Anno | 2008 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Filippine |
Durata | 77 minuti |
Regia di | Raya Martin |
Attori | Alessandra de Rossi, Tetchie Agbayani, Sid Lucero . |
Tag | Da vedere 2008 |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 aprile 2010
L'arrivo dei colonizzatori americani nella Filippine spinge una madre a fuggire con il figlio nella foresta. Comincia una nuova vita, lontana dal mondo.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Filippine. Inizio Novecento. Ai primi segnali dell'arrivo dei colonizzatori americani, una madre e suo figlio decidono di fuggire verso le foreste in montagna, in cerca di un luogo sicuro. Il ragazzo cresce. Un giorno, scopre nel mezzo della foresta il corpo ferito di una donna che ha subito un abuso e decide di portarla a casa con sé. Gli anni passano, la madre muore e l'uomo e la donna e il neonato bambino vivono sereni, isolati dal mondo che sta loro attorno e sprofonda nel caos. Fino a che una tremenda tempesta non sconvolge le loro esistenze, mentre le truppe americane si avvicinano inarrestabili.
Independencia è il secondo capitolo della trilogia di Raya Martin dedicata alla storia delle Filippine e, in particolare, a tre periodi di lotta corrispondenti alle tre colonizzazioni. Seguito di A short film about the Indio Nacional, riguardante il dominio spagnolo, Independencia affronta il periodo americano e precede il terzo capitolo, quello giapponese.
Poiché alla storia coloniale del paese si associa fatalmente la storia del suo cinema, con l'avvento di nuove tecniche, modalità narrative e pratiche culturali, Raya Martin costruisce il film dal punto di vista formale esattamente come se fosse una pellicola girata in studio durante l'occupazione nordamericana, con fondali dipinti a sfondo naturalistico, i migliori costumi, impianto teatrale e illuminazione espressionista. Ma non finisce qui: nel mezzo del film inserisce un cinegiornale posticcio (ma basato sul sonoro reale di un americano che commenta la morte di un bambino locale) alla maniera degli intervalli dell'epoca, per finire con un intervento fisico sulla pellicola, che omaggia Stan Brakhage e riporta l'affresco storico e narrativo a una giustificazione più intima, che ci parla dell'amore del regista per il cinema e del cinema come atto di resistenza culturale.
Se l'estetica guarda a Hollywood, il racconto è invece frutto della terra, ancorato agli elementi e agli eventi naturali, situato sulla riva materna e primordiale di un fiume, essenziale e naïf. La collaborazione di un cosceneggiatore antropologo si sente e si apprezza, specie perché non esclude mai e poi mai la trasfigurazione poetica del reale. E così, in certi momenti, ci si ritrova a ripensare a Flaherty.
Second volet d'une série consacrée aux luttes philippines pour l'indépendance (réalisé en 2006, le premier s'intitulait A Short Film About the Indio National et couvrait la colonisation espagnole du XVIe siècle à 1898), Independencia se déroule au début du XXe siècle, lorsque les troupes américaines ont pénétré dans le pays pour l'annexer. L'acte de résistance de ses personnages consiste à fuir les [...] Vai alla recensione »