Classico film con protagonista un'adorabile orfanella, con una sceneggiatura che si ispira e ricalca quasi in tutto innumerevoli racconti per adolescenti della letteratura mondiale ed in particolare di quella anglo-americana.
Nel complesso il film sta abbastanza in piedi e riesce a raggiungere l'obiettivo primario che si pone, ovvero quello di costituire un valido intrattenimento per un pubblico di piccoli bambini e preadolescenti.
Per il resto va segnalato che l'opera risulta alquanto monotona e melensa, rischiando di annoiare pesantemente il pubblico più adulto ed esigente.
La pellicola in effetti è una fiera del già visto e del favolistico: la bambina che seppur orfana ha un'acconciatura da salone di bellezza e possiede persino un pony ammaestrato; il ricco filantropo che si innamora dell'umile ma deliziosa fanciulla; la direttrice del collegio, che deve avere necessariamente l'aspetto un po' burbero, tanto che nella versione italiana, per rendere al meglio l'effetto si è ricorsi all'accento dell'est Europa (russo in particolare), che pare non azzeccarci proprio niente col personaggio; e poi ancora la vice-direttrice (o qualcosa di simile) che al contrario è affabile e gentile; il maggiordomo che diventa subito amico della piccola orfanella adottata dal ricco milionario, con tanto di siparietti tra i due (maggiordomo e bambina) che dovrebbero strappare qualche sorriso.
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Classico film con protagonista un'adorabile orfanella, con una sceneggiatura che si ispira e ricalca quasi in tutto innumerevoli racconti per adolescenti della letteratura mondiale ed in particolare di quella anglo-americana.
Nel complesso il film sta abbastanza in piedi e riesce a raggiungere l'obiettivo primario che si pone, ovvero quello di costituire un valido intrattenimento per un pubblico di piccoli bambini e preadolescenti.
Per il resto va segnalato che l'opera risulta alquanto monotona e melensa, rischiando di annoiare pesantemente il pubblico più adulto ed esigente.
La pellicola in effetti è una fiera del già visto e del favolistico: la bambina che seppur orfana ha un'acconciatura da salone di bellezza e possiede persino un pony ammaestrato; il ricco filantropo che si innamora dell'umile ma deliziosa fanciulla; la direttrice del collegio, che deve avere necessariamente l'aspetto un po' burbero, tanto che nella versione italiana, per rendere al meglio l'effetto si è ricorsi all'accento dell'est Europa (russo in particolare), che pare non azzeccarci proprio niente col personaggio; e poi ancora la vice-direttrice (o qualcosa di simile) che al contrario è affabile e gentile; il maggiordomo che diventa subito amico della piccola orfanella adottata dal ricco milionario, con tanto di siparietti tra i due (maggiordomo e bambina) che dovrebbero strappare qualche sorriso.
L'attrazione della pellicola resta la piccola star Shirley Temple, che al tempo riscuoteva un enorme successo con le sue innumerevoli smorfie, che le consentivano di accattivarsi la simpatia del grande pubblico, tanto che il suo nome era un'attrattiva importante che consentiva di fare ottimi incassi.
La storia d'amore non pare nulla di che, mentre invece si ricorda qualche numero da circo realizzato dal pony ammaestrato.
Tra qualche gag, più o meno riuscita, e personaggi stereotipati già visti e rivisti migliaia di volte, il film procede allietando forse soli i più piccoli; a venire in soccorso dei genitori la durata saggiamente contenuta.
La pellicola prevede anche qualche piccola parte cantata, abbastanza apprezzabile.
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