Titolo originale | Le Sentiment de la Chair |
Anno | 2010 |
Genere | Sentimentale |
Produzione | Francia |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Roberto Garzelli |
Attori | Thibault Vinçon, Annabelle Hettmann, Pascal N'zonzi, Emmanuel Salinger, Claudia Tagbo Pierre Moure. |
Tag | Da vedere 2010 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 7 ottobre 2010
Hèlèna e Benoit si conoscono durante un esame medico e tra loro scoppia un'attrazione erotica indomabile.
CONSIGLIATO SÌ
|
Héléna è una studentessa di disegno anatomico affascinata dai dettagli del corpo e degli organi umani. Per un malore alla schiena, decide di farsi consultare da un radiologo, il dottor Benoît Govion, che, incuriosito da una sua malformazione costale, le prende le lastre di tutto il torace. Questa curiosità nei confronti della sua struttura anatomica attrae Héléna a tal punto da addentrarsi in una relazione basata sulla conoscenza carnale e l'esplorazione dell'interiorità. Difficile dire quale dei due territori sia più oscuro e difficile da sondare, se l'interiorità del corpo o la profondità dei sentimenti. E tuttavia, indagare la natura dell'eros significherebbe proprio saper leggere una tensione continua fra le due, tracciare la mutua corrispondenza che all'interno di un rapporto amoroso si stabilisce fra concreto e astratto, carne e spirito, vibrazioni del corpo e sensazioni dell'animo. Le sentiment de la chair si pone esattamente questo obiettivo: profanare la sacralità del corpo per compiere un viaggio nella sensualità, addentrarsi in un lavorio di scalfitture della carne per raccontare le logiche insondabili e perturbanti dell'ossessione amorosa. Nel compiere tale violazione, Roberto Garzelli non usa alcuna violenza, né a livello di storia, né a livello di immagini. Héléna e Benoît sono due amanti ossessionati dall'esplorazione di viscere e ossature, ma il loro amour fou si ferma un attimo prima di incontrare sia il cinismo grottesco di Marco Ferreri che la violenza organica di David Cronenberg. La loro ossessione per la carnalità non è tanto figlia di una perversione o di una turba, quanto di quella curiosità che è alla base di ogni viscerale relazione amorosa. "L'amore è, dopo tutto, una curiosità superiore, un appetito per l'ignoto" scrisse Flaubert, ed è su questa necessità di conoscere sia scientifica che amorosa, su questo irrefrenabile impulso a "guardarsi dentro", che Garzelli costruisce la tensione fra i due protagonisti. Ai cui interpreti chiede perciò di recitare molto con il corpo, non solo per sostenere le scene di nudo, ma per dare importanza alla meccanica dei corpi, oltre che alla loro bellezza; alla mimica dei volti oltre che all'intensità degli sguardi. Se è vero che la struttura di ogni essere umano è unica e richiede analisi differenti, non si può leggere Le sentiment de la chair come il tentativo ambizioso di raccontare "la" storia d'amore. Anzi, forse molto del fascino che suscita questa opera prima sta proprio nel suo stare efficacemente sempre un semitono al di sotto di un registro grottesco e surreale, e uno al di sopra del realismo e della plausibilità. Garzelli racconta semplicemente una storia d'amore, o meglio la sua diagnosi di un desiderio sensuale portato a uno stadio successivo, a una membrana più profonda, dell'intimità.