50 giorni di cinema internazionale di Firenze 2023 i film documentari
50 giorni di cinema internazionale di Firenze, il programma dei 85 film genere documentario. Firenze - 5 settembre/12 dicembre 2023. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
StelleUscitaRankTitolo
Come possiamo essere più inclusivi? È una domanda che si pongono molte aziende, tra cui lo Stedelijk Museum di Amsterdam. E lì la ricerca di più diversità si rivela più difficile del previsto. Espandi ▽
Come possiamo essere più inclusivi? È una domanda che si pongono molte aziende, tra cui lo Stedelijk Museum di Amsterdam. E lì la ricerca di più diversità si rivela più difficile del previsto. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il film segue la realizzazione dell'installazione di Robert Irwin per la Foundation di Marfa, in Texas, un'ode agli elementi evanescenti della luce e dello spazio. Espandi ▽
Il film ripercorre la lunga carriera dell'artista californiano Robert Irwin (Long Beach 1928) noto per le sue installazioni site specific, interventi effimeri che giocano con la percezione dello spazio e della luce. Il film, che utilizza materiali d'archivio e interviste inedite che mostrano le celebri installazioni dell'artista, segue la realizzazione di un'imponente installazione permanente per la Chinati Foundation di Marfa nel deserto del Texas: un'ode radicale agli elementi evanescenti della luce e dello spazio. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
L'artista ripercorre la propria carriera a partire dai suoi primi video che trattano della storia coloniale dell'Islanda e della musica country. Espandi ▽
Ragnar Kjartansson (Reykjavík 1976) è noto internazionalmente per le performance che confluiscono in video installazioni di grandi dimensioni sempre in bilico tra i registri della melanconia e la parodia, con cui l'artista esplora il confine fra realtà e finzione. Nel film ripercorre la propria carriera a partire dai suoi primi video Colonization (2003) e Mercy (2004), passando per l'esperienza del 2009 alla Biennale di Venezia dove rappresentava l'Islanda, fino alla straordinaria videoinstallazione a 9 canali The Visitors (2012) esposta all'HangarBicocca nel 2013. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
L'artista racconta il suo viaggio-thriatlon compiuto dalla Polonia, luogo di sepoltura di Chopin, alla Francia, intrecciando narrazioni diverse. Espandi ▽
ll cimitero di Père Lachaise è il luogo in cui è sepolto il corpo di Frédéric Chopin tranne il suo cuore che la sorella, per esaudire l'ultimo desiderio del compositore, portò di nascosto in una chiesa di Varsavia. L'artista intraprende un viaggio dalla Polonia alla Francia come se fosse un triathlon. Il film è un requiem composto da tre movimenti e dodici atti, nel quale si intrecciano tre narrazioni: il viaggio compiuto come una maratona Ironman, un irreale ritorno nella sua casa natale in Olanda ed alcune scene ispirate al viaggio di Alessandro Magno dalla Macedonia a Babilonia. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
L'artista viene ripreso mentre cammina di fronte a un'enorme nave rompighiacchio, senza musica, sentendo solo i tonfi sordi della neve. Espandi ▽
Nel Golfo finlandese di Botnia, uno dei limiti estremi della terra, l'artista è ripreso dal teleobiettivo della cinepresa mentre cammina su una distesa di ghiaccio di fronte a un'enorme nave rompighiaccio. Non c'è musica ma solo i tonfi sordi della nave che percorre la sua traiettoria. Nell'ampia ripresa van der Werve sembra fragile e minuscolo, sempre in procinto di essere inghiottito dall'immensa nave dietro di lui. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
L'artista Katharina Grosse è seguita nell'ideazione e realizzazione di Canyon, un painting object realizzato per la Fondation Louis Vuitton. Espandi ▽
L'artista tedesca Katharina Grosse (Friburgo 1961) è nota per le sue grandi installazioni site-specific che creano ambienti immersivi per i quali utilizza vernici acriliche dai colori accesi. Fra queste Canyon, inaugurata nell'ottobre 2022 alla Fondation Louis Vuitton di Parigi, è un'imponente installazione sospesa, un painting object capace di far diventare la pittura un'esperienza spaziale. Il film segue l'artista nell'ideazione e nella realizzazione dell'opera mentre spiega le motivazioni del suo lavoro. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La storia del Pacific Club, nato nel 1979, nei sotterranei de La Défense, il quartiere degli affari di Parigi. Espandi ▽
Nel 1979, nei sotterranei de La Défense, il quartiere degli affari di Parigi, fu aperto il Pacific Club. Era il primo locale notturno per gli arabi delle periferie; un mondo parallelo fatto di balli, sudore, giovani amori e utopie di una notte. Azedine, all'epoca diciassettenne, racconta la storia dimenticata di questo locale e di questa generazione che sognava di integrarsi in Francia, ma che presto si trovò a fare i conti con il razzismo, l'epidemia di AIDS e l'eroina. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un documentario che racconta quattro generazioni di donne palestinesi. Espandi ▽
A vent'anni Hiam Abbass lascia il suo villaggio natale in Palestina per inseguire il sogno di diventare attrice
in Europa, lasciandosi alle spalle la madre, la nonna e sette sorelle. Trent'anni dopo, la figlia e regista Lina
torna con lei al villaggio e si interroga per la prima volta sulle scelte coraggiose della madre, sul suo esilio e sul modo in cui le donne della famiglia hanno influenzato la loro vita. A cavallo tra passato e presente, Bye
Bye Tibériade mette insieme immagini di oggi, filmati di famiglia degli anni Novanta e archivi storici per
ritrarre quattro generazioni di donne palestinesi audaci che mantengono viva la loro storia e la loro eredità
grazie alla forza dei legami, nonostante l'esilio, l'espropriazione e il dolore. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una panoramica di quello che è successo in Afghanistan dopo il ritorno dei talebani al potere. Espandi ▽
Racconta come in pochi giorni in Afghanistan, con il ritiro definitivo delle forze internazionali da Kabul, la vita di milioni di afghani sia cambiata improvvisamente in peggio. Da un giorno all'altro, con il ritorno dei talebani al potere, molti artisti e registi del paese si sono trovati a rischio di essere giustiziati. Nel tentativo di mettersi in salvo, come tanti altri, si precipitano all'aeroporto internazionale per imbarcarsi sugli ultimi aerei in partenza. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un intenso ritratto della città di Lyd passata dall' essere una metropoli palestinese ad una città dello Stato di Israele. Espandi ▽
L'ascesa e la caduta della città di Lyd, una metropoli vecchia di 5.000 anni, che un tempo era una vivace città palestinese, fino alla sua conquista avvenuta con la fondazione dello Stato di Israele nel 1948. Mentre il film rivela la sua storia, un coro di personaggi crea un arazzo emozionante dell'esperienza palestinese di questa città, e del trauma lasciato dal massacro e dall'espulsione. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un documentario in grado di ribaltare tutti gli stereotipi sulle donne irachene e sulle nuove generazioni. Documentario, Norvegia2023. Durata 60 Minuti.
Un viaggio intimo e drammatico che segue Tiba, una giovane donna irachena di diciannove anni che lotta per la libertà e l'uguaglianza. Espandi ▽
Nell’ottobre del 2019 molti giovani iracheni si riversano nelle strade per esigere un Iraq libero e democratico. La maggior parte dei manifestanti ha tra i 19 e i 25 anni: una di loro è la diciannovenne Tiba Fadhil. Con Baghdad on Fire, Karrar Al-Azzawi firma un lungometraggio che colpisce dritto al cuore grazie a una protagonista magnetica e affascinante, capace di ribaltare qualsiasi stereotipo sulle donne irachene e sulle giovani generazioni. Utilizzando uno stile documentaristico tradizionale, la telecamera segue Tiba giorno e notte per mostrare attraverso i suoi occhi la forza dei giovani in Iraq e le violenze che sono costretti a subire, andando quotidianamente incontro alla morte. Ciò che colpisce del film è il repentino e continuo alternarsi di momenti di gioiosa condivisione agli improvvisi attacchi armati che li colpiscono in maniera brutale. Protetti soltanto dalle loro bandiere, i manifestanti si ritrovano inermi di fronte alle minacce delle bombe a gas e dei lacrimogeni, pronte a spezzare i loro desideri di libertà e uguaglianza. Ben lontani da qualsiasi forma di individualismo e disinteresse per la politica e la comunità, i protagonisti del documentario di Al-Azzawi sono nati in un periodo di milizie, assassinii e rapimenti e hanno imparato a non avere paura di lottare per la propria libertà. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Il racconto di come un ordine religioso matriarcale abbia influenzato la famiglia della regista. Espandi ▽
Un film che descrive l'influenza di un ordine religioso matriarcale segreto - Al-Qubaysiat, di origine siriana - sulla famiglia della regista, i legami inespressi e le conseguenze della lealtà che sua madre, sua nonna e lei stessa hanno dimostrato a questa misteriosa organizzazione. Una storia d'amore di un tipo diverso, e un racconto multigenerazionale sull'eterna ricerca di significato nella vita. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La storia di un cambio di sesso e delle conseguenti difficiolta in una turchia transfobica. Espandi ▽
In Turchia le carte d'identità sono blu per gli uomini e rosa per le donne. Nel 2012, il prestante Ruzgar Erkoçlar ha ricevuto la sua prima iniezione di testosterone, segnando un passo importante nel suo percorso di cambio di sesso. Avrebbe mai potuto immaginare quanto sarebbe stato arduo questo viaggio? Blue ID segue la vicenda di Rüzgar, un tempo un famoso attore che, denunciato e diffamato pubblicamente dalla stampa scandalistica e transfobica turca, ma animato da una forte volontà e un sostegno costante, lotta per il riconoscimento della sua identità all'interno del contesto conservatore dominante. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una coversazione a forma di film tra Iran e Afghanistan. Espandi ▽
Una conversazione tra Iran e Afghanistan in forma di film, due paesi vicini che un tempo erano una sola terra. Questi, dopo essersi separati, condividono ora le loro storie, dall'era dell'invasione sovietica alla Guerra civile e all'era Talebana, fino ad arrivare all'ascesa e alla caduta dell'America e al ritorno dei Talebani. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un diario di guerra autentico, dall'anima amatoriale, di giornalisti impotenti di fronte all'annientamento della libertà. Documentario, Afghanistan2022. Durata 92 Minuti.
Un'incursione nel più importante quotidiano indipendente afgano. Espandi ▽
Come in un diario di guerra, con un’anima amatoriale e profondamente realistica, il documentario di Abbas Rezaie raccoglie testimonianze e parole dei giornalisti dell’Etilaat Roz durante l’ascesa repressiva del regime talebano. Il documentario, che prende il nome dal giornale al centro della vicenda, è girato da Abbas Rezaie, uno dei membri della redazione, e prodotto dal caporedattore Zaki Daryabi. Percorrendo i corridoi e le stanze della redazione, Rezaie raccoglie le testimonianze di diversi giornalisti. In questo clima di paura, Zaki Daryabi, a capo dell’Etilaat Roz, si ritrova a dover decidere del destino del suo giornale e anche di quello dei suoi collaboratori, come un capitano che guida la propria nave che sembra destinata a inabissarsi. Ciò che il documentario girato da Abbas Rezaie propone è una panoramica sulla situazione drammatica di un giornale e più in generale di un Paese che si ritrovano impotenti di fronte alla tirannia di un regime come quello talebano. A sopravvivere, nonostante l’incertezza, la repressione e un contesto in cui la libertà di stampa sta per essere annientata, è un’umanità autentica e mai retorica che il documentario ha la forza di far emergere dalla cenere. Recensione ❯
Vota da 1 a 5 stelle
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.