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Scritto e prodotto da J.J. Abrams, con un Paul Walker ancora sbarbatello come star, è un filmetto gradevole da vedere senza aspettarsi però nulla di eccezionale. Ricalca l'idea di "The hitcher" (con ovvie diversità) ma soprattutto quella del fantastico "Duel" di Spielberg, e forse, viste le recenti collaborazioni tra il regista e Abrams non è del tutto un caso. In effetti c'è un camionista, Rusty Nail nella versione originale, che decide di due fratelli che si sono presi gioco di lui, seminando il panico intorno a loro. Partenza soddisfacente, sviluppo efficace e di una certa competenza, seconda fase decisamente calante per un risultato finale, a conti fatti, appena discreto. Manca una buona dose di coraggio e soprattutto di cattiveria, quest'ultima sarebbe stata particolarmente necessaria in film di questo genere. I meriti del regista sono quelli di aver creato ottima empatia tra i protagonisti e di mantenere la tensione alta, trasformando il film da commedia adolescenziale classica a thriller d'azione con le ben note highways americane luogo dello scontro, mentre la sceneggiatura è solida e gli interpreti funzionali ai propri ruoli. La Sobieski riesce in particolare ad essere ambigua, mascherando i propri sentimenti e il proprio interesse nei confronti di Walker grazie a prolungati, languidi sguardi nei confronti di Zahn e il mistero che avvolge la figura sinistra del camionista è tenebroso e terrorizzante. Trama magari esile, ma i semplici accorgimenti adoperati dal regista rendono il film accettabilmente senza pretese e di intrattenimento, il mix azione e ironia funziona e l'angoscia crescente non da tregua. Il viaggio di due giovani fratelli si trasforma nell'incubo peggiore della loro vita, da cui sembra non esserci davvero fine.
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