Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Corea del sud, USA |
Regia di | Jeon Kyu-hwan |
Attori | Joon Hyuk Lee, Seong-tae Oh . |
MYmonetro | 2,84 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 30 novembre 2010
CONSIGLIATO SÌ
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Oh Seong-cheul vorrebbe tornare a sentirsi normale, ma un bracciale alla caviglia gli ricorda di essere un detenuto in libertà vigilata. Kim Hyeong-do non si è più ripreso dal trauma subito per mano di Seong-cheul e vede nella vendetta il suo unico scopo. La città delle bestie è quel luogo in cui termini come speranza, ambizione e solidarietà perdono di significato, per lasciare il posto ad alienazione, solitudine, angoscia. Sarebbe semplice vedere in Seong-cheul, triste e patetico pedofilo - e come tale irriducibile a ogni forma di commiserazione - il babau contro cui scatenarsi, ma Jeon Kyu-hwan lavora su un altro livello, seguendo la quotidianità miserabile del suo personaggio senza mai anteporre alcun giudizio morale all'indagine degli abissi a cui può portare una condizione senza via di uscita. La redenzione è impossibile, come pure il recupero, per un'anima irrimediabilmente smarrita e destinata a fuggire da se stesso, proprio come quel cinghiale selvaggio che si aggira senza una meta per le strade di Seul (e il cui destino pare così assurdamente intrecciato a quello di Seong-cheul). Adottando uno stile gelido e immoto, come la gestualità del vendicatore Hyeong-do, il regista privilegia gli spazi vuoti, le zone dismesse, quei luoghi in cui l'umanità, nel senso stretto di manifestazione di ciò che ci rende umani, non ha lasciato traccia oppure ha scelto di andarsene, vinta dalla disperazione. Secondo di una trilogia sulla città contemporanea - dopo Mozart Town e prima di Dance Town - Animal Town è film che non può lasciare insensibili e che costringe a un'amara introspezione per ritrovare i segni di ciò che può impedire a una human town di divenire una Animal Town.