|
La struttura narrativa di questo film è quella tipica del melodramma italiano, con il ‘destino’, richiamato anche nel titolo, che determina la svolta decisiva nella storia proprio quando la stessa pare non avere più soluzioni possibili. Il regista Marino Girolami non contrasta questa impostazione ma, anzi, l’asseconda, disegnando personaggi ben definiti, senza mezze misure o toni sfumati, come nella miglior tradizione melodrammatica. D’altronde si tratta di un film a basso costo e ad alta resa, per cui la produzione non può permettersi di perdere tempo in complicate costruzioni psicologiche nella definizione dei protagonisti. Meglio, dunque, disegnare con pochi tratti, ma ben definiti, i contorni dei personaggi fondamentali lasciando a qualche invenzione scenica e, soprattutto, al consueto stuolo di caratteristi e comprimari il compito di riempire i vuoti. In una situazione come questa anche l’interpretazione di Claudio Villa, un po’ rigida e impacciata nei passaggi più drammatici, non disturba e sembra quasi voluta. A compensare le cadute di tono e di ritmo restano sempre le canzoni, belle e ispirate come al solito.
[+] lascia un commento a gianni lucini »
[ - ] lascia un commento a gianni lucini »
|
twitter
diventa fan
