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Questo film è da guardare con gli occhi del cuore, tutto il resto lasciatelo agli esperti cinefili che trovano un fotogramma con la luce non perfetta o una inquadratua fuori posto.
Qui si parla di un cane maltrattato e di un uomo dal cuore grande (e altrettanto sofferente), del loro incontro e della loro "vita" insieme.
Un film non è fatto solo ed esclusivamente di virtuosismi tecnici, alle volte un film piace proprio perchè è semplice, mira al cuore di chi è sensibile e capisce l'anima degli animali... e perchè mostra la vita quotidiana di un uomo che si china ad aiutare un'anima bisognosa, Devon.
E se vogliamo dirla tutta, io apprezzo molto che un grande attore come Jeff Bridge si sia dedicato a questo racconto, dimostrando una grande sensibilità e affetto per gli animali. Non è facile recitare con i cani e acquistare una tal naturalezza e spontaneità nelle scene. A volte ho pensato che il cane fosse veramente il cane di Jeff Bridge, da quanto affetto e intensità traspare dal video. Una grande prova di attore, perchè i grandi attori sono quelli che rendono veri e trasparenti i sentimenti; come accade qui, con il personaggio di un uomo-scrittore in crisi (nella vita e nel lavoro) e di un cane che odia tutto e tutti a causa dei maltrattamenti subiti in passato.
E' un film che si regge sui sentimenti che racconta, sentimenti di tanti tipi... che richiedono tempo, calma e riflessione, di ferite che si devono rimarginare. E' un film che ha come sfondo la casa, la natura tranquilla, il ritmo placido della campagna isolata.... il ritmo lento, ma incessante di un rubinetto che sgocciola. Per questo il film non è lento e noioso, è riflessivo e ci accompagna nella mente e nel cuore di un cane e di un uomo, di due anime che devono guarire e trovare la loro nuova esistenza.
Non racconto il finale, perchè il bello della storia di Jon e Devon è il percorso da fare insieme, uomo e cane vicini, giorno dopo giorno, con le scoperte, i dolori, le sconfitte, le scelte e le vittorie che la vita propone.
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