Pokémon 2: la forza di uno

Il paragone con la prima pellicola sembra inevitabile, ma questo non farebbe altro che affossare il secondo prodotto targato Yuyama/Haigney sul brand Pokemon. Il viaggio continua e incaglia sulle isole Orange, i tre protagonisti Ash, Misty (Dichiara il suo amore per Ash in maniera patetica e facilmente dimenticabile) e l'inutile Tracey, si ritroveranno in mezzo all'origine della calamità che sta sconvolgendo il mondo. L'ordine viene destabilizzato dai tre uccelli leggendari e da Lawrence III, un collzionista di Pokemon che brama il leggendario Lugia. Una profezia metterà Ash nei panni del salvatore, solo lui potrà ristabilire la quiete. I buchi di trama sono molti, troppi, i comportamenti di alcuni pokemon non si riescono a comprendere e non vengono nemmeno spiegati al meglio. Le vicende sono molto branali e prevedibili, poche sono le scene che si salvano e che riescono a donare un po' di phatos. I personaggi non hanno un vero e proprio spessore, a partire dal "cattivo" principale, del quale ci si dimentica appena scompare dalla scena. La colonna sonora non rimane impressa, i picchi si hanno al suono dell'ocarina, molto leggero e coinvolgente. La morale è molto nascosta, non viene imboccata come di solito accade nei film indirizzati a un pubblico piccolo, ma comunque facilmente comprendibile e risulta molto scontata. Il tutto risulta un miscuglio, troppa carne al fuoco, troppi pokemon leggendari mal utilizzati e mal sfruttati. Il film riesce a intrattenere, l'ora e venti passa veloce ma alla fine non lascerò niente in più, se non una leggera delusione viste le aspettative.