Il bandito

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Un film di Alberto Lattuada. Con Anna Magnani, Carlo Campanini, Folco Lulli, Amedeo Nazzari, Mino Doro.
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Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 95 min. - Italia 1946.
   
   
   
fedeleto domenica 5 marzo 2017
il bandito venuto dalla guerra Valutazione 4 stelle su cinque
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Ernesto è tornato in Italia dopo aver combattuto in guerra, al suo ritorno trova un paese gravemente ferito, la madre è morta, la sorella è diventata una prostituta, così conosce Lidia, ed entra nella malavita diventando un boss, ma la malasorte non è finita..Alberto Lattuada( la freccia nel fianco) dirige un film tra neorealismo e noir, la fotografia di Aldo Tonti è ottima e dona quel clima oscuro, gli attori sono azzeccati  e Anna Magnani come femme fatale è migliore del previsto, il personaggio di Ernesto è la vittima contro cui si accanisce il fato, per lui la guerra è finita ma continua quella della vita, sporca e senza ideali ( ma lui rimane comunque sensibile alla crudeltà) ma del resto come dice lui vuole soli uccidere perché è questo che sa fare in un mondo dove non vi è pietà( la scena del rifiuto del sussidio è eloquente quanto basta) e dunque prendere quella strada rimane l'unica alternativa. [+]

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mirkaccio dettori venerdì 4 settembre 2015
w l'italia! w usa! /\/\ hitler! Valutazione 0 stelle su cinque
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Il dopoguerra in Italia viene immortalato attraverso diversi generi cinematografici che diventano strumentali a una lettura etica e si riassumono nelle frasi iniziali "W L'ITALIA", "W USA" e "/\/\ HITLER" scritte sul treno che riporta i soldati in Italia. "W L'ITALIA": gli elementi del MELODRAMMA italiano si riscontrano in particolare nel personaggio di Carlo e nella sua famiglia, rappresentanti della massima purezza e della bontà dell'Italia rurale. Carlo parla di Ernesto, il protagonista, come del suo salvatore, di un vero amico e di un uomo generoso e straordinario. Sono il punto di partenza di Ernesto e potrebbero essere la soluzione alla sua perdizione. "W USA": il protagonista si trova a zero, elemento caratterizzante della poetica della frontiera, e diventa un bandito. [+]

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davide chiappetta domenica 1 aprile 2012
nulla da invidiare ai noir americani Valutazione 4 stelle su cinque
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A dire il vero i maestri registi italiani non hanno mai amato i noir italiani o se lo hanno fatto lo hanno mutuato in base alla loro sensibilità, gli unici che si cimentarono in queste imprese furono, per citare i più conosciuti, De Santis, Germi e Lattuada. Il 1946 era il periodo d'oro del neorealismo avviato con Ossessione di Visconti, e Lattuada mescola in questo film umori neorealistici con quelli gangster movie di chiara matrice americana; si deve pensare anche che è appena passato un anno dalla fine della guerra, ed è quello che mostra il film quasi in tempo reale, cioè il protagonista Nazzari che torna dalla guerra e trova tutto cambiato a partire dalla sua famiglia, e viene costretto suo malgrado ad unirsi ad una banda criminale il cui capo è Anna Magnani e uno dei membri è il grande Folco Lulli ('Il salario della paura'). [+]

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giglioinfranto lunedì 28 luglio 2008
solo una semplice esternazione Valutazione 0 stelle su cinque
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Oggi ho visto 'il bandito' di Lattuada...un Amedeo Nazzari rude e toccante,una Magnani affascinante come sempre. Bellissima la scena dell'incontro con la sorella, scontata la morte del protagoista,ma molto tenera l'ochetta nella mano di 'amedeo il bandito'.Sono solo un appassionata di cinema(sopratutto neorealista)e anche se nn sono un 'esperta,esprimo comunque il mio parere abbastnza positivo riguardo questo film.un saluto a tutti.

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michel venerdì 27 giugno 2008
la guera fa i (bon) lader Valutazione 3 stelle su cinque
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La guerra è finita, si torna a casa; sempre che le bombe liberatrici ti abbiano lasciato una casa o qualcosa. La mamma è morta, la sorella fa la magna de nöit e il lavoro onesto, se anche c’è, non paga. Il bell’Amedeo diventa bandito, ma onesto, si capisce. Il cammino lo porta, dritto dritto, verso il sacrificio che redime e scioglie le lagrime. Quasi documentaristico sulle prime, e sono forse i momenti migliori, incline al melodrammatico, poi. Lo spettacolo, un marlaitin m’rican, malgrado i luoghi comuni e, a tratti, una certa caneria recitativa, è garantito dal capace Lattuada e da una grande Magnani, banditesca vendicatrice.

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bibi giovedì 9 maggio 2002
eleganza Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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un film che non ha avuto la fortuna che avrebbe dovuto.una milano diversa, scene che non ho dimenticato:la festa con rapina. un amedeo in gran forma ed eleganza.non lo passano mai in TV PERCHè' ?

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