gianni lucini
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giovedì 22 dicembre 2011
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il valzer delle candele
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La drammatica vicenda della sfortunata storia d’amore tra l’ufficiale Roy Cronin e la ballerina Myra, raccontanta nel film “Il ponte di Waterloo” e ispirarta all’omonimo dramma di Robert E. Sherwood non avrebbe probabilmente avuto la stessa vitalit senza la presenza nella sua colonna sonora di uno tra i più popolari e amati Valzer Lenti della storia: "Il Valzer delle Candele". Ancora oggi quando le vicende interpretate sullo schermo da una splendida e appassionata Vivien Leigh e da Robert Taylo sono quasi del tutto dimenticate, il brano composto da Dumont per sottolineare i momenti più romantici del film vive di luce propria. Le versioni de Il Valzer delle Candele non si contano più. Si calcola che dal 1940, anno in cui è stato eseguito per la prima volta, a oggi siano oltre cinquanta milioni i dischi venduti da una composizione musicale che è entrata nel cuore e nella storia dell’umanità.
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matteobettini15gennaio
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venerdì 7 luglio 2017
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lo strappalacrime più famoso di hollywood
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Quando uscì nelle sale cinematografiche, 'Waterloo Bridge' ebbe un successo strepitoso. Si era agli inizi della II Guerra Mondiale: con i propri uomini (quasi) tutti al Fronte, le donne trovavano consolazione e passavano gran parte del loro tempo guardando le pellicole che provenivano dalla Mecca del Cinema. E sognavano. E piangevano. Riguardo a queste due ultime affermazioni, 'Il Ponte di Waterloo' (seconda trasposizione sullo schermo diretta da Marvin Le Roy: la prima, meno popolare rispetto a questa, era stata girata nel 1931 dal raffinato regista inglese James Whale, già regista di 'Frankenstein, 1931, con Boris Karolff) regalava alle esponenti del gentil sesso ciò che loro volevano: dimenticare, anche solo per poche ore, la triste e drammatica realtà con cui dovevano giocoforza convivere.
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Quando uscì nelle sale cinematografiche, 'Waterloo Bridge' ebbe un successo strepitoso. Si era agli inizi della II Guerra Mondiale: con i propri uomini (quasi) tutti al Fronte, le donne trovavano consolazione e passavano gran parte del loro tempo guardando le pellicole che provenivano dalla Mecca del Cinema. E sognavano. E piangevano. Riguardo a queste due ultime affermazioni, 'Il Ponte di Waterloo' (seconda trasposizione sullo schermo diretta da Marvin Le Roy: la prima, meno popolare rispetto a questa, era stata girata nel 1931 dal raffinato regista inglese James Whale, già regista di 'Frankenstein, 1931, con Boris Karolff) regalava alle esponenti del gentil sesso ciò che loro volevano: dimenticare, anche solo per poche ore, la triste e drammatica realtà con cui dovevano giocoforza convivere. In questa particolare circostanza, il merito è da attribuirsi soprattutto dalla coppia di protagonisti: Vivien Leigh (reduce dal trionfo di 'Via col Vento') e Robert Taylor, davvero al suo top. Con, anche, altri bravi caratteristi e alcuni elementi chiave che aiutarono il film ad essere riconosciuto finanche ai giorni nostri. La trama. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Roy Cronin (Taylor), ufficiale britannico, ripercorre il citato ponte struggendosi nei suoi ricordi. Quando, cioè, si era follemente innamorato (contraccambiato) di una ballerina, Myra Lester (Leigh). E, dovendo partire per la Grande Guerra, aveva solennemente promesso a Myra che, al suo ritorno, si sarebbero sposati (davvero altri, lontanissimi tempi..!). Spesso però il Destino, è cosa nota, si diverte a mischiare le carte. Così Myra, venuta a sapere (da una notizia falsa!) che il suo amore era morto in guerra, ed avendo perso pure il posto di lavoro (anche perché aveva violato la legge rimanendo fuori casa dopo il coprifuoco..), è in preda alla più forte disperazione. E scende molto in fretta verso un abisso incontrollabile, percorrendo al contrario i gradini della società e arrivando a prostituirsi per mantenersi. Quando Roy torna, sano e salvo, a casa, Myra, sia per la vergogna che inevitabilmente prova e sia per non comprometterlo, si getta sotto un camion. Dove? Indovinate..Dimenticavo di scrivere l'elemento che contribuì a rendere 'Il Ponte di Waterloo' immortale: la colonna sonora. Già dai titoli di testa, grazie alla usica di Cajkovskij, si capisce che si dovrà tenere vicino un pacchetto di fazzoletti. Ma è 'Il Valzer delle Candele', ispirata da un tradizionale motivo scozzese, ad aver fatto breccia nel cuore di milioni di donne. Modificato appositamente per il film, forse è lui il vero protagonista de 'Il Ponte di Waterloo'. Ancor più di Vivien Leigh e di Robert Taylor (forse..;-).
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renato c.
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mercoledì 16 settembre 2009
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le belle storie d'amore di un tempo!
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Questo film prodotto nel 1940 a seconda guerra mondiale già iniziata non poteva non sfondare, commuovere, e far capire a quanta infelicità possono portare le guerre oltre alle morti e distruzioni.La povera protagonista, per un errore di perdita di piastrina, crede morto l'uomo che non ha potuto sposare il giorno prima della sua partenza per il fronte. Licenziata dalla perfida direttrice del balletto in cui lavorava, e scoprendo che l'amica con cui viveva si prostituiva per procurare ad entrambe il cibo, finisce anche lei, bellissima d'aspetto, a prostituirsi, non avendo ormai più alcuna speranza per l'avvenire. Il ritorno di Roy vivo le da al momento gioia ma nello stesso tempo disperazione perchè comprende che il passo da lei compiuto rende ormai impossibile un futuro con lui, e disperata si toglie la vita lasciando il povero ufficiale, disposto a comprenderla e a perdonarla, nella più totale infelicità.
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Questo film prodotto nel 1940 a seconda guerra mondiale già iniziata non poteva non sfondare, commuovere, e far capire a quanta infelicità possono portare le guerre oltre alle morti e distruzioni.La povera protagonista, per un errore di perdita di piastrina, crede morto l'uomo che non ha potuto sposare il giorno prima della sua partenza per il fronte. Licenziata dalla perfida direttrice del balletto in cui lavorava, e scoprendo che l'amica con cui viveva si prostituiva per procurare ad entrambe il cibo, finisce anche lei, bellissima d'aspetto, a prostituirsi, non avendo ormai più alcuna speranza per l'avvenire. Il ritorno di Roy vivo le da al momento gioia ma nello stesso tempo disperazione perchè comprende che il passo da lei compiuto rende ormai impossibile un futuro con lui, e disperata si toglie la vita lasciando il povero ufficiale, disposto a comprenderla e a perdonarla, nella più totale infelicità. Pensare che tutto è iniziato per il suo scrupolo di non addolorare la sua futura suocera quando ha letto sul giornale la morte di Roy.
Questo film vuol fare vedere a quante infelicità portano le guerre e come sia sempre meglio essere sinceri anche quando sembra che mentire o tenere nascosto qualche cosa sia fatto a fin di bene!
Stupendi gli interpreti, in particolare Vivien Leigh, in un personaggio molto diverso dalla capricciosa Rossella di "Via col vento". Debbo aggiugere ne ho visto anche la versione colorata al compiuter, e, al contrario di molti critici,a mio parere il colore ha decisamente migliorato questo film! Cosa che penso non sarebbe per altri grandi films in bianco e nero come "Mezzogiorno di fuoco" o la serie di "Don Camillo"!
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