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Carlo Verdone, regista e attore(regista, dopo gli schiaffoni presi dal suo maestro, Sergio Leone, amico del padre Mario Verdone, notevole storico dello spettacolo), anche in questo"Il bambino e il poliziotto"(1989)conferma pregi e difetti: A)Forse è un pregio quello di raccontare storie complessivamente semplici, scegliendo spesso il personaggio dimesso e un po'imbranato, quello del commissario che non è propriamente=a Sherlock Holmes, non brilla per capacità logiche ma neppure intruitive, che è un pacioccone non stupido ma neppure brillante etc.; B)tra i difetti iL non voler sperimentare, ossia raccontando storie abbastanza (troppo, invero)consuete, senza molti sbocchi"altri", magari commuovendo un po'iil pubblico con la storia del bambino figlio di madre ex-tossica, piena di precedenti(e non solo precedenti)penali, d'altro ancora....E poi il poliziotto, che ha incarcerato la giovane donna, non può non innamorarsene, vista anche la disponibilità, pur se riottosa, della ragazza, complice, ovviamente, il bambino, che vuole ricostuire una sorta di famiglia, quand me^me. Sceneggiatura piacevole, scritta con Benenuti e De Bernardi, interpretazione mai fuori dalle righe, anzi troppo dentro le righe, di Verdone, di qualche altro/altra, ma...forse era migliore il Verdone di "Bianco, rosso e ...verdone"o di "Borotalco", mentre qui il Verdone giò aFFERMATO ERA TROPPO BLOCCATO NEI SOLITI SCHEMI. El Gato
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