Anno | 2013 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Regia di | Tim Sutton |
Attori | Willis Earl Beal, Constance Brantley, Larry Dodson, Devonte Hull, Lopaka Thomas . |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 14 dicembre 2013
Un film meditativo che cerca di descrivere la figura di Ezra Jack, da amatissimo cantante di soul a estatico contemplatore.
CONSIGLIATO SÌ
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Ezra Jack è un cantante soul-blues alle prese con un difficile periodo di crisi creativa. Sottoposto alle pressioni del suo discografico, che lo esorta a rinchiudersi in sala di registrazione, Ezra fugge dal dovere, provando a trovare conforto nell'abbraccio materno della propria terra. L'uomo vive a Memphis, città decadente e immersa nella musica. È qui che Ezra spera di portare a compimento la propria rinascita, ritrovando la gioia della creazione.
Quello che vediamo vagare per le strade di Memphis, tallonato da una macchina da presa dall'approccio documentario, non è solo un artista in cerca della giusta composizione musicale. Ezra è un uomo in cerca della salvezza spirituale: una riconciliazione dell'anima con il mondo esterno e con quello interiore. Ezra vuole ricominciare a sentirsi, a nutrire le proprie emozioni al di là del mero calcolo razionale o della gloria effimera data dall'ammirazione del pubblico. La mancanza di ispirazione musicale è solo un pretesto, la goccia che fa traboccare un vaso ormai colmo di aspettative altrui, che non coincidono più con le proprie.
È entrando in una chiesa, animata da un vivace coro gospel, che Ezra si sente per la prima volta intimorito, imbarazzato persino nel cantare di fronte a persone che, con la musica, esprimono una sensazione di pace con se stessi e con l'universo. È allora che Ezra si rende conto che gli manca qualcosa: l'uomo spavaldo e sicuro di sé si scopre fragile e bisognoso di fede. Una fede che inizia a ricercare affannosamente, compiendo un viaggio mistico in una città intrisa di una spiritualità profonda, in mezzo agli alberi altissimi e secolari che la sovrastano. Una città dal volto antico, che non ha perso il contatto con la natura e con la terra. Ezra incontra i suoi abitanti, animati da uno spirito genuino e positivo, e nei loro volti ricerca la spontaneità che aveva da bambino, prima che fosse travolta dalle ambizioni di gloria.
Timothy Sutton, filmmaker americano indipendente, che ha debuttato alla regia nel 2012 con Pavilion, dirige un film intriso di folclore, musicalità e spiritualità, affidandosi, per il ruolo del protagonista, alla simpatica sfrontatezza dell'artista e comico Willis Earl Beal. Pedinandolo nel suo vagare, in cerca di una cura per l'anima ferita, Sutton costruisce inquadrature suggestive di una città dal volto arcaico e autentico. Peccato che il film finisca per girare a vuoto, come privo di una direzione da intraprendere e di una meta da raggiungere, proprio come il suo tormentato protagonista.
Sicuramente apprezzabile per la musica e per la fotografia,tuttavia non si può dire perfettamente riuscito;quasi volesse evitare elementi scomodi,ad eccezione di alcune parti,il film non ha lo spessore che avrebbe voluto.Malgrado il contesto non ci sono episodi di violenza,parolacce,tutto sembra quasi patinato e non si capisce a fondo cosa ha messo in crisitil protagonista.