Una vita (Il dramma di una sposa)

La nevrosi da noia, il male di vivere, la malinconia, la rassegnazione, questi sono gli stati d’animo di una giovane e ricca donna di provincia che sposa un uomo parigino dal quale riceverà solo tradimenti, avendola sposata per interesse. Jeanne Dandieu, protagonista del film tratto dal romanzo di Maupassant, non sembra distaccarsi molto, da altre donne infelici come Anna Karenina ed Emma Bovary, romantiche, sognatrici, ma incapaci di affrancarsi da certi aspetti psicologici e di comunicare attraverso il linguaggio, le proprie idee ed emozioni. Donne continuamente impedite quindi, da loro stesse e dalla società, ma Jeanne a differenza di Anna ed Emma , entrambe morte suicide, crede nella possibilità di una qualche felicità grazie alla nascita di suo figlio. [+]

La nevrosi da noia, il male di vivere, la malinconia, la rassegnazione, questi sono gli stati d’animo di una giovane e ricca donna di provincia che sposa un uomo parigino dal quale riceverà solo tradimenti, avendola sposata per interesse. Jeanne Dandieu, protagonista del film tratto dal romanzo di Maupassant, non sembra distaccarsi molto, da altre donne infelici come Anna Karenina ed Emma Bovary, romantiche, sognatrici, ma incapaci di affrancarsi da certi aspetti psicologici e di comunicare attraverso il linguaggio, le proprie idee ed emozioni. Donne continuamente impedite quindi, da loro stesse e dalla società, ma Jeanne a differenza di Anna ed Emma , entrambe morte suicide, crede nella possibilità di una qualche felicità grazie alla nascita di suo figlio. Jeanne sembra inizialmente destinata ad una tranquilla vita da nobile di campagna nella bella ma dura natura della Normandia, dopo un’infanzia felice con i suoi genitori. Ma all’infedeltà del bello e cinico marito Julien, amante anche della giovane domestica Rosalie, dalla quale avrà un figlio, si aggiungono i problemi economici e altre sventure; unica speranza è appunto suo figlio che sarà al centro della sua esistenza dopo la morte violenta di Julien. Il film si attiene alla tensione narrativa e al naturalismo del romanzo ponendo attenzione all’ambientazione rurale e alla piccola nobiltà normanna i cui protagonisti sembrano siano già stati assimilati alla nuova mentalità borghese del lavoro, fatto che contribuisce in un certo senso a creare in Jeanne un’ulteriore ipersensibilità e disagio. C’è quindi anche un fattore “esterno”, di cambiamento storico-culturale, nonché ambientale che influisce sulla psiche della protagonista. Il film risente anche delle atmosfere e il modo di girare di Truffaut , per il quale Astruc girò un documentario per omaggiarlo. Tacciato di freddezza ed intellettualismo, “Una vita”è sicuramente uno di quei film da rivedere e soprattutto rivalutare. [-]

La nevrosi da noia, il male di vivere, la malinconia, la rassegnazione, questi sono gli stati d’animo di una giovane e ricca donna di provincia che sposa un uomo parigino dal quale riceverà solo tradimenti, avendola sposata per interesse. Jeanne Dandieu, protagonista del film tratto dal romanzo di Maupassant, non sembra distaccarsi molto, da altre donne infelici come Anna Karenina ed Emma Bovary, romantiche, sognatrici, ma incapaci di affrancarsi da certi aspetti psicologici e di comunicare attraverso il linguaggio, le proprie idee ed emozioni. Donne continuamente impedite quindi, da loro stesse e dalla società, ma Jeanne a differenza di Anna ed Emma , entrambe morte suicide, crede nella possibilità di una qualche felicità grazie alla nascita di suo figlio. [+]

La nevrosi da noia, il male di vivere, la malinconia, la rassegnazione, questi sono gli stati d’animo di una giovane e ricca donna di provincia che sposa un uomo parigino dal quale riceverà solo tradimenti, avendola sposata per interesse. Jeanne Dandieu, protagonista del film tratto dal romanzo di Maupassant, non sembra distaccarsi molto, da altre donne infelici come Anna Karenina ed Emma Bovary, romantiche, sognatrici, ma incapaci di affrancarsi da certi aspetti psicologici e di comunicare attraverso il linguaggio, le proprie idee ed emozioni. Donne continuamente impedite quindi, da loro stesse e dalla società, ma Jeanne a differenza di Anna ed Emma , entrambe morte suicide, crede nella possibilità di una qualche felicità grazie alla nascita di suo figlio. Jeanne sembra inizialmente destinata ad una tranquilla vita da nobile di campagna nella bella ma dura natura della Normandia, dopo un’infanzia felice con i suoi genitori. Ma all’infedeltà del bello e cinico marito Julien, amante anche della giovane domestica Rosalie, dalla quale avrà un figlio, si aggiungono i problemi economici e altre sventure; unica speranza è appunto suo figlio che sarà al centro della sua esistenza dopo la morte violenta di Julien. Il film si attiene alla tensione narrativa e al naturalismo del romanzo ponendo attenzione all’ambientazione rurale e alla piccola nobiltà normanna i cui protagonisti sembrano siano già stati assimilati alla nuova mentalità borghese del lavoro, fatto che contribuisce in un certo senso a creare in Jeanne un’ulteriore ipersensibilità e disagio. C’è quindi anche un fattore “esterno”, di cambiamento storico-culturale, nonché ambientale che influisce sulla psiche della protagonista. Il film risente anche delle atmosfere e il modo di girare di Truffaut , per il quale Astruc girò un documentario per omaggiarlo. Tacciato di freddezza ed intellettualismo, “Una vita”è sicuramente uno di quei film da rivedere e soprattutto rivalutare. [-]

Trasposizione cinematografica di grande tecnica e cura “impressionistica”delle immagini del romanzo di Maupassant, per la regia di uno dei precursori della Nouvelle Vague. La nevrosi da noia, il male di vivere, la malinconia, la rassegnazione, questi sono gli stati d’animo di una giovane e ricca donna di provincia che sposa un uomo parigino dal quale riceverà solo tradimenti, avendola sposata per interesse. Jeanne Dandieu, protagonista del film tratto dal romanzo di Maupassant, non sembra distaccarsi molto, da altre donne infelici come Anna Karenina ed Emma Bovary, romantiche, sognatrici, ma incapaci di affrancarsi da certi aspetti psicologici e di comunicare attraverso il linguaggio, le proprie idee ed emozioni. [+]

Trasposizione cinematografica di grande tecnica e cura “impressionistica”delle immagini del romanzo di Maupassant, per la regia di uno dei precursori della Nouvelle Vague. La nevrosi da noia, il male di vivere, la malinconia, la rassegnazione, questi sono gli stati d’animo di una giovane e ricca donna di provincia che sposa un uomo parigino dal quale riceverà solo tradimenti, avendola sposata per interesse. Jeanne Dandieu, protagonista del film tratto dal romanzo di Maupassant, non sembra distaccarsi molto, da altre donne infelici come Anna Karenina ed Emma Bovary, romantiche, sognatrici, ma incapaci di affrancarsi da certi aspetti psicologici e di comunicare attraverso il linguaggio, le proprie idee ed emozioni. Donne continuamente impedite quindi, da loro stesse e dalla società, ma Jeanne a differenza di Anna ed Emma , entrambe morte suicide, crede nella possibilità di una qualche felicità grazie alla nascita di suo figlio. Jeanne sembra inizialmente destinata ad una tranquilla vita da nobile di campagna nella bella ma dura natura della Normandia, dopo un’infanzia felice con i suoi genitori. Ma all’infedeltà del bello e cinico marito Julien, amante anche della giovane domestica Rosalie, dalla quale avrà un figlio, si aggiungono i problemi economici e altre sventure; unica speranza è appunto suo figlio che sarà al centro della sua esistenza dopo la morte violenta di Julien. Il film si attiene alla tensione narrativa e al naturalismo del romanzo ponendo attenzione all’ambientazione rurale e alla piccola nobiltà normanna i cui protagonisti sembrano siano già stati assimilati alla nuova mentalità borghese del lavoro, fatto che contribuisce in un certo senso a creare in Jeanne un’ulteriore ipersensibilità e disagio. C’è quindi anche un fattore “esterno”, di cambiamento storico-culturale, nonché ambientale che influisce sulla psiche della protagonista. Il film risente anche delle atmosfere e il modo di girare di Truffaut , per il quale Astruc girò un documentario per omaggiarlo. Tacciato di freddezza ed intellettualismo, “Una vita”è sicuramente uno di quei film da rivedere e soprattutto rivalutare. [-]