Rebecca - La prima moglie |
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Un film di Alfred Hitchcock.
Con Laurence Olivier, Joan Fontaine, George Sanders, Judith Anderson, Nigel Bruce.
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Titolo originale Rebecca.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 130 min.
- USA 1940.
MYMONETRO
Rebecca - La prima moglie
valutazione media:
4,44
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Senza tempodi SiperFeedback: 3435 | altri commenti e recensioni di Siper |
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sabato 16 ottobre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Una delle tante perle cinematografiche nate dal genio di Alfred Hitchcock è, senza dubbio, “Rebecca ,la prima moglie”. Pellicola del 1940, insignita, non a caso, di due premi Oscar nello stesso anno. La trama vede per protagonisti l’elegantissimo e fresco vedovo Max de Winter (Laurence Olivier) e la sua seconda moglie ( Joan Fontaine). Essendo una ragazza semplice,senza alcun titolo nobiliare, destò grande clamore il matrimonio con il ricchissimo Max proprietario dello stupendo castello di Menderley. Qui la nuova signora de Winter fu costretta a confrontarsi continuamente con il ricordo sempre vivo della prima moglie di Max, Rebecca, la quale era una splendida donna amata da tutti, ma scomparsa in circostanze misteriose. In particolar modo dovrà fronteggiare l’odio(dapprima velato poi esasperato) nei suoi confronti da parte della governante di Menderley, la signora Danvers (Judith Anderson). Quest’ultima cercherà in tutti i modi di mettere in cattiva luce la nuova padrona di casa. Parallelamente il signor Favell (George Sanders) , amante della defunta Rebecca, cercherà di incolpare Max della morte della prima moglie. Questa trama intricata da vita ad un costante clima di suspance tipico di Hitchcock. Il regista è poi semplicemente straordinario nella creazione dei caratteri ben definiti dei personaggi che smaschera poco a poco, riuscendo a rendere reale e credivile anche il personaggio di Rebecca, nonostante non appaia mai. Notevole è anche l’importanza che assume la location, Menderley diventa parte integrante della trama quasi come se prendesse vita. La trama viene poi snocciolata con assoluta originalità rendendo il film appassionante e mai banale. Ci sono anche spunti psicologici come il complesso di inferiorità che attanaglia inizialmente la signora de Winter fino ad arrivare alla follia esasperata della governante, artefice di un finale all’altezza del resto del film. Da segnalare, anche, la grande prova della bellissima Joan Fontain, perfetta per il ruolo. L’aspetto più sorprendente è, però, l’incredibile capacità di questo film di essere sempre attuale, non si ha mai la percezione di una trama datata o superata, segno distintivo di un capolavoro.
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