume Kwai fa ricordare il recente bellissimo film ”Le due vie del destino”. Alec Guiness è il generale Yevgraf Zivago, fratello di Yuri; altri ottimi attori sono Rod STeiger nella parte dell’odioso Victor Komarovsky e Tom Courtenay, da che interpreta benissimo la parte del marito di Lara Pasha Antipov, il comandate Strelnikov condottiero della guerra civile russa del 1918 dopo la rivoluzione di Ottobre. In questo contesto storico e ambientale si svolgono i numerosi fatti che coinvolgono tutti i vari protagonisti ed altri ancora. All’atrocità della guerra si aggiunge quella dell’animo umano così non manca la violenza privata contro la donna, il ricatto più odioso, la vendetta. Ma sulla cattiveria sovrasta l’amore anche se porta al dolore, alla rinuncia e spesso alla morte.
I momenti in cui il dottor Zivago trascorre con Mara sono tutti sublimi, accompagnati da una fantastica colonna sonora ed una superlativa fotografia. La villa abbandonata accoglierà i due innamorati amanti nel freddo e nel gelo. Tutto intono è neve, i vetri ghiacciati formano strani arabeschi che somigliano alle tante ragnatele che coprono i mobili, poltrone ,tavole e sedie. Sono le ragnatele che invischiano il dottor Zivago e la bellissima Lara, una ragnatela di sentimenti ed interessi coinvolgenti ed opposti da cui non ci si viene fuori. Scenari fantastici di una purezza e candore quale l’AMORE che lega la coppia infelice. Non c’ è felicità ma solo tristezza, vuoti e solitudine. La poesia a cui si dedica il suonatore della balalaika serviranno forse a ricostruire una storia andata in frantumi proprio mentre si costituiva l’Unione degli Stati Sovietici. Alla violenza fa contrasto la generosità del dottor Zivago, le ferite vengono curate, i morti sepolti, le lacrime asciugate. Non si rivede questo magnifico film senza restarne turbati, sconvolti. Tocca le corde del cuore e degli affetti più sacri,oltre all’amore,la patria,la famiglia la religione,l’onore e l’ onestà. Non sempre la bellezza di un film si identifica con il concetto classico che si ha di questo parola. chibar22@libero.it
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il befe
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sabato 28 febbraio 2015
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capolavoro
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dario fireman
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martedì 14 gennaio 2014
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yuri zivago è uno strepitoso omar sharif
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Ambientato nella russia della rivoluzione bolscevica,il film di David Lean si basa fortemente sul romanzo dall'omonimo titolo. Yuri Zhivago è uno scrittore e medico generico,che dopo aver sposato Tonia conosce casualmente Lara,una bellissima ragazza preda del potere di un signorotto di Mosca,Messier Comarovsky. La famiglia si sposta verso gli Urali per evitare guai nella capitale, dove ormai la lotta tra rossi e bianchi causa morti innocenti per le strade. Una volta giunti in paese,Zhivago viene chiamato dall'esercito per esercitare la sua professione di medico e dopo anni torna a casa. Ritrova anche Lara nel paese vicino e tra loro (che si erano già trovati insieme per sei mesi durante la guerra) sboccia l'amore represso negli anni addietro.
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Ambientato nella russia della rivoluzione bolscevica,il film di David Lean si basa fortemente sul romanzo dall'omonimo titolo. Yuri Zhivago è uno scrittore e medico generico,che dopo aver sposato Tonia conosce casualmente Lara,una bellissima ragazza preda del potere di un signorotto di Mosca,Messier Comarovsky. La famiglia si sposta verso gli Urali per evitare guai nella capitale, dove ormai la lotta tra rossi e bianchi causa morti innocenti per le strade. Una volta giunti in paese,Zhivago viene chiamato dall'esercito per esercitare la sua professione di medico e dopo anni torna a casa. Ritrova anche Lara nel paese vicino e tra loro (che si erano già trovati insieme per sei mesi durante la guerra) sboccia l'amore represso negli anni addietro. Zhivago,che starà per diventare padre per la seconda volta,viene nuovamente chiamato in guerra come medico,ma stavolta non troverà più la propria famiglia,esiliata in Francia per non essere perseguitati.Gli rimarrà soltanto Lara,che a sua volta verrà portata via nuovamente da Comarovsky.Il protagonista,interpretato da un espressivo ed eccezionale Omar Sharif (che si conferma ad alti livelli dopo Lawrence d'Arabia)morià per le strade di Mosca,anni e anni dopo,solo e povero nonostante ebbe un aiuto dal fratellastro (interpretato da Alce Guinness che apre e chiude il film). Spettacolari le scene nella pianura russa, innevata e gelida,le scenografie memorabili e curate nei dettagli.Famosissima la colonna sonora con "il tema di Lara",vero e proprio leit-motiv per tutta la durata del film.Un vero capolavoro
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luca scial�
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giovedì 17 maggio 2012
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il lato disumano e grottesco della rivoluzione
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Yurij Andrèevic Živago è un aspirante medico russo che con l'esplosione della Prima guerra mondiale viene mandato al fronte. Qui si innamora della crocerossina Lara Antipov (Christie), ma essendo entrambi sposati decidono di interrompere ogni sogno di stare insieme. Nel 1917, scoppiata la rivoluzione bolscevica, si rifugia con moglie e figlio in un villaggio degli Urali dove incontra di nuovo Lara in un paese limitrofo e ne diventa l'amante.
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Yurij Andrèevic Živago è un aspirante medico russo che con l'esplosione della Prima guerra mondiale viene mandato al fronte. Qui si innamora della crocerossina Lara Antipov (Christie), ma essendo entrambi sposati decidono di interrompere ogni sogno di stare insieme. Nel 1917, scoppiata la rivoluzione bolscevica, si rifugia con moglie e figlio in un villaggio degli Urali dove incontra di nuovo Lara in un paese limitrofo e ne diventa l'amante. Tenta di mantenere entrambe le relazioni, ma un imboscata dei bolscevichi lo costringe di nuovo a seguire le armi come medico, per due anni. Mentre Tonja con due figli, tra cui uno suo che porta in grembo, trova riparo all'estero grazie all'aiuto di un prepotente che torna a fargli visita.
Prodotto da Carlo Ponti e dallo stesso regista David Lean, nonché girato in Spagna, Finlandia e Canada, è tratto dall'omonimo romanzo di grande successo scritto da Boris Leonidovič Pasternak, scrittore russo di origine ebraica, che vinse anche un Nobel. Pellicola molto lunga, di oltre tre ore, che dilata la storia dei protagonista adeguandola alle tormentate vicende storiche. La rivoluzione bolscevica viene presentata nel suo aspetto più disumano, ingiusto e a tratti buffo e grottesco.
Ciò che lascia un segno indelebile nello spettatore sono gli occhioni espressivi di Omar Sharif, la bellezza glaciale di Julie Cristie e il sottofondo graffiante a colpi di Balalaika. Fece incetta di premi.
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