Titolo internazionale | The Life After |
Anno | 2013 |
Genere | Commedia |
Produzione | Messico |
Durata | 90 minuti |
Regia di | David Pablos |
Attori | Maria Renée Prudencio, Americo Hollander, Rodrigo Azuela . |
MYmonetro | 2,92 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 4 settembre 2013
Un giorno la madre di Samuel e Rodrigo, che soffre di problemi psichici, sparisce lasciando dietro di sé soltanto un biglietto.
CONSIGLIATO SÌ
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Samuel e Rodrigo sin da piccoli trascorrono molto tempo con la madre, Silvia, che deve prendersene cura da sola. I due fratelli crescono ma la donna è afflitta da un disagio psichico che la indurrà, poco dopo il compimento dei diciotto anni di Rodrigo, ad abbandonarli, lasciando unicamente un biglietto.
Esordio nel lungometraggio, dopo aver realizzato un documentario, Una frontera, todas las fronteras, presentato al prestigioso "Idfa" di Amsterdam, con La vida después David Pablos si cimenta in un racconto che ha come perno il rapporto tra due fratelli. Un film, come è lo stesso regista a dichiarare, sull'eredità che viene trasmessa dai genitori ai figli, un'eredità che va oltre l'aspetto fisico, visibile nella vita di tutti i giorni.
Pablos decide di focalizzare il suo racconto sui tre personaggi, cogliendo gli effetti del malessere della donna che inevitabilmente si ripercuote sui figli; anche tra fratelli la relazione si fa sempre più tesa, ognuno di loro vive ed elabora in maniera differente il rapporto col proprio genitore. Aggressivo e apparentemente anaffettivo Rodrigo, il più grande, riflessivo e sensibile il più giovane, Samuel, i due, una volta intrapreso il viaggio alla ricerca della madre, si troveranno a doversi scontrare, quasi in una resa dei conti dove il legame familiare viene messo fortemente in discussione. Senza mai prendere posizione, la pellicola coglie infatti le tappe di questo progressivo mutamento, dal tono lieve iniziale a quello via via più cupo e drammatico.
Una regia volutamente asfittica, si potrebbe definire quasi un kammerspiel, per quanto la mdp si concentri esclusivamente sui corpi dei suoi protagonisti, salvo poi "aprirsi" e mutuare i codici del road movie; complice la scelta dello sfondo, il deserto di Sonora, uno stato del Messico che confina con l'Arizona.
Ad eccezione, forse, di qualche incompletezza probabilmente ricercata e voluta, sul piano testuale, forse si vorrebbe avere qualche elemento in più sulle psicologie dei due giovani, La vita después è un film riuscito che ha i colori del ricordo, di una memoria che si compone di vecchie foto, di una giornata trascorsa al mare tra le braccia di una madre amorevole e premurosa, e ancora del suono di una dolcissima ninna nanna.