Titolo originale | House of Games |
Anno | 1987 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 102 minuti |
Regia di | David Mamet |
Attori | Joe Mantegna, Lindsay Crouse, Lilia Skala, William H. Macy, Meshach Taylor, J.T. Walsh Jack Wallace, Ricky Jay, Scott Zigler, Mike Nussbaum, Willo Hausman, Karen Kohlhaas, Steven Goldstein, G. Roy Levin, Bob Lumbra, Andy Potok, Allen Soule, Ben Blakeman, W.H. Macy, John Pritchett, John "Sugarbear" Willis, Josh Conescu, Julie Mendenhall, Rachel Cline, Patricia Wolff, Paul Walsh, Roberta Maguire, Jacqueline De La Chaume. |
Tag | Da vedere 1987 |
MYmonetro | 3,10 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Una psichiatra, per aiutare un paziente, compromesso con alcuni giocatori professionisti, entra in contatto con questi ultimi. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes,
CONSIGLIATO SÌ
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Una psichiatra, per aiutare un paziente, compromesso con alcuni giocatori professionisti, entra in contatto con questi ultimi. Il loro capo, un autentico equilibrista del gioco d'azzardo e della truffa, l'affascina, diventa il suo amante, la coinvolge in una truffa dove ci scappa il morto. Per rimediare la donna non esita a stanziare una grossa somma, che dovrebbe mettere ogni cosa a tacere. Solo dopo un certo periodo, scopre che è stato tutto un inganno: non c'è il morto e il paziente era d'accordo con i furfanti. Allora si vendica.
Attenendoci all'etimologia del titolo, "La casa dei giochi" è quella in cui "circolano" il personaggio di Mantegna e i brutti ceffi par suo. Non solo perché si gioca nel senso letterale, ma perché come dimostra il primo trabocchetto in cui cadrà la Crouse è esso stesso una finzione nella finzione; sarà un caso, ma in quel momento i personaggi consapevoli della beffa che stanno perpetrando- Cioé tutti, [...] Vai alla recensione »
La tematica dell'inganno è ricorrente nel cinema di Mamet, che per il suo esordio alla regia mette in scena una straordinaria storia di truffatori. I meccanismi narrativi sono perfetti, senza sbavature e soprattutto senza quegli insopportabili intermezzi didascalici che quasi sempre infarciscono le pellicole dello stesso genere. Infatti per Mamet un film deve mostrare e non spiegare, e così non [...] Vai alla recensione »
Il primo film di Mamet è probabilmente anche il migliore. Una storia di imbrogli, manipolazioni in cui niente è mai quello che sembra, e che parte da una vicenda in sé tutt'altro che nuova per raccontarla poi in modo personale: sia come scrittura e direzione d'attori, sia per il taglio sempre un po' sospeso del racconto, a suggerire un teorema molto più complesso.
buon debutto di David Mamet, all'epoca già drammaturgo di fama. interessante l'evoluzione del personaggio protagonista (una psichiatra autrice di best-seller); interessante l'intreccio che si dipana (la psichiatra entra in una rete di truffatori e ne resta invischiata); inquietante l'esito. si sente e si gode l'estrema cura di dialoghi e personaggi, tutti trattati [...] Vai alla recensione »
Gli attori sono bravi, non "pompano" mai il personaggio e lasciano che la storia si racconti. La regia l'ho trovata interessante, anche se un po' acerba; però, essendo la prima, direi che ci può stare. La storia invece (che ha il pregio di essere lineare), è molto prevedibile: dopo mezz'ora scarsa era già tutto chiaro. Credo, però, che Mamet volesse trasmettere un qualche genere di messaggio più [...] Vai alla recensione »
Con che piacere si segnala l'arrivo di un buon soggetto, di una sceneggiatura d'autore dopo tanti testi faticosi. Con un piacere tale che si è disposti anche a riconoscere qualche merito in più come regista a David Mamet, il drammaturgo americano quarantenne che debutta, su suo copione, nella regia. Mamet ha già un posto di grande rilievo nel nuovo teatro americano, in Italia s'è vista l'opera che [...] Vai alla recensione »