"I Fratelli Corsi"(ANton Giulio Majano, dal classico di Alexandre Dumas père, sceneggiatura di Majano con Roberto Gianviti e Diego Fabbri, 1961), a colori, l'ultimo film di Majano prima che questi si dedicasse unicamente alla TV(sceneggiati televisivi)è certamente fedele, nel complesso al classico dumasiano(romanzo breve, scritto da parte del nipote di un generale napoleonico, quale Dumas era); di solido impianto teatrale, dove si vede a mano di Diego Fabbri, il film è però capace di alternare sequenze d'interno di impianto, appunto, teatrale, agli esterni "de capa y espada"che peraltro sono assolutamente presenti, certo, anche nel testo di partenza, dove Dumas "va a nozze", vista la sua esperienza con Moschettieri & CO.
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"I Fratelli Corsi"(ANton Giulio Majano, dal classico di Alexandre Dumas père, sceneggiatura di Majano con Roberto Gianviti e Diego Fabbri, 1961), a colori, l'ultimo film di Majano prima che questi si dedicasse unicamente alla TV(sceneggiati televisivi)è certamente fedele, nel complesso al classico dumasiano(romanzo breve, scritto da parte del nipote di un generale napoleonico, quale Dumas era); di solido impianto teatrale, dove si vede a mano di Diego Fabbri, il film è però capace di alternare sequenze d'interno di impianto, appunto, teatrale, agli esterni "de capa y espada"che peraltro sono assolutamente presenti, certo, anche nel testo di partenza, dove Dumas "va a nozze", vista la sua esperienza con Moschettieri & CO. Il film sottolinea l'aspetto della vendetta, che certo è centrale, ma anche per esempio l'orientamento filonapolenico della famiglai dei Franchi versus quello aristocratico classico dei Sagona. Film ilaliano, con molte"stars"internazionali(Geoffrey Horne, Valérie Lagrange, Jean Servais, Gérard Barray)alternate a quelle locali(molto bene, tra l'altro, Raoul Grassilli e Luigi Vannucchi, all'epoca probabilmente esordienti o quasi, comunque decisamente giovani), "I Fratelli Corsi"testimonia di un cinena italiano anche spettacolare(a colori, tra l'altro, qui, in una stagione nella quale il colore al cinema"non si sprecava", anzi...), decisamente notevole, che oggi rimane un ricordo archiviato nella storia del cinema, mentre meriterebbe di risorgere in forma nuova, cosa che, per svariati motivi(che qui, per brevità, non si possono enumerare, non da ultimo anche economico.produttivi, comunque)oggi non è riproponibile, purtroppo, Da rivedere e possibilmente da rileggere il classico dumasiano, che merita assolutamente di essere scoperto o ricsocperto, a seconda dei casi... El Gato
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