elgatoloco
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lunedì 9 luglio 2018
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discreta versione di"liebelei"
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Questo"Christine"di Pierre Gaspard-Huit(1958), tradotto in italiano un po'moralisticamente"L'amante pura", tratto-abbastanza liberamente, anche considerando che"Liebelei"è un dramma- da"Liebelei"di Arthur Schnitzler, psichiatra, drammaturgo e scrittore austriaco, L'ambientazione del film è Vienna, una Vienna ricostruita in termini fin troppo tradizionali, anche con un po'di confusione, dato che Vienna e i suoi dintorni hanno ben poco a che vedere con il Tirolo e la cultura alpina, con il grande Teatro dell'Opera, dove a un certo punto, un po'"emblematicamente"appare anche l'immarcescibile Kaiser Franz Joseph, con tanto di baffi e barba, insomma nel suo aspetto più noto anche "alle masse", come si suol dire.
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Questo"Christine"di Pierre Gaspard-Huit(1958), tradotto in italiano un po'moralisticamente"L'amante pura", tratto-abbastanza liberamente, anche considerando che"Liebelei"è un dramma- da"Liebelei"di Arthur Schnitzler, psichiatra, drammaturgo e scrittore austriaco, L'ambientazione del film è Vienna, una Vienna ricostruita in termini fin troppo tradizionali, anche con un po'di confusione, dato che Vienna e i suoi dintorni hanno ben poco a che vedere con il Tirolo e la cultura alpina, con il grande Teatro dell'Opera, dove a un certo punto, un po'"emblematicamente"appare anche l'immarcescibile Kaiser Franz Joseph, con tanto di baffi e barba, insomma nel suo aspetto più noto anche "alle masse", come si suol dire. Nel film dopo il duello con il barone marito tradito dall'ufficiale, la sua innamorata si uccide, mentre nel dramma la questione rimane aperta, con quell'apertura che è tipica del"freudiano"(anche senza virgolette, invero)che era Schnitzler ; comunque il gioco del titolo originale(Liebelei=amoretto)rimanda poi al contrappasso del dramma sentimentale e psichico estremo, con la minaccia(o la realtà nel film)del suicidio... Niente a che vedere con l'omonima canzone di Cochi e Renato, anzi. Nel film risuona solo musica classica, con tanto di incipit de"L'eroica"beethoveniana a commento dela morte in duello di Franz, che è un Alain Delon ancora molto giovane, come molto giovane era Romy Schneider, una coppia in qualche modo perfetta, sia perché entrambi viveano i propri glorydays artistici sia anche perché all'epoca erano veramente falling in love... Tra gli altri si notano Jean-Claude Brialy, quale amico e superiore diretto di Delon, una bravissima Micheline Presle e vari/ie altri/e intepreti. El Gato
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elgatoloco
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giovedì 5 dicembre 2019
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questo film quasi di esordio di delon-schneider
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Questo"Christine"(1957,Pierre Gaspard-Huit), è un film comunque"letterario"(ispirato anzi decisamente tratto da"Liebelei"di Arthur Schnitzler, il cui"freudismo"è comunque insito in certe espressioni, in particolare quando i personaggi "captano"retropensieri o esplictiamente o anche solo mimicamente, per allusioni), decisamente"romantico"nell'impostazione, anche con l'irruzione dlela musica(L'"Eroica"di Beethoven nel finale appare francamente retorica, ccome scelta di accompagnamento musicale), ma è un film drammatico-romantico solido, nell'impostazione, dove tutti/e gli/le interpreti, dalla coppia di protagonisti, Alain Delon-Romy Schneider a Micheline Presle, la vera"amante"del film, in quanto sposata, Jean Galland che interpreta il barone tradito dalla moglie, che ucciderà il giovane ufficiale, Fernand Ledoux il dolce e amorevole papà di Christine, Jean-Claude Brialy, nella parte del migliore amico e collega d'armi del protagonista, a tutti/e gli/le altri/e, appunto.
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Questo"Christine"(1957,Pierre Gaspard-Huit), è un film comunque"letterario"(ispirato anzi decisamente tratto da"Liebelei"di Arthur Schnitzler, il cui"freudismo"è comunque insito in certe espressioni, in particolare quando i personaggi "captano"retropensieri o esplictiamente o anche solo mimicamente, per allusioni), decisamente"romantico"nell'impostazione, anche con l'irruzione dlela musica(L'"Eroica"di Beethoven nel finale appare francamente retorica, ccome scelta di accompagnamento musicale), ma è un film drammatico-romantico solido, nell'impostazione, dove tutti/e gli/le interpreti, dalla coppia di protagonisti, Alain Delon-Romy Schneider a Micheline Presle, la vera"amante"del film, in quanto sposata, Jean Galland che interpreta il barone tradito dalla moglie, che ucciderà il giovane ufficiale, Fernand Ledoux il dolce e amorevole papà di Christine, Jean-Claude Brialy, nella parte del migliore amico e collega d'armi del protagonista, a tutti/e gli/le altri/e, appunto. Si tratta di una recitazione e din un'interpretazione certo marcatamente teatrali, oggi improponibili, ma che denotano una solida capacità di recitare, a livello anche e soprattutto mimico-gestuale, ciò che oggi, in molti casi, p andato decisamente perso...Non si capisce perché film come questi vadano relegati in rassegne che quasi nessuno ormai vede o confinati in orari"impossibili", quando invece sarebbe utile una comparazione tra il cinema d'allora(non sempre e non necessariamente migliore o peggiore)e quello di oggi. Semplicemente si vedrebbero modalità e stilmi registici e interpretativi del tutto differenti, dove è da rimarcare che questo film non appartiene alla nouvelle vague(Truffaut, Godard, Vadim, in qualche modo ancheAutant Lara, tanti altri)e non è comunque tra gli autori più innovativi del cinema francese di quegli anni e di sempre.UN esercizio che sarebbe utile a molti se praticato con una certa costanza, proprio per rendersi conto anche della"storicità"del cinema El Gato
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